Teràn, nome tipicamente sloveno

Teran (con l'accento sulla a), come facilmente si intuisce è un nome tipicamente sloveno. Sono soprattutto i veneti a saperlo, mentre ricordano che terrano per secoli fu l'equivalente di nostrano, cioè il vino semplice della terra di casa nostra, contrapposto al vino "navigato" che giungeva per mare ai porti veneziani. Tant'è. La Slovenia ha registrato il dop Teran nel 1970, Nel 2000 ha adeguato la legislazione in modo da ottemperare alle normative europee. Nel 2004, quando la Slovenia è entrata a far parte dell'Europa, Lubiana ha depositato il marchio. Sono passati undici anni e finalmente ce ne siamo accorti anche in Italia. C'è un piccolo particolare inoltre: in Slovenia non esiste alcuna località dal nome Teran, pur essendo il nome - come detto - tipicamente sloveno, in più pare, a detta degli storici di agronomia, che errano sia il nome di un vino e non di un vitigno. Nulla a che vedere quindi con il caso Tocai, visto che in Ungheria esistono una collina e una cittadina che si chiamano Tokaj. Decisamente, come ha detto qualcuno, questa per i viticoltori del Carso italiano si prospetta come "la vendetta di Prosecco". E certamente la posizione dura e secca della rappresentante slovena Tanja Strnisa al convegno del 12 ottobre 2015  in Cciaa di Trieste non lascia tante speranze ai vignaioli del Carso italiano così tolleranti e disponibili nei confronti degli omologhi sloveni. Improvvisamente il confine che non c'era più è riapparso e bello rigido anche! Certo che, se questi precedenti saranno accettati dalla UE, cioè dare l'esclusività di un nome in assenza di un luogo geografico la Francia potrebbe per analogia pretednere in escusiva le denominazioni Merlot, Pinot, Cabernet... Di certo prima toccherà alla Malvasia istriana!

 

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