Valutare il potenziale qualitativo del vigneto con l'indice Bigot
Giovanni Bigot, agronomo che noi in Friuli conosciamo bene per il suo lavoro soprattutto nei vigneti dei Colli Orientali, è consulente agronomo per la Famiglia Moratti in Oltrepò Pavese. E proprio a Castello Cigognola, il 1° febbraio 2020 Giovanni Bigot ha presentato con Gaja e Poni l’indice che prende il suo nome. Pensiero critico, centralità dell’uomo e cura meticolosa delle uve, del vigneto e del territorio sono valori imprescindibili per il nuovo corso della tenuta di Castello di Cigognola (nella foto sopra).
L’indice - che prende il nome dal suo creatore - intende proporre un metodo scientifico per valutare il potenziale qualitativo del vigneto, correlando vigneto e qualità finale del vino, attraverso un approccio che si basa su studi e sperimentazioni pluriennali nei terroir più vocati d’Italia. Accanto a Bigot, hanno presentato il loro punto di vista sull’indice il produttore Angelo Gaja, a cui l’agronomo fornisce consulenza da anni, e Stefano Poni, docente all’Università Cattolica di Piacenza.
“Quello che ci lega a Giovanni Bigot, spiega l'Ad dell'azienda Gian Matteo Baldi, è la stima personale e professionale, che si è rafforzata negli anni, la propensione alla ricerca della conoscenza. Per noi è stato naturale seguire il metodo che Bigot ha proposto nella gestione dei vigneti di Castello di Cigognola, con l’obiettivo di produrre le migliori uve possibili per i nostri vini. Già da quest’anno abbiamo iniziato a incrociare i risultati della vinificazione delle singole parcelle dei vigneti con le pratiche attuate e le rilevazioni effettuate durante l’anno. La creazione di un indice specifico di valutazione della qualità di un vigneto, rispetto alla produzione del vino, è lo strumento che mancava per dare una base oggettiva, empirico-scientifica, alla centralità della qualità dell’uva nella produzione del vino e valutare il lavoro svolto nel corso del tempo.”
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