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stappo alla regolastappo alla regola

 

Stappo alla regola è una rubrica di q.b. ideata per offrire suggerimenti e idee per abbinamenti ben riusciti. L'abbinamento in fondo non è altro che un gioco enogastronomico: ci sono delle regole da seguire, ma è piacevole anche lasciare spazio alla fantasia. 

 Scriveteci che cosa ne pensate, suggeriteci nuovi vini o piatti speciali. Food pairing e wine pairing, per dirla all'inglese, saranno così esperienze da condividere. 

Spaghettoni matt all'ortolana con Lugana Brut Olivini

 

abbinamento Stappo alla regola di giugno 2020abbinamento Stappo alla regola di giugno 2020

Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare di limitazioni, restrizioni e rinunce, ma per fortuna in cucina ci è ancora permesso viaggiare! Per il mese di giugno mi sono sbizzarrita e ho unito una fresca bollicina prodotta sulle fascinose rive del Garda con una rilettura di un piatto verace della cucina romana, impreziosito con ortaggi di stagione.

Lugana Metodo classico OliviniLugana Metodo classico Olivini

VINO LUGANA BRUT 2015 FAMIGLIA OLIVINI VITIGNO: TREBBIANO DI LUGANA 

Spumante Metodo Classico ottenuto da uve 100% Trebbiano di Lugana (Turbiana), vitigno autoctono a bacca bianca, coltivato da secoli nella zona a sud del Lago di Garda.
Le caratteristiche principali del Lugana Brut Metodo Classico Millesimato della famiglia Olivini sono la freschezza e la sapidità tipiche del vitigno.

Manto giallo paglierino con riflessi dorati impreziosito da perlage persistente e molto fine. Al naso spiccano note fruttate di pesca gialla e agrumi, pasticceria secca, wafer, mandorle tostate, frutta esotica e macchia mediterranea; in chiusura lievi cenni di crosta di pane. L’ingresso in bocca è avvolgente e cremoso, con freschezza e sapidità che invitano a un nuovo assaggio e accompagnano la persistenza che si sofferma sulle sfumature agrumate del bouquet. 

I vigneti Olivini sono situati sulle dolci colline che circondano il Lago di Garda, territorio altamente vocato alla viticoltura. Questo Metodo Classico per l'azienda rappresenta la simbiosi del territorio e del vitigno uniti alla moderna tecnologia produttiva. 

 

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Il Trebbiano di Lugana è un’uva ricca di acidità, componente essenziale, come noto, per la buona riuscita di uno spumante. Per mantenere questa caratteristica l'uva viene raccolta precocemente; seguono la pressatura soffice e la prima fermentazione; successivamente il vino viene fatto rifermentare in bottiglia e permane sui lieviti per almeno 48 mesi. Sboccatura manuale e dosaggio di liquer a base di vino, per un totale di 8 grammi di zucchero per litro.

Lugana Olivini e spaghettoni monograno FelicettiLugana Olivini e spaghettoni monograno Felicetti

ABBINAMENTO

Il Lugana Brut Metodo Classico Millesimato è ideale come aperitivo; grazie alla piacevole struttura e persistenza funziona molto bene anche a tutto pasto. Antipasti di mare caldi e freddi, secondi di pesce e carne bianca sono forse l'abbinamento ideale, ma si destreggia perfettamente anche con primi piatti saporiti come la carbonara.

In questo stappo alla regola di giugno vi propongo una versione “ortolana” della carbonara: insieme a uova e guanciale ci sono gli asparagi a impreziosire il piatto. Una preparazione piatto veloce e semplice, gustosa e ricca di sapori speziati e aromatici.

wine pairing o food pairing?wine pairing o food pairing?

Per questa ricetta ho utilizzato gli spaghettoni Matt monograno Felicetti, pasta dal gusto intenso e deciso che tiene bene la cottura e la successiva rifinitura in padella.
Un piatto così appetitoso e succulento si abbina molto bene a vini strutturati, caratterizzati da spiccata freschezza e sapidità. L’effervescenza ha un ruolo chiave in questo caso perché ha la capacità di “sgrassare” bene il palato dopo il boccone. Il Lugana Brut Metodo Classico Millesimato Olivini è in perfetta armonia con il piatto creando un connubio a dir poco… frizzante!

 

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Stappo alla regola di maggio Asparagi & Sciaglin

Stappo alla regola Sciaglin e finger food di asparagiStappo alla regola Sciaglin e finger food di asparagi

In questo periodo le ricette con gli asparagi sono numerose, anche perché l’asparago, ortaggio reperibile nella versione locale solo per tre mesi l’anno, è molto versatile in cucina.
Per lo stappo alla regola di maggio ho sperimentato un fingerfood stuzzicante da abbinare a un vitigno molto particolare: lo Sciaglìn di Emilio Bulfon.
VINO: SCIAGLÌN 2017. EMILIO BULFON

Vino elegante e di buona struttura. Alla vista si presenta paglierino, luminoso di buona intensità e consistenza. Il naso delicato offre profumi di floreali mimose e ginestre, accompagnati da sensazioni fruttate che ricordano pesca matura e mela Golden. Verbena e erbe aromatiche sul finale.

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Un raviolo d'aprile con Satèn Barone Pizzini

wine pairing ravioli vs satènwine pairing ravioli vs satèn

Inauguriamo questo mese con un po’ di allegria e uno stappo alla regola speciale: protagonisti dell’abbinamento uno spumante “a basso contenuto di bollicine” e un raviolo dal ripieno croccante. Non sarà mica un pesce d’aprile? Forse a prima vista, ma se lo assaggi più da vicino scopri un pairing ricercato e particolare.

VINO: FRANCIACORTA BRUT SATÈN EDIZIONE 2015 BARONE PIZZINI
VITIGNO: CHARDONNAY METODO: CLASSICO

Una bollicina fine solca il brillante calice. Profuma di tiglio e acacia, pesca bianca, piccola pasticceria, nocciola tostata accompagnati da un garbato sentore di lievito, su un sottofondo agrumato. Avvolgente e cremoso in bocca, si dimostra equilibrato, coerente e fresco; ritornano nel finale gli agrumi e la frutta secca. Il Satèn dell’azienda Barone Pizzini è composto al 100% da uve Chardonnay vinificate in contenitori di acciaio, segue la maturazione, della durata di circa sei mesi in acciaio e barrique. Affina poi in bottiglia sui lieviti per 30-40.

Satèn barone PizziniSatèn barone Pizzini

L'azienda è stata tra le prime in Franciacorta ad adottare una viticoltura a regime biologico nella conduzione dei vigneti, ottenendo la certificazione nel 2011. Le 29 vigne, dislocate in diverse zone della Franciacorta, si estendono su una superficie di 54 ettari a un’altitudine che va dai 200 ai 350 metri s.l.m. Il suolo è di origine morenica arricchito da depositi fluvioglaciali.

I Satèn sono spumanti Metodo Classico “Blanc de Blancs” prodotti esclusivamente in Franciacorta, caratterizzati da una pressione interna della bottiglia inferiore a 5 bar, mentre per gli altri spumanti la pressione si aggira tra i 6 e i 6.5 bar. Questa connotazione li rende al palato particolarmente cremosi e setosi. Si accompagnano molto bene ad antipasti fritti di pesce, conchiglie gratinate, torte salate, primi a base di verdure e besciamella come le lasagnette di spinaci e zucchine, ma anche secondi di pesce, non troppo elaborati, come il filetto di orata in crosta di noccioline.

ravioli al topinambur ravioli al topinambur

ABBINAMENTO
Vi propongo in abbinamento un piatto che ho assaggiato nel corso di una cena a quattro mani dell’Antico Caffè San Marco di Trieste.

Ravioli di topinambur e nocciola croccante, serviti in una bisque di canocchie e ostriche, accompagnati da fiori di cime di rapa, il tutto condito con un olio delle stesse cime. Un primo articolato non solo dal punto di vista gusto-olfattivo.

Il raviolo, panciuto e dall’aspetto morbido, cela al suo interno un simpatico effetto sorpresa: una nocciolina tostata, saporita e croccante. Un perfetto pesce d’aprile, pardon raviolo d’aprile!
Sono rimasta così colpita dal piatto e dal sottile abbinamento con il Satèn che ho voluto inserirlo nella mia rubrica perché questo wine-pairing è improntato su un dettaglio: la nocciola.

Tutto il resto fa da contorno, ogni elemento è ben bilanciato: la tendenza dolce del raviolo e il topinambur si equilibrano con la freschezza e la mineralità del vino, allo stesso tempo la bollicina fine e cremosa non va a sottolineare troppo la nota amarognola delle cime di rapa e la sapidità della bisque. La chiave però sta nel filo conduttore: il profumo e il sapore della nocciola leggermente tostata che inizialmente riscontriamo in modo netto nel vino, sia al naso sia al palato, e che poi, quasi a sorpresa, ritroviamo nel piatto.

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Stappo alla regola in rosa

foto di Giulia Godeassifoto di Giulia Godeassi

La rubrica Stappo alla regola in questo mese di marzo è stata realizzata a quattro mani nel segno del rosa ed è approdata anche alle pagine del mensile cartaceo.
Alle mie note degustative si è affiancata Giulia Godeassi che ha creato una ricetta ad hoc: tempura di polpo e gamberoni con chutney di frutti rossi. Potrebbe interessarti anche Tempura di polpo gamberoni e chutney ai mirtilli rossi

VINO: SPUMANTE ROSÉ EXTRA DRY. METODO CHARMAT. AZIENDA: SERAFINI di Griis di Bicinicco (UD). 
Rosa cerasuolo acceso, impreziosito da un perlage numeroso e persistente. Quadro aromatico vivace e fragrante, protagonisti i profumi fruttati quali lampone, fragolina selvatica e melograno, segue poi una piacevole nota agrumata che ricorda il pompelmo rosa.
Al palato è equilibrato: il gradevole residuo zuccherino è ravvivato dal pizzicore delle bollicine e dalla piacevole nota citrina precedentemente riscontrata al naso. Chiusura cremosa su ricordi di
piccoli frutti a bacca rossa. È uno spumante ideale per un aperitivo, si esalta con un piatto di salumi delicati e formaggi freschi, un’insalatina tiepida di polpo e patate o addirittura una cheesecake ai frutti rossi. Perfetto con una tempura di gamberi e verdure!

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Vino mascherato vino macerato Ograde Skerk

Follia, sogno, illusione e un pizzico di mistero. Durante il periodo carnevalesco ognuno può diventare ciò che desidera. L’abbinamento di Stappo alla regola per qbquantobasta questo mese ha come protagonista un vino mascherato, pardon macerato! Scherzi a parte, gli orange wine sono di fattodei vini bianchi mascherati: ottenuti da vitigni a bacca bianca, ma vinificati seguendo il procedimento di vinificazione dei vini rossi.
VINO: OGRADE 2016. SKERK. VITIGNO: VITOVSKA, MALVASIA, SAUVIGNON E PINOT GRIGIO

Intrigante tonalità rosa corallo. Eleganti e raffinate sensazioni stuzzicano l’olfatto con nuance dolci e fruttate di arancia rossa candita, composta di albicocche, uva passa, resina e miele. Attacca morbido, poi fresco e succoso, si allarga sul palato gradevolmente ruvido con richiami di resina e salsedine. Chiude lentamente con rimandi all’aromaticità delle uve.
L'Ograde della cantina Skerk è un vino bianco macerato prodotto con uve Vitovska, Malvasia, Sauvignon e Pinot Grigio selezionate manualmente dai vigneti migliori. Dopo il diraspamento viene effettuata la macerazione a contatto con le bucce per circa 15 giorni in tini di legno. Segue un periodo di maturazione di 12 mesi in botti di legno da 550 litri e tini di 15 -20 hl; infine viene effettuato l'assemblaggio nelle vasche, dove il vino viene decantato senza chiarificazioni e filtrazioni.
La filosofia dell'azienda, fondata nel 1990, prevede un approccio interamente naturale e biologico. I sei ettari di proprietà, situati a Prepotto sull'Altopiano Carsico, godono di un clima e di un terroir perfetto per la coltivazione delle vite riuscendo a esprimersi a livelli eccelsi.
Perfetto in abbinamento a numerosi pietanze a base di pesce o crostacei, piatti “mare e terra” come le seppie in umido con i piselli, ma anche con risotti, zuppe ai frutti di mare e crespelle gratinate al forno.

ABBINAMENTO. Vi propongo un abbinamento sia cromatico sia gusto-olfattivo. Spaghetti conditi con un sughetto di pomodori Piccadilly dolci, arricchiti da gamberoni sfumati al vino bianco; al sugo, a piacere, si può aggiungere una punta di peperoncino.  Piatto molto semplice, ma gustoso con sapori ben definiti, per esaltare il profumo e il sapore del mare consiglio di cuocere gli spaghetti nel fumetto di gamberi precedentemente preparato con i gusci e le teste dei crostacei.
Le sfumature rosa-ambrato che ritroviamo nel vino e nel piatto colorano la tavola invogliando l’assaggio. L’Ograde ha la capacità di esaltare il gusto della pietanza, richiamando sfumature iodate all’olfatto e al palato. L’assaggio procede in equilibrio, la morbidezza dell’alcol bilancia l’acidità del pomodoro, nel piatto ritroviamo una base di tendenza dolce, grande aromaticità e un pizzico di speziatura; il vino con i suoi profumi esuberanti e ricchi di resina, miele e sfumature minerali accompagnano un assaggio avvolgente, dotato di una pregevole freschezza e di una gradevole aromaticità. Un incontro intenso, ma non aggressivo, ottimo il ruolo del vino che funge da cassa di risonanza dei sapori del piatto. 

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Ancora Champagne, ma è un bianco fermo.

Reduci pcome siamo da abbuffate natalizie e cenoni stellari, credo che un abbinamento light per il mese di gennaio sia una buona proposta. Però continuando a gustare un grande vino di quelli che certamente in molti ci siamo concessi per le feste. Ecco quindi lo CHAMPAGNE FRANCOIS SECONDÉ. COTEAUX CHAMPENOIS. VITIGNO: CHARDONNAY E PINOT NERO.

Giallo paglierino non troppo luminoso, ma dalla carica cromatica intensa. Tenui profumi tropicali seguiti da note dolci di pasticceria e spezie, mela gialla, agrumi e una splendida impronta minerale gessosa. Svela all’assaggio la sua freschezza; sorso di spessore, avvolgente e in sostanziale equilibrio. In chiusura riprende temi agrumati e minerali.


Non fatevi ingannare dal nome, Champagne Francois Secondè è un vino fermo secco prodotto da uve Chardonnay e Pinot Nero nella zona di appellazione dello Champagne, nel comune Grand Cru di Sillery. Nella ben conosciuta zona dello Champagne non si producono infatti solo meravigliose e inebrianti bollicine, ma anche vini bianchi e rossi fermi. Questo, in particolare, fermenta e matura in botti di legno e non viene filtrato prima dell’imbottigliamento. Si rivela adatto per accompagnare carni bianche come pollame e coniglio, secondi piatti di pesce, formaggi freschi di capra, piatti speziati.



ABBINAMENTO

Vi propongo un piatto unico, leggero, ma decisamente saporito grazie all’utilizzo delle spezie. Alette di pollo al curry, servite su un letto di riso basmati (aromatizzato con semi di finocchio) e accompagnate da yogurt di capra; a piacimento potete aggiungere una verdura al piatto come una peperonata (i peperoni, si sa, sono ricchi di ottime proprietà nutritive).  Consiglio di utilizzare un curry non troppo piccante: meglio un masala molto leggero e profumato, con le sue note agrumate. 

 
Lo Champagne Francois Secondè è la cornice adatta per questo piatto: il vino già all’olfatto propone note calde e speziate che anticipano la potente aromaticità delle pietanze.  I sapori fondamentali degli elementi che compongono il piatto sono: la tendenza dolce – denominatore comune di riso, carne, yogurt e peperoni – l’elevata speziatura del curry e dei semi di finocchio; chiudono il cerchio sapidità, una leggera tendenza acida (dello yogurt) e un po’ di untuosità.

Il vino grazie all’equilibrata freschezza riesce a bilanciare la tendenza dolce, senza però andare in contrasto con le spezie e la tendenza acida dello yogurt, inoltre ha una struttura tale da stare al passo con il piatto senza sovrastarlo, dando la possibilità di esaltare ogni piccola sfumatura.

 

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Friulano e baccalà mantecato

Per il mese di dicembre ho pensato a un abbinamento semplice, tradizionale e a mio avviso riuscito, un abbinamento che magari potreste portare sulle vostre tavole durante le festività natalizie. Ho unito una pietanza veneta ormai diventata tipicamente triestina, il baccalà mantecato, a due elementi friulani: la polenta e un calice (tajùt) di Friulano (ex Tocai).
VINO: FRIULANO 2017 LIVON – SAN GIOVANNI AL NATISONE - COLLIO
Paglierino luminoso. L’intreccio olfattivo regala folate di pesca gialla, vaniglia, frutta secca, erbe aromatiche e un gradevole profumo delicato di rosa bianca. L’ingresso è avvolgente, si sviluppa caratterizzato da freschezza e sapidità, chiude con ricordi di mandorla amara e una lunga scia salina. Il vigneto di uve Friulano è situato nel Comune di Dolegna del Collio, i terreni sono composti prevalentemente di marna e argilla. La vendemmia è effettuata a mano, fermenta e matura in acciaio; segue un periodo di affinamento in bottiglia.
Vino caratterizzato da un ottimo equilibrio tra durezze e morbidezze. Adatto a un vasto ventaglio di pietanze sia a base di pesce che di carne; inoltre, il grado alcolico contenuto (pari a 12,5%) lo rende particolarmente adatto a degli antipasti come capesante gratinate, uova ripiene, involtini di pasta sfoglia con verdure.


ABBINAMENTO
Il baccalà mantecato è un tipico spuntino da buffet triestino, ma lo si trova anche nel bancone gastronomico dei supermercati. Perfetto se consumato per un “rebechin” - lo spuntino a Trieste lo chiamiamo così - o all’ora dell’aperitivo spalmato su fettine di pane calde, magari accompagnato da un buon calice di vino bianco. Esistono tante versioni del baccalà mantecato - con o senza: aglio, latte, patate, prezzemolo. Io preferisco quello tradizionale solo con aglio e prezzemolo tritato.
Solitamente il baccalà viene servito sul pane, ma si accompagna molto bene anche alla polenta, fettine non troppo sottili, magari ripassate in padella con un po’ di olio extravergine di oliva per renderle croccanti. Potete guarnire le tartine con olive taggiasche e alici sott’olio e – sfizio da chef - servirle su una crema di piselli. Il risultato non vi deluderà.

Friulano di Livon e baccalà mantecatoFriulano di Livon e baccalà mantecato

Il Friulano di Livon si sposa molto bene con questo antipasto saporito, caratterizzato da un contrasto di tendenza dolce, sapidità e aromaticità. Il vino infatti pulisce bene il palato dalla grassezza apportata dal baccalà e contemporaneamente, in virtù della morbidezza, riesce a smorzare la sapidità dell’acciuga e la leggera piccantezza dell’oliva taggiasca.


Colgo l’occasione per augurare buone feste a tutti i lettori di q.b. e se gradite provare questo abbinamento sulle vostre tavole natalizie inviateci le vostre foto! Ci farebbe molto piacere. La direzione di qb mette  a disposizione in regalo per i suoi lettori due bottiglie di Livon

- una per la foto più bella (a giudizio insindacabile della redazione) che sarà poi pubblicata (inviate a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)

- una per il commento più simpatico a commento di questo post. Per commentare basta essere registrati al sito. 

 

 

 

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È aromatico l'abbinamento di novembre di Stappo alla regola

Vi propongo un wine pairing tutto aromatico: un tipico piatto altoatesino accompagnato da un elegante Moscato alsaziano.

VINO: MUSCAT 2016 GINGLINGER – FIX (ALSAZIA – FRANCIA)  VITIGNO: MOSCATO. Vino secco aromatico da uve Muscat Ottonel, prodotto in Alsazia, nel comune di Voeglintshoffe, area particolarmente adatta a questo vitigno per clima continentale e terreni calcareo-marnosi. Paglierino lucente e vivace. Profilo olfattivo improntato su intensità e ricchezza di profumi di gradevole finezza. Inizialmente propone note floreali di rosa, pesca succosa, agrumi e uva fresca; rinfrescate da sentori di mughetto ed erbe aromatiche. Segue una nota dolce che ricorda la pasta di mandorle e la piccola pasticceria. In bocca è avvolgente e misurato, equilibrato dal rigore della freschezza e da un’ intrigante mineralità. Finale agrumato, composto, ma persistente.
La parola d’ordine di questo vino è aromaticità. Adatto a piatti molto profumati, affumicati e speziati, ma si accompagna anche a carni bianche, primi piatti con erbe aromatiche, caprini e formaggi freschi.


ABBINAMENTO

Ho scelto i Knödel o canederli, piatto tipico della cucina tirolese; l’ingrediente principale è il pane raffermo. E' una ricetta che permette di lasciare libero sfogo alla fantasia. Io ho un debole per i canederli ai finferli, ma anche quelli classici al formaggio e speck sono deliziosi, sia serviti in brodo che con diversi sughi.

Non divaghiamo e torniamo al nostro abbinamento: un piatto di canederli ai finferli conditi con funghi porcini e listarelle di speck croccante. Per accompagnare un piatto così ricco (e appagante) serve un vino intenso, ben bilanciato per non andare in contrasto con i funghi (che non vanno per niente d’accordo con un’acidità troppo spiccata e tantomeno con i tannini tipici dei vini rossi). Per un piatto ricco di aromaticità con un pizzico di affumicatura, il Moscat Ottonel è un ottimo alleato, perché dotato di grande equilibrio; inoltre ha la persistenza necessaria per accompagnare e sorreggere l’abbinamento senza esserne sopraffatto, riuscendo, anzi a supportare l'elevata aromaticità dei canederli. Il sorso del vino conclude con note fresche e delicate di uva croccante che lasciano il palato pulito e pronto per un altro boccone.

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ABBINARE I VINI MACERATI? SI PUÒ!

Malvasia macerata ZaroMalvasia macerata ZaroWinepairing dai colori decisamente autunnali. Lo ammetto, certi abbinamenti nascono per caso: quando ho stappato la bottiglia di Malvasia macerata dell’azienda Zaro non avevo ancora chiaro che pietanza avrei preparato, ma l’intrigante nota fumé mi ha ispirata: sfiziose farfalle integrali condite con salmone affumicato e porro caramellato.

VINO 

MALVASIA PIVOL 2016 IZOLA (ISTRIA – SLOVENIA) VITIGNO: MALVASIA 

Giallo dorato dai riflessi ambrati. Svela variegati profumi di frutta a pasta gialla, leggeri sentori di macchia mediterranea e di frutta secca. Completano il quadro delicate note di pasticceria e cenni fumé. Si offre calibrato e avvolgente al palato con buona persistenza e netta corrispondenza. L’impronta fresca del sorso si sviluppa con toni minerali e finale dalla vena sapida. Otto giorni di macerazione sulle bucce e dodici mesi di affinamento in botti grandi di rovere di Slavonia.

abbinamento di Stappo alla regolaabbinamento di Stappo alla regola

ABBINAMENTO

Un primo piatto facile, dal gusto ricco e veloce da preparare. La pasta con salmone e porro è una ricetta dai sapori aromatici e dalle tinte pastello, che si accompagna molto bene a vini bianchi di media struttura e leggermente aromatici e (sorpresa!) sta a pennello anche con un vino orange. Le farfalle integrali, il salmone e il porro sono tutti e tre alimenti con una spiccata tendenza dolce, quindi la Malvasia Pivol, grazie alla sostenuta freschezza, riesce a bilanciare egregiamente il piatto. Il vino è in armonia con la pietanza e ne esalta le caratteristiche con anche un valore aggiunto: la rispettiva nota fumé che ritroviamo piacevolmente in entrambi i protagonisti dell’abbinamento.

Malvasia macerato e farfalle al salmone e porroMalvasia macerato e farfalle al salmone e porro

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Abbinamento da Oltreoceano per lo Stappo di ottobre

Rosso rubino impenetrabile. Precisa definizione olfattiva che si apre con note di frutta matura, mora e prugna, anche in confettura, poi eucalipto, caffè, fava di cacao e pepe. Avvolge il palato in un caldo e morbido abbraccio. Mostra tannini piacevolmente ruvidi e potenza aromatica fruttata, cui segue una chiusura balsamica. Il CABERNET SAUVIGNON GRAN RESERVA 2012
SUR DE LOS ANDES (MENDOZA – ARGENTINA) è un vino dai sapori intensi che sa bene accompagnare preparazioni saporite a base di carne, come brasati e grigliate miste; risulta ottimo servito con seconde portate della cucina di terra come salsicce e fagioli (non troppo piccanti).


food&wine pairingfood&wine pairing

ABBINAMENTO
Quello che vi propongo questo mese è un abbinamento d’Oltreoceano. Ho trascorso una settimana nella straordinaria New York City e la tappa in una classica Steakhouse era d’obbligo.
La Steakhouse è un ristorante specializzato in bistecche e carne alla brace, molto spesso offre un’atmosfera vivace, ma allo stesso tempo intima grazie alle luci soffuse, i mattoni a vista e le vecchie fotografie appese alle pareti.

T boneT bone

Cosa si potrà mai ordinare nel paradiso dei carnivori?
Il piatto forte è la Porterhouse: la bistecca preferita dagli Americani, sicuramente il taglio più spesso che si può trovare, composta dal filetto e dal controfiletto divisi dal tipico osso a forma di T. Per intenderci la Porterhouse è simile a una “bistecca alla fiorentina” (T-Bone in Americano), ma la dimensione del filetto è molto più grande. Un piatto tanto semplice quanto saporito. La carne viene cotta sulla brace e condita solamente con sale grosso, Accompagnamento perfetto un vino corposo, avvolgente e leggermente aromatico, che al palato riesca a bilanciare la lieve succulenza della carne appena scottata.  Il Cabernet Sauvignon argentino è un’ottima scelta: la nota alcolica ben pronunciata ammorbidisce la leggera tendenza amarognola della brace e il retrogusto balsamico e piacevolmente tannico del vino lasciano il palato pulito e asciutto. 

 

 

 

 

 

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Valmasia - Una Malvasia de La Tunella

Per lo Stappo alla regola di settembre vi propongo un abbinamento con Valmasia 2918 La Tunella (FRIULI COLLI ORIENTALI – PREMARIACCO). Una Malvasia giallo paglierino tenue con eleganti riflessi verdolini. Quadro odoroso solare, che gioca su toni di frutta gialla, fioriture estive, lemongrass, mentuccia e pompelmo, ai quali fanno seguito sensazioni di erbe aromatiche e sbuffi marini. Al palato sorprende l’ingresso avvolgente e bilanciato con continui richiami al naso, fino all’epilogo piacevolmente salino e al tempo stesso agrumato.

Leggermente aromatico, il Valmasia de La Tunella è ideale per accompagnare primi piatti di mare, si esalta con tagliolini ai crostacei o ravioli di cernia, ottimo anche con filetti di orata al cartoccio. Da provare anche con primi piatti vegetariani, zuppe e vellutate.

ABBINAMENTO

Ortaggi e legumi permettono di creare piatti semplici e saporiti dove protagonista indiscussa è la tendenza dolce, spesso accompagnata da una delicata aromaticità.

Per l’occasione propongo la zuppa di ceci al profumo di rosmarino; consiglio di servirla tiepida e rigorosamente accompagnata da crostini croccanti saltati in padella con olio, aglio e erbe aromatiche.

Il vino è complice perfetto della pietanza: riesce a valorizzarla e bilanciarla, esaltando i profumi aromatici del rosmarino. La freschezza agrumata del vino si equilibra molto bene con la tendenza dolce del piatto e l’impronta finale, leggermente sapida, lascia pulito il palato. Abbinamento molto piacevole poiché vengono messe in risalto le relative, seppur delicate, aromaticità.

 

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