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Cambio ai vertici del Consorzio Colli Orientali e Ramandolo

Cambia la composizione del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo. Il nuovo presidente è Michele Pavan, titolare dell’azienda La Buse dal Lôf di Prepotto e presidente anche dell’Associazione dello Schioppettino di Prepotto. Sarà supportato dai vice presidenti Adriano Gigante, presidente uscente, e Paolo Valle. Il CDA è composto dai consiglieri Filippo Butussi dell’az. Butussi, Federico De Luca dell’azienda Ronc dai Luchis, Michele De Pace dell’az. Perusini, Demis Ermacora dell’az. Ermacora, Filippo Felluga dell’az. Livio Felluga, Martina Moreale dell’az. Il Roncal, Sandro Vizzutti dell’az. Vizzutti Sandro e Marco, Maurizio Zaccomer dell’az. Zaccomer, Silvano Zamò dell’az. Vigne di Zamò e Germano Zorzettig dell’az. La Sclusa.


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Takitaly la Puglia migliore a Borgo Conventi

Nella elegante cornice della tenuta Borgo Conventi a Farra d'Isonzo abbiamo intrapreso un viaggio enoico alla scoperta dei vini rossi e rosati di Puglia. Negli ultimi anni l'enologia si è trasformata puntando sulle produzioni di nicchia che sono andate a sostituire i vini da taglio dall'alto tenore alcolico. Negroamaro, Nero di Troia, Primitivo ci hanno concesso vini freschi e sapidità dalle delicate tonalità rosate, perfetti da aperitivo e da tutto pasto. Ma ci hanno poi stupito con vini rossi potenti ed eleganti, anche in versione passita. Tutto questo e molto di più a Takitaly, evento ideato e coordinato da Vinoway che nella tappa del Friuli Venezia Giulia, il 2 luglio 2016, ha portato in degustazione oltre 70 etichette. Un’opportunità di scambio culturale molto attesa  il 1 luglio con la “Operazione Overcross”, come Vinoway l’ha voluta battezzare, ossia un percorso tra le cantine del territorio del Collio a cui hanno partecipato i produttori pugliesi che si sono confrontati con i colleghi friulani e che è stata documentata dall'emittente televisiva TeleNorba. Takitaly con il tour dei vini rossi e rosati pugliesi ha segnato anche il gemellaggio tra “L'associazione Donne del Vino Puglia” e “L'associazione Donne del Vino Friuli Venezia Giulia”.

Alla Tenuta Borgo Conventi a Farra d’Isonzo (GO) ai vini rossi e rosati sono stati presentati anche i sapori della gastronomia pugliese. Due cuochi, il giovanissimo e promettente Gioacchino Jakopo Simone per la Puglia ed il veterano chef cocorum Ennio Furlan per il Friuli Venezia Giulia, hanno proposto piatti tipici delle due regioni abbinati ai vini in degustazione.

Abbiamo assaggiato taralli, friselle e altri prodotti da forno del Panificio di Gesù di Altamura, il rinomato Pane DOP di Altamura del Forno a legna “La Panetta”, la pasta fresca del Pastificio Cardone, i prodotti caseari come  le burrate, le mozzarelle, le caciotte e i cacioricotta del Caseificio Artigianale F.lli De Rosa. Tra i formaggi entusiasmante il Pallone di Gravina, dal 2012 presidio Slow Food.

Ma la Puglia non è solo vino, è il primo produttore di olio extravergine in Italia. Erano quindi presenti anche dei Frantoi Olearii: Agrolio e Covan con la monocultivar  Coratina 100%; De Carlo  e  Mimì con la monocultivar Oglialora barese 100%; Tratturi Reali con la monicultivar Leccino 100% e il blend Oglialora salentina e Cellina di Nardò;  Donna Olearia con la monocultivar Oglialora salentina 100% e il blend Cellina di Nardò, Oglialora salentina e Leccino; Montagano con la Peranzana 100%. quest'ultima cultivar, impiantata verso la fine del 1700 e importata dalla Provenza, mi ha particolarmente colpito per un olio piccante dalla tendenza amarognola. Un evento incontro davvero interessante curato da Davide Gangi direttore di Vinoway e da Giuditta Lagonigro, referente regionale.

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Ca’ del Poggio si è illuminato di PROSA: brindisi per 1100 nella notte del Prosecco e dei Rosè

Un brindisi per oltre mille persone – 1100 per la precisione - nella notte di PROSA “Prosecco & Rosa”. Il 9 luglio 2016  a Ca’ del Poggio Ristorante & Resort, la terza edizione della serata dedicata al Prosecco e ai Rosè ha registrato una partecipazione da record, confermando il successo di un appuntamento che ogni anno taglia nuovi traguardi.   Quarantacinque aziende vitivinicole d’eccellenza. Un menù che ha riscoperto antichi sapori legati al territorio. Il fascino di uno dei più bei panorami sulle colline del Prosecco. Ecco gli ingredienti dell'evento.
 
La terrazza panoramica di Ca’ del Poggio, a San Pietro di Feletto, ha fatto da palcoscenico alla passerella di 45 aziende vitivinicole del territorio che, accuratamente selezionate da Paolo Ianna, Renato Grando e Alessandro Scorsone, hanno offerto la loro interpretazione dei vini più ambiti e più amati dell’estate: il Prosecco e i Rosè. Bollicine di pregio, ma non solo. Perché ai grandi vini si è accompagnato un menù che ha valorizzato i presìdi Slow Food (dall’antico orzo delle valli bellunesi alla polenta di mais Biancoperla, dal riso di Grumolo delle Abbadesse alla Stortina Veronese, dalla Pitina friulana agli agrumi del Gargano, alla vaniglia di Mananara). Senza dimenticare i sapori di ITPROSA, che significa Identità Territoriali marchiate PROSA, un nuovo brand legato ai prodotti del territorio che si distinguono per tipicità e qualità.



La cucina di mare e la tradizionale ospitalità di Ca’ del Poggio si sono poi arricchite delle creazioni del mastro casaro della Latteria Perenzin, Carlo Piccoli, e dei prodotti di altre eccellenze della cucina trevigiana: dalla pasticceria Fraccaro Spumadoro di Castelfranco al Panificio Pollesel di Orsago, dalle salse alla frutta Lazzaris di Conegliano alla Grappa bio prodotta da Castagner a Visnà di Vazzola. Conclusione a mezzanotte con un suggestivo spettacolo di fuochi d’artificio. 


Cà del Poggio, durante l’anno, è il cuore pulsante di tante iniziative legate al mondo dello sport. A PROSA è stata ospite anche la pluricampionessa mondiale di pattinaggio artistico Silvia Marangoni (nella foto sotto con Alberto Stocco di Ca'del Poggio) che ha presentato la sua autobiografia “Con le rotelle (quasi) a posto”. Un’eccellenza dello sport tra le eccellenze dell’enogastronomia.  

 
Le 45 aziende vitivinicole partecipanti a PROSA “Prosecco & Rosa”: Adami, Andreola, Astoria, Baldi, Bellenda, Biancavigna, Borgo Antico, Bortolin Angelo Spumanti, Bortolomiol, Canevel, Casa Paladin, Casa Roma, Cima del Pomer, Col Vetoraz, Colesel, Colvendrà, Duca di Dolle, Faotto-Bottignolo, Giorgio Cecchetto, Il Colle, Italo Cescon, L’Antica Quercia,  Le Colture, Le Contesse, Le Magnolie, Le Manzane, Le Rughe, Lucchetta Marcello, Malibràn, Marsuret, Masottina, Perlage, Rebuli, Ruggeri, Salatin, Santa Eurosia, Santa Margherita, Scandolera, Sorelle Bronca, Suliè di Leo Ricci, Terre di San Venanzio Fortunato, Vettori, Vinicola San Giovanni, Walter Nardin e Zardetto.

foto di PROSA “PROSECCO & ROSA”  2016 (credit RENATO VETTORATO)

 

 


 

 

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Blu: il quinto colore del vino

Dimenticate la domanda classica "bianco o rosso?" (in friulano "blanc o neri?"). Dimenticate anche la domanda più modaiola: "bolle o fermo?" Al bianco, al rosso, rosè, agli arancioni, si aggiunge ora il vino blu. Viene dalla Spagna il nuovo vino color cobalto, ottenuto dall’antocianina contenuta nella buccia dell’uva e dall’indigotina, colorante blu presente in natura nell'arbusto Indigofera tinctoria. Trattasi di Un blend di uve che vengono da La Rioja, Saragozza, León e Castilla- La Mancha.

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PROSA “PROSECCO & ROSA”, apertura con due workshop dedicati a vino e turismo

PROSA PROSECCO & ROSA, l'iniziativa che si terrà sabato 9 luglio 2016 a Ca’ del Poggio, San Pietro di Feletto (TV), sarà preceduta, venerdì 8 luglio, da due workshop-incontro: uno tra le aziende vitivinicole e importanti buyer stranieri del provenienti da Stati Uniti, Canada e Germania, e l’altro tra sellers trevigiani e veneti e tour operator europei. “La Pedemontana veneta – commenta l’assessore regionale al Turismo, Federico Caner - ha grandi potenzialità nei confronti di un turismo alternativo, fatto di itinerari e di scoperte di ambienti, ville palladiane, edifici storici, tradizioni locali e produzioni tipiche dell’artigianato e dell’agroalimentare che consentono un turismo di esplorazione, di itinerari turistici e di escursioni, per chi ama scoprire luoghi e prodotti originali, è disponibili a muoversi anche in bicicletta, a trascorrere dei week end o short week, in tutto il periodo dell’anno, abbinando l’amore per l’arte, la storia  e il paesaggio a quello per i sapori della terra e della buona cucina. Il mondo del prosecco è uno degli ingredienti identitari del paesaggio pedemontano, che conferisce attrattiva internazionale a un mix di elementi che fanno della Pedemontana veneta una meta ideale dei nuovi modelli di turismo.
 
“Con il Workshop e l’Educational tour promossi da Marca Treviso con il sostegno di Treviso Glocal e della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, le imprese turistiche trevigiane e quelle venete avranno, per il secondo anno consecutivo, una straordinaria opportunità per sviluppare il proprio business – dichiara il Presidente del Consorzio Marca Treviso, Gianni Garatti –. Questo è ciò che più ci preme. Inoltre, grazie al POR della Regione Veneto, l’enogastronomia si conferma un asset strategico non solo per il nostro territorio ma per l’intera regione. Con la nascita delle Reti di Impresa, sulle quali Marca Treviso lavora già da due anni, puntiamo a specializzare l’offerta del turismo trevigiano purtroppo condizionato da un mercato che non basa più le proprie scelte sul concetto di destinazione ma sulla qualità e la specificità dei prodotti turistici”.

Prosa è una serata-evento dedicata ai vini più ambiti dell’estate: il Prosecco e i Rosè. Coinvolte circa 50 aziende del territorio, non soltanto legate al mondo vitivinicolo, perché i grandi vini di Prosa si accompagneranno ad un menù di eccellenze dei Presìdi Slow Food, dalla degustazione di prodotti bio e dai sapori di ITPROSA, nuovo marchio che identifica e valorizza i prodotti del territorio che si distinguono per tipicità e qualità. Orari: dalle 18 alle 24. Il costo della serata, aperta al pubblico, è di 35 euro e prevede l’accesso libero sino alla chiusura dell’evento, con la degustazione dei vini e dei piatti proposti dalla rassegna. Ai partecipanti è richiesto di indossare un segno distintivo di colore rosa. In chiusura, grande spettacolo di fuochi d’artificio. 

La rassegna è curata da Paolo Ianna, da Renato Grando e da Alessandro Scorsone.

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Piacevole degustazione dei vini della Tenuta di Blasig

Il biglietto da visita di ogni cantina è, ovviamente, rappresentato dai suoi vini. Così, Elisabetta Bortolotto Sarcinelli, proprietaria della pluricentenaria “Tenuta di Blasig” di Ronchi dei Legionari e l’enologo Emilio Del Medico, con la consueta professionale collaborazione di Claudio Fabbro, hanno riunito una ventina di giornalisti, degustatori ed esperti del settore vitivinicolo per presentare alcuni vini dell’annata 2015 e una serie di bottiglie “storiche” dell’azienda. Il tutto con la massima convivialità e il buon gusto dell’ospitalità che caratterizza la signora Elisabetta e lo staff dell’agriturismo annesso.  Siamo stati accolti dal sorprendente brut “Elisabetta”, una bollicina composta da mix di tre vini che si completa attorno alla Malvasia, carattere distintivo della Tenuta (poi ci sono del Pinot bianco e del Refosco dal peduncolo rosso).

Foto di Claudio Fabbro. Nella foto in alto a dx il vicedirettore di qbquantobasta Adriano Del Fabro con Andrea Zanfi; nella foto in basso la titolare della Tenuta di Blasigh Elisabetta Bortolotto Sarcinelli

A tavola, la cena ha avuto inizio con il Pinot grigio 2015 dalla buona bevibilità seguito da un Friulano 2015, un vino immediato ed equilibrato. Ben cinque le Malvasie degustate in chiusura degli antipasti: trasparente, morbida e sapida quella del 2015, seguita da quelle del 2010, 2006 e 2001, molto interessati anche cromaticamente. Con i prim piatti, l’incontro ha cambiato colore con l’abbinamento ai vini rossi. A un tipico Refosco dal peduncolo rosso del 2014 ha fatto seguito un ottimo Merlot 2015 da singola barrique (pieno e pastoso); un semplice e più diretto Merlot 2013; il vellutato Refosco dal peduncolo rosso “Affreschi” del 2013 e, in chiusura, un rotondo Rosso del 1999.Agli abbinamenti con il cibo ci ha pensato il cuoco Luciano Zaganelli che, dalla cucina, ha fatto uscire in sequenza: verdure in pinzimonio, prosciutto di san Daniele e mozzarella, tartare di tonno con avocado, ravioli di pecorino con salsa di zucchine, costine di agnello con caponata di verdure e un poker di formaggi friulani. La chiusura con la granita al Santonego è stata un piacevolissima e gradita sorpresa.



 

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Rosalaura, Sangiovese in purezza, medaglia d'argento al Rosè du monde 2016

“Rosalaura”, il Sangiovese di Romagna che non ti aspetti. Un rosé raffinato ed elegante creato dall'azienda romagnola Tenuta Colombarda, che con l'annata 2015 ha vinto la medaglia d’argento all’ultima edizione del “Rosé du monde 2016”. E' un Igt Rubicone Rosato ottenuto da sole uve Sangiovese in purezza e vinificato in acciaio. Tenuta Colombarda dal 1850 opera in quel di San Vittore di Cesena (FC) a circa 250 metri s.l.m., tra i morbidi rilievi dell’Appennino cesenate e il mare Adriatico e gode di ottime condizioni ambientali grazie al particolare microclima e alla ricchezza dei terreni composti da preziose arenarie.

Al naso “Rosalaura” si presenta pulito, di buona intensità e persistenza. Sentori floreali di viole, rose e iris si mescolano piacevolmente a ricordi di frutta fresca di fragole, ribes e more. Finale di erbe aromatiche e agrumi. Al palato è fresco, dal frutto succoso e piacevolissimo nel ritmo acido. Chiusura sapida appena salata. Ottimo rosato da abbinare a piatti di pescato, carni bianche e uova.

Tecnologia d’avanguardia, tecnici esperti e l’enologo italo-francese Giuseppe Meglioli hanno contribuito negli anni a uno studio accurato e attento sui vitigni autoctoni, in modo da poterli vinificare in purezza per ritrovarne le caratteristiche originali. Il lavoro di studio sulle relazioni fra vitigno autoctono e territorio sono cominciati qualche anno fa con notevole impegno di risorse. La Tenuta Colombarda applica una viticoltura ragionata sui vigneti nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo attraverso accorgimenti moderni. La scelta aziendale è quella di lavorare solo vitigni autoctoni in purezza e in acciaio per meglio valorizzare territorio e vitigno. In cantina, di fatto, la tecnologia serve per preservare un frutto già sano in partenza e tutti i vini, da quando sono nelle vasche a quando vanno in bottiglia, sono sottoposti a un controllo ferreo di assaggi e continue analisi di laboratorio, secondo un programma preciso per garantire la qualità sensoriale del vino che il consumatore berrà.

Già nel numero di giugno ne aveva scritto per noi sul mensile qbquantobasta Fabio Magnani nella sua rubrica "Gli stappati".



 

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Marco Simonit vince il premio Casanova 2016

Marco Simoniti riceve da Loreto Pali il Premio Casanova 2016Marco Simoniti riceve da Loreto Pali il Premio Casanova 2016

Il Premio Giacomo Casanova 2016, giunto alla 14° edizione, è stato assegnato a Marco Simonit, il potatore che ha portato nel mondo il “saper fare” del Friuli Venezia Giulia e ha radicalmente innovato, e dato nuova autorevole professionalità, a un mestiere fino a poco tempo fa molto sottovalutato. Simonit ha ricevuto il premio nel corso di un'elegante serata en plein air nella suggestiva cornice del parco secolare del Castello di Spessa di Capriva del Friuli.  Il premio viene assegnato a personaggi che portano nel mondo l’immagine e i valori del Friuli Venezia Giulia.

Marco Simonit, goriziano, una passione per la vite coltivata fin da ragazzo, Oscar del Vino 2012 come Miglior Agronomo Viticoltore, è l’ideatore insieme all’amico e socio Pierpaolo Sirch del Metodo di potatura ramificata Simonit&Sirch, unico gruppo strutturato a livello internazionale nel settore della formazione del personale addetto alla potatura manuale dei vigneti, che ha codificato le corrette regole di potatura della vite. Per 10 anni è stato agronomo del Consorzio vini Collio. Oggi è consulente di oltre 130 prestigiose aziende fra Stati Uniti, Argentina, Sudafrica, Europa  (in Francia i leggendari Château d’Yquem, Château La Tour, Moët&Chandon, Roederer). Recentissimo progetto di grande respiro internazionale in cui è stato impegnato è la creazione del primo e unico Diploma universitario di Potatura e scelta germogli al mondo, che partirà a Bordeaux nell’autunno 2016. Il corso è promosso dall’ ISVV – Institut des Sciences de la Vigne et du Vin de l'Université de Bordeaux in collaborazione con Simonit&Sirch - Maîtres Tailleurs de Vigne, filiale francese della società che ha creato, oltre 20 anni fa, in Friuli.

A premiare Marco Simonit sono stati il presidente del Consiglio Regionale Franco Iacop, con il proprietario del Castello Loretto Pali (nella foto in alto) e Andrea Stedile vice presidente della Banca Popolare di Cividale. Con una Jeroboan di Pinot Nero Casanova è stato simbolicamente premiato Marco Simonit, che ha quindi piacevolmente conversato con il Doctor Wine Daniele Cernilli, conduttore di un informale talk show enoico in omaggio al Friuli, al Collio e ai suoi vini, alla conversazione hanno preso parte Stefania Annese giornalista del Gambero Rosso e redattrice della Guida Vini, Richard Baudains giornalista di Decanter, Enrico Paternoster, fra i più noti enologi italiani, che da quest’anno firma i vini del Castello di Spessa.

La serata è stata aperta dal concerto “Il Segreto di Casanova”, Galleria musicale di Volti femminili, su testi di Gianni Gori con il coordinamento artistico Manuela Marussi. Attraverso la voce narrante dello stesso Giacomo Casanova, impersonato dall’attore Enrico Cavallero, si sono ascoltati i ritratti delle più celebri donne dell’opera. Applauditi interpreti i soprani Francesca Moretti e Ondina Altran, il mezzosoprano Silvia Bonesso e il tenore Francesco Cortese,  accompagnati dall’Insieme Vocale Le Pleiadi e dal pianoforte di Gianni del Zotto.




                          

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Naonis collection Prosecco da collezione

I Vini La Delizia presentano la nuova Naonis Collection, uve selezionate, pigiatura delicata e perlage fine: bollicine per le occasioni speciali. Disponibili da luglio 2016.
Nuove tendenze nel mercato degli spumanti italiani, con il pubblico, soprattutto quello estero, che cerca sempre più vini selezionati per occasioni speciali: una richiesta dei consumatori che riguarda pure il Prosecco Doc, leader del settore capace di trainare l’intero movimento vitivinicolo nazionale. Da queste premesse è nata  la nuova Naonis Collection dei Vini La Delizia, la cantina più grande del Friuli Venezia Giulia con sede a Casarsa della Delizia, che esporta il 60% della sua produzione. Il Prosecco Doc Extra Dry Millesimato si pone come versione pregiata di questo vino: insieme alla rivisitazione dello storico Il Nostro Brut, è l’elemento di punta della nuova Naonis Collection che si affianca alla conosciuta Naonis.

“Con la Naonis Collection - ha spiegato il presidente dei Vini La Delizia Flavio Bellomo - abbiamo intercettato un’esigenza dei consumatori, i quali vogliono conoscere sempre nuovi spumanti d’eccellenza. Grazie a una bassa resa per ettaro e alla pigiatura soffice delle uve, con queste etichette diamo loro vini esclusivi, pensati per le occasioni speciali. Troveranno il loro spazio non solo all’estero ma anche sul mercato nazionale, dove abbiamo già avuto i primi positivi riscontri da parte dei nostri clienti in alcune anteprime”. Nello specifico si sono tenute degustazioni in ristoranti della Germania e in esclusivi locali della riviera napoletana: le bollicine casarsesi hanno superato brillantemente l’esame del pubblico.  

La Naonis Collection nasce nei terreni di ghiaia e argilla della zona Doc Friuli Grave, area dalla vocazione naturale per la produzione di grandi vini bianchi e spumanti. Grazie a una resa per ettaro di massimo 100 quintali, utilizza solo uve selezionate, che vengono poi pigiate delicatamente e fermentate per oltre 6 mesi. Si ottengono così vini dal perlage fine e persistente. Il Prosecco Doc Extra Dry Millesimato proviene da uve di una singola annata: adatto per i brindisi più raffinati, ha un’elegante etichetta che gioca con il bianco e l’argento. Il Nostro Brut, che nasce dalla sapiente unione delle migliori uve di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, è il cavallo di battaglia della cantina friulana da oltre 30 anni: perfetto per gli aperitivi, ha ora una nuova etichetta nera ricca di stile.

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Qualità delle uve e qualità del vino, simposio internazionale a Corno di Rosazzo

A Corno di Rosazzo (UD) a Villa Nachini Cabassi, sede anche del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo, si è svolto recentemente un Simposio Internazionale dal titolo “Qualità delle uve e qualità del vino: come valorizzare un connubio imprescindibile”. Il convegno è stato organizzato da Giovanni Bigot, agronomo, titolare dello studio di consulenza “Per le uve”, Paolo Sivilotti, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali dell’Università degli Studi di Udine e Paolo Sabbatini, associate professor, Department of Horticulture at Michigan State University in collaborazione con il Consorzio DOC FVG. Con i ricercatori di fama internazionale invitati, hanno affrontato la problematica della gestione della maturazione delle uve, i concetti che l’enologo deve trasferire ai viticoltori per raggiungere il risultato in cantina, la complessa relazione che lega i precursori aromatici nelle uve Sauvignon e
l’aroma poi nei vini e le problematiche legate al riscaldamento globale con le possibili tecniche viticole applicabili per mitigare gli effetti negativi sulla maturazione delle uve.

Nella foto in alto da sx: Giovanni Bigot, Lise Asimont, Paolo Sivilotti, Paolo Sabbatini, Klemen Lisjak, Alberto Palliotti

Lise Asimont, dal 2006 è la responsabile delle relazioni con i viticoltori della cantina Coppola del regista Francis Ford Coppola in Sonoma Valley. Da responsabile dell’approvvigionamento delle uve, Lise ha un ruolo importante all’interno dell’azienda poiché deve consigliare i viticoltori sulle pratiche viticole da adottare al fine di ottenere uve con le caratteristiche compositive ottimali per la produzione di vini di alta qualità.

Klemen Lisjak, lavora presso il KIS (Camera dell’agricoltura della Slovenia) di Lubiana, e nella sua carriera ha lavorato in diversi centri di ricerca internazionali in Italia, Sudafrica, Nuova Zelanda, Cile, Montenegro e Macedonia. Le tematiche di ricerca sviluppate dal dr. Lisjak riguardano le tecniche della pressature in iperriduzione, la microossigenazione dei vini bianchi e rossi, la gestione delle tecnica viticola ed enologica e lo sviluppo di metaboliti secondari nelle uve e poi nei vini, tra i quali i polifenoli, le metossipirazine, i tioli volatili ed i loro precursori.

Alberto Palliotti dal 2004 è professore di viticoltura presso l’Università di Perugia ed è coautore di oltre 130 lavori scientifici riguardanti vite, olivo ed altre specie da frutto. Ha lavorato su tematiche di ricerca legate alla gestione della chioma e dello stress idrico, e più recentemente ha concentrato il suo interesse sulle tecniche viticole applicabili in vigneto per mitigare gli effetti del riscaldamento globale.


Da sx: Paolo Sivilotti, Lise Asimont e consorte, Giovanni Bigot nel vigneto di Villa Russiz con dimostrazione pratica dell’app 4GRAPES: un’ applicazione per smartphone e dispositivi mobili ideata da Bigot per monitorare le avversità della vite

Foto: Daniela Markovic

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Irresistibile ribolla gialla con i numeri in esclusiva dell'aumento di superfici e produzione

Ribolla gialla FVGRibolla gialla FVG

Ippolito Nievo, nelle sue “Confessioni di un Italiano, pubblicate nel 1858, fa bere “boccaletti di Ribolla” al “bullo” Mastro Germano... Del resto fino alla fine degli anni ‘70 del Novecento, la Ribolla gialla era considerata la sorella minore dei Grandi Bianchi Friulani poiché, ha scritto qualcuno: «Non risultava all’altezza delle nuove esigenze». «Negli uvaggi – scriveva nel 2013 l’enologo e giornalista, Claudio Fabbro – per la sua neutralità e l’elevata acidità costituzionale, era ed è una buona comprimaria, prima che protagonista. Ma dalla mitica vendemmia del 1997 a oggi – continua Fabbro –, si è registrata una crescita qualitativa esponenziale della Ribolla gialla che, nella sua versione “ferma”, ha progressivamente conquistato importanti mercati candidandosi a concorrente della Malvasia istriana nella miglior ristorazione, soprattutto quella dedicata al pesce».

*Aumenti delle superfici coltivate a Ribolla e della produzione di vino, con le prime esclusive tabelle degli incrementi in percentuale.

*Si è aperto un tavolo di lavoro con la Slovenia per una Doc internazionale unica Collio Brda.

*Altrettanto complessa la partita con il Veneto.

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