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Campi coltivati a Prosecco, la nuova miniera d'oro?

Nel dibattito che si sta sviluppando attorno alla crescita del Prosecco - il nuovo mito-  si inserisce l'articolo di Enri Lisetto pubblicato su La Tribuna di Treviso e Messaggero Veneto. Ve ne proponiamo alcuni stralci. "Star a caccia di terreni per il Prosecco. A San Quirino i vitigni di Alessandro del Piero e di Daniele Molmenti: "E' L'oro di oggi. Nel trevigiano i terreni sono saturi, in Friuli Venezia Giulia i prezzi sono ancora abbordabili". «Avere un po’ di campi per coltivare Prosecco oggi è come avere una miniera d’oro, il cui valore è destinato ad aumentare di giorno in giorno». Gira questa battuta – che poi nemmeno tanto lo è, dati alla mano – tra gli agricoltori friulani, soprattutto tra quelli a ridosso del Trevigiano, territorio ormai saturo. Oltreconfine, infatti, i terreni costano ancor di più del metallo prezioso tanto che lo “shopping terriero” è cominciato soprattutto nel Sacilese e nella Pedemontana. Tra coloro che hanno creduto nel Prosecco e vi hanno investito, ci sono altisonanti nomi del mondo sportivo come Alessandro Del Piero e Daniele Molmenti.

«Il monopolio – dicono alcuni imprenditori agricoli – è ormai delle famiglie trevigiane, nella zona al di sotto dell’aeroporto di Aviano, visto che molti appezzamenti sono passati di mano più o meno recentemente». Quelli che ben conoscono il territorio sanno addirittura nomi e cognomi: «La strada a destra del Faro, alle Forcate di Fontanafredda, è “lottizzata” da una famiglia di Orsago, a sinistra del rettilineo di via Bellini da una di Ormelle; tra le due aree, 30 ettari di un imprenditore di Vittorio Veneto, ancora più sotto uno di Sacile».

A fare la differenza sono i costi dell’investimento. «In provincia di Treviso i terreni valgono 20-25 euro al metro quadrato, parametri tra i più alti al mondo e soprattutto terre introvabili, qui siamo ancora tra i 7 e gli 8 e terreni a disposizione ce ne sono ancora».

L’ex attaccante della Juve alle Villotte di San Quirino, a ridosso del canale Brentella, detiene attraverso una società undici ettari. Il campione olimpico Daniele Molmenti i terreni li ha acquistati alle Villotte sud. Produce con l’azienda vinicola Molmenti-Celot, di cui è socio: si tratta di un Prosecco doc in 2 mila esemplari. In mezzo di sta Sergio Gelisi, con il Podere Gelisi Antonio. Ma quanto “rende” l’investimento? «Il Prosecco 2015 è stato liquidato tra 1 e 1,05 euro al chilo; quest’anno siamo attorno al range 1,10-1,15», prevedono gli addetti del settore. Insomma, il Prosecco è il nuovo oro, «è la doc più imbottigliata d’Italia che verosimilmente sforerà i 400 milioni di bottiglie a fine 2016».

«Attorno a San Daniele – dice un esperto del settore – avremmo dovuto attenderci coltivazioni di cereali e allevamenti di suini. Invece stanno sorgendo vigneti». La seconda riflessione: «Se l’uva prodotta in regione viene lavorata in Veneto, cosa resta al Friuli Venezia Giulia?».

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Cabas il nuovo bianco selezione dell'azienda Petrucco

Non capita a tanti enologi di produrre un vino che abbia il loro nome, anzi cognome, in etichetta... Dal 1 settembre 2016 è sul mercato Cabas, un bianco speciale dell'azienda Petrucco. Ho avuto il privilegio di degustare questo vino- il Cabas- in compagnia di amici speciali e la prima sensazione che ho provato è stata la complessità del vino seguita da una freschezza e da un equilibrio persistente  che ha lasciato tutti senza parole. L’apprezzamento è stato all’unanimità senza riserve con una positiva certezza:  un vino che entra nella produzione Peun vino che entra nella produzione Petrucco con eleganza e personalità. Un'etichetta regina della selezione Ronco del Balbo che saprà regalare  emozioni sensoriali da non dimenticare. Alcune domende a Flavio Cabas - responsabile della produzione Petrucco ed enologo . si sono rivelate indispensabili per informare tempestivamente i lettori di qbquantobasta.

L'enologo Flavio CabasL'enologo Flavio Cabas

Come nasce il desiderio di creare un vino così complesso?
Nel 2013 ho iniziato a sperimentare questa mia idea per creare un vino bianco che sapesse racchiudere due vini autoctoni legati al territorio (Malvasia e Friulano) e due internazionali (Chardonnay e Sauvignon).  Una sfida da tecnico con  la Malvasia che mi ha sempre affascinato e “intrigato”, con il Sauvignon che ritengo adatto per l’invecchiamento grazie alla sua struttura e con lo Chardonnay al quale riconosco la caratteristica di saper armonizzare ed equilibrare questo blend  nel quale non poteva mancare il nostro Friulano. E’ stato certamente uno stimolo dettato dall’esigenza di creare un vino che sapesse essere all’altezza dei nostri vini rossi.

Cabas è il tuo cognome e il nome di questo vino...

La proprietà Petrucco ha fin dall’inizio seguito e sostenuto questo mio progetto considerandolo il “frutto della mia passione” ed è stato naturale per loro proporre il mio nome. Mentre io nutrivo molte perplessità poiché non conosco casi analoghi, alla fine dopo numerosi tentativi di convincimento ho accettato in omaggio a mio nonno. Lui mi ha trasmesso la passione per il mondo agricolo e il rispetto della natura.  E nel nome Cabas riportato in etichetta vedo tutto ciò che mi ha tramesso.
Ringrazio la famiglia Petrucco per questa opportunità che mi gratifica personalmente e che non ha un valore misurabile, un riconoscimento non di poco conto che conferma una collaborazione lunga 24 anni.

Da chi sarà maggiormente apprezzato?
Non è un vino “facile”e non è una scelta commerciale. In anteprima al Vinitaly gli stranieri sono stati quelli più entusiasti. Vedremo da oggi in poi quali riscontri avremo.



Qual è l’abbinamento ideale?
Chiaramente è una questione di gusti e non ci sono vincoli.  Personalmente lo preferisco con carni bianche e in particolare con una pasta con un ragù d’anatra.

Periodo ottimale per degustarlo?
La longevità  è uno dei miei obiettivi per questo vino. Quindi consiglio di avere pazienza per poterlo apprezzare nella sua maturità. Scopriremo assieme la sua evoluzione visto che è appena nato e lo seguiremo sicuramente almeno per i prossimi due anni

La fase più difficile di questo tuo progetto?
Aver dovuto rinunciare nel 2014 a causa di un’annata e una vendemmia troppo difficili per poter realizzare la prima edizione di questo vino bianco da selezione.

Chi desidera degustare questo vino come potrà farlo?
A giorni partirà la distribuzione alla nostra clientela, in ogni caso presso l’azienda a Buttrio da oggi 1 settembre è disponibile questo nostro primo e unico blend bianco che affiancherà la selezione dei vini rossi monovarietali.

Salutiamo Flavio e lo ringraziamo per la sua squisita ospitalità con i migliori auguri per questa vendemmia 2016 alle porte. Buon lavoro e grandi soddisfazioni ad multos annos per il “tuo” CABAS bianco.

LA SCHEDA

CABAS
Selezione Ronco del Balbo

Il fiore all'occhiello dell'azienda Petrucco è costituito dai suoi vigneti più antichi, voluti dal noto trasvolatore Italo Balbo nelle terre dell'amata moglie, la contessa Emanuella Florio. Da queste pregiate piante provengono le riserve Ronco del Balbo, una selezione delle migliori uve di Merlot, Refosco dal Peduncolo Rosso.

Dal 1° settembre 2016 la Selezione è stata arricchita da  "CABAS" vino bianco prodotto da uve Malvasia e Chardonnay fermentati e affinati in botti di legno da 4hl, Friulano e Sauvignon fermentati e maturati  in vasche di acciaio. Assemblato ad aprile, imbottigliato a giugno.





Foto di Mària Croatto

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Friuli Colli Orientali: uve (e vini) 2016 da incorniciare

Friuli Colli Orientali: ha appena avuto inizio un’ottima vendemmia: buono il contenuto di zuccheri e la sanità delle uve anche in presenza di una produzione del 5-10% inferiore rispetto al 2015. Ottima salubrità delle uve, gradazioni alcoliche nella media, pH interessanti e una leggera riduzione delle produzioni (-5-10%) rispetto al 2015. Sono queste le caratteristiche principali della vendemmia 2016, fotografate negli ultimi giorni di agosto dai tecnici del Consorzio Friuli Colli Orientali-Ramandolo. I dati dell’andamento climatico, dello stato sanitario delle uve e degli indici di maturazione, assieme ai suggerimenti sulla scelta delle date vendemmiali per l’area consortile, sono stati presentati durante un incontro tecnico che si è tenuto nella sede di Corno di Rosazzo, alla presenza del presidente Michele Pavan e di numerosi viticoltori.

Paolo Sivilotti, dell’Università di Udine ha dettagliato le condizioni meteorologiche di un’annata più “fresca” rispetto alla media, con la piovosità di maggio e giugno superiore alla media e i picchi di caldo di metà luglio.
Dal punto di vista sanitario, ha spiegato il tecnico consortile Francesco Degano, le uve si presentano pronte alla raccolta in uno stato ottimale. Alcuni attacchi di peronospora da segnalare (soprattutto a partire da maggio); infestazioni di oidio non particolarmente virulente; tignole in leggero aumento; marciumi e botrite quasi inesistenti.
«Il numero di grappoli per vite (12) è nella media – ha illustrato l’agronomo Giovanni Bigot –, ma il peso medio degli acini è inferiore rispetto a quello del 2015 (-35%). Questo è uno dei motivi per i quali stimiamo che la produzione dei Colli Orientali si riduca leggermente rispetto a quella dell’anno scorso. I principali parametri di qualità (zuccheri, acidità e pH) risultano assai favorevoli per tutte le varietà, bianche e rosse, per cui ci attende una vendemmia con dei vini di qualità ottima».

Nella foto Michele Pavan neo presidente del Consorzio.

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Doc “Delle Venezie” Pinot grigio secondo Confcooperative FVG

Confcooperative Fvg sostiene che laDoc “Delle Venezie” Pinot grigio è una ricchezza per tutto il territorio. Soddisfazione di Giacomello, presidente di Fedagri FVG, per il risultato raggiunto: valorizziamo una produzione importantissima per l’intera regione. «Il risultato raggiunto è ottimo, non solo per il comparto vitivinicolo, ma anche per l’intero territorio regionale», è il commento di Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri-Confcooperative Fvg (le cantine cooperative regionali trasformano quasi il 50% dell’uva del FVG, prodotta da 2.300 agricoltori associati), alla positiva conclusione della pubblica audizione che, di fatto, ha dato il via libera alla costituzione della Doc interregionale del Pinot grigio “Delle Venezie”. «Inizialmente, è stato necessario convincere molti operatori e rappresentanti del settore, ma ora abbiamo una Doc che valorizza il Pinot grigio di un’area italiana importantissima; lo distingue, per qualità, da quello del resto del mondo e lo rende tracciabile. Una serie di attributi che la Doc più grande d’Italia (assieme a quella del Prosecco) con una quota di export pari a due terzi della produzione, si meritava. Grazie anche alle posizioni assunte e alle convinzioni portate avanti in tutte le sedi e i tavoli tecnici dalla cooperazione, dal 2009 a oggi abbiamo portato a casa tre importanti risultati: la Doc del Prosecco, quella del FVG e, adesso, quella del Pinot grigio contribuendo così a creare benefici e ricchezza per un’intera filiera e per un vasto territorio».

La produzione del Pinot grigio “Delle Venezie”, equivale a un valore di oltre 230 milioni di bottiglie. Questo vino bianco, dal 1990, è divenuto un vero e proprio caso enologico italiano passando dai 3.413 ettari di allora agli attuali 24.500. In Fvg, nel 2011 si coltivavano 4.700 ettari di Pinot grigio, saliti a 6.005 nel 2015, con un balzo del 27,7%, rimanendo la varietà d’uva più coltivata in regione a rappresentare il 25% dell’intera produzione nazionale (il Veneto conta per il 45%; il Trentino per il 13%).

 

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Nuovo disciplinare e DOC unica Pinot grigio

Oggi 30 agosto 2016 a Verona nell'auditorium Verdi della Fiera, con  "pubblico accertamento" sul nuovo disciplinare di produzione è nata di fatto- con l'accordo dei produttori del Nord est e delle tre regioni Veneto Friuli e Trentino-  la nuova Doc interregionale Pinot Grigio.  Il 2 settembre a Roma è prevista la ratifica da parte del ministero. La proposta di disciplinare è stata messa a punto dall'Associazione temporanea di scopo, d'intesa con il ministero per le politiche agricole.
Il Potenziale produttivo previsto sarà di circa 300 milioni di bottiglie l'anno, circa il 90% del Pinot nazionale. Garantite l'origine e la tracciabilità, con verifiche sia sulla quantità che sulla qualità dei prodotti, dalla vendemmia all'imbottigliamento. Il  disciplinare di produzione della nuova Doc coinvolgerà 20 mila ettari di vigneti, di cui oltre la metà in Veneto.

Soddisfazione dall'assessore regionale FVG Cristiano Shaurli sia perchè la Doc interregionale permetterà di elevare qualità, trasparenza e riconoscibilità del Pinot grigio sul mercato, sia perchè la Ribolla Gialla sarà portata solo nelle Doc e Igt del FVG, con la disponibilità di Veneto e Trentino.

Il disciplinare della nuova Doc individua l’area di produzione, la tipologia dei terreni, la varietà di uve e la loro composizione per singola tipologia (il Pinot grigio dovrà essere fatto per l’85% da uva pinot grigio), la densità di impianto, le rese per ettaro, le gradazioni minime, i metodi e i requisiti di trasformazione e vinificazione delle uve, le regole di imbottigliamento. Regole quindi molto dettagliate a cui dovranno attenersi produttori, cantine e imbottigliatori per poter apporre sulle loro bottiglie la “fascetta di Stato”.

Oltre alla proposta di riconoscimento della Denominazione di origine controllata “delle Venezie” Pinot grigio, la richiesta dell’Associazione produttori vitivinicoli trentini, friulani e veneti interesserà anche il cambio del nome dell’attuale Igt da “delle Venezie” in “Trevenezie” e contestualmente la modifica dei disciplinari di produzione delle Igt “Veneto”, “Vallagarina”, “Veneto orientale”, “Marca trevigiana”, “Colli trevigiani”, “Conselvano”, “Alto Livenza”, “Verona”, “Provincia di Verona” o “Veronese” e “Venezia Giulia” dai quali scomparirà la parola “Pinot grigio”.

 

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Previsioni prevendemmiali 2016 Friuli VG

E' stato organizzato, come da molti anni a questa parte, il tradizionale incontro tecnico di Assoenologi FVG in preparazione alla vendemmia 2016, L'incontro si è tenuto giovedi 25 agosto presso l’Azienda “Cà Vescovo” di Terzo di Aquileia. Argomenti all'ODG: Andamento Meteorologico in FVG - Stato sanitario delle uve e epoca di maturazione (Pianura e Collina) - Nuova D.O.C. Friuli – aspetti operativi- Situazione Iter D.O.C. Interregionale Pinot Grigio- Assegnazione Diritti Prosecco D.O.C. e regolamentazione del mercato- Dematerializzazione dei Registri e Prevenzione nei Controlli dell’I.C.Q.R.F. Il comparto Vitivinicolo nella Regione Friuli Venezia Giulia.

Sono intervenuti:

Rodolfo Rizzi - Presidente Assoenologi FVG
Arturo Pucillo -Tecnico - ARPA-OSMER FVG
Gabriele Marchi - Consorzi Pianura del FVG
Giovanni Bigot - Consorzi Collina del FVG
Piero Biscontin - Presidente Consorzio delle D.O.C. FVG
Gianluca Fregolent - Direttore dell’I.C.Q.R.F.
Cristiano Shaurli - Assessore alle Risorse Agricole FVG
Claudio Fabbro - Agronomo – Moderatore


Alla fine dei lavori è seguita una degustazione di prodotti tipici regionali abbinati ai vini premiati alla 55^ SELEZIONE VINI DOC FRIULI AQUILEIA e RIVIERA FRIULANA.
A seguito delle diverse relazioni tecniche sono emersi interessanti dati.

Quantità: + 5% rispetto vendemmia 2015 Hl 1.872 prodotti nel 2015 (dati ISTAT)
Qualità: Ottima
L’ inverno, in Friuli Venezia Giulia, non è stato particolarmente freddo e solo nei mesi, di gennaio e febbraio, le temperature sono scese sotto lo zero. Un ideale andamento climatico, tra fine marzo e inizio aprile, caratterizzato da giornate tiepide e soleggiate, ha favorito lo sviluppo dei germogli della vite e già nella decade di aprile, in quasi tutte le varietà, la gemma era aperta.

A fine aprile una depressione sull'Europa centrale ha fatto affluire, sulla nostra Regione, correnti umide e fredde. Questo improvviso cambiamento climatico ha causato, soprattutto nelle zone collinari e pedemontane, un marcato peggioramento, con temperature che si sono addirittura ridotte di oltre dieci gradi rispetto alla media delle prime due decadi di aprile. Le basse temperature, registrate a fine aprile, hanno rallentato notevolmente lo sviluppo della vegetazione perdendo, di fatto, quel vantaggio di sette giorni guadagnato dall’anticipo vegetativo d’inizio stagione. Nella prima metà di maggio, le varietà a germogliamento precoce, Chardonnay, Pinot Grigio e Sauvignon, hanno registrato un ottimo sviluppo gemmario mettendo in luce i piccoli grappoli. Con la seconda decade di maggio il clima, particolarmente perturbato, non ha favorito un regolare svolgimento dell’impollinazione dei fiori, sia sulle varietà precoci che tardive.

I repentini cambi metereologici, con sprazzi di sereno alternati ad abbondanti precipitazioni, hanno influito negativamente sia sulla percentuale di fiori allegati che sull’uniformità della fioritura.
Quest’anomala situazione metereologica, oltre ad aver provocato la presenza di grappoli disformi ed evidenti fenomeni di acinellatura, ha creato delle difficoltà sul controllo dei patogeni (peronospora e oidio), con conseguente perdita di prodotto, soprattutto su colture a conduzione biologica. Dopo le abbondanti piogge del mese di giugno, da luglio è iniziata finalmente la stagione estiva. Nel mese di luglio, durante il periodo dell’invaiatura, abbiamo avuto il passaggio di alcuni fronti caldi che hanno favorito lo sviluppo del grappolo. Visto il caldo mite del periodo, pochi sono stati gli interventi d’irrigazione nei vigneti e l’apprezzabile ventilazione dei venti di Bora ha eliminato eventuali ristagni d’acqua sul grappolo.

Verso metà agosto, una serie di temporali estivi ha sia riequilibrato eventuali mancanze idriche che abbassato sensibilmente le temperature favorendo delle ottime escursioni termiche, ideali per la componente aromatica dell’uva.
Quest’ottimale andamento climatico per la vite, registrato soprattutto durante il periodo estivo, ha permesso di ottenere un’uva perfettamente sana e anche gli insetti più comuni: tignola, cicalina e ragno rosso non hanno dato origine a problematiche particolari.

L’ epoca di vendemmia, per le uve destinate alla produzione di base spumante è prevista per l’ultima settimana di agosto mentre, per alcune varietà precoci: Pinot Nero, Traminer Aromatico, Pinot Grigio e Sauvignon, l’inizio è previsto per la prima settimana di settembre.

La produzione d’uva si presenta superiore del 5% rispetto allo scorso anno, con un’ottima resa viste anche le precipitazioni di agosto. Quest’aumento produttivo si osserva soprattutto nelle varietà di Pinot Grigio, Tocai Friulano e Chardonnay mentre, La Glera (Prosecco) e la Ribolla Gialla fanno registrare un incremento produttivo grazie anche ai nuovi vigneti che entrano in piena produzione.

I primi dati analitici rilevano delle apprezzabili gradazioni zuccherine, con un buon corredo acido e un’ interessante complessità aromatica.
Solo dopo il 25 di settembre dovrebbero iniziare i primi conferimenti di uve a bacca rossa (Merlot e Cabernet Franc) per terminare con la raccolta delle varietà tardive (Verduzzo, Refosco e Picolit).
Per quanto riguarda le contrattazioni sul mercato delle uve, c’è un certo interesse per alcune varietà a bacca bianca tipo, Glera, Ribolla Gialla mentre per il Pinot Grigio si attendono gli sviluppi della nuova DOC Interregionale.

Per le uve rosse, purtroppo ridotte a un venti per cento dell’intera produzione viticola regionale, un certo interesse è rivolto al Refosco, al Merlot e Cabernet Sauvignon.

si ringrazia per la foto Photolife.

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Aspettando la festa dell'uva a Cormons degustazione con Alessandro Scorsone

Aspettando la festa dell'uva, degustazione in Piazza XXIV Maggio a Cormons il primo settembre 2016 alle 19.30.  La serata sarà condotta da Alessandro Scorsone. In degustazione vini di annate diverse di Tocai Friulano e Friulano. Durante la degustazione saranno serviti assaggi di stagione.

  • Ecco i vini protagonisti della serata

    Friulano Isonzo 2015 Renzo Sgubin
    Friulano Isonzo 2015 Drius
    Friulano Collio 2015 Branko
    Friulano Collio 2015 Azienda Agricola Picech
    Friulano Collio 2015 Az. Agr. Toros Franco
    Friulano Collio 2015 Sturm

    Tocai Friulano Isonzo 2005 Renzo Sgubin
    Tocai Friulano Isonzo 2005 Drius
    Tocai Friulano Collio 2005 Branko
    Tocai Friulano Collio 2005 Azienda Agricola Picech
    Tocai Friulano Collio 2005 Az. Agr. Toros Franco
    Tocai Friulano Collio 2005 Sturm

    VI RICORDIAMO CHE I POSTI SONO CON OBBLIGO DI CONTRIBUTO DI EURO 30,00 E PRENOTAZIONE ANTICIPATA fino ad esaurimento disponibilità

          Si consiglia di portare con sè un pullover e/o un foulard
          In caso di maltempo la serata si svolgerà nella sala di degustazione dell'Enoteca.

#mettiamocilapiazza #degustazione #vino #Friulano #TocaiFriulano #EnotecaDiCormons #BENEFICENZA #FVGlive #aiutoaiterremotati

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CONSORZIO VINI ASOLO MONTELLO: NASCE LA BOTTIGLIA ISTITUZIONALE

La nuova bottiglia istituzionale del Consorzio Asolo MontelloLa nuova bottiglia istituzionale del Consorzio Asolo Montello

Una bottiglia unica per raccontare l'identità del Consorzio Vini Asolo Montello. È stata presentata sabato 27 agosto 2016 nel Comune di Montebelluna la nuova bottiglia istituzionale dell'Asolo Montello: un Asolo Docg Superiore nella tipologia Brut prodotto con lieviti indigeni da uve Glera provenienti da soli vigneti dell'area Asolo Montello.

“Nato dal lavoro corale del nostro Gruppo Giovani, sarà il Prosecco che rappresenterà tutti noi produttori – spiega Armando Serena, Presidente del Consorzio - ma anche il territorio da cui proviene. Per la fermentazione sono stati infatti scelti i lieviti autoctoni selezionati nel corso di una sperimentazione che ha preso il via da qualche anno. Un modo in più per caratterizzare fortemente il nostro prodotto e distinguerlo da quello delle altre denominazioni”. Non solo i ceppi di lieviti indigeni esprimono al meglio le caratteristiche del territorio - aromaticità, struttura e persistenza gustativa – ma anche la scelta di proporre la bottiglia istituzionale nella versione Brut non è casuale.

Armando Serena presidente Consorzio Asolo MontelloArmando Serena presidente Consorzio Asolo Montello

Questa tipologia, infatti, mette in risalto la forte identità delle colline dell'Asolo e Montello, dove il terreno è per natura predisposto a vini di maggiore struttura. Alte colline, forti escursioni termiche, buona ventilazione e ricchezza minerale, si esprimono al meglio in un Prosecco dal tenore zuccherino mediamente basso.

Grazie ad  un'azione di co-marketing, supportata da Unindustria Treviso, con altre realtà del territorio per la promozione della denominazione, la bottiglia rientra anche in un progetto più ampio di valorizzazione del territorio. Saranno coinvolte circa quaranta aziende e industrie della zona che non appartengono al settore vinicolo, in modo che la possano utilizzare nel corso di fiere e manifestazioni, soprattutto all'estero.

La bottiglia si presenta con un'immagine fresca: etichetta a sfondo bianco con il logo del Consorzio e capsula nera con un bindello applicato per raccontare il progetto.

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Crescono i vini bianchi della Riviera friulana

Crescono i vini bianchi della Riviera friulana. La “Selezione di Aquileia” segnala una sempre maggiore aderenza dei produttori alle esigenze del mercato. Tra i rossi, primeggia il Refosco. Giovedì 25 agosto 2016, nella barricaia della Tenuta Ca’ Vescovo a Terzo di Aquileia, si è svolta la cerimonia di consegna dei riconoscimenti relativi alla 55^ edizione della Selezione del Vino di Aquileia e della Riviera Friulana, che premia i migliori vini delle zone Doc Friuli Aquileia, Friuli Latisana e Friuli Annia, divisi in 8 categorie. Con la regia del presidente del Consorzio Tutela Vini Doc Friuli Aquileia, Marco Rabino, sono stati premiati i produttori che hanno ottenuto i massimi punteggi nelle diverse categorie: 3 per i vini bianchi, 1 per i vini spumanti o frizzanti, 3 per i rossi, 1 per i dolci.

Nella foto di Claudio Fabbro da sx a dx: Cristiano Shaurli (Assessore regionale risorse agricole e forestali), Evio Cadorin (Le Favole), Luca Marcolini (Valpanera), Francesco Tarlao (Az. Tarlao), Paolo Gerion (Az. Gerion), Gabriele Carboni (Tenuta Ca’ Bolani), Giorgio Bertossi (Mulino delle Tolle), Michele Tibald (Sindaco Terzo di Aquileia), Marco Rabino (Dir. Tenuta Ca’ Bolani e Pres. Cons. DOC Aquileia).

I vincitori 2016
- Categoria A – Friulano
Doc Friuli Annia 2015 – Le Favole – Carlino.
- Categoria B - Vini bianchi fermi
Chardonnay Doc Friuli Aquileia 2015 – Mulino delle Tolle – Bagnaria Arsa.
- Categoria C - Vini bianchi aromatici
Traminer aromatico Doc Friuli Aquileia 2015 – Mulino delle Tolle – Bagnaria Arsa.
- Categoria D - Vini bianchi dolci
Verduzzo friulano Doc Friuli Aquileia 2013 –Valpanera – Villa Vicentina.
- Categoria E - Vini bianchi frizzanti o spumanti
Prosecco Doc Spumante – Le Favole – Carlino.
- Categoria F - Cabernet franc
Doc Friuli Aquileia 2014 – Tenuta Ca’ Bolani – Cervignano del Friuli.
- Categoria G - Vini rossi (Merlot, Cabernet sauvignon, Rosso)
Merlot Igt Venezia Giulia 2015 – Gerion – Terzo d’Aquileia.
- Categoria H - Refosco dal peduncolo rosso
“Mosaic Ros” Doc Friuli Aquileia 2012 – Tarlao – Aquileia.

Premio “Marco Gottardo”
Il premio speciale per la miglior azienda, dedicato a Marco Gottardo (scomparso prematuramente nel 2015, ex consigliere del Consorzio Doc Friuli Aquileia), è stato assegnato all’azienda con il miglior punteggio medio: Mulino delle Tolle di Bagnaria Arsa.
Il presidente Rabino ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti, che riflettono un aumento della qualità della produzione diffusa in tutta l’area di competenza delle zone a Doc della Riviera Friulana, e ha aggiunto: «La percentuale di vini bianchi in degustazione ha raggiunto il 65% e tra questi, il 18% sono frizzanti e spumanti, in linea con le attuali tendenze del mercato. Molto bene le varietà aromatiche: Sauvignon in primis e poi Traminer la cui coltivazione, nella Riviera Friulana, ha una lunga storia. Sul totale dei vini rossi degustati il Refosco dal peduncolo rosso ha raggiunto il 35%, a conferma della forte vocazione del territorio per questa varietà. Bene il Merlot che, tra i vitigni “internazionali”, si conferma il più gettonato».
Tutti i vini che hanno superato la soglia degli 80/100 nel corso della Selezione –  tenutasi presso l’Hotel-Ristorante Patriarchi di Aquileia, il 19 maggio scorso, e alla quale hanno preso parte oltre 50 tecnici degustatori –  rappresenteranno i 3 Consorzi di Tutela nei prossimi eventi promozionali. Nello specifico, sono stati selezionati 110 vini: 9 spumati/frizzanti, 54 bianchi, 42 rossi e 5 dolci.
A fine serata, i numerosi intervenuti hanno avuto la possibilità di degustare i vini vincitori della 55° edizione della Selezione enoica, accompagnati da prodotti tipici regionali.

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Malvasiadi, olimpiadi della Malvasia

Nel clima olimpico di queste settimane non è mancata in Friuli una Olmpiade delle Malvasie: esattamente la 6^ MALVASIADE.  15 grandi Malvasie, vendemmia 2015,  a confronto nel  tradizionale wine tasting cormonese. Sul Monte Quarin e più precisamente presso la chiesetta di S.Maria (o Santa Apollonia ) alla Tenuta Dario Raccaro  da  sei  anni ha preso corpo la cosiddetta “Accademia della Malvasia”,  laboratorio  informale in cui viticoltori  e degustatori della regione si confrontano per valutare i progressi tecnologici di tale importante varietà che ha trovato terreni e microclimi ideali sia nelle colline goriziane che in aree limitrofe e nella stessa “ Riviera friulana”.

Il 22 agosto 2016 nella sala di degustazione dell’ Enoteca Cooperativa di Cormons degustatori altamente professionali si sono cimentati nella valutazione organolettica (ribattezzata “Malvasiade”) di 13 Malvasie  vendemmia 2015 ( zone DOC Collio, Colli Orientali, Isonzo, Carso e Aquileia ) più due istriane fuori concorso. Gli assaggi dei campioni, rigorosamente anonimi,  sono stati coordinati dall’enologo Claudio Fabbro e dalla segretaria dell’ Enoteca, Elena Orzan. Come precisa il presidente dell’ Enoteca di Cormons, Dario Raccaro, uno dei pionieri nel recupero di tale  preziosa varietà data prematuramente per dispersa, “le finalità di questo tipo d’incontri  tecnici non sono quelle di distribuire medaglie bensì di raccogliere utili elementi ed esperienze  agronomiche ed enologiche  per migliorare sempre di più la qualità della Malvasia al fine di candidarla a varietà bandiera di un territorio che può dare il meglio partendo dal di dentro, innovando seriamente le proprie radici senza prestare il fianco a ricorrenti mode varietali d’importazione, bollicine comprese. Interessante registrare la presenza all’incontro cormonese di giovani assaggiatori  new entry e di diversi ambiti territoriali, in perfetta armonia e condivisione sulle finalità da raggiungere per la crescita comune della viticoltura locale.

Da sx Muzic Sgubin RaccaroDa sx Muzic Sgubin Raccaro
Il punteggio più elevato è andato all’Azienda SGUBIN (Pradis- Cormòns), seguita a ruota dalle Aziende  MUZIC di San Floriano del Collio e RACCARO, Rolat di Cormòns.

Le foto sono di Claudio Fabbro.

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Ribolla gialla esclusiva regionale FVG

Confagricoltura FVG: la Ribolla gialla, esclusiva regionale. Trovato un accordo positivo con i veneti e i trentini.  «L’impegno per la salvaguardia della Ribolla gialla che ci eravamo presi, assieme al presidente regionale della nostra organizzazione Claudio Cressati, quando siamo entrati nell’Ats la quale, con esponenti della regione FVG, del Veneto e della provincia di Trento, ha costruito il progetto della Doc “Delle Venezie” per il Pinot grigio, l’abbiamo portato a termine», dice con soddisfazione Roberto Felluga, responsabile della Sezione economica vitivinicola di Confagricoltura Fvg. «Fin dal momento della costituzione dell’Associazione temporanea, raccogliendo pure le sollecitazioni di molti produttori regionali, con convinzione abbiamo messo sul tavolo il tema della salvaguardia del nostro vitigno autoctono. Non è stato facile trovare un punto d’intesa comune, ma nell’incontro del 22 agosto, abbiamo raccolto i frutti di un intenso e costante lavoro di sensibilizzazione. Così, veneti e trentini sono ora d’accordo che, nella modifica dei disciplinari delle Igt che interessano il nostro territorio (“Delle Venezie” che diventerà “Tre Venezie” e “Venezia Giulia”), la coltivazione della Ribolla gialla sarà possibile elusivamente nelle province di Pordenone, Udine e Gorizia. Un risultato importante che verrà sancito nell’audizione pubblica di martedì 30 agosto 2016 a Verona», conclude Felluga.

 

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