Stappo alla regola è una rubrica di q.b. ideata per offrire suggerimenti e idee per abbinamenti ben riusciti. L'abbinamento in fondo non è altro che un gioco enogastronomico: ci sono delle regole da seguire, ma è piacevole anche lasciare spazio alla fantasia.
Scriveteci che cosa ne pensate, suggeriteci nuovi vini o piatti speciali. Food pairing e wine pairing, per dirla all'inglese, saranno così esperienze da condividere.
Gewürztraminer. Profumato, morbido e avvolgente, ma anche inebriante, vivace e piacevolmente sorprendente, il Gewürztraminer è per me uno dei vitigni che meglio rappresenta le donne: tanto vigorose e passionali, quanto delicate e temperate. Il Gewürztraminer è un vino ricco di sfaccettature, bisogna comprenderlo per apprezzarlo. Per le sue caratteristiche è considerato uno dei vini più difficili da abbinare: ampio ventaglio di profumi, grado alcolico elevato e vivace freschezza molto spesso spaventano. Ma noi donne lo sappiamo, in cucina, come in amore, non bisogna avere paura di sperimentare, solo così possiamo rimanere piacevolmente stupite dalle potenzialità… di questo vitigno!
Joy di Castello di SpessaDedico lo #stappo alla regola di febbraio agli Innamorati… della buona cucina. Sì, quelli con la “I” maiuscola che adorano preparare piatti particolari e non hanno paura di sperimentare ai fornelli. Vi darò lo spunto per una ricetta semplice, ma di effetto. Il vino in abbinamento è un Pinot Grigio dalla veste leggermente ramata, profumi intriganti e sorso avvolgente. Io mi sto già innamorando... Voi?
VINO, STORIA E ROMANTICISMO Il Pinot Grigio che ho scelto per questo speciale abbinamento è prodotto dell’azienda vitivinicola Castello di Spessa, un luogo dove il romanticismo è di casa. Pensate che nel lontano 1773 il castello ospitò il seduttore dei seduttori: l’avventuriero e scrittore Giacomo Casanova. La sua permanenza al Castello durò solo pochi giorni, ovviamente a causa di una tresca amorosa finita male. Ma il Castello di Spessa è ancora inscindibilmente legato all’affascinante figura di Giacomo Casanova, il quale, pur essendo conosciuto per la propria abilità di seduttore, fu soprattutto un rappresentate di spicco della cultura settecentesca e un ispirato letterato.
Per questo nel 2003 grazie all’iniziativa dell’associazione “Amici di Casanova” è stato indetto il “premio Giacomo Casanova – Castello di Spessa”. Il riconoscimento, la cui cerimonia di consegna si svolge annualmente al castello, è conferito agli autori della “migliore opera ispirata ai valori di libertà, tolleranza e apertura alle altre culture”.
Pinot Grigio
VINO JOY PINOT GRIGIO - CASTELLO DI SPESSA - DOC COLLIO
L’azienda è situata tra le dolci colline di Capriva, nel cuore del Collio goriziano, una zona vocata per i vini grazie al clima mite e alla ponka: terreno misto di marne e arenarie. Il Pinot grigio Joy è un ottimo esempio di espressione territoriale. Rosato con riflessi ramati. Naso caldo e accattivante: pesca gialla, albicocca, pompelmo rosa, frutta tropicale e petali di rosa. Al palato è materico, strutturato e piacevolmente ruvido. Sorso fresco e di grande equilibrio e corrispondente in tutta la sua lunghezza; si congeda lentamente svelando una leggera nota fumé. Joy 2018 è ottenuto da una leggera macerazione del mosto a contatto con le bucce (circa 15 ore) per estrarre un colore delicatamente ramato e un bouquet di aromi ampio e complesso: caratteristiche che lo rendono perfetto per un abbinamento dai sapori un po’ più forti e speziati come nel caso della nostra ricetta: il vino è in perfetta sintonia con il piatto grazie all’elegante struttura, l’ottima freschezza e la lunga persistenza del sorso.
Le capesante avvolte nella pancetta che vi propongo hanno una tendenza dolce, sapidità e piacevole aromaticità.
Ottimo come aperitivo, il Pinot grigio può accompagnare elegantemente un antipasto di affettati, zuppe di legumi e verdure, piatti a base di pesce, per esempio frutti di mare, insalate marine, carni bianche, formaggi freschi, omelette salate.
wine pairing in primo piano
ABBINAMENTO
Capesante e pancetta croccante su crema di piselli, una ricetta che unisce il sapore del mare con quello della terra, una preparazione molto semplice e veloce che conquisterà tutti i palati, anche quelli più raffinati. Un mix vincente di aromi, profumi, sapori e soprattutto di facile realizzazione. Andate alla nostra sezione Ricette per scoprire i vari passaggi.
sauvignon e quinoaPer questo stappo alla regola propongo una ricetta leggera, veg, nutriente e pure senza glutine! Di che cosa si tratta? Di un piatto di quinoa accompagnato da tante verdure colorate e arricchito da un pizzico di curry. Che cosa ho scelto per l'abbinamento? Un vitigno che si sposa molto bene con piatti vegetariani e vegani. Il Sauvignon, uno tra i vitigni a bacca bianca più diffusi e famosi al mondo.E anche in Friuli VG.
BRINDIAMO CON UN TRENTO DOC BREZZA RIVA RISERVA 2016. Che bollicine stapperete durante le feste di Natale? Per lo stappo alla regola di dicembre vi propongo uno spumante Trento Doc: il Trentino, secondo la prestigiosa rivista newyorkese Wine Enthusiast, per questo 2020 è la Wine Region of the year. Una news che merita sicuramente un brindisi! Il Trento Doc è la regione vinicola dell’anno, un riconoscimento importante che premia l’unicità e l’eccellenza di questa denominazione che negli ultimi anni ha contribuito alla crescita economica del Trentino e alla diffusione della sua immagine di territorio attrattivo anche dal punto di vista dell’esperienza enogastronomica che può offrire ai visitatori.
Trentodoc a fine novembre ha ricevuto anche 52 medaglie - 20 ori e 32 argenti - nella edizione 2020 del Champagne & Sparkling Wine World Championships (CSWWC), concorso internazionale dedicato alla spumantistica ideato e presieduto da Tom Stevenson, massimo esperto mondiale di bollicine. Il risultato rende Trentodoc lo spumante più premiato d’Italia, in uno scenario in cui Italia e Francia ottengono lo stesso numero di ori, 47.
Brezza Riva Trento Doc pas dose
VINO: BREZZA RIVA RISERVA 2016. AZIENDA: CANTINA RIVA DEL GARDA BLANC DE BLANCS: 100% CHARDONNAY. DOSAGGIO: PAS DOSÉ. DENOMINAZIONE: TRENTO DOC
Il Brezza Riva Riserva 2016 è uno spumante Metodo Classico Blanc de blancs Pas Dosé ottenuto unicamente da uve Chardonnay provenienti da un unico vigneto, posto a 500 metri di altitudine, caratterizzato da terreni poco profondi e di origine calcarea.
Il vino si presenta di un bel colore giallo paglierino brillante, con un perlage fine e persistente. Al naso presenta una buona intensità e complessità, propone aromi legati alla freschezza quali fieno, mela, pesca e ananas affiancati da leggeri sentori di lievito e frutta secca. La verticalità che accompagna il naso si ritrova in bocca: il sorso è vibrante attraversato da una decisa freschezza seguita da una buona sapidità. Chiusura piacevolmente agrumata.
ABBINAMENTO
ingredienti per l'abbinamento
Per il nostro consueto wine pairing ho pensato a un antipasto che non manca mai sulle nostre tavole durante le feste natalizie: i crostini con il salmone affumicato. Nella versione classica il crostino di pane bianco va servito caldo e il pesce è accompagnato da una noce di burro, ma naturalmente ne esistono numerose varianti: per esempio, grazie all'influenza della cucina etnica, abbiamo imparato ad apprezzare l'abbinamento salmone e avocado.
fingerfood con pane di segala e crema di avocado
Non vi propongo quindi la versione tradizionale della tartina con il salmone, che ho preso solo come spunto per ideare delle combinazioni particolari che, ne sono sicura, vi faranno venire l’acquolina in bocca. Un bis di crostini che richiede pochi ingredienti ed è veloce e facile da preparare: per prima cosa ho sostituito il pane bianco con quello di segale, poi ho scelto di sostituire il burro con una crema di avocado che ha la medesima consistenza, ma presenta un gusto particolare soprattutto se invece che succo di limone utilizzate il lime. Infine al posto del salmone ho optato per la trota salmonata (pesce dal gusto più delicato) affiancata da code di gambero saltate in padella e servite tiepide.
Il Brezza Riva Riserva 2016 è uno spumante perfetto per un brindisi e si sposa molto bene con gli antipasti di pesce, fingerfood a base di pasta sfoglia e primi piatti con crostacei e molluschi. Affianca perfettamente i crostini ricchi di aromaticità e tendenza dolce; inoltre l’effervescenza dello spumante equilibra molto bene la crema di avocado che ha una consistenza burrosa; infine la nota di lime del piatto viene esaltata piacevolmente dalla chiusura citrina del vino lasciando la bocca fresca e pulita.
Questo mese vi saluto con un’ulteriore curiosità sul Brezza Riva Riserva. Le annate 2017 e 2018 stanno affinando in cantina, mentre l’annata 2019 ha intrapreso un percorso alternativo e molto interessante: la presa di spuma (ovvero la fase di creazione delle bolle che prende l’avvio con l’aggiunta di liqueur de tirage) sta avvenendo sottacqua! Lo scorso 27 giugno 2020, 1.216 bottiglie, poste all’interno di una gabbia metallica, sono state calate a 38 metri di profondità, e a 60 metri dalle sponde del lago, proprio di fronte a Riva del Garda.
Bisognerà attendere ancora qualche anno prima di poter assaggiare questo intrigante esperimento, nel frattempo gustiamoci l’annata 2016. Cin Cin e tanti auguri di buone feste!
L’azienda Astoria è un connubio di tradizione, stile e giusta provocazione. Bottiglie dal packaging appariscente e accattivante che al loro interno racchiudono uve autoctone strettamente legate al territorio. L’Honor Rosé ha una veste moderna (bottiglia molto particolare), e, dopo averlo assaggiato, vi conquisterà per la sua semplicità e versatilità nell’abbinamento.
Lo spumante Honor Rosé nasce dai vigneti di Raboso e Pinot Nero situati in prossimità del fiume Piave, al confine tra le provincie di Treviso e di Venezia. I grappoli, raccolti nel mese di settembre, vengono pressati sofficemente e lasciati brevemente a macerare sulle bucce per trasmettere al vino la giusta carica cromatica. Seguono fermentazione in acciaio e un breve periodo di affinamento sulle fecce nobili. Successivamente il vino viene trasferito in autoclave di acciaio per la rifermentazione e la presa di spuma, fase che dura circa 20-25 giorni. Il procedimento si conclude con l’imbottigliamento e un breve affinamento in bottiglia prima della commercializzazione.
Il Rosé Extra Dry “Honor” di Astoria è uno spumante misurato, fragrante e semplice. Il colore rosa tenue è reso più luminoso da sottilissime e persistenti bollicine. Sprigiona in sequenza delicati profumi di fragoline di bosco, mirtilli rossi e lamponi, con un tocco di pompelmo rosa in sottofondo. Palato vivace e cremoso, l’iniziale percezione abboccata, ben retta da una freschezza citrina, maschera la chiara vena sapida che emerge piacevolmente in chiusura.
ABBINAMENTO
Per questo stappo alla regola di qbquantobasta ho pensato a un particolare connubio di profumi e sapori: una sfogliatina al formaggio arricchita con una noce di caprino spalmabile, mandorle lamellate e confettura di mirtilli rossi al profumo di Tandoori Masala.
Il Tandoori è una miscela di spezie tipica della cucina dell'India settentrionale che viene spesso utilizzata con il pollo; è caratterizzata da profumi dolci (spiccano cannella, cardamomo, chiodi di garofano) e ha un carattere leggermente piccante. Si sposa molto bene con i formaggi freschi spalmabili e per aggiungere al vostro piatto un tocco agrodolce consiglio di mescolare il Tandoori con una confettura alla frutta.
astoria aperitivo food pairing
Il Rosé Extra Dry “Honor” è uno spumante perfetto per l’aperitivo, ottimo anche per accompagnare antipasti a base di pesce, ma si può osare di più: il finger food che vi ho proposto è semplice da preparare, ma allo stesso tempo è molto stuzzicante e particolare. Lo spumante Rosé di Astoria accompagna perfettamente il piatto: l’effervescenza pulisce la grassezza del formaggio, il grado zuccherino (Extra Dry) si bilancia molto bene con le spezie e non sottolinea l’animo piccante del Tandoori. Inoltre ha un’ottima freschezza che spalleggia la tendenza dolce della pasta sfoglia e del formaggio, infine richiama molto bene la frutta rossa che si percepisce sia nel calice che nel piatto. Provare per credere, sono sicura che non vi deluderà!
Un Merlot rosso friulano che parla di autunno e di sapori buoni. E' il vino che ho scelto per il mio Stappo alla regola di ottobre. Solo per questa volta dovete fare un altro clic per leggere il mio suggerimento di wine pairing : cliccate a questo link, grazie https://qbquantobasta.it/nonsolovino/merlot-obelisco-croatto
Pinot nero Saosent della Val di CembraLa montagna è sicuramente la meta ideale per chi è alla ricerca di relax, benessere e bontà enogastronomiche. Con questo articolo vi condurrò in Val di Cembra, un territorio speciale con paesaggi suggestivi caratterizzati da boschi, laghi e dolci colline coltivate a vigneti. Il protagonista di questo Stappo alla Regola è un Pinot Nero di montagna, elegante e allo stesso tempo profondo che racchiude la tradizione e il valore di questi luoghi.
Il Pinot Nero Vigna di Saosent nasce nell'omonimo vigneto, un Cru d'eccellenza situato a 560 metri sul livello del mare, nel cuore della Valle di Cembra. Le viti, disposte ad anfiteatro, sono tutte esposte a sud per godere di un’ottima luce solare tutto l’anno e, nei tiepidi pomeriggi primaverili, vengono rinfrescate dall’Ora, vento tipico del lago di Garda. I terreni franco- sabbiosi sono arricchiti dal porfido - l’oro rosso dei valligiani - una roccia che conferisce ai vini sapidità, mineralità e persistenza.
Manto elegante dai riflessi granati. Al naso si esprime delicatamente con note di lamponi e mirtilli in confettura, arricchite da piacevoli ricordi di vaniglia, grafite e fave di cacao; sullo sfondo sensazioni di cuoio e sottobosco. Avvolge il palato svelando un tannino morbido e vellutato, affiancato da una sapidità raffinata e slanciato da un’ottima acidità tipica del vitigno. Sorso dinamico, finale persistente con netti richiami speziati.
Le uve vengono raccolte manualmente nella prima decade di ottobre, in seguito avviene la fermentazione a temperatura controllata, con frequenti follature e rimontaggi per estrarre il colore e gli aromi contenuti nella buccia; segue maturazione in tonneaux e barriques per 12-18 mesi; affina in bottiglia per circa 6 mesi prima della commercializzazione.
val di Cembra in autunno
Cembra Cantina di Montagna è tra le aziende più alte d’Europa, con i vigneti posti anche a 870 metri; nata nel 1952, per iniziativa di un piccolo gruppo di viticoltori eroici, oggi conta 400 soci. A partire dagli anni ‘80/90, la cantina ha intrapreso un progetto ambizioso di selezione degli appezzamenti più vocati, volto a dare vita a vini singolari, di qualità superiore, come la Vigna Saosent: piccolo appezzamento di terreno di soli 1.5 ettari, per una densità di 6.500 piante/ha, dalle quali ogni anno, si ottengono circa 10.000 bottiglie di Pinot Nero.
tagliere di montagna
ABBINAMENTO
Il Pinot Nero Vigna Saosent mi ha entusiasmato per eleganza e finezza affiancate da una piacevole intensità gusto – olfattiva. Un vino perfetto per accompagnare carni rosse, arrosti e formaggi gustosi di media stagionatura. In questo stappo alla regola vi propongo un tipico tagliere di montagna con salumi e formaggi, arricchito con una mostarda di misto bosco, il tutto accompagnato dal tradizionale “Schüttelbrot” (pane di segale al profumo di cumino e finocchietto).
Diamo un’occhiata più da vicino al tagliere: iniziamo con il filetto di speck affumicato al faggio - molto morbido e con un’affumicatura poco invadente; proseguiamo con il latteria di malga prafiorito - formaggio da latte intero di vacca al pascolo nei prati di alta montagna, immersi in una miscela di fiori, fieno, malva e calendula. Torniamo sugli affettati assaporando il salame di capriolo - dai toni più speziati e selvatici perconcludere con le piccole mezzelune di caciotta di malga ricoperte con un velo di mostarda di misto bosco (composta da frutti di bosco rossi e neri).
stappo alla regola di settembre, abbinamento Il Pinot Nero si destreggia egregiamente in questo connubio di sapori grazie all’ottima freschezza, eleganza e persistenza. È un vino composto e allo stesso tempo molto ricco che rispetta la delicatezza del filetto, ma allo stesso tempo non svanisce di fronte a un formaggio saporito. Un Pinot Nero che racchiude in sé tutte le sfumature e i sentori di un territorio unico come la meravigliosa Val di Cembra. E della sua cantina di montagna.
Abbinamenti vino e verdure? Avoja, direbbero a Roma. Ci appropriamo ancora di alcuni spazi nella rubrica Stappo alla regola per suggeririvi questi intriganti e forse inediti pairing con le verdure suggeriti dalla Vineria Paradeis. "ll GRANDORTO - il nostro orto in mezzo ai vigneti - è fonte d’ispirazione per i miei piatti", afferma Alessandro Miragoli, chef del ristorante Paradeis con certificazione biologica. QUALE VINO SI ABBINA ALLA BARBABIETOLA? La barbabietola, o rapa rossa, è ricca di vitamina B, ferro e antiossidanti. Il piccolo tubero è una vera e propria fonte di energia e rafforza il sistema immunitario! Tra gli atleti è considerato come un doping legale (!). Il sapore terroso ma dolce della rapa rossa - mangiata cruda come carpaccio - si armonizza con il LAGREIN ROSÉ di Alois Lageder, più intenso di un normale Rosè. Con un risotto alla barbabietola e pecorino, gli aromi diventano più complessi. Piatti complessi si sposano a vini acidi, che puliscono il palato. La splendida freschezza e l'acidità del PINOT NOIR crea un perfetto equilibrio tra la dolcezza della barbabietola e il riso.
Vino di Alois Lageder
La scelta del vino è legata alla tendenza del sapore della verdura. Verdure verdi come le bietole con delicati aromi vegetali richiedono vini leggeri e non aromatici. Il PINOT BIANCO con la giusta dose di freschezza è l’asso nella manica come abbinamento vegetale compensando la cremosità nel caso del flan di bietole.
POMODORO E VINO? UN MATRIMONIO IMPOSSIBILE? Il pomodoro è una verdura acida quindi difficile da abbinare. Se il pomodoro fa compagnia ad altre verdure e viene preparato come piatto di verdure alla griglia insieme a melanzane, zucchine e cipollotti, un Pinot grigio è un ottimo accompagnamento, grazie alla sua bassa acidità.
VINI ROSSI E VERDURE – AMICI O NEMICI? In generale le verdure hanno una grande affinità con il vino bianco. In alcuni casi però un vino rosso è una scelta vincente. Naturalmente la scelta dipende dalla preparazione. Un Vernatsch raffreddato e poco acido si sposa molto bene con la melanzana arrostita. La melanzana grigliata con i suoi aromi invece, si abbina a vini poco tannici come il rosso AL PASSO DEL LEONE di Lageder.
Alois Lageder Paradeis Via Casòn Hirschprunn 1 I-39040 Magrè Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Scritto da redazione qbquantobasta il . Pubblicato in Stappo alla regola.
Lo Champagne è davvero irresistibile. Il pairing della titolare di questa rubrica ci è piaciuto assai e Mrs qb le chiede ospitalità per questo abbinamento inconsueto, che unisce il basso - di una semplice frittata, ancorchè dell'Imperatore - e l'alto di un brand storico dello Champagne francese, come Veuve Cliquot.
Si dice che il Kaiserschmarren derivi da una ricetta mal riuscita, preparata per l’imperatore austriaco Franz Joseph I che, nonostante l’errore commesso, l’apprezzò molto (da qui il nome). Il bello di questa frittata dolce è che viene spezzettata e che la riuscita è sempre garantita. "A me, racconta Stefano Cavada, food influencer ventinovenne altoatesino - 66mila follower su IG - piace servirla su un grande piatto da portata con una confettura di mirtilli rossi in modo che gli ospiti possano servirsi da soli e condividere il Kaiserschmarren".
Ingredienti per 4 persone
Per l’impasto
6 uova 150 g di farina 00 (plain flour) 180 ml di latte 1 cucchiaio di estratto di vaniglia 1 cucchiaio di grappa o rum 1 pizzico di sale 40 g di zucchero 200 g di mele tagliate a pezzi
Per cuocere
burro chiarificato zucchero di canna
Per servire
zucchero a velo confettura di mirtilli rossi
Kaiserschmarren
Procedimento
Separare i tuorli dagli albumi. Aggiungere ai tuorli la farina, il latte, l’estratto di vaniglia, la grappa, il pizzico di sale e mescolare con una frusta fino a ottenere un composto liscio e omogeneo.
Montare a neve gli albumi, aggiungere lo zucchero e montare un altro paio di minuti fino a quando lo zucchero si sarà completamente sciolto.
Incorporare gli albumi montati al composto di tuorli con l’aiuto di una spatola, mescolando dal basso verso l’alto.
Scaldare una padella antiaderente abbastanza larga e sciogliervi due noci di burro chiarificato.
Versare metà della pastella e cospargerla con le mele a pezzetti. Coprire con un coperchio e cuocere per un minuto.
Quando il Kaiserschmarren è cotto sul fondo, tagliarlo a metà con l’aiuto di due spatole e capovolgerlo.
Cuocere per un altro minuto e spezzettarlo sempre con le spatole in pezzi irregolari.
Spolverizzare con un po’ di zucchero di canna e cuocere per altri 10 secondi mescolando continuamente.
Servire il Kaiserschmarren caldo, spolverizzato con lo zucchero a velo e accompagnato dalla confettura di mirtilli rossi.
Che cosa si festeggia? Per chi non lo sapesse il primo agosto è il compleanno della nostra direttrice Mrs qb: quale occasione migliore per stappare uno strabiliante Champagne Rosé? Come sapete la linea editoriale di q.b., dopo il CoVid-19, è legata ai prodotti italiani di qualità, sostenendo in particolare i produttori locali del Friuli Venezia Giulia. #bellaitalia Ci rendiamo conto che lo Champagne è la bollicina francese per eccellenza, ma l'importatore che distribuisce questo magnifico prodotto in Italia è una piccola e selettiva azienda triestina. Via con lo stappo, quindi!
Decisamente, possiamo dirlo, è arrivata l’estate. In queste giornate calde e soleggiate la tentazione di stappare una buona bollicina è sempre dietro l’angolo. Per lo stappo alla regola di luglio non vi propongo il classico Prosecco Extra Dry, ma una versione più secca e verticale, che ho accompagnato a una delle preparazioni tipiche della tradizione ligure.
VINO: VALDOBBIADENE EXTRA BRUT CUVÉE 5 2019 COL VETORAZ VITIGNO: GLERA. METODO: CHARMAT
L’azienda Col Vetoraz, fin dalla sua fondazione nel 1993, ha fatto una scelta ben precisa: produrre esclusivamente Valdobbiadene e Cartizze Docg. Ogni calice di spumante che esce da questa cantina racchiude l’integrità espressiva del frutto e la forte identificazione territoriale.
Bianco perla solcato da un perlage fitto e persistente. Trama olfattiva intensa e fine, che si intreccia con fragranze di mughetto, mela e pera, miele d’acacia ed erbe aromatiche a confermare la tipicità. Al palato l’assaggio è vivace con ottimo slancio nella freschezza e delicatamente sapido. Il sorso chiude con rimandi agrumati e rintocchi di macchia mediterranea.
La particolarità dello spumante scelto per questo wine pairing è il residuo zuccherino: per tradizione il Prosecco è “Extra Dry”, con una quantità di zucchero tra 12 e 17 grammi/litro che lo rendono morbido e leggermente abboccato al palato. Il Valdobbiadene Extra Brut Cuvée 5 ha un contenuto di zuccheri nettamente inferiore (tra 0 e 6 g/l) che lo rendono molto più secco, diretto e fresco.
Dalla vendemmia 2017 l’azienda Col Vetoraz ha deciso di togliere il nome Prosecco dalle proprie etichette con l’obiettivo di sensibilizzare l’attenzione dei consumatori, perché, attenzione, c’è Prosecco e Prosecco! Originariamente il Prosecco veniva prodotto esclusivamente sulle colline vocate di Valdobbiadene e Conegliano, ma dal 2009 (con una visione strettamente economica e industriale) è stata creata una denominazione estesa su nove province tra Veneto e Friuli con il rischio di una banalizzazione del prodotto.
ABBINAMENTO
Il Valdobbiadene Extra Brut Cuvée 5 è uno spumante vivace, estivo, perfetto come aperitivo e per accompagna egregiamente stuzzichini e antipasti a base di formaggi freschi, verdura e pesce. L'ho voluto sperimentare con la farinata di ceci, croccante, gustosa e semplice da realizzare. Una ricetta storica genovese che si prepara con pochi e semplici ingredienti: farina di ceci, acqua e sale. Il risultato è una bassa torta salata, da arricchire a piacere: io l’ho guarnita con un cucchiaino di pesto, una noce di stracchino, un pomodorino secco sott’olio e un’oliva taggiasca.
ingredienti farinata di ceci Il risultato? Un antipasto veloce e ricco di gusto che richiama i sapori mediterranei, si abbina perfettamente a spumanti metodo Charmat, non troppo zuccherini e a vini bianchi giovani con un tenore alcolico contenuto. Il Valdobbiadene Extra Brut Cuvée 5 di Col Vetoraz trova il giusto equilibrio con il piatto: la fine effervescenza pulisce la parte oleosa e la freschezza bilancia la tendenza dolce della farinata e dello stracchino.