Sof il rosato di Sophia Antinori
La Provenza ispira anche la bottiglia di SOF, un’anfora che ricorda il sud della Francia, satinata con polvere di vetro. Arioso e profumatissimo, con note di fiori e frutti bianchi ma anche melograno, ribes rosso e fragola, con rimandi balsamici decisamente interessanti e ricordi di brezza marina. Ideale per la sua sapidità e finezza ad accompagnarsi a crudi e grandi aperitivi, ma anche a fritture di pesce, insalate, piatti di carne bianca, cucina fusion in genere.
Il marchese Lodovico Antinori è uno dei più grandi protagonisti della storia vinicola italiana. Nel 1981, dopo il suo periodo di lavoro negli Usa fonda, a Bolgheri, Ornellaia. Un’avventura iniziata per sfida e, soprattutto, per orgoglio: «Negli Stati Uniti - spiega il marchese - i vini italiani erano mal considerati, ed io volevo dimostrare che in quel territorio di Italia si potevano fare vini non certo peggiori dei francesi». Per questo motivo decide di basare Ornellaia sui vitigni d’Oltralpe che hanno fatto grande Bordeaux, compreso il Merlot che a Bolgheri dava risultati eccellenti e che, dal 1987, diventa il Masseto, vino icona del Belpaese come lo stesso Ornellaia che, con l’annata 1998, diventa Wine of the Year della Top 100 di Wine Spectator nel 2001. Con il supporto del fratello Piero e della famiglia, Lodovico Antinori inizia due nuove avventure a poche centinaia di metri dai vigneti di Ornellaia, ovvero la Tenuta Campo di Sasso e la Tenuta di Biserno. Lodovico Antinori si identifica oggi con il suo vino omonimo, il Lodovico, raro e sorprendente assemblaggio, acclamato dalla critica e dai wine lover, prodotto con Cabernet Franc, una piccola percentuale di Petit Verdot e in alcune annate anche con uve Merlot.
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