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Dalla DOC Aquileia Calici di storia


Da sx Francesco Tarlao, Moira Pittis, Marco Rabino, Laura Pedrazzoli, Dario Puntin, Elisabetta e Giovanni Foffani, foto Pedra consulting

Il vino è cultura, arte, tradizioni, territorio e storia. È questo il messaggio che vuole inviarci Laura Pedrazzoli con la rassegna di degustazioni Salus per vinum. Se Salus per aquam indica (con il noto acronimo spa) il benessere delle acque termali, qui è il vino, il buon vino, a essere presentato nel suo ruolo di apportatore di piacevoli, inebrianti, nonché salutistiche, sensazioni. A Portopiccolo (Sistiana), al Falisia Luxury Collection Resort & Spa, abbiamo incontrato arte, tradizioni, territorio e storia nei cinque vini della Doc Aquileia protagonisti della serata che aveva come sottotitolo “i vini dell’Impero”. A ricordare proprio il ruolo da protagonista che ebbe in epoca Romana il porto di Aquileia nel mercato dei vini.

Diverse sono le varietà ampelografiche coltivate oggi in zona, anche se Aquileia, grazie a terreni argillosi misti a sabbia e microclima favorevole, è vocata alla coltivazione del Refosco dal peduncolo rosso, vitigno che, ovviamente con altro nome, già all'epoca dell’imperatore Augusto era considerato vino pregiatissimo. Vino considerato pregiato anche ai tempi del Patriarcato di Aquileia (ancora oggi è conosciuto come il “Vino del Patriarca”) e apprezzato dai Veneziani che presero subito possesso dell’intera filiera produttiva.
Per accompagnare i vini un menu appositamente studiato da Leonardo Marongiu, chef emergente del Ristorante Cliff dell'Hotel (è stato selezionato per il Bocuse d’or Italia 2016) magistralmente eseguito dal suo staff capeggiato da Tommaso Sanguedolce. In un’atmosfera suggestiva e rarefatta, con i lampadari e l’allestimento
che ricordano l’atmosfera vintage delle navi da crociera anni ’50, abbiamo iniziato il nostro viaggio nella storia, insieme ai racconti dei produttori. E ai loro vini che vi descriviamo.

 

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