350mila bottiglie vendute per Jadèr Cuvée Naonis de La Delizia

Trecentocinquanta mila bottiglie vendute e una richiesta che continua a salire: primo compleanno davvero positivo per lo spumante Jadér Cuvée Naonis della cantina La Delizia, la più grande del Friuli Venezia Giulia. Profumo intenso, sapore fragrante, perlage fine e persistente caratterizzano questo uvaggio che sta diventando sempre più popolare tra le “bollicine”, non solo come aperitivo, ma anche in abbinamento a tutto pasto. A un anno dal sul debutto questo spumante brut ha vinto la medaglia d’argento al prestigioso concorso internazionale Mundus Vini, organizzato dalla casa editrice specializzata in enologia Meininger. Jadér sarà tra le proposte de La Delizia al Vinitaly di Verona dal 10 al 13 aprile, dove la cantina friulana verrà premiata per la sua presenza continua in tutte le 50 edizioni della fiera. Saranno inoltre presentate le novità per la linea Sass Ter: Traminer Aromatico, Sauvignon e Ribolla Gialla.

 “Un esordio davvero promettente quello dello Jadér - ha commentato il presidente della cantina cooperativa casarsese Flavio Bellomo -: lanciato nella primavera del 2015, in 12 mesi è stato molto richiesto non solo nelle altre regioni italiane ma anche all’estero. Con questa Cuvée e altri spumanti come la Ribolla Gialla, stiamo arricchendo la gamma di bollicine attorno al Prosecco Doc, che rimane nettamente il leader di gamma. Inoltre quest’anno al Vinitaly presenteremo delle interessanti novità per la linea di vini fermi Sass Ter, espressione del forte legame con il territorio friulano: amplieremo l’offerta con il Traminer Aromatico, Sauvignon e Ribolla Gialla. Novità che celebrano nel migliore dei modi il nostro 85° anniversario dalla fondazione”.

Alla fiera veronese, la più grande al mondo del settore enologico, La Delizia è una delle pochissime aziende che è stata sempre presente fin dalla prima edizione: solo 42 aziende in tutto possono vantare questo traguardo e riceveranno l’attestato “Cinquanta Vinitaly insieme”.

A Vinitaly il moderno stand de La Delizia sarà al padiglione 6 spazio B8, ma i suoi vini potranno essere degustati anche in altri spazi della kermesse. Al padiglione 6 area C7-E8 la cantina sarà presente con la Ribolla Gialla Naonis nel banco d’assaggio di questo spumante allestito dal Consorzio delle Doc Fvg in collaborazione con l’Ersa. Con il Consorzio Tutela Prosecco DOC sarà con i suoi Prosecco Doc Extra Dry e Doc Brut nello stand consortile (padiglione 4 stand B4); al Ristorante & Lounge nell’area H e al Ristorante d’Autore Primopiano PalaExpo dove il Prosecco DOC sarà abbinato ai piatti realizzati da Chef stellati e somministrato da Sommelier AIS; e infine al fuori salone Vinitaly and The City (8-12 aprile) che porterà le bollicine nel cuore di Verona.


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Cadenza d'inganno al Castello di Rubbia

L’azienda Castello di Rubbia a San Michele del Carso merita decisamente una visita, sia per la particolare ubicazione e struttura del manufatto, sia per l’alta qualità dei vini. La guida con piglio deciso e appassionato Nataša Černic, che ha scelto il vigneto dopo il diploma in pianoforte, ma non ha mai abbandonato l’amore per la musica. E lo rivela non solo nei concerti in cantina, ma anche nell’armonia naturale che riserva al suo lavoro. Solo un’esperta di musica poteva scegliere un nome così coinvolgente per uno dei suoi vini. Cadenza d’inganno. “La Cadenza d’Inganno esiste in natura e dunque incontra l’arte. In musica è una formula armonico melodica data dalla successione di due accordi, V sul VI grado, che dona alla frase musicale una sensazione effimera, di sorpresa, di non conclusione... E per questo permette di vagare con l’immaginazione verso l’infinito. In questo vino è accaduto proprio questo.

È un vino che non può essere definito se non dalla fantasia di chi ha la curiosità di rincorrerlo. Una Malvasia in purezza per un passito amabile, in una bottiglia di misura normale. Anzi anche in magnum. Perché è soprattutto un vino da fine pasto ideale con i formaggi e da bere in compagnia, in un’atmosfera conviviale”.
Finalmente qualcuno che parla di vino e musica con competenza, non solo abbinando una qualsiasi canzone a un vino perché è un trend modaiolo.
Vediamo più da vicino questa Cadenza d’inganno.

“2011, annata molto calda. L’appassimento dei grappoli è avvenuto sulla pianta. La vendemmia è stata effettuata a ottobre, con una resa del 30%. La macerazione è durata più di un mese. Poiché la fermentazione naturale proseguiva a temperatura -2°C (è durata circa 80 giorni), si è scelto di abbandonare l’idea del passito dolce, lasciando al vino di scegliere la propria
natura, proprio come facciamo per tutti gli altri vini” ci spiega Nataša. Alla fine il vino è nato con sentori dolci al naso, tipici di un passito, ma in bocca è amabile, dando così un’idea piuttosto ingannevole del classico passito dolce. Il numero di bottiglie è limitato, solo 700 numerate a mano. Un vino prezioso come un gioiello raro.

Castello di Rubbia - Grad Rubije
San Michele del Carso 40/54 (GO)
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www.castellodirubbia.it

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Tutti i Nebbioli e i Sangiovese in degustazione

21 marzo 2016 al ristorante Montecarlo di Trieste l'Associazione Cuochi Trieste in collaborazione con qbquantobasta propone un'intera giornata di degustazione di 99 etichette di Nebbioli e Sangiovesi. Per approfondire leggi Sangiovese e Nebbiolo protagonisti al ristorante Montecarlo

Di seguito l'elenco delle cantine e delle etichette in degustazione:

l ALBINO ROCCA (Piemonte)
Nebbiolo d’Alba 2014, Barbaresco 2013, Barbaresco Montersino 2013
2 AZIENDA AGRICOLA MONTEROTONDO (Toscana)
Chianti Classico Vaggiolata 2012, Chianti Classico Vaggiolata 2013,
Chianti Classico Riserva Seretina 2001
3 AZELIA (Piemonte)
Nebbiolo 2014, Barolo 2012, Barolo Margheria 2012
Barolo Bricco Fiasco 2005
4 BARONE RICASOLI (Toscana)
Broli o Chianti Classico 2013, Broli o Bettino Chianti Classico 2013
Castello di Broli o Gran Selezione 2012
5 BIBBIANO (Toscana)
Chianti Classico Bibbiano 2013, Chianti Classico Riserva Montomello 2012
Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Capannina 2011
6 BREZZA (Piemonte)
Nebbiolo 2014, Nebbiolo D’Alba Santa Rosalia 2013, Barolo 2012
Barolo Castellero 2011, Barolo Sarmassa 2012, Barolo Cannubi 2011
7 CASA SOLA (Toscana)
Casa Sola Chianti Classico 2013,
Casa Sola Chianti Classico Riserva 2011
8 CASTELLO DI RADDA (Toscana)
Chianti Classico Castello di Radda 2013, Chianti Classico Riserva Castello di Radda 2012
9 CASTELLINUZZA E PIUCA (Toscana)
Castellinuzza e Piuca Chianti Classico 2013, Castellinuzza e Piuca I G T 2014
Castellinuzza e Piuca Chianti Classico Riserva 2012
l O CELLI (Emilia Romagna)
Le Grillaie Sangiovese Superiore 2014,
Bron & Ruseval Bertinoro Sangiovese Riserva 2012
11 COL D’ORCIA (Toscana)
Brunello di Montalcino 1998, Brunello di Montalcino 2011, Rosso di Montalcino 2013 Biologico
12 CONSORZIO TUTELA NEBBIOLI ALTO PIEMONTE (Piemonte)
Gattinara DOCG, Ghemme DOCG, Colline Novaresi DOC, Coste della Sesia DOC, Boca DOC
Fara DOC, Sizzano DOC, Valli Ossolane DOC, Bramaterra DOC, Lessona DOC
13 CONTERNO FANTINO (Piemonte)
Langhe Nebbiolo “ Ginestrino” 2014, Barolo Sorì Ginestra 2012, Barolo Vigna del Gris 2012
Barolo Sori Ginestra 2007
14 DREI DONA’- TENUTA LA PALAZZA (Emilia Romagna)
Notturno 2013, Riserva Palazza 2012, Pruno 2012
15 ELIO AL T ARE (Piemonte)
Langhe Giarborina 2012, Barolo 2006, Barolo Arborina 2001, Barolo Cerretta 2009
16 FATTORIA DI MAGLIANO (Toscana)
Sinarra 2013, Heba 2014, Ilario rosato biologico 2015
17 FATTORIA ZERBINA (EmiliaRomagna)
Ceregio 2014, Torre di Ceparano 2011, Pietramora 2012
18 FATTORIA POGGIARELLO (Toscana)
Chianti Classico 2013, Corallo 2015
19 FATTORIA SAN GIUSTO A RENTENNANO (Toscana)
Chianti Classico 2014, 2013, Chianti Classico Riserva Le Baroncole 2013, Percarlo 2012
20 MASTROJANNI (Toscana)
Rosso di Montalcino 2014, Brunello di Montalcino 2011
21 OBERTO (Piemonte)
Nebbiolo 2014, Barolo 2011, Barolo Rocche dell’Annunziata 2011
22 PIRA (Piemonte)
Nebbiolo 2014, Barolo Serralunga 2012
23 PODERI COLLA (Piemonte)
Nebbiolo d’Alba 2013, Barbaresco Roncaglie 2012, Barolo Bussia 2011
25 PODERI LUIGI EINAUDI (Piemonte)
Nebbiolo 2014, Barolo Costa Grimaldi 2012, Barolo Cannubi 2012
26 ROCCA DELLE MACIE (Toscana)
Chianti Classico Famiglia Zingarelli 2014, Chianti Classico Sant’Alfonso 2013
Chianti Classico Riserva Famiglia Zingarelli 2012, Chianti Classico Gran Selezione Fizzano 2012
27 SELV APIANA (Toscana)
Chianti Rufina 2014, Chianti Rufina Riserva Vigneto Bucerchiale 2012, 2011, 2007
Chianti Rufina Riserva 1983
28 TENUTE STEFANO FARINA (Piemonte e Toscana)
CASCINA LA TRA VERSA Barolo Stefano Farina 2011
TENUTA S. QUIRICO Barbaresco Stefano Farina 2011, Langhe Rosso Le Brume 2011
FATTORIA LE BOCCE Chianti Classico Le Bocce Riserva 2011,
Rosso Toscano IGT Il Paladino 2011
FATTORIA DI ALBERETO Chianti DOCG La Ginestra 2014
29 VILLA CALCINAIA (Toscana)
Villa Calcinaia Chianti Classico 2012 DOCG
Villa Calcinaia Chianti Classico Riserva 2013 DOCG
30 VINO E DESIGN
CASTELL’IN VILLA (Toscana) -Chianti Classico 2011, Chianti Classico Riserva 2009

Durante la degustazione i cuochi  dell'Associazione Cuochi Trieste prepareranno assaggi di pietanze delle regioni dei vini in degustazione.

Dalle 11 alle 20. Ristorante Montecarlo, via San Marco 10, Trieste. A 100 metri ampio parcheggio pubblico.

Costo dell'ingresso che dà diritto a degustare TUTTI i vini presenti: 15,00 euro

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Michelangelo, Metodo Classico I Magredi NEW!

Michelangelo è il nuovo Metodo Classico della cantina I Magredi. Nasce da uve di Pinot bianco e Chardonnay in percentuali che variano in base alla qualità delle uve. La prima fermentazione dello Chardonnay e di una parte di Pinot bianco avviene in acciaio, la rimanente quota di Pinot bianco fermenta in legno. Entrambe le tipologie si affinano per alcuni
mesi sui propri lieviti; alla fine dell'inverno si procede all'assemblaggio. A seguire l'avvio della seconda, fondamentale, fermentazione: quella in bottiglia.

La successiva sosta del vino a contatto coi lieviti prevede una durata minima di 36 mesi. La sboccatura e una piccola aggiunta di liquer d'expedition chiudono il ciclo di produzione. Dopo una sosta di alcuni mesi in cantina, Michelangelo metodo classico è pronto per essere degustato.

Il Michelangelo Brut è ottenuto col Metodo Classico, ossia con la presa di spuma in bottiglia. Le uve utilizzate sono il Pinot bianco e lo Chardonnay in percentuali che variano in base alla qualità delle uve. La prima fermentazione dello Chardonnay e di una parte di Pinot bianco avviene in acciaio mentre la rimanente quota di Pinot bianco fermenta in legno. Entrambe le tipologie si affinano per alcuni mesi sui propri lieviti mentre è alla fine dell’inverno che si procede all’assemblaggio. A seguire l’avvio della seconda, fondamentale, fermentazione: quella in bottiglia. La successiva sosta del vino a contatto coi lieviti prevede una durata minima di 36 mesi. La sboccatura e una piccola aggiunta di liquer d’expedition chiudono il ciclo di produzione e le bottiglie, dopo una sosta di alcuni mesi in cantina, sono pronte per essere degustate. Grado alcoolico 12,50%.

L’aspetto visivo si caratterizza per un colore giallo paglierino di media intensità e un perlage persistente. All’olfatto risultano ben pronunciate le note del lievito con ricordi di crosta di pane e delicate sensazioni di frutta secca e frutta esotica. Al gusto è fresco, equilibrato, armonico e ben strutturato. Ha una capacità di invecchiamento di 5-6 anni.


ABBINAMENTI: Vino da aperitivo, antipasti di pesce, primi piatti delicati e poco aromatici. Eccellente lontano dai pasti. Non utilizzarlo mai a fine pasto, con o senza dolci.

CONSIGLI PER LA CONSERVAZIONE E IL SERVIZIO
Conservate sempre le bottiglie coricate, in luogo fresco e al buio mettendole in frigo solo per il tempo necessario a portarle a temperatura. Per servirlo nel modo più corretto inclinate la bottiglia di 45° e togliete il tappo lentamente, facendo saltare dolcemente il gas senza fare il “botto”. Versate nel calice tenendo in mano lo stesso e inclinandolo verso la bottiglia.

ACCOSTAMENTI GASTRONOMICI
Il Michelangelo Brut è il classico vino da aperitivo, da antipasti di pesce, da primi piatti delicati e poco aromatici. Eccellente lontano dai pasti.

Temperatura di servizio 7°-9°.

Cantina I Magredi
Via del Sole, 15
33090 Domanins (PN)
Tel. +39 0427.94720
www.imagredi.com
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Braide Alte: tutte le annate, la verticale

Livon, 50 anni di storia nel calice nell'articolo al link vi abbiamo raccontato in sintesi la storia di un successo aziendale e di una famiglia. Qui la degustazione di una verticale davvero importante. Vigneto: Braide Alte situato in località Ruttars nel Comune di Dolegna del Collio. Tipo di terreno: marne e argilla. Vitigni: chardonnay, sauvignon, picolit, moscato giallo
Ceppi per ettaro: 8000. Forma di allevamento: guyot, cordone speronato. Si producono circa 12.500 bottiglie anno

Vendemmia effettuata interamente a mano in cassette, con macerazione a freddo, in pressa orizzontale, della durata di 8 ore e successiva pulitura del mosto per decantazione. La fermentazione avviene in barriques nuove di Allier a una temperatura controllata di 14 - 16°C. Terminata la fermentazione, il prodotto così ottenuto non è travasato e rimane quindi a maturare negli stessi contenitori per circa 8 mesi. È mantenuto a una temperatura costante. Concluso tale periodo si effettua l'assemblaggio definitivo e si procede all'imbottigliamento. Segue una ulteriore lunga pausa di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.

BRAIDE ALTE 1996 – Gr. 13% - Punteggio: 96/100
Prima annata. Sono state prodotte solo 5.200 bottiglie.
Andamento climatico: annata fredda e piovosa. Ha mantenuto uno splendido colore giallo paglierino ed effonde deliziose note floreali di bouganville seguite da suggestioni di salsedine, agrumi, ananas, miele, pietra focaia e gesso. Il sorso è sorprendente, straordinariamente fresco e con spiccata mineralità, in perfetto equilibrio con la morbidezza. Triglie al forno con sale di Pirano.

BRAIDE ALTE 1997 - Gr. 14% - Punteggio: 88 /100
Andamento climatico: annata calda con vendemmia in agosto. La produzione è salita a 10.000 bottiglie.
Ha il colore dell’oro rosso con sfumature ambrate e al naso è coerente con le note conseguenti l’annata calda. Profuma di zagara, fiori d’acacia, banana matura e pesche sciroppate. L’evoluzione percepita in bocca consiglia il consumo a fine pasto, con lento sorseggiare, come vino da meditazione. Prosciutto fumè di Sauris.

BRAIDE ALTE 1998 - Gr. 13,5% - Punteggio: 86/100
Andamento climatico: annata mite e costante.                        
Il colore ricorda l’ambra e come l’ambra è molto luminoso. Incuriosisce l’olfatto con un sottile sentore di idrocarburo, poi sprigiona note calde di dattero, miele di castagno, biscotto, nocciola, cannella e pane integrale. In bocca è largo, avvolgente e ricco di sapore, impegnativo come vino da pasto. Un buon sigaro per chi fuma, cioccolato nero per gli altri.
                         
BRAIDE ALTE 1999 - Gr. 14% -  Punteggio: 88/100
Andamento climatico: annata straordinariamente perfetta in ogni fase stagionale.                         
Riflessi ambrati impreziosiscono il già bel colore giallo dorato. Un pot-pourri di sensazioni invadono il naso con piacevoli ricordi di camomilla, fragolina selvatica, nocciole tostate, sottobosco, muschio, eucalipto, tabacco biondo e caramello. In bocca è perfettamente simmetrico e regala un gran finale. Torcione di foje gras.


BRAIDE ALTE 2000 - Gr. 14% - Punteggio: 97/100  
Andamento climatico: annata bella, ben soleggiata.
Stupendo! Massima espressione del territorio. Fantastico il colore giallo cedro con riflessi topazio e meraviglioso il profumo che ricorda gelsomino, mughetto, citronella, scorza di agrumi, frutta candita, vaniglia e crema chantilly. Il sorso è fragrante, ricco, avvolgente, quasi da masticare. Infinita la persistenza. Costicine di agnello caramellate.


BRAIDE ALTE 2001 - Gr. 14% - Punteggio: 92/100  
Andamento climatico: annata buona.
Bagliori dorati attraversano un giallo paglierino compatto. Delizia l’olfatto con le variegate sensazioni odorose offerte dalle fienagioni dei prati di montagna, ricchi di erbe spontanee e fiori. Ricorda poi il tè verde, il miele d’acacia e la mentuccia. Si stende morbido sul palato, con una struttura imponente. Astice alla griglia.


BRAIDE ALTE 2002 - Gr. 14% - Punteggio: 90/100  
Andamento climatico: annata difficile, piovosa.
Si presenta con un bell’abito giallo dorato ed effonde fresche note di limone e di tè inglese. Ricorda poi le gelatine di frutta, l’emolo, la pesca gialla e l’albicocca disidratata. Note d’idrocarburo lo associano ai magici sentori dei vini d’otralpe ma poi al palato conferma la peculiarità dei vini nostrani. Ostriche crude.
 

BRAIDE ALTE 2003 - Gr. 14% - Punteggio: 93/100  
Andamento climatico: annata calda.
Eleganti sfumature oro antico introducono alle emozioni dell’olfatto. Sembra di assistere alla trebbiatura del frumento, dove grano e paglia sprigionano suggestioni di calura estiva. Seguono sentori agrumati di clementine, fruttati di pesca matura e prugne secche. Sorso decisamente morbido ed avvolgente. Anatra all’arancia.


BRAIDE ALTE 2004 - Gr. 14% - Punteggio: 95/100  
Andamento climatico: annata perfetta.
Ottimo l’aspetto, giallo paglierino compatto e splendente, ma ottimo soprattutto il profumo ove spicca il sentore di fiori bianchi e gialli con qualche folata minerale di gesso. Scorza di limone, miele e sbuffi di idrocarburi completano l’olfatto. In bocca è elettrico, fresco, fragrante e ancora promettente. Coniglio in casseruola con caponata di peperoni.


BRAIDE ALTE 2006 - Gr. 14% - Punteggio: 90/100  
Andamento climatico: annata prevalentemente calda.                     
La tonalità del giallo paglierino tende al dorato e gode di ottima luminosità e brillantezza. Ai classici profumi fruttati e floreali si aggiungono dolci note di miele di agrumi. Conquista poi l’olfatto con sentori di caramella d’orzo, pece e iodio. L’imponente struttura non grava sulla scorrevolezza del sorso. Capesante gratinate allo zafferano.
 

BRAIDE ALTE 2007 - Gr. 14% - Punteggio: 94/100  
Andamento climatico: annata dal trend normale.
Giallo paglierino di bella lucentezza con riverberi verdolini. L’analisi dei profumi inizia con una nota fumè che avvolge sentori di agrumi, erbe aromatiche e vaniglia. Poi si sprigionano fresche folate di menta, pino mugo e scorza di limone. In bocca è molto equilibrato, ricco si sapore e morbidezza. Crudità di pesce.
 

BRAIDE ALTE 2008 - Gr. 14% - Punteggio: 92/100  
Andamento climatico: annata molto calda.                     
Sfumature dorate impreziosiscono il già bel colore giallo paglierino. La complessità dei profumi spazia dalla cera d’api al sambuco, dalla fienagione estiva agli agrumi canditi, dal fico bianco alla salvia. Il tutto avvolto da un velo salmastro e balsamico. La morbidezza del sorso avvolge e appaga il palato. Fonduta di Castelmagno.

                         
BRAIDE ALTE 2009 - Gr. 14% - Punteggio: 92/100  
Andamento climatico: annata buona.                
Bella tonalità di giallo paglierino con riflessi luminosi che invitano all’assaggio. Il profumo è imponente ed elegante. Alla prima olfazione emergono sentori freschi e fragranti di agrumi subito seguiti dalle note aromatiche del timo e del rosmarino. In bocca è morbido e saporito ma è ancora molto giovane. Scorfano al forno con olive e capperi.


Braide Alte 2010 - Gr. 14% - Punteggio: 94/100  
Andamento climatico: annata calda.                
Classico colore giallo paglierino con riflessi di gioventù. Al naso prevalgono sentori fruttati di emolo e pesca bianca. Le marcate note aromatiche, accompagnate da sentori di crema e croccante, lo rendono molto internazionale. Gode di un’acidità elettrica ma è equilibrato, raffinato ed elegante. Bisato in speo (anguilla allo spiedo).


BRAIDE ALTE 2011 - Gr. 14% - Punteggio: 96/100  
Andamento climatico: annata buona.                
Bellissimo colore giallo paglierino, vivace e lucente. Splendido profumo dalla fusione armonica che lo rende quasi indecifrabile tanto è fitto. Scopriamo la delicatezza floreale del gelsomino che si aggiunge a sentori tropicali di mango, passion fruit e un ricco ventaglio di essenze. É cremoso, avvolgente, rotondo e morbido. Risotto con ragù di cortile.


BRAIDE ALTE 2012 - Gr. 14% - Punteggio: 92/100  
Andamento climatico: annata perfetta. Giallo paglierino chiaro e luminosissimo. All’olfatto prevalgono le note floreali di glicine e narciso ma non mancano gli agrumi, la mentuccia e una moltitudine di erbe aromatiche sia fresche che essiccate. La freschezza, la mineralità e soprattutto la sensazione floreale si ripercuote anche nel finale di bocca. Flan di asparagi e uova.               



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Livon, 50 anni di storia nel calice


Mezzo secolo di storia dedicato alla valorizzazione dell’eccellenza enologica del Collio. È questa la realtà Livon, azienda  fondata dal padre cav. Dorino ed ora guidata da Valneo e Tonino.  Livon oggi traduce la sua cinquantennale esperienza in una etichetta che racconta la grande dedizione della famiglia alla ricerca della qualità: il “50esimo LIVON 2014”.   Un vino di grande carattere, nato da una vendemmia celebrativa che si è svolta a settembre 2014 nei vigneti di Ruttars, nel comune di Dolegna del Collio. L'uvaggio di Ribolla Gialla e Friulano, dopo il giusto affinamento, a partire dalla prossima primavera sarà disponibile sul mercato, riconoscibile grazie a una speciale etichetta e al bollino dorato che celebra l'anniversario. Un vino da collezione.

Il“50esimo LIVON” si affianca così al  BRAIDE ALTE, vino simbolo della cantina, la cui etichetta è un vero inno al territorio. Ispirata all’illustrazione del coreografo russo Ertè, rappresenta infatti un 5 rovesciato evocando la “C” di Collio, per sottolineare l’importante valore dell’area in cui nasce.  Un vino che porta il nome Livon nel mondo, che è stato protagonista di una eccezionale verticale  di ben 10 annate di questo inimitabile prodotto scelte fra le più diversificate dal 1996 al 2014 (a breve articolo dedicato qui sul nostro quotidiano on line).

La degustazione dedicata al Braide Alte, riservata a un numero ristretto di invitati, si è svolta giovedì 25 febbraio al Ceresio 7 di Milano. La “verticale è stata  preceduta da un approfondimento storico sul territorio del Collio da parte di Bruno Pizzul e dell’enologo  e agronomo Claudio Fabbro  - già direttore del Consorzio Vini DOC Collio - che  ha pure guidato la degustazione  riassumendo, per ogni annata , le caratteristiche ed eventi meteoclimatici che hanno influito in modo determinante sulle caratteristiche organolettiche dei vari vini .

Matteo Livon, dal canto suo, ha parlato del “terroir” su cui insiste il vigneto in cui nasce  l’ “uvaggio bandiera “ della tenuta Livon,  illustrando gli aspetti viticoli ed enologici che  stanno alla  base e contraddistinguono questo grande vino.


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3.14: 14 marzo pi greco Paraschos


3.14 all'inglese: i14 marzo. Il 14 marzo è la giornata mondiale del pi greco. Paraschos lo festeggia tra botti di rovere di Slavonia e anfore. Evangelos Paraschos giunge in Italia dalla Grecia alcuni anni fa, per laurearsi alla facoltà di Farmacia a Trieste. Sul Collio il destino lo porta a conoscere la sua futura sposa. Nasce così la sua curiosità per la vigna e per il vino, che all'inizio coltiva con il suocero, ma che nel tempo e con tanta passione diventa il suo mestiere. Un vero vignaiolo. Ad accoglierci a San Floriano del Collio (loc. Bucuie 13/a,tel.0481-884154) troviamo il figlio minore, Jannis, nella cantina inaugurata nel 2003, anno che segna anche la svolta della filosofia aziendale (6,5 gli ettari vitati, 20mila le bottiglie prodotte). Nel rispetto della natura in vigna si usano solo zolfo, verderame (poltiglia bordolese) e propoli. In cantina si opta per l’uso dei soli lieviti presenti sulle bucce, con macerazioni più o meno lunghe e un sempre minore utilizzo di solfiti, fino ad arrivare, nelle annate migliori, alla sola solforosa autoprodotta dall’uva stessa. Oggi grazie ai lieviti indigeni le fermentazioni avvengono spontaneamente in 3-4 ore, senza controllo della temperatura.

Oltre alle botti grandi di rovere di Slavonia, è stato introdotto, per alcune tipologie, l’utilizzo dell’anfora da 250 litri circa. Le anfore, dapprima importate da Micene, oggi arrivano da
Creta, realizzate artigianalmente con un'antica procedura. I Paraschos provvedono personalmente a spalmare le pareti interne delle stesse con la cera bollente delle api che va ad ostruire i pori della terracotta lasciando comunque liberi quelli piccolissimi che serviranno per la micro-ossigenazione. I vini in botte non vengono filtrati e dalla botte di legno vengono travasati in acciaio; la chiarifica avviene in circa 6 mesi per decantazione naturale. Mentre per quelli in anfora è l’argilla stessa che fa da chiarificante naturale. Nei vini non filtrati, ci spiega Jannis,
è normale trovare dei sedimenti sul fondo della bottiglia ma sappiamo che la filtrazione del vino toglie circa un 30% delle sostanze organolettiche.

Assaggiamo direttamente dall’anfora una Ribolla Gialla, ultima vendemmia, quindi con 5 mesi di affinamento. Il vino si presenta di un bel colore giallo con spiccate note di mela e di agrumi
e una buona acidità. Il 70-80% di questa Ribolla, unita allo Chardonnay, andrà a comporre l’Anphoreus Bianco, di cui oggi è in vendita l'annata 2011. Dall’anfora assaggiamo anche la Malvasia 2014 che risulta di un colore più carico e note aromatiche più intense. In bocca ne apprezziamo la morbidezza. Questa varietà verrà imbottigliata da sola e diventerà l’Anphoreus Malvasia. Per questi vini di elevata concentrazione e raffinatezza vengono scelte, ogni anno, solo le migliori uve dalle viti più vecchie. Per questi vini di elevata concentrazione e raffinatezza vengono scelte, ogni anno, solo le migliori uve dalle viti più vecchie.

Saliamo nella sala di degustazione:
KAI 2011 Friulano, dal bel colore giallo, sentori di frutta matura, in bocca ampio ed avvolgente con un finale che riprende la mandorla tipica del Tocai. Nonostante abbia più di 4 anni la sua freschezza lo rende ancora un vino giovane.
NOT Riserva 2012 Pinot Grigio si nota subito la lunga macerazione per il  colore che ricorda il Pinot Nero. Spiccano le note di pompelmo. Un vino ampio e sapido, ben equilibrato e molto lungo.
SKALA 2007 Merlot con una aggiunta del 5% di Refosco, un uvaggio fatto solo nelle migliori annate con uve selezionate da vecchi vigneti. La lunga macerazione di circa 30 giorni in tini aperti e con un affinamento di 4 anni in botti grandi lo rende complesso al naso, con lievi sentori vegetali e balsamici, uniti a note di mirtilli rossi ed erbacei e con  un tannino deciso. Un vino tipico del territorio.
AMPHOREUS Malvasia 2011 da vigne ottuagenarie. Colore aranciato ma non inteso, pulito al naso e ampio nei profumi, con note di albicocca matura e zenzero. Al palato sentori di frutta secca e minerali lo rendono complesso ed elegante. Un vino dove l’ottima acidità e sapidità e la  leggera tannicità, donano una persistenza lunga. A mio parere uno dei migliori vini di quest’azienda.

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A Vinitaly degustazione storica vini di Tachis

IL 50° VINITALY DEDICA A GIACOMO TACHIS UNA DEGUSTAZIONE STORICA DEI SUOI VINI. «Il racconto di ciò che ha creato lo faranno quei produttori che hanno avuto l’intuizione, il privilegio e l’onore di lavorare al suo fianco – ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere –.  Giacomo Tachis ha rappresentato il Rinascimento dei vini italiani e resterà per sempre nella Storia dell'enologia italiana e nei cuori di quanti lo hanno conosciuto».

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Valpolicella, terroir che produce un vino potente, complesso, elegante.


A Verona si è conclusa la 13esima edizione di Anteprima Amarone, evento promosso dal Consorzio Tutela Vini Valpolicella. L’annata presentata è stata il 2012, un'annata tra il buono e il grande, con punte di eccellenza, forza e profondità, anche se, in media, non ha la ricchezza aromatica del 2011.  Un fattore decisivo è stato l'andamento climatico, che è riuscito ad esaltare ulteriormente le varie caratteristiche delle zone. Un'annata molto calda, con alta concentrazione di note aromatiche ed espressive.
Amarone della Valpolicella 2012 sarà estremamente morbido, con tannini pacifici, sentori di frutta matura e note floreali, rendendo il vino potente, complesso ed elegante allo stesso tempo.
L’ AMARONE DELLA VALPOLICELLA è ambasciatore del territorio in tutto il mondo, ma anche un motore per lo sviluppo economico locale e promotore del turismo. Questo il messaggio lanciato dagli organizzatori. I mercati esteri sono detrminanti per la vendita dell'Amarone, ma non va sottovalutata la vendita diretta nelle cantine, che rappresenta circa il 12% per le  imprese di medie dimensioni e può superare il 20% per i produttori più piccoli. Stiamo parlando dei produttori che hanno difficoltà a ottenere visibilità sugli scaffali di vendita al dettaglio su larga scala, un canale di vendita dominato da aziende di grandi dimensioni (con un fatturato di oltre 10 milioni di euro).

Le aziende ritengono che i mercati di destinazione in cui vale la pena investire nella promozione dell’Amarone, dove si vedono ulteriori prospettive di crescita, sono Stati Uniti, Cina, Russia e Canada. In queste aree, insieme con il Nord Europa, si concentra il 60% delle vendite dell’ Amarone della Valpolicella. Oltre tutto, circa il 45% dei produttori ritiene che nei mercati esteri si riescono a spuntare prezzi migliori rispetto al mercato interno (1 su 5 sostiene di ottenere prezzi più elevati di oltre il 10%).

Anche questa edizione di Anteprima amarone 2012 si è conclusa con successo con la stima di 3.000 visitatori. L’annata 2012 era presentata e rappresentata da 74 aziende che fanno parte del Consorzio di Tutela Dei Vini della Valpolicella. Mancavano pero le cantine più note del territorio, infatti non c’erano Allegrini, Tommasi, Masi, Speri, Zenato…

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Formazione e solidarietà per le DDV toscane

A “I Balzini” (Barberino Vald'Elsa) l'assemblea delle Donne del vino e una festa per la nuova Presidente Nazionale Donatella Cinelli Colombini
Il presidente della delegazione toscana Antonella D’Isanto annuncia le linee guida dell’associazione regionale “Un convegno per imparare ad affrontare i mercati esteri e un’asta benefica”, un 2016 tra formazione e slidarietà. Non soltanto gli appuntamenti di promozione del vino durante l’anno, ma anche una serie di occasioni particolari in cui il tocco femminile si declina nella volontà di garantire alle socie una preparazione internazionale costante e nel desiderio di rivolgere un gesto concreto a favore di chi si trova in difficoltà.

A spiegare le linee guide delle Donne del Vino toscane è la delegata regionale Antonella D’Isanto, dell’azienda agricola “I Balzini” di Barberino Vald' Elsa, che le illustrerà alle socie il 3 febbraio 2016 nel corso di un happening in azienda per celebrare la nomina di Donatella Cinelli Colombini ai vertici nazionali dell’associazione: “Oltre ad eventi sul territorio per far conoscere i nostri vini e le nostre cantine, organizzeremo eventi ed iniziative appositamente pensati per soffermarsi sul modo di interpretare il vino al femminile, soffermandoci sul modo di scegliere e servire il vino in tavola, sulla cultura del vino declinata al femminile. Racconta ancora Antonella “stiamo anche definendo i dettagli di un’asta benefica di bottiglie speciali per raccogliere fondi a favore di un’associazione onlus del territorio. Infine, insieme agli avvocati Serena Linopanti e Marco Giuri dello studio legale Giuri, esperti del settore vitivinicolo, organizzeremo un convegno sull’internazionalizzazione delle imprese, per ricordare alle socie come approcciarsi ai mercati esteri e come tutelare il proprio marchio fuori dai confini nazionali”.

“Sono convinta – conclude Antonella D’Isanto – che la formazione sia un aspetto fondamentale per continuare ad avere nelle vigne e nelle cantine toscane donne in grado di portare un contributo di capacità e competenze, per entrare autorevolmente in un mondo nel quale lavoriamo da tempo, ma ancora dominato dal genere maschile, specie nei ruoli chiave".

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Tappi belli, tappi buoni!

Il sughero, anche se è un prodotto forestale, è tutto sommato più facilmente assimilabile a un frutto che al legname. Si raccoglie ogni 10 anni, senza però tagliare la pianta, e in molte lingue mediterranee la parola che indica l’operazione è la stessa che si usa per il raccolto della frutta o dei prodotti agricoli (per esempio cosecha in spagnolo, récolte in francese ). Come la frutta, il sughero viene differenziato, dal punto di vista commerciale, in calibro cioè in base allo spessore della corteccia, e per classificazione estetica. Maggiore è lo spessore, migliore
sarà la qualità visiva e più alto sarà il prezzo.

Da ogni pezzo di corteccia, che si chiama plancia, si estraggono, con sequenze di taglio, i tappi. Dalla stessa plancia, sia essa di qualità estetica migliore o scadente, usciranno, in
percentuali diverse, tappi bellissimi e tappi meno belli. Quindi stesso albero, stessa corteccia, stessa lavorazione, tappi belli e tappi meno belli tutti della stessa qualità,
perché sono tutti fratelli gemelli. Ma allora vale la pena di comperare i tappi più belli? C’è la certezza che i tappi più belli garantiscano maggiore qualità e minori rischi?
Le risposte sono no e ancora no, ma con dei distinguo piuttosto importanti. I tappi più belli sottolineano la qualità del vino, perché il tappo, oltre a essere un elemento di chiusura, è parte integrante dell’immagine e della cultura del vino. Un tappo bello evoca, fin dal primo approccio con la bottiglia, la qualità del contenuto e quindi soddisfa le aspettative del consumatore. In quanto ai potenziali rischi di cessioni indesiderate, bisogna rifarsi una volta ancora alle buone pratiche di produzione.

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