brand Valpolicella, 5 comuni, un unico territorio


Renzo Bighignoli, presidente di Cantina Valpolicella Negrar (230 soci, oltre 700 ettari di vigneto) rivolge un invito ai sindaci di Negrar, San Pietro in Cariano, Marano, Fumane e Sant’Ambrogio, i 5 comuni della Valpolicella Classica. "Una grande denominazione come la Valpolicella, che ha nell'Amarone il vino simbolo a livello mondiale, avrebbe bisogno di una gestione del territorio e del paesaggio più coordinata, con regole condivise da tutte le amministrazioni comunali che la governano", afferma Bighignoli.

5 Comuni, ma per i produttori, un unico territorio. "Quando vendiamo all'estero i nostri vini, noi produttori vendiamo il "brand Valpolicella", non certo l'appartenenza a una singola vallata, che rimane un'importante peculiarità da raccontare ai consumatori per far apprezzare ancor più i nostri vini", aggiunge Daniele Accordini, direttore della Cantina. "A nostro avviso, anche le 5 amministrazioni della Valpolicella Classica dovrebbero riuscire a pensare come fossero un unico ente territoriale in grado di mediare tra i vari portatori d'interesse: i viticoltori, gli ambientalisti, e gli enti istituzionali extraterritoriali che vengono di volta in volta coinvolti nella progettualità di un'area vitivinicola. Per continuare a competere nello scenario mondiale, sarebbe importante per i produttori poter contare su una politica unica di gestione che abbia a cuore l'interesse del territorio nella sua interezza. Comprendiamo la difficoltà, ma è uno sforzo che una grande denominazione come la Valpolicella dovrebbe saper fare", conclude Bighignoli.

L'invito della Cantina rivolto ai Sindaci della Valpolicella Classica arriva a pochi giorni da Anteprima Amarone, evento di interesse mondiale organizzato dal Consorzio Valpolicella (30-31/1/16, Verona, Palazzo della Gran Guardia),  a cui la cantina Cooperativa negrarese parteciperà servendo in degustazione l'annata protagonista dell'evento, il 2012, e come annata storica, l'Amarone Vigneti di Jago 2008. "Il 2012 è stata un'annata molto calda, l'Amarone che ne è uscito è molto concentrato e con note marmellatose. Perde un po' di territorialità, qualità che si esprime nelle annate più fresche, ma rimane una delle migliori annate degli ultimi 10 anni", dichiara Accordini, enologo della Cantina. Che però, è completamente conquistato dall'andamento della vendemmia 2015. "Rischio di apparire banale nel definirla eccezionale, ma è quanto penso. La ritengo più equilibrata della vendemmia 2011, fino ad oggi l'annata che ritenevo qualitativamente migliore, perché era stato un anno in cui aveva piovuto con regolarità, senza lasciare la vite in stress idrico, ma nel 2015, più siccitoso, abbiamo potuto contare sulla scorta d'acqua del piovoso 2014, e dunque il caldo notevole ha sviluppato notevolmente la fotosintesi, per cui c'è stata più concentrazione di zuccheri e coloranti. L'annata 2015 sarà quindi di grande equilibrio e longevità, con tannini molto morbidi e dolci".

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Sorgente del vino LIVE, appuntamento con i vini naturali

A Piacenza Expo torna Sorgentedelvino LIVE, 8a edizione del salone dei vini naturali, di territorio e tradizione. Da sabato 20 a lunedì 22 febbraio 2016, i vignaioli naturali italiani ed alcuni colleghi europei si danno appuntamento con i propri vini per farli conoscere, raccontarli e, naturalmente, per farli assaggiare agli amanti del vino vero e dei sapori autentici.
Per questa ottava edizione Sorgentedelvino LIVE sceglie la vita: una vita equilibrata tra specie vegetali diverse, animali ed insetti, grazie alla biodiversità in vigna; la vita dei tanti piccoli territori italiani ed europei che vivono ancora dell'agricoltura e del rapporto sano con la terra; ma anche la vita dei vini che nascono nella vigna invece che in cantina: vini ricchi di vita che evolvono e cambiano nel tempo regalandoci emozioni sorso dopo sorso.
“Il vino naturale nasce nella vigna” non è solo un modo di dire: bandite la tecnologia e la chimica moderne dalla cantina, i vignaioli naturali fanno nei vigneti la grossa parte del lavoro, scegliendo con cura posizioni vocate e terreni adatti alla viticoltura; piantando varietà adatte al clima e al territorio; aiutando ogni singola pianta a diventare più forte per affondare le radici profondamente nel terreno e resistere alle avversità, senza bisogno di insetticidi, diserbanti, funghicidi e altri prodotti chimici di sintesi. Avremo così vini più sani, più digeribili, più piacevoli da portare in tavola, in una sola parola più buoni.


Accanto a questi vini autentici si possono conoscere i sapori non omologati di produttori alimentari presenti a Sorgentedelvino LIVE con formaggi e salumi, olio e conserve, pasta e dolci realizzati in modo artigianale con una scelta accurata delle materie prime. Il programma dell'evento è arricchito da degustazioni guidate e momenti di approfondimento. I seminari sulla viticoltura e la vinificazione naturali aperti anche ai non espositori.
Gli orari di apertura degli stand sono: sabato 20 febbraio dalle 14 alle 19, domenica 21 febbraio dalle 10 alle 19 e lunedì 22 febbraio dalle 12 alle 18. Ingresso: 15 euro incluso calice da degustazione.
Sorgentedelvino LIVE è pensato e realizzato dall’associazione Echofficine.


  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Doc italiane in via di estinzione?

Si sta preparando uno scippo del vino italiano da parte dell'Europa. 180 Denominazioni italiane e una trentina di DOCG a rischio. Lo segnala Paolo De Castro , presidente della Commisione agricola del Parlamento europeo. "tutti i vini che prendono il nome del vitigno, come Lambrusco e Vermentino, per fare due sempi, rischiano di essere tolti dalla lista dei vini protetti nella UE". In un lungo articolo Carlo Cambi approfondisce la problematica, sottolineando come basti un tratto di penna per cancellare due terzi delle nsotre DOC e quasi la metà delle DOCG. Con il regolamento che la UE si appresta ad approvare, tale da consentire a tutti di utilizzare in etichetta i nomi dei virigni che oggi sono riservati ai singoli stati. E penalizzata sarebbe soprattutto l'Italia che ha in produzione circa 380 vitigni autoctoni (la Francia una trentina). A rischio sono Malvasia delle Lipari e Zibibbo di Pantelleria, Moscato d'Asti e Vernaccia di Oristano, Primitivo di Manduria e Aglianico del Vulture, Nebbiolo delle Langhe e Vernaccia di Serrapetrona.

Non proteggere più le denominazioni consente di far progredire i trattati di WTO, quelli di libero scambio con gli Usa, scrive Cambi. Così in tutto il mondo potranno produrre e vendere vini simil-italiani.

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Aglianico del Vulture Nero Carbone 2012

Vi segnaliamo un vino degustato il primo gennaio 2016 da Roberto Giuliani, una data importante per un vino significativo. Si tratta di un Aglianico del Vulture Nero Carbone 2012. Un vino che è andato a sostituire il Terra dei Fuochi, per ragioni esclusivamente legate al nome, che purtroppo identifica ormai quel territorio martoriato della Campania. Purtroppo Sara e Luca Carbone hanno di recente subito un furto di 3.000 bottiglie, fra le quali anche questa tipologia. Niente legno ma solo fermentazione sulle bucce per 10 giorni e un periodo di almeno 8 mesi in acciaio per la maturazione, seguito da qualche mese di bottiglia.

Per la descrizione completa del vino e i dati tecnici leggete QUI

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Vino e musica alla tenuta Mazzolada

Può un vino essere abbinato ad un brano musicale? Può l'apparato uditivo approcciarsi al mondo enoico?  Ma certo che sì!  Trattasi di abbinamento non facile, a differenza del cibo qui non abbiamo dei parametri  che parlano di concordanza e contrapposizione.  In ogni caso è comunque  un'esperienza piacevole, interessante e didattica. Perciò ho partecipato volentieri a un laboratorio multisensoriale a Portogruaro, tenuta Mazzolada, nel cuore della Doc Lison Pramaggiore.
Cornice decisamente romantica: percorriamo un ponticello in legno per attraversare un lago artificiale con  tanto di ninfee, al centro del quale sorge un casone costruito con canne lacustri provenienti dal Lago Balaton. Qui siamo accolti dal gentile sorriso di Francesca Genovese, la titolare, mentre la degustazione è guidata dall'enologo Daniele Bozza. Ma veniamo agli assaggi.

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

8,9,10 il nuovo vino di Gravner vendemmiato a novembre

Mentre Michele Biscardi consegna a Josko Gravner il dono ricordo, Mateja Gravner apre per  il gruppo FIS FVG in anteprima assoluta il nuovo "8,9,10"Mentre Michele Biscardi consegna a Josko Gravner il dono ricordo, Mateja Gravner apre per il gruppo FIS FVG in anteprima assoluta il nuovo "8,9,10"23 novembre 2008. 12 novembre 2009. 13 novembre 2010. Sono le tre date delle vendemmie delle uve di un vino speciale che, per quelle combinazioni alchemiche che danno gusto e gioia alla vita, abbiamo assaggiato in anteprima assoluta nella sala degustazione della cantina di Josko Gravner a Oslavia, località Lenzuolo bianco. Di Gravner si sa tutto, è un nome-icona nel mondo del vino. Le sue anfore georgiane interrate fino al collo sono ormai leggenda. Del nuovo vino si sa il nome: 8,9,10. Dal numero finale delle tre annate suindicate, con grappoli dove la Botrytis nobile ha lasciato il segno. L'etichetta è ancora in lavorazione, ma tutto sarà pronto per l'evento speciale di presentazione, il 27 settembre, a Roncade. La prima bottiglia di questo fantastico vino che, per motivi di disciplinare è semplicemente definito "vino da tavola" ma è capace di farvi provare il brivido della vita, sarà battuta all'asta a favore dell'associazione La città del Sorriso. 

Il report sulla visita in cantina, guidati da Mateja Gravner, spetta a Michele Biscardi, Presidente FIS FVG che ha organizzato la visita. Qui si sottolinea che le date con il mese novembre sono corrette. Da Gravner la vendemmia 2015 deve ancora cominciare! La data fissata è, come ogni anno, il primo di ottobre e prosegue secondo natura fino a novembre. L'incontro con le parole di Josko Gravner ci ha aperto le porte a un mondo parallelo, quello dove la luna regola le cose umane, dove si sa che la natura dà e anche toglie; un mondo vivo e vero, concreto e reale che sembra appartenere però a un'altra epoca: quella dove il rispetto del ritmo della vita è il senso della nostra stessa vita. Un mondo che lascia maturare l'uva fino al suo equilibrio. Che usa nuovamente il torchio al posto della pressa. Che sceglie bicchieri a forma di conca come le antiche ciotole, fatti fare in borosilicato acciocchè il piombo del vetro non danneggi la salute neppure per quei secondi in cui tenete fra le labbra il bicchiere. Tutto questo e anche di più è il racconto del vino di Gravner. Che, udite udite, non ama chiamare i suoi vini arancioni, anche se li chiamate orange wines: "orange è il colore di un vino che è arrivato alla sua fine,ci dice, il nostro Breg bianco, la nostra Ribolla sono color ambra, un colore vivo. E capace di vivere ancora a lungo racchiudendo per sempre la sua essenza".

Nota finale: abbiamo acquistato il Breg rosso, un vino da puro delirio per il palato. Non possedendo cantina nè cantinetta abbiamo deciso di metterlo a riposare al sicuro nella piccola cassaforte a muro, con le cose preziose. 

 

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Ant: formichine per un metodo classico

Perchè “ANT”? Per molte ragioni: è nato come gioco di destrutturazione del nome per un progetto di eventuali future etichette ANT ON U TT I (ANTONUTTI). La prima parte era ANT, che in inglese vuol dire formica, e da lì il collegamento tra formiche e bollicine sembrava quasi naturale: piaceva l’idea di evocare, con un nome e con la grafica, il brulichio di bollicine persistente ed elegante che risale la bottiglia! La scelta del bianco e del nero invece è stata dettata per differenziare ed evidenziare il nuovo prodotto dagli altri vini della cantina e perché l’abbiamo immaginata come una bottiglia perfetta su qualsiasi tavola. Con ANT è iniziato il nuovo corso dell’azienda, che da circa 5 anni ha deciso di volersi contraddistinguere non solo con una vasta proposta di prodotti tra DOC e IGT, suddivisi per Linee adatte ad ogni palato, ma anche con una nuova immagine che fosse di rottura con il passato e di curiosità per l’occhio del consumatore. ANT Metodo Classico è nato nel 2011, per i 90 anni dell’azienda, ed è stato presentato al Vinitaly nel 2012 per precisa volontà di Adriana Antonutti: una sorta di risposta ai forti desideri che nella sua memoria erano quelli di suo papà Franco e di nonno Ignazio, fondatore della Casa Vinicola nel 1921, e non da ultimo anche per rispondere alle esigenze del mercato italiano ed estero.

Adriana racconta: “diceva M.me Bollinger ‘bevo Champagne quando sono felice e quando sono triste. Talvolta lo bevo quando sono sola. Quando sono in compagnia penso sia mio dovere proporlo. Se non ho appetito, provo a farmi stuzzicare bevendolo e lo bevo copiosamente quando ho fame. Altrimenti non lo tocco, salvo quando ho sete’. Ovviamente Lei parlava di Champagne: non solo concordo con lei ma mi piace trasporre le sue parole per il nostro ANT!” Linda Pilar Zanolla

LA SCHEDA ANT_ BRUT
METODO CLASSICO
DESCRIZIONE TECNICA:
Il vino base segue il tradizionale Metodo Classico della rifermentazione in bottiglia.
Ottenuto esclusivamente da selezione di uve Chardonnay dei vigneti Antonutti delle Grave del Friuli vendemmiate a mano in agosto per cogliere al massimo un’acidità maggiore mantenendo inalterati molti degli aromi propri del vitigno.
Perlage sottile, fine ed elegante, nonché continuo.
Colore: giallo paglierino con tenui riflessi dorati, brillante.
Note Sensoriali: Al naso si apre in un elegante bouquet, delicato e molto fruttato: la bocca si avvolge di una bella morbidezza unita a cremosità; sprigiona un piacevole sentore di lievito e crosta di pane; pienezza e complessità donano un armonico equilibrio.
Gradi 12,5% vol.
Acidità totale 6,3% g/l
tantissime formichine
per un metodo classico

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

"Primo", l'ultimo nato della tenuta Fernanda Cappello


Sabato 29 Giugno 2013 alle 17,00 presso Villa Carnera di Sequals, in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla conquista del titolo di Campione del mondo dei pesi massimi da parte di Primo Carnera, la Tenuta Fernanda Cappello presenterà PRIMO; un vino, creato per esprimere un carattere deciso e riconoscibile, a cui è stato assegnato il nome del più  famoso personaggio di Sequals: il ‘gigante buono’ Primo Carnera. Frutto di uve Traminer aromatico, raccolte nelle prime ore del mattino per evitare che il calore del sole ne rovini gli aromi primari, possiamo definire PRIMO il ‘gigante’ dei vini della Tenuta Fernanda Cappello. Ivan Malfatto presenterà il libro edito dalla Biblioteca dell’immagine Primo Carnera e Ido Da Ros Primo Carnera, la storia della mia vita. Inoltre, nelle giornate del 29 e del 30 giugno con  "L'ITINERARIO DEL GUSTO" sarà possibile degustare alcuni piatti dedicati al Campione Primo Carnera. La Tenuta Fernanda Cappello propone: Pungiball di polenta alla pitina di Bier e formai dal cit e formaggio salato di Molevana.
 
 

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Biscontin nuovo presidente del Consorzio Friuli Grave


Pietro Biscontin, direttore della Cantina Viticoltori friulani “La Delizia” di Casarsa della Delizia (Pordenone), è il nuovo presidente del Consorzio di tutela vini a doc, Friuli Grave. Durerà in carica un triennio e lavorerà insieme ai due vice presidenti: Giuseppe Crovato (della Cantina di Bertiolo) e Michelangelo Tombacco (dell’azienda I Magredi, di San Giorgio della Richinvelda). Nel direttivo siedono ora anche Luigi

Continua a leggere...Biscontin nuovo presidente del Consorzio Friuli Grave

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .

Temperatura di servizio per gli Orange Wine

Orange Wine: il quarto colore del vino. Colore dovuto alla lunga macerazione di uve bianche con il mosto, da 48 ore fino a parecchi mesi. Praticamente una vinificazione in rosso. Il che comporta non solo la differenza di colore ma anche una grande differenza olfattiva e gustativa. Quasi assenti i sentori primari, molto presenti i sentori secondari e terziari. A livello gustativo i tannini catechici (quelli rilasciati dalla buccia e dai vinaccioli) sono decisamente presenti, le acidità elevate, sensazione di pseudo calore derivante dall’alcol ben evidente, grande struttura e lunghezza. A questo punto mi sono chiesta: come la mettiamo con la temperatura di servizio?

Partiamo dalle regole base.

A livello olfattivo ricordiamo che più bassa sarà la temperatura e minore sarà la percezione dei profumi. A livello gustativo la cosa si fa più complicata.

Le temperature alte aumentano la percezione dei sapori dolci e diminuiscono quella dei sapori amari e salati. Ovviamente le temperature basse fanno il contrario: aumentano la sensazione di astringenza provocata dai tannini (mentre le alte li rendono più rotondi).

Le temperature basse diminuiscono l’aggressività e la percezione dell’alcol mentre le temperature elevate la esaltano.

La percezione dell’acidità non cambia con la temperatura, però le basse temperature la rendono più gradevole. E allora per evitare che i tannini diventino aggressivi e che l’alcol ci doni solo la sensazione di morbidezza dovremo trovare una via di mezzo tra le temperature consigliate per i vini bianchi e quelle per i vini rossi. Che cosa dicono i sacri testi?

Vini bianchi maturi dai 12 al 14 gradi. Vini rossi “temperatura ambiente”. Ma quale ambiente? Non sicuramente quello delle nostre case in estati torride, bensì quella della cantina, che non dovrebbe superare i 20 gradi. L’ambiente del vino è la cantina! Pertanto la temperatura ideale di servizio per gli Orange Wine è 16/18 gradi. Dobbiamo però anche ricordare che il solo immettere il vino in un bicchiere a temperatura “casalinga” comporta un repentino aumento di 2 gradi. Quindi dobbiamo portare questa tipologia di vini a 14-16 gradi utilizzando un secchiello con il ghiaccio. E finalmente possiamo goderci appieno il calice da noi scelto!

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .
Privacy Policy