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Ronchi San Giuseppe

Ronchi San Giuseppe, fam. Zorzettig, Fulvio e AlessioRonchi San Giuseppe, fam. Zorzettig, Fulvio e Alessio

RONCHI SAN GIUSEPPE Tre generazioni unite, per la qualità e l’immagine della storica tenuta di Spessa. Echi di un evento del 9 marzo 2017 con la presenza del DUCA LORIS II° e vari nobili del DUCATO VINI FRIULANI. Assaggiatori, enologi, sommelier, giornalisti, ristoratori e Nobili del Ducato dei Vini hanno potuto apprezzare, in una degustazione rigidamente anonima, quattro tipologie enoiche cui  Franco, Fulvio e Alessio Zorzettig tengono in modo particolare e cioè (Tocai) Friulano, Sauvignon, Refosco (tutti vendemmia 2015) e Schioppettino (2013). Originale l’idea di riunire tali vini aziendali , unitamente ad altri 4 campioni d’altrui importanti realtà,  stessa  varietà e annata, diversificati alquanto per zona  e altre caratteristiche.  Stimolante il confronto non solo legato a profumi e sapori ma anche al “packaging" e al marketing. Con gli esperti a interrogarsi ancora una volta se è vero che l’abito fa il monaco e se la fascia di mercato in cui un vino si colloca nasce da una valutazione “assoluta” o relativa (guide, etichette, passaparola, articoli pro o contro, gossip, varie…). Una valida occasione per toccare con mano l’impegno dei  Zorzettig, da Francesco (Franco) a Fulvio e Alessio, che sta realizzando una crescita qualitativa elevata cui concorrono anche le nuove cantine scavate nel cuore della   “ponka” (marne e arenarie).

Alle radici dei “Ronchi”. Molto si è scritto e letto del  “patriarcato Zorzettig” nel dopoguerra, anche perché l’omonimia ha suggerito di adottare loghi e ragioni sociali  diversi al fine di evitare confusione. A partire dal nonno Pietro, fino a oggi, attraverso le generazioni e il lavoro di Francesco (l’inossidabile pioniere dei Ronchi sfreccia tuttora con la sua SUV fra i Colli di Spessa, alla vigilia delle sue 90 vendemmie…) con  Lina,  poi con Fulvio e sua moglie  Dania (cioè i protagonisti dell’attuale brillante stagione),  la tenuta “RONCHI SAN GIUSEPPE”  rappresenta  un unicum a conferma di quanto la famiglia “contadina"  unita possa creare. A Fulvio  e Dania si affiancano i loro  ragazzi, Stefania, Alessio e Chiara, con ruoli distinti ma all’occorrenza complementari, si chiude  facilmente un cerchio virtuoso (anche perché fra pochi anni i figli di Stefania e Alessio, cioè la 4^ generazione, difficilmente prenderanno strade diverse). L’ azienda di Spessa prende il nome dalla bianca chiesetta di San Giuseppe, edificata nel 1522 come punto di devozione per i pellegrini.  La  famiglia l’ha restaurata ed eretta a simbolo della propria tradizione. Per questo, nel marchio di Ronchi San Giuseppe, si è voluto inserire il decoro a rombi e lo stemma araldico dell'amata chiesetta, insieme al simbolo della città di Cividale: l’antica Forum Iulii fondata da Giulio Cesare, che ha dato il nome all’intero Friuli.



La zona è unica per posizione geografica e vocazione enologica.  Tutti gli elementi della natura, dal clima, all’esposizione, al terreno rappresentano l’ideale assoluto per la coltivazione della vite e la vinificazione. Qui la famiglia vive da sempre; da generazioni coltiva le sue vigne e produce i suoi vini, unendo manualità tradizionale e tecniche moderne. La “Ronchi San Giuseppe" è  famosa per i vini bianchi, nati da vitigni autoctoni come il Friulano (ex Tocai), il bianco per antonomasia di queste zone, con la sua naturale eleganza che richiama note di mandorla amara, oppure la Ribolla Gialla, discretamente neutrale, ma anche  bianchi “ forestieri & acclimatati” che qui si coltivano e vinificano  da decenni, come lo Chardonnay, il Pinot Grigio, il Sauvignon (compendio di sensazioni organolettiche che riconducono al sambuco, al timo, al peperone verde e alla pesca bianca) e l’aromatico  Traminer.

Il territorio e la tradizione vantano però anche grandi vini rossi, generosi nelle sensazioni e nelle emozioni che trasmettono: in particolare il Refosco dal peduncolo rosso e lo Schioppettino, ma anche i transalpini  Pinot Nero, Cabernet Franc e Merlot, oppure il Franconia (Blaufränkisch) che aggiunge una nota in più alla produzione, tutta da scoprire e da gustare. Forse una delle particolarità più tipiche della produzione enologica di RONCHI SAN GIUSEPPE è il Picolit, prodotto in quantità limitata, dolce e ambrato, oltre che prezioso. Un altro gioiello è il Verduzzo, profumato di acacia e di miele.

Loris Basso e Stefania Zorzettig foto Claudio FabbroLoris Basso e Stefania Zorzettig foto Claudio Fabbro

LE BOLLICINE DEI RONCHI
L’eleganza naturale di un vitigno autoctono, conosciuto in zona dal  XIV secolo, bene si presta a creare un prodotto brillante, raffinato, originale all’aroma e al gusto: è la Ribolla Gialla brut metodo Charmat-Martinotti, un’altra frizzante espressione della passione e della qualità, da assaporare in ogni occasione.

Azienda Agricola
Ronchi San Giuseppe
di Zorzettig Francesco e Fulvio SSA
Via Strada di Spessa 8
Spessa di Cividale del Friuli (UD)

 

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