Ancora Champagne, ma è un bianco fermo.

Reduci pcome siamo da abbuffate natalizie e cenoni stellari, credo che un abbinamento light per il mese di gennaio sia una buona proposta. Però continuando a gustare un grande vino di quelli che certamente in molti ci siamo concessi per le feste. Ecco quindi lo CHAMPAGNE FRANCOIS SECONDÉ. COTEAUX CHAMPENOIS. VITIGNO: CHARDONNAY E PINOT NERO.

Giallo paglierino non troppo luminoso, ma dalla carica cromatica intensa. Tenui profumi tropicali seguiti da note dolci di pasticceria e spezie, mela gialla, agrumi e una splendida impronta minerale gessosa. Svela all’assaggio la sua freschezza; sorso di spessore, avvolgente e in sostanziale equilibrio. In chiusura riprende temi agrumati e minerali.


Non fatevi ingannare dal nome, Champagne Francois Secondè è un vino fermo secco prodotto da uve Chardonnay e Pinot Nero nella zona di appellazione dello Champagne, nel comune Grand Cru di Sillery. Nella ben conosciuta zona dello Champagne non si producono infatti solo meravigliose e inebrianti bollicine, ma anche vini bianchi e rossi fermi. Questo, in particolare, fermenta e matura in botti di legno e non viene filtrato prima dell’imbottigliamento. Si rivela adatto per accompagnare carni bianche come pollame e coniglio, secondi piatti di pesce, formaggi freschi di capra, piatti speziati.



ABBINAMENTO

Vi propongo un piatto unico, leggero, ma decisamente saporito grazie all’utilizzo delle spezie. Alette di pollo al curry, servite su un letto di riso basmati (aromatizzato con semi di finocchio) e accompagnate da yogurt di capra; a piacimento potete aggiungere una verdura al piatto come una peperonata (i peperoni, si sa, sono ricchi di ottime proprietà nutritive).  Consiglio di utilizzare un curry non troppo piccante: meglio un masala molto leggero e profumato, con le sue note agrumate. 

 
Lo Champagne Francois Secondè è la cornice adatta per questo piatto: il vino già all’olfatto propone note calde e speziate che anticipano la potente aromaticità delle pietanze.  I sapori fondamentali degli elementi che compongono il piatto sono: la tendenza dolce – denominatore comune di riso, carne, yogurt e peperoni – l’elevata speziatura del curry e dei semi di finocchio; chiudono il cerchio sapidità, una leggera tendenza acida (dello yogurt) e un po’ di untuosità.

Il vino grazie all’equilibrata freschezza riesce a bilanciare la tendenza dolce, senza però andare in contrasto con le spezie e la tendenza acida dello yogurt, inoltre ha una struttura tale da stare al passo con il piatto senza sovrastarlo, dando la possibilità di esaltare ogni piccola sfumatura.

 

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