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Vinitaly 2022: alcuni assaggi da ricordare

Edizione 2022 di Vinitaly. Record storico di incidenza di buyer stranieri in rapporto al totale ingresso, 25 mila operatori (da 139 Paesi) su un totale di 88 mila, nonostante la forte contrazione legata alle limitazioni pandemiche degli spostamenti internazionali, in particolare sono mancati gli arrivi da Cina e Giappone, oltre ovviamente ai buyer russi. Vinitaly, in questa edizione più che mai, si è concentrato molto sull’internazionalizzazione anche per i piccoli produttori con un risultato molto positivo in favore di un settore morfologicamente caratterizzato da piccole realtà. 
 vinitaly cuzziolvinitaly cuzziol
"La qualità del visitatore  in questa edizione è stata molto alta e selezionata – ci racconta Luca Cuzziol, titolare dell’omonima ditta che commercializza grandi vini-. Il pubblico rispetto agli anni passati è stato selezionato, vuoi anche per il costo del biglietto (100 euro) ma soprattutto per il desiderio degli addetti ai lavori di ritornare in presenza dopo due anni di sosta forzata. Noi in azienda, continua,rappresentiamo oltre 100 produttori di tutto il mondo e riscontriamo nel comparto della ristorazione un grande voglia di novità, ora speriamo di superare anche l’incognita di questo conflitto".
 vinitaly maculan bottiglie verticalevinitaly maculan bottiglie verticale
Tra gli stand circolava un discreto numero di persone, ma non c’era la ressa degli anni passati, fatto questo che ci ha consentito di assaggiare alcune “chicche” per qb. Una menzione particolare per la degustazione verticale, accompagnati da Angela Maculan, figlia del vignaiolo di Breganze noto in tutto il mondo per il suo Torcolato. Abbiamo assaggiato un bordolese Fratta della annate a ritroso dall’anteprima 2018, che sarà pronta tra almeno un anno e mezzo, poi il 2017, il 2016, il 2011 e infine il 1988. Si tratta di un uvaggio con il 70% di cabernet e il 30% di merlot, con una vendemmia manuale e una produzione limitatissima (circa 7 mila bottiglie anno).
 vinitaly Mosnelvinitaly Mosnel
Molto interessanti il Franciacorta Extra Brut EBB 2016 e il Rosè Pas Dosè “Parosè” 2016 che rappresentano lo stile Mosnel, azienda che si trova a Camignone, nel cuore della Franciacorta. Abbiamo poi incontrato Gianni Tessari un “pioniere” che produce Durello metodo classico, e che ci ha fatto assaggiare un Dosaggio Zero 2013,  un Extra Brut 2014, rimarcando come sia il vino a decidere il tempo per la commercializzazione, fatto questo che rende il vino davvero molto particolare e accattivante.
vinitaly zorahvinitaly zorah
La nostra visita non poteva non spaziare sui mercati emergenti e così abbiamo degustato due vini dell’azienda Zorah. Il produttore armeno, che quest’anno era accompagnato da suo figlio, ha illustrato che le vigne dalle quali si vendemmia l’uva utilizzata ha più di 150 anni e si trova a circa 900 metri di quota, poco lontano dl monte Ararat. Un vigneto che ha una storia davvero unica, la fermentazione avviene in anfora prima dell'imbottigliamento. Il risultato è un nettare inimitabile.
 
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