Marzemino. Premio La Vigna Eccellente

La Vigna Eccellente Fototeca Strada Vino Sapori Trentino Ph. L. CampolongoLa Vigna Eccellente Fototeca Strada Vino Sapori Trentino Ph. L. Campolongo 

La vigna eccellente. Sono 31 (3 in più del 2019) i candidati al premio La vigna eccellente, ideato nel 2001 dal comune di Isera, che  si contendono il titolo 2020;  provenienti non solo da Isera ma da tutta la Destra Adige, da Mori a Villa Lagarina, a conferma di quanto sia sentita questa competizione.  Sono 46 vigneti su 250 mila metri quadrati gli appezzamenti valutati dalla giuria de La Vigna Eccellente.

Posizione, esposizione, sesto di impianto, forma di coltivazione, tipo di conduzione e tecniche di gestione dell'interfilare, oltre a una corretta gestione del vigneto, gestione della chioma, sfalcio dell'erba, equilibrio vegeto-produttivo e quantità di uva prodotta. Tante le voci che la giuria, presieduta dal Prof. Attilio Scienza, ha preso in considerazione per assegnare l'ambito premio, giunto alla 19° edizione. Protagonisti i vigneti di Marzemino, varietà a bacca nera proveniente dal Caucaso che in queste terre ha trovato un habitat ideale per dare vita ad un grande vino, entrato a buon diritto tra le eccellenze enologiche trentine.La Vigna Eccellente Fototeca Strada VinoSaporiTrentino Ph. M. FacciLa Vigna Eccellente Fototeca Strada VinoSaporiTrentino Ph. M. Facci

 

La Vigna Eccellente nasce dalla consapevolezza che in Vallagarina la cura dei terreni vitati concorre fortemente alla bellezza del territorio, a vantaggio sia di chi lo abita sia di chi lo visita. La  giuria di esperti, presieduta dal Professore Attilio Scienza, Docente di Viticoltura alla Facoltà di Agraria dell'Università di Milano, è composta da Marco Stefanini, Duilio Porro e Bruno Mattè, tecnici della Fondazione Edmund Mach – Istituto Agrario di San Michele all’Adige, dal giornalista e Gran Maestro della Confraternita della Vite e del Vino di Trento Enzo Merz, da Carlo Rossi che, nel 2001, ha tenuto a battesimo il concorso come Sindaco di Isera, e da Franco Nicolodi coordinatore regionale dell'Associazione Italiana Città del Vino.

 

I tecnici hanno stilato un'analisi generale del vigneto considerando posizione, esposizione, sesto di impianto, forma di coltivazione, tipo di conduzione - biologico, integrato, ecc. - e tecniche di gestione dell'interfilare, valutando al contempo la corretta gestione del vigneto, la gestione della chioma, lo sfalcio dell'erba, l'equilibrio vegeto-produttivo e, per ultimo, la quantità di uva.  “In molti casi i vigneti sembrano delle vere e proprie estensioni delle abitazioni, alla stregua dei giardini” ha commentato il professor Scienza.  I nomi dei vincitori, a cui verranno consegnati un assegno di 1.500 euro per il primo posto, 1.000 euro per il secondo e 500 euro per il terzo, verranno resi noti domenica 11 ottobre 2020  alle 16.00, nel Palazzo del Comune di Isera. Nel corso dell’incontro, condotto da Walter Nicoletti, verrà anche conferito per il quarto anno consecutivo il premio speciale intitolato a Francesco Graziola, storico membro della giuria del concorso.

La Vigna Eccellente Fototeca APT Rovereto Vallagarina Zoom FotografiaLa Vigna Eccellente Fototeca APT Rovereto Vallagarina Zoom Fotografia

MARZEMINO 

Il vitigno Marzemino rappresenta una delle varietà più interessanti della vitivinicoltura trentina. Giunto in queste terre quando Venezia dominava i commerci in tutto l'Adriatico, è proprio in Vallagarina che, grazie ad un ambiente ideale e a un clima subcontinentale, è cresciuto fino a diventare il grande vino di oggi. In particolare è nella zona di Isera e dei Ziresi che riesce ad esprimersi al meglio: è proprio qui che nasce infatti il Trentino D.O.C. Superiore Marzemino, un vino che risponde a standard qualitativi ancora superiori rispetto a quelli del Trentino D.O.C. Di colore rosso rubino, scuro con tonalità violacee, presenta aromi e fragranze di frutti di bosco con sfumature floreali di viola mammola, frammisti a note leggermente speziate e vagamente balsamiche.

 

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Master del Sangiovese 2020 al toscano Davide D’Alterio

Master Sangiovese 2020Master Sangiovese 2020

Il 17° Trofeo Consorzio Vini di Romagna - Master del Sangiovese 2020, svoltosi il 23 febbraio a Casa Spadoni di Faenza nell’ambito di “Vini ad Arte”, ha visto trionfare il fiorentino Davide D’Alterio. Il sommelier toscano si è imposto nel corso di un’esuberante prova finale precedendo la parmense Maura Gigatti (seconda anche nel 2016) e, pari merito al terzo posto, due romagnoli: il faentino Riccardo Ravaioli e il ravennate Marco Saiani.

Davide D’Alterio, classe 1988. Sommelier dal 2010, attualmente lavora all'Enoteca Pinchiorri di Firenze (tre stelle Michelin). Non è un frequentatore abituale dei concorsi, solo nel 2016 aveva partecipato al Miglior Sommelier della Toscana classificandosi terzo, ma il suo amore e la sua passione per il Sangiovese, in tutte le sue sfumature, l’hanno portato a conquistare questo Master, diventando il .

La finale del Master ha impegnato i Sommelier finalisti nelle seguenti prove : degustazione alla cieca di un vino della denominazione Romagna Sangiovese con relative domande da parte del Presidente di giuria, accoglienza in lingua straniera della clientela e servizio del vino al tavolo con decantazione, prova pratica di abbinamento cibo/vino, prova di comunicazione (personaggi, etichette, sottozone).

Il Master del Sangiovese è stato organizzato dal Consorzio Vini di Romagna e dall'A.I.S. - Associazione Italiana Sommelier, col patrocinio di Enoteca Regionale Emilia Romagna.

 

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Un compleanno lungo un anno

Detto fatto. Erano stati anticipati nella riunione prenatalizia degli auguri in Villa Nachini e già dal 13 gennaio 2020 il primo degli incontri consortili è stato organizzato. A partire da gennaio 2020, per festeggiare il 50° anno compleanno della Doc e del Consorzio Tutela Vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo saranno infatti organizzati da parte dei tecnici degli eventi specifici allo scopo di valorizzare l’operatività della struttura e di approfondire la conoscenza delle peculiarità del territorio vitivinicolo del Friuli orientale, da parte degli stessi operatori. Degustazioni di gruppo con cadenza mensile nella sede consortile di Corno di Rosazzo e attività di promozione con il supporto AIS in varie regioni d’Italia.

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Il primo appuntamento era rivolto ai soli operatori di settore (enoteche, ristoranti, bar, titolari o dipendenti, agenti) ma anche noi di qbquantobasta eravamo presenti, sempre attenti come siamo alle novità sul territorio.  La serata è stata condotta dal dott. Matteo Bellotto che si occupa della promozione e della comunicazione del Consorzio e che ha fornito utili elementi di riflessione, supportato dalla presenza di dieci produttori che con i loro vini hanno fornito utili informazioni e approfondimenti: strumenti pratici per proporre nel migliore dei modi i vini del produttori aderenti al Consorzio. 

I prossimi appuntamenti saranno dedicati ai singoli "cru" di tutta la DOC in modo da poter illustrare il territorio in maniera capillare e offrire elementi di conoscenza e valore agli operatori che sono a diretto contatto con il consumatore finale. Un’interessante cassetta degli attrezzi è ciò che i partecipanti si porteranno a casa al termine di questo percorso con nozioni, aneddoti, informazioni storiche e geografiche, tecniche e organolettiche. Tutti elementi preziosi per poter valorizzare i vini friulani da chi è sul campo e a diretto contatto con l’utente finale. Un’opportunità da cogliere al volo visto che l’aggiornamento continuo degli addetti al lavoro è ormai indispensabile per una clientela che si presenta sempre più attenta e più esigente.  Una scelta pragmatica per un compleanno all’insegna della valorizzazione di un territorio che in 50 anni ha saputo esprimere vere eccellenze in campo internazionale e che desidera proseguire ad multos annos.  

 

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Conoscete il Prosekar?

Il costone carsico in un'immagine d'epocaIl costone carsico in un'immagine d'epoca

Prosekar è uno spumante prodotto con metodo ancestrale, cioè antico. Quello che alcuni chiamano vino “col fondo” e che diventa più limpido o velato secondo il metodo di filtrazione usato. Un  vino che sta vivendo una vivace rinascita grazie alla passione e all’attenzione di una nuova generazione di vignaioli. Ne abbiamo giù scritto aul numero di dicembre 2018 del nostro mensile cartaceo. Lo avevamo assaggiato e apprezzato in varie declinazioni alla Serata Carsica conclusiva dell’evento Okusi Krasa Sapori del Carso da Krizman a Monrupino, dove era stato presentato da Alessio Stoka, presidente dell’Associazione creata nel 2017 per il Prosekar (termine che in lingua slovena significa “di Prosecco”) /nella foto qui sotto con Aurora Endrici presentatrice della serata. 

Sabato 14/12/2019 alle 16:15 DEGUSTAZIONE GUIDATA GRATUITA DEI PROSEKAR AUTOCTONI a Miramare nella sede Bioma con la presenza dei produttori.  L'evento è organizzata dal GAL Carso – LAS Kras e dal Museo Storico e il Parco del Castello di Miramare, in collaborazione con diversi partner tra cui la sezione ONAV di Trieste. Noi di qbquantobasta saremo presenti a questa imperdibile opportunità. #èperlavoro #ociseioseguiqb

Già nel 1873 in Umno kletarstvo- Le buone pratiche vinicole Josip Vošnjak descrive il metodo di produzione fatto di frequenti travasi del mosto ancora non completamente fermentato di varie qualità di uva bianca tra cui di fondamentale è l’autoctona Glera.  Da alcuni anni il Prosekar sta vivendo sul Carso una vivace rinascita grazie all'attenzione e alla passione di una nuova generazione di vignaioli che con entusiasmo e consapevolezza ha scelto di riprendere la coltivazione dei vigneti abbandonati. È un vino spumante dolce, un assemblaggio di tre autoctoni: Vitovska, Malvasia e Glera. Assoc. Prosekar, Prosecco – Prosek 2 34151 Trieste. 

A questo link anche l'elenco dei produttori Conoscete il Prosekar metodo ancestrale?

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Mercato dei vini FIVI a Piacenza

Mercato FIVI a PiacenzaMercato FIVI a Piacenza

 

MERCATO DEI VINI DEI VIGNAIOLI INDIPENDENTI a Piacenza da sabato 23 a lunedì 25 novembre 2019. L'atteso appuntamento giunto ormai alla IX edizione. La mostra FIVI rinnova il record di presenze:  626 vignaioli artigiani con qualche migliaio di vini per raccontare la loro realtà, fatta di piccole e medie imprese vitivinicole. Un viaggio lungo tutta la penisola con il calice in mano, alla scoperta di storie e territori. Una tre giorni impegnativa ma attesissima. 500 i carrelli disponibili per gli acquisti.

Nei padiglioni di Piacenza Expo il programma della manifestazione prevede inoltre cinque incontri nei quali i vignaioli dialogheranno con i loro colleghi di altri settori. Incontri e degustazioni dedicati a diversi territori di cinque regioni italiane: Sicilia, Piemonte, Toscana, Puglia ed Emilia Romagna.

Al link Programma completo delle degustazioni FIVI novembre 2019

Sabato 23 novembre alle ore 14.00 Vittorio Adriano - Vignaiolo in Piemonte, condurrà l'incontro Le DOC della Sicilia. Tour enologico dell’Isola. In un ideale viaggio tra sei delle nove province siciliane parlerà di un territorio variegato e pieno di sfaccettature attraverso i vini di sette vignaioli indipendenti, spaziando dai bianchi ai rossi ai passiti.

Sempre sabato 23 alle ore 17.00, Bruno De Conciliis – Vignaiolo in Campania e Alessandro Dettori – Vignaiolo in Sardegna condurranno i presenti in Toscana, per una Verticale di Tenuta di Valgiano, dal 2002 al 2015, per parlare della rinascita vinicola di un territorio, la Lucchesia, e dell’importanza della terra e del rispetto verso la natura che ci circonda.

Domenica 24 novembre 2019 alle ore 14.00 Ën faoda al montagne: vitigni e vini dalle falde dell'altro Piemonte. Walter Massa – Vignaiolo in Piemonte accompagnerà i presenti in un percorso attraverso un Piemonte enoico meno conosciuto ma di grande interesse, raccontato assaggiando i vini di quattro vignaioli indipendenti.

Alle 17.00 Saverio Petrilli – Vignaiolo in Toscana e Cataldo Calabretta – Vignaiolo in Calabria, introdotti da Gaetano Morella – Vignaiolo in Puglia, racconteranno Le Puglie e i suoi Vitigni, alla scoperta degli autoctoni di una terra generosa e articolata attraverso i vini di sei diversi vignaioli.

Lunedì 25 novembre 2019 alle ore 13.30 saranno Mario Pojer - Vignaiolo in Trentino e Rita Babini - Vignaiola in Romagna a guidare il dolce viaggio nella Malvasia Passita dei Colli Piacentini, uno dei vini simbolo del territorio che ospita il Mercato, attraverso una verticale che risalirà fino al 2008.

INFO IN BREVE
Quando: sabato 23, domenica 24 e lunedì 25 novembre 2019
Dove: PiacenzaExpo - Località le Mose, Via Tirotti, 11 - Piacenza
Orario di apertura al pubblico: sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00, lunedì dalle 10.00 alle 16.00
Costo ingresso giornaliero: € 15.00 comprensivo di bicchiere per degustazioni
Ingresso ridotto: € 10.00 per soci AIS – FIS – FISAR – ONAV e SLOW FOOD (tessera valida dell’anno in corso)
Parcheggio: gratuito
  fivi 700fivi 700

Altre informazioni QUI 

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SINGAPORE WINE AWARDS: AL PINOT GRIGIO GRAVNER IL BLACK SWAN OF THE YEAR

SINGAPORE WINE AWARDSSINGAPORE WINE AWARDS

Il vino di Josko Gravner premiato come il Most Thought Provoking Wine da una giuria internazionale di esperti alla prima edizione dei Wine Pinnacle Awards.  Il Pinot Grigio Venezia Giulia IGT di Gravner si aggiudica il premio internazionale Black Swan Of The Year. Un riconoscimento importante per il produttore di Oslavia assegnato nell’ambito della prima edizione dei Wine Pinnacle Awards, promossi da Genting Singapore in occasione del Great Wine & Dine Festival 2019 per celebrare i migliori vini al mondo.
Il Most Thought Provoking Wine è la categoria dedicata ai vini fuori dalle regole, che riescono a sorprendere con la loro bellezza alternativa e unicità proprio come un Cigno Nero. Il Pinot Grigio nasce da una selezione di uve fermentate in purezza con lunga macerazione in anfore georgiane interrate, con lieviti indigeni e senza controllo della temperatura. Alla svinatura e torchiatura fatta in aprile è seguito un ulteriore periodo in anfora per cinque mesi, poi sei anni in grandi botti di rovere e quattro anni in bottiglia per terminare l’affinamento. 

Nella stessa categoria in nomination c’erano anche il Sonoma Coast Syrah dell’americano Arnot-Roberts, il Savennieres Roches aux Moine del francese Château Pierre-Bise, il Syrah dell’australiano Luke Lambert e il Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT di Radikon.

“Ricevere questo premio ci inorgoglisce molto. È sicuramente un riconoscimento al lavoro che mio padre ha svolto in questi anni - afferma Mateja, figlia di Josko Gravner, presente alla cerimonia – ma voglio vederlo anche come un premio a Oslavia e a un gruppo di vignaioli che hanno creduto fermamente nel recupero di antiche tecniche di macerazione e di vitigni autoctoni, vista la presenza tra i cinque finalisti di un altro importante produttore della zona, Radikon. Un territorio che ha ancora tanto da dire e da dare”.

Tre i vini italiani premiati oltre al Pinot Grigio di Gravner: Giacomo Conterno, Monfortino, Barolo Riserva DOCG come Best 1999 Vintage Barolo; Tenuta San Guido, Sassicaia Bolgheri come Best 2007 Vintage Tuscan Red; G.D. Vajra, Petracine Langhe Riesling come Hidden Treasure: Piedmont.

Ventisette le categorie in gara per un totale di 135 vini, selezionati e giudicati da oltre 50 professionisti del settore provenienti da tutto il mondo, che hanno scelto le etichette senza alcuna restrizione sull’origine, lo stile del vino o il vitigno (e non c'è stata alcuna  richiesta di campionature e quote di iscrizione per accedere al concorso). A coordinare questa giuria una commissione formata da cinque tra i più importanti professionisti, esperti e critici del settore vinicolo al mondo: la Master of Wine Jeannie Cho Lee, Andreas Larsson già World's Best Sommelier nel 2007, Doug Frost Master Sommelier e Master of Wine, Oz Clarke scrittore e giornalista televisivo e il Master of Wine Kenichi Ohashi.

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SEI TAPPE PER SCOPRIRE LA SPAGNA DEL VINO

Masterclass al caffè Tommaseo Masterclass al caffè Tommaseo

La Spagna è un mosaico di paesaggi, vitigni, stili e microclimi  e, a ogg,i è il terzo produttore di vini al mondo.  La Masterclass sui vini spagnoli, organizzata da Enoteca Adriatica, è riuscita a trasportare il piccolo gruppo di curiosi appassionati (massimo 12 partecipanti, relatore incluso) in questo mondo meraviglioso: scoprire le più importanti zone vitivinicole della Spagna attraverso i suoi vini, comodamente seduti nello storico e suggestivo caffè Tommaseo di Trieste. Ne ho scritto in un ampio report sul numero di luglio del mensile qbquantobasta 8lo trovate nei punti vendita selezionati o potete scricare dallo shop la copia digitale). Ma lo spazio non era sufficiente per descrivere tutto di questo affascinante viaggio enologico condotto da 
Fintan Kerr, inglese di nascita e spagnolo di adozione. Pertanto ecco qui per voi le mie note degustative sui vini in assaggio. 

PRIMA TAPPA: IL CAVA. 
Racadero Terres Brut Nature Grand Reserva 2014
Cava, spumante Metodo Classico da viticoltura biodinamica, sosta sui lieviti per 43 mesi. I vitigni utilizzato sono: Macabeo (52%), Xarel-lo (42%), Parellada (6%).
Giallo paglierino luminoso, impreziosito da un perlage molto fine. Offre sensazioni di miele d’acacia, agrumi, erbe aromatiche e frutta gialla matura. Palato fresco e cremoso allo stesso tempo, fragrante nei coerenti ritorni aromatici. Chiusura leggermente amarognola.

Colet-Navazos Extra Brut 2014
Vino spumante Classic Penedés, prodotto secondo il metodo tradizionale (champenoise) di rifermentazione in bottiglia, a partire da uve Xarel-lo. La grande particolarità di questo vino è l’aggiunta di Palo Cortado – Sherry, vino fortificato di alta qualità – durante la fermentazione secondaria, fase che trasforma il vino-base fermo, in uno spumante.
Vino brillante con veste dorata, perlage fine e persistente. Con grande eleganza e complessità si intrecciano sentori di ossidazione, tabacco, frutta matura, albicocca essiccata e tocchi salmastri. Nerbo e carattere al gusto, appena contratto in volume e persistenza, ma coerente negli aromi di bocca. Chiusura sapida.

SECONDA TAPPA:  RÍAS BAIXAS
Bodega Forjia de Salnes – Leirana 2017
Vino prodotto da uve 100% Albariño, con fermentazione in acciaio e in botti grandi di legno.  Giallo paglierino tenue e poco concentrato. L’impatto aromatico di agrume avvolge e introduce sentori di mela verde, erba fresca, fiori bianchi e pesca. Al sorso predomina la componente acida che guida il gusto in un finale piacevolmente amarognolo, minerale e dai gradevoli richiami agrumati.

Bodega Dominio de Anza – Selección de Parcelas 2016
Vino prodotto da uve Mencia, provenienti da due appezzamenti caratterizzati da terreni granitici e microclimi freschi. I grappoli vengono lasciati fermentare parzialmente con i raspi in botti di legno scoperte, successivamente matura per otto mesi in botti da 225 litri. Rubino intenso e compatto. Profilo olfattivo intenso, con cassis e resina in apertura; esprime poi frutta rossa succosa e un profumo particolare di linfa di legno fresco. Snello e slanciato. La freschezza e i tannini giovani connotano il percorso gustativo, finale piacevole dai richiami balsamici.

TERZA TAPPA: LA CELEBERRIMA RIOJA
Lopez de Heredia – Vina Gravonia 2008, fondata nel 1887, è un’azienda storica della Rioja.
Vino bianco da uve Viura o Macabéo provenienti da vigne di cinquant’anni, prodotto intenzionalmente con metodo ossidativo, invecchia per quattro anni in botti di legno americano, non filtrato. Produzione di sole 15.000 bottiglie.  Paglierino luminoso con intense sfumature dorate. Accarezza il naso con note di pasticceria, ananas, talco, burro e salsedine. Sorso espressivo e di buona struttura. Apre al gusto con la freschezza del pompelmo, che si espande insieme a cenni affumicati verso il finale sapido e ammandorlato.

Torre de Ona – Martelo 2012
Uvaggio che ha come protagonista il Tempranillo, affiancato da Greciano, Garnacha e Mazuelo, le uve provengono da viti di 60 anni. Il vino matura per 24 mesi in rovere americano (per l’80%) e il restante 20% in rovere francese. Rubino fitto con evidenti riflessi granati. Olfatto intenso di frutta rossa matura e prugna, su un tappeto di spezie dolci dominato da cocco disidratato e baccello di vaniglia. Morbido e avvolgente, con tannino elegante, freschezza misurata, ma presente, e un’ottima progressione gustativa. Persistente, con ritorni balsamici in chiusura.

QUARTA TAPPA: IL LEVANTE E CASTIGLIA-LA MANCHA
 Celler del Roure – Parotet 2017
Vino prodotto con uve Monastrell e Inviato (varietà quasi scomparsa), fermentazione in anfora e invecchiamento per 14 mesi in anfore di argilla sepolte nella terra.
Luminosa veste rosso rubino di media consistenza. Impatto olfattivo di ciliegia marasca e prugna, marcati da note vegetali e di tè verde. La spiccata freschezza e il tannino ancora in evoluzione contraddistinguono il gusto e il carattere di questo vino. Sorso corrispondente e chiusura aromatica.

Juan Antonio Ponce – Clos Lojen 2017
Vino prodotto con uva Bobal da viti di 40 anni, posizionate a 800 metri sopra il livello del mare, fermentato e invecchiato in cemento e in botti di legno.
Manto granato. Apre con toni speziati di caffè e tabacco, poi frutta rossa matura e lieve tostatura. Al sorso è fresco, di buona struttura con tannini piacevoli. Finale speziato.

QUINTA TAPPA: GARNACHA 
Bodega Frontonio – Telescopico Garnacha 2015
Vino prodotto da uve di Garnacha provenienti da vigne di almeno sessant’anni coltivate a Valdejalon, a ridosso dei Pirenei, nella regione autonoma di Aragona.
Fermentazione in tini di cemento aperti, con lieviti indigeni. Invecchiato per otto mesi in botti di legno da 300 litri.
Rubino intenso. Buoquet intrigante di frutta matura e succosa, seguita da spezie dolci. Tocco vegetale che ricorda il mallo di noce. Bocca potente e voluminosa, equilibrata da una vibrante freschezza. Lunga persistenza che chiude con toni balsamici e salmastri. Piacevole e di grande struttura.

Comando G – La Bruja de Rozas 2016
Vino 100% Garnacha, invecchiato per sette mesi in botti di legno da 500 litri. Le vigne di Garnacha, di 50-90 anni, sono piantate a 800-900 metri di altitudine, su terreni di granito e scisto. Ci troviamo sulle Montagne Sierra Gredos, vicino a Madrid.  Rosso rubino tenue. Profuma di erbe aromatiche come rosmarino e timo con accenni fruttati di amarena e prugna, seguono note minerali di sasso bagnato. Al gusto è equilibrato con un tannino di buona espressione, struttura significativa e freschezza balsamica. Vena minerale che accompagna la persistenza.

SESTA TAPPA: ANDALUSIA, PATRIA DELLO JEREZ
Tio Pepe En Rama 2018
Questo non è uno Sherry qualsiasi, è uno Sherry Fino en rama: viene imbottigliato direttamente senza filtrazione, dopo 5 anni di metodo Soleras. È caratterizzato da una forte complessità, rispetto agli altri Sherry Fino presenta profumi più pronunciati e un sorso molto più intenso e persistente. L’azienda che lo produce, la Gonzalez Byass, è la più grande produttrice di Sherry dal 1835.  Brillante giallo paglierino. All’olfatto si susseguono profumi chiari di frutta secca, cocco e miele con sensazioni di vernice e smalto appena accennati. Sorso verticale, fine e composto. Lunga persistenza e finale gradevolmente sapido.

Lustau Almacenista – Ammontillado del Castillo
La bodegas Lustau è uno dei principali produttori di vini Sherry del paese, nell’ultimo anno ha inserito un nuovo Amontillado nella sua collezione Almacenista: lo Sherry Amontillado del Castillo. Invecchiato per 18 anni in una Solera limitata di 38 botti custodite all'interno di un castello medievale a El Puerto de Santa María, sulle rive del fiume Guadalete, in provincia di Cadice. Colore ambrato brillante con riflessi ramati. Olfatto ricco e elegante. Ammalia con sensazioni di uva passa, caramella d’orzo, pralina alle nocciole, arancia candita e una fine scia iodata. Un gusto di grande personalità, la freschezza sorregge una struttura notevole che accompagna il vino in una lunga persistenza.

 

 

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Gravner in arrivo il BIANCO BREG 2011

Arriva sul mercato il Bianco Breg 2011 di Gravner. Solo 3000 bottiglie. Prodotto con uve Sauvignon, Pinot Grigio, Chardonnay e Riesling Italico. I vigneti dai quali è stata raccolta l’uva sono stati infatti tutti espiantati tra il 2011 e il
2012, a seguito della decisione di Josko Gravner di dedicarsi unicamente alla coltivazione delle varietà autoctone Ribolla Gialla e Pignolo. Al momento questi terreni sono ancora a riposo, ma la maggior parte di essi tra qualche
anno diventerà bosco.

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Quando e perchè si beve Beaujolais Nouveau

 

Per tradizione la giornata del Beaujolais Nouveau si svolge in Francia il terzo giovedì del mese di novembre, per un giorno soltanto, dall'alba a tarda notte. L'arrivo sul mercato di questo vino rosso - uno dei prodotti francesi più conosciuti e caratteristici della stagione autunnale - rappresenta ogni anno un momento di festa e convivialità da trascorrere in compagnia in casa o per le strade. La festa nasce nel 1951, anno in cui un decreto del governo francese vietò la vendita di vini AOC fino al 15 dicembre dell’anno del raccolto. A seguito della protesta dei produttori, il 13 novembre 1951 una nota ufficiale ne ripristinò la commercializzazione, a condizione di aggiungere la menzione "nuovo". Nacque così il "Beaujolais Nouveau": originario dal vitigno Gamay, messo in vendita due mesi dopo la vendemmia, non appena la fermentazione ha avuto luogo. Oggi 3.000 vignaioli lavorano con passione nella regione del Beaujolais per offrire questo vino dal gusto inconfondibile.

leggi anche https://qbquantobasta.it/nonsolovino/7649-beaujolais-nouveau-da-egalite

 

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Sauvignon e asparagi bianchi di Terlano

Sauvignon e asparagi bianchi di Terlano: un connubio perfetto nel segno della tradizione. È iniziata ufficialmente pochi giorni fa la stagione degli asparagi bianchi in Alto Adige. Da molti anni il paese di Terlano è considerato la capitale di questo nobile ortaggio che trova nei ricchi terreni minerali della zona le migliori condizioni per la sua coltivazione. L’espressione massima dell’asparago bianco di Terlano? La ricetta tradizionale che lo vede accompagnato da prosciutto cotto, salsa bolzanina e un calice di Sauvignon “Asparagi” firmato Cantina Terlano. La produzione di asparagi a Terlano ha una lunga tradizione, nata oltre un secolo fa grazie ai contadini locali. Dal 1997 Cantina Terlano, famosa a livello internazionale per l’altissima qualità dei suoi vini, si occupa di coordinare la produzione degli asparagi bianchi, contraddistinti dal marchio “Margarete”, e di salvaguardare questa realtà basata sui principi della coltivazione e del consumo a chilometro 0. “Gli asparagi vengono raccolti la mattina presto rigorosamente a mano e serviti poche ore dopo nei ristoranti locali, garantendo in questo modo la freschezza, il sapore e la conservazione delle importanti sostanze nutritive presenti nell’ortaggio”, spiega Georg Höller, storico produttore di asparagi e vignaiolo, membro di Cantina Terlano. La tradizione vuole che questo elegante ortaggio, considerato “l’oro bianco di Terlano”, venga servito con prosciutto cotto affumicato e salsa bolzanina, preparata con uova, olio, aceto, erba cipollina e sale.

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Una ricetta tipica, particolarmente gustosa che viene offerta ai buongustai solo nella stagione primaverile in Alto Adige. E per esaltare al massimo il gusto raffinato della ricetta è consuetudine abbinare al piatto tradizionale il Sauvignon “Asparagi” prodotto da Cantina Terlano. Il suo profumo delicatamente fruttato, con sentori di sambuco, ortica e note di peperone verde, unito ai suoi aromi freschi e gradevoli esaltano l’asparago in tutte le sue note organolettiche. Sono circa 10 gli ettari di terreno sui quali vengono coltivati ogni anno fino a 70.000 kg di asparagi bianchi di Terlano. La stagione di raccolta dura all’incirca due mesi e quest’anno si concluderà il 20 maggio.


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Bottiglie aperte a Milano

Domenica 8 e lunedì 9 ottobre 2017  Milano diventa Capitale Internazionale del Vino.  Dove? A Palazzo delle Stelline - Corso Magenta 61, Per che motivo? Perchè ci sono Bottiglie Aperte. Leggi al link per saperne di più https://www.qbquantobasta.it/nonsolovino/6185-bottiglie-aperte-per-tre-giorni-a-milano 
#siamobottiglieaperte #bottiglieaperte

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