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Sarà vero? A Vinitaly non tutto funziona...

Ovviamente chiediamo conferma a chi degli amici c'è stato, anche per conto di qbquantobasta, ma questo articolo di Dagospia firmata con un nom de plume da 30 e lode "lady Coratella" merita degli approfondimenti. Commentate, integrate, smentite! "Sempre più scontento il pubblico del Vinitaly a Verona dove sono comparse, da ultimo, mandrie di cani antidroga e aumentati gli alcoltest proprio all'uscita della fiera dove, notoriamente, chi si reca, beve come una spugna. Controlli a tutta birra, non si sfugge. I produttori che hanno partecipato di recente a Prowein a Düsseldorf hanno volti sconsolati e sostengono in massa che non ci sia paragone fra le due manifestazioni.
 Oltre ai soliti casini con taxi, parcheggi, ristoranti e alberghi, la rete dentro alla grande fiera è tornata a essere completamente assente. Cellulari, ipad e computer portatili fuori uso per tutto il giorno. Blogger indemoniati, ragazzine giù di testa, impossibilitate a postare su Facebook un misero bicchiere di Prosecco e produttori che da un padiglione all'altro non possono comunicare con clienti e importatori. Se vuoi il wifi (che funziona a singhiozzi), senza essere giornalista, devi pagare e se hai un contratto autonomo col tuo operatore, mettiti l'anima in pace: non funziona. Una débâcle.

Ma la ciliegina sulla torta quest'anno sono i ticket on line, obbligatori per tutti. L'azienda ti invita, ma quel pezzo di carta non serve a nulla senza registrazione. Sei obbligato a possedere un computer e una stampante altrimenti ti attacchi al ciufolo, ma anche in questo caso fatti il segno della croce perché non è detto che tutto fili liscio.

Abbiamo provato due strade. La prima: link on line da cliccare. Lunga registrazione sul sito con mille domande e un codice da digitare. Campo obbligatorio per proseguire: paese di provenienza. Scorri l'elenco e manca l'Italia. Fra Israele e la Jamaica non c'è l'Italia. Al Vinitaly!!! La più importante manifestazione di vini italiani. Impossibile procedere.
Proviamo col coupon cartaceo che contiene ugualmente un codice da digitare sul sito. Solo che il sito, oltre al codice, richiede un ID stampato sul coupon, il quale ID, sul coupon, ovviamente, non c'è. Impossibile procedere.

Rien à faire, tocca pagare quei maledetti 60 euro e non importa se sei lì per lavorare, se devi farti il mazzo in una jungla disumana perché Vinitaly deve fare cassa e per fare questo ha bisogno di te. E della tua saccoccia".

 

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