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RAUSCEDO: CELEBRATI I 100 ANNI DAL PRIMO INNESTO A SPACCO

 
RAUSCEDO: CELEBRATI I 100 ANNI DAL PRIMO INNESTO A SPACCO CHE SALVÒ LA VITICOLTURA MONDIALE A Villa D’Andrea presentato pure il programma dell’edizione 2017 della manifestazione Le Radici del Vino. Il sindaco Leon: “Doveroso omaggio alle donne e uomini che hanno permesso al nostro territorio di diventare leader mondiale delle barbatelle”

Un incontro casuale che ha cambiato la storia di un territorio, proiettandolo ai vertici internazionali nel settore dei vivai vitivinicoli. A Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda il  23 settembre 2017 sono iniziate le celebrazioni per il centenario dalla prima utilizzazione dell’innesto a spacco, primo passo verso la crescita di quella che oggi è la “capitale mondiale” delle barbatelle, punto di riferimento per il settore vitivinicolo. Il Comune di San Giorgio della Richinvelda per l’occasione ha presentato il logo realizzato per i cento anni, che andrà a marchiare tutti gli eventi della festa Le Radici del Vino, che dal 5 all’8 ottobre a Rauscedo sarà un grande appuntamento per tutto il mondo agricolo locale per fare il punto sull’annata al termine della vendemmia. Svelato dal sindaco Michele Leon il programma della manifestazione, presentato anche un nuovo video di promozione enoturistica di questo territorio ad alta vocazione vitivinicola e cooperativistica insieme all'assessore comunale alla promozione del territorio e associazionismo Luca Leon e al presidente dell'associazione Le Radici del vino Domenico Gottardo. Sono intervenuti Luigi Piccoli, presidente di Confcooperative Pordenone, Sergio Covre vicepresidente di Friulovest Banca, Alfredo Bertuzzi presidente dei Vivai Cooperativi Rauscedo e i consiglieri regionali Armando Zecchinon e Renzo Liva, che hanno portato il saluto dell'assessore regionale alle risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli. Presente anche l'assessore comunale di Pordenone Emanuele Loperfido.

LA STORIA. La presentazione si è svolta in Villa D’Andrea, lo stesso luogo dove nell’autunno del 1917, poche settimane prima della battaglia di Caporetto, un caporale dell’esercito italiano di origini piemontesi insegnò a Pietro D’Andrea l’innesto a spacco, che all’epoca andava per la maggiore nel Nordovest del Regno d’Italia, ma che a Nordest era praticamente sconosciuto. “D’Andrea - ha spiegato il primo cittadino Michele Leon - insieme ad altri agricoltori locali diffuse rapidamente la tecnica tanto che si può dire che così salvò la viticoltura mondiale visto che proprio su queste basi fu inventata a Rauscedo la tecnica di innesto su vite americana che si rivelò fondamentale per preservare le viti dalla malattia della filossera”. Quello che avvenne cento anni fa è stato ricordato da Ferdinando D'Andrea, nipote di Pietro D'Andrea, che ne ha raccolto i racconti: insieme al fratello Sergio D'Andrea, che ha accolto tutti nella villa di famiglia, e ad Alfredo Bertuzzi presidente dei Vivai Cooperativi Rauscedo.

IL LOGO. Il logo del centenario, realizzato dal creativo Daniele D'Andrea, racconta tutta questa evoluzione degli innesti. “Nelle tre cifre che compongono il numero 100 - ha aggiunto il primo cittadino - abbiamo voluto ricordare i tre tipi di innesti succedutisi nei decenni, da quello a spacco di cento anni fa a quello a omega attuale, passando per quello a incastro. Anche i colori scelti si legano al mondo della vite, richiamando le cromie dei vini bianco, rosso e rosato. Un logo che vuole ricordare a tutti che senza Rauscedo e quell’innesto a spacco che diede vita alle barbatelle, oggi non avremmo vino, cantine, vigneti, scuole ed università, associazioni, appassionati, enoturisti, enoteche, strade del vino, libri e paesaggi meravigliosi disegnati dalla forma dei vigneti. Ecco perché l'amministrazione comunale vuole celebrare Rauscedo e i suoi paesi limitrofi ma soprattutto le storie di donne e uomini che hanno lavorato a creare quella che oggi è la capitale mondiale della barbatella”. Il logo è stato posto anche su una grande targa all'ingresso del paese.

 

“Troppo spesso – ha dichiarato nel suo saluto inviato agli organizzatori l'assessore alla risorse agricole e forestali del Friuli Venezia Giulia Cristiano Shaurli - dimentichiamo o non conosciamo storie che hanno reso grande questa regione: penso alla nascita Istituto Bacologico di Gorizia, primo esempio in Europa di ente pubblico per lo sviluppo dell’agricoltura, sorto nel 1869 per decreto dell’Imperatore d’Austria-Ungheria, Franz Joseph, istituto che fu punto di riferimento mondiale per molti scienziati dell'epoca, fra cui Louis Pasteur che, ospite dell’amico Luigi Chiozza, presso la villa La Commenda di Ruda, completò il suo importante «Studio sulle malattie del baco da seta», grazie al quale fu possibile debellare la piaga della pebrina, malattia del baco da seta che stava rovinando l'economia in vari paesi europei. Circa cinquant’anni dopo, nella terra delle Grave, durante la Prima guerra mondiale e mentre in Europa imperversava da anni la piaga della fillossera della vite, o peste del vino, “un male incurabile che superava vallate e catene di montagne” scriveva l’entomologo Remo Grandori, un militare piemontese insegnò ad alcuni agricoltori a praticare l’innesto a spacco. L’innesto fu l’intuizione con cui si comprese che l’immunità radicale sviluppata da alcune specie americane poteva essere utilizzata per costruire una pianta con il piede americano ma apparato vegetativo e riproduttivo europeo: da lì iniziò una storia centenaria da primato, una storia di impegno e volontà degli agricoltori che hanno saputo unire la capacità di cooperare e innovare, diventando, con una produzione e distribuzione annuale di 100 milioni di nuove piante, pari al 75% della produzione nazionale e al 20% di quella mondiale, leader del settore. Celebriamo oggi un brand del territorio che promuove una filiera di eccellenza, con centralità della ricerca scientifica e dell’innovazione, in collaborazione con Università, centri di ricerca e Regione FVG. Si tratta di un circuito unico nel suo genere di cui essere orgogliosi.”

LE RADICI DEL VINO. In contemporanea è stato presentato il programma dell’edizione 2017 de Le Radici del Vino, grande festa autunnale di Rauscedo che dal 5 all’8 ottobre proporrà 25 eventi tra convegni, concerti, concorsi enologici, degustazioni nell’arena del gusto, mostre, esposizioni, la quarta fiera agricola con le novità nel settore dei macchinari di 45 espositori, attività per bambini, incontri sulla cultura del vino, concerti, degustazioni guidate di vino e sport con la terza marcia tra i filari di vite del territorio. Nr parleremp più diffusamente in altro post. Da segnalare intanto il 7 ottobre alle 10 il convegno su “La viticoltura tra 10 anni” condotto dal conduttore del programma televisivo Matrix, il giornalista Nicola Porro, con illustri autorità del settore agricolo che racconteranno la loro visione del futuro (un evento realizzato insieme a Confcooperative Pordenone). Spazio pure a un fornito chiosco gastronomico con specialità tipiche e a un’enoteca con 93 etichette da tutto il mondo con un’ampia sezione dedicata al vitigno autoctono della Ribolla gialla. “Una festa - ha concluso il sindaco - per tutta la comunità e alla quale aspettiamo a braccia aperte tanti visitatori dai paesi limitrofi e non solo”.

Tutto il programma al link www.leradicidelvino.com.

IL VIDEO. La mattinata a Villa D’Andrea ha visto pure la presentazione del nuovo video di promozione del territorio (realizzato da Shorty Media): un viaggio in immagini ricco di emozioni che punta ad attrarre visitatori nella terra che vanta il ruolo di leadership a livello mondiale nel settore vivaistico (da qui ogni anno vengono spedite in tutto il mondo oltre 100 milioni di barbatelle, impiegando tra occupati diretti e indotti oltre 2500 persone).


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