Taste vin rosa per migliore sommelier del Veneto

CONCORSO MIGLIOR SOMMELIER DEL VENETO 2017: venerdì 7 aprile 2017 la prestigiosa sede di Ca' dei Carraresi ha ospitato la sfida organizzata da AIS Veneto che ha visto in gara 15 giovani Sommelier della regione, per conquistare l'ambito titolo regionale. L'alloro è andato a Francesca Penzo della delegazione di Venezia, già classificata al posto d'onore nel 2016. Al secondo posto si è classificato Cristian Maitan (delegazione AIS Venezia), seguito da Silvia Cavi (delegazione AIS Padova).

Una finale con test e verifiche durate l'intera giornata. La prima selezione, la prova scritta, ha decretato i tre candidati al titolo. I finalisti si sono quindi presentati alla commissione esaminatrice nella finale aperta al pubblico, che ha visto tre prove distinte. In un tempo di 25 minuti, i concorrenti hanno dovuto dimostrare la loro preparazione anzitutto nella degustazione e nel riconoscimento di alcuni vini, con relativi abbinamenti. È seguita la prova di decantazione di un vino rosso, con differenti coefficienti di difficoltà in base alla scelta del candidato. Ancora, il riconoscimento di tre distillati in un ventaglio di 10 produzioni internazionali, terminando con la descrizione di un territorio e di un personaggio del mondo del vino, vero e proprio esame di comunicazione. Infine, durante la cena di gala realizzata da Manuel Gobbo e Beatrice Simonetti, chef del ristorante gourme tAl Corder, adiacente a Ca' dei Carraresi, i tre finalisti contendenti al titolo hanno raccontato i vini proposti durante la serata, spiegando gli abbinamenti con i piatti gourmet ai commensali.

La giuria tecnica composta da Antonello Maietta, presidente nazionale AIS, Cristiano Cini, responsabile della scuola concorsi nazionali, Graziano Simonella, responsabile della scuola concorsi regionale, Arturo Stocchetti, presidente Uvive, Andrea Maschio, della Distilleria Bonaventura Maschio, e Marco Scandogliero, Miglior Sommelier Veneto 2016, ha assegnato la vittoria a Francesca Penzo, e ora spetterà a lei il compito di rappresentare il Veneto nella finale nazionale.

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Vino Paesaggio & Neuroscienze: ricerca delle Donne della Vite

Le Donne della Vite continuano a indagare scientificamente sulla relazione tra il paesaggio viticolo e la percezione della qualità del  vino, convinte che comprenderne il valore sia fondamentale per fare scelte aziendali e di denominazione nella direzione dei valori  di etica e bellezza sostenuti dell’Associazione. Si può fare ricerca al Vinitaly?  Vino&Paesaggio: appuntamento al buio ha dimostrato  che è possibile: in 4 giorni durante il Vinitaly 2016 ben 460 persone si sono sottoposte a un test presso lo stand delle Donne della  Vite degustando alla cieca e in sequenza vini abbinati a paesaggi, secondo un piano sperimentale messo a punto dal Crea- Viticoltura Enologia di Conegliano. I risultati scaturiti dai dati raccolti nel 2016 saranno presentati durante il Vinitaly 2017. Verranno, inoltre,  proposte  alcune riflessioni sul ruolo dell’agronomo nella salvaguardia del paesaggio e, infine, sarà illustrata la prosecuzione della ricerca delle Donne della Vite
Vino&Paesaggio con gli strumenti messi a disposizione dalle neuroscienze, grazie  alla collaborazione con il Centro di ricerca di Neuromarketing Behavior and Brain Lab dell’Università IULM.
Il programma

VINO & PAESAGGIO: EMOZIONI DAL CERVELLO
SALA PUCCINI - CENTRO CONGRESSI ARENA  (1° PIANO GALLERIA TRA I PADIGLIONI 6 E 7) MARTEDÌ 11 APRILE, 15,00


VINO&PAESAGGIO: APPUNTAMENTO AL BUIO. FARE RICERCA AL VINITALY- CLEMENTINA PALESE Vicepresidente delle Donne della Vite e giornalista professionista

LE COMPLESSE EMOZIONI DEL BERE IL BELLO - DIEGO TOMASI Direttore CREA-VE - Conegliano (TV)

VITICOLTURA ETICA: L’AGRONOMO IN PRIMO PIANO SULLA TUTELA DEL PAESAGGIO - VALERIA FASOLI Presidente delle Donne della Vite e agronoma

VINO, NEUROSCIENZE E PERCEZIONI- VINCENZO RUSSO  Professore di psicologia dei consumi e neuromarketing e di psicologia della comunicazione, Università IULM Direttore scientifico Centro di ricerca di neuromarketing Behaviour and Brain lab IULM

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Vinitaly 2017, la cena di gala è con le Donne del Vino

Cena di gala di Vinitaly 2017 con le Donne del vino. Appuntamento mercoledì 12 aprile alla 20 al Palazzo della Gran Guardia a Verona. Il Vinitaly 2017 delle Donne del Vino sarà dedicato ai vitigni autoctoni: una scelta che punta sulla difesa dei vitigni italiani e particolarmente su quelli più rari e quasi estinti. Un’azione che vedrà protagoniste la maggior parte delle Donne del Vino produttrici e si riassume nella parola autoctono. “Durante Vinitaly 2017 i vitigni italiani saranno protagonisti di sei iniziative legate dallo stesso tema e principalmente le degustazioni di 25 vini ottenuti da viti autoctone di cui esistono pochissimi ettari di vigneto” spiega la presidente Donatella Cinelli Colombini facendo riferimento anche alle tre degustazioni dedicate a Falanghina, vitigni toscani complementari del Chianti, del Brunello, oltre che alla distribuzione di viti pugliesi e alla carta dei vini della cena evento che concluderà Vinitaly. Due saranno le degustazioni sui vitigni autoctoni rari, entrambe guidate da Ian D’Agata, senior editor Vinous, direttore scientifico Vinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year. Per saperne di più leggi VINITALY delle DONNE DEL VINO DEDICATO AI VITIGNI AUTOCTONI.   Potrebbe interessarti anche Il Brunello delle donne a Vinitaly 2017. 

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VINITALY delle DONNE DEL VINO DEDICATO AI VITIGNI AUTOCTONI

Il Vinitaly 2017 delle Donne del Vino sarà dedicato ai vitigni autoctoni: una scelta coraggiosa che punta sulla difesa dei vitigni italiani più rari e quasi estinti. “Durante Vinitaly 2017 i vitigni italiani saranno protagonisti di sei iniziative legate dallo stesso tema con  degustazioni di 25 vini ottenuti da viti autoctone di cui esistono pochissimi ettari di vigneto” spiega la presidente Donatella Cinelli Colombini facendo riferimento anche alle tre degustazioni dedicate a Falanghina, vitigni toscani complementari del Chianti, del Brunello, oltre che alla distribuzione di viti pugliesi e alla carta dei vini della cena evento che concluderà Vinitaly.
Due saranno le degustazioni sui vitigni autoctoni rari, entrambe guidate da Ian D’Agata (nella foto con la presidente DDV Donatella Cinelli Colombini),  senior editor Vinous, direttore scientifico Vinitaly International Academy, autore di “Native Wine Grapes of Italy”, unico libro scritto da un italiano ad avere vinto il premio Louis Roederer International Wine Awards Book of the Year.
“Si tratta delle più grandi degustazioni di questo genere mai realizzate – spiega la presidente Cinelli Colombini - Avranno una platea straordinaria di Master of Wine, Master Sommelier, buyer, giornalisti da tutto il mondo guidati da uno dei maggiori esperti mondiali di vitigni autoctoni italiani: Ian D’Agata. È un evento memorabile: rappresenta una pietra miliare nella riscoperta dei vitigni italiani meno conosciuti e a rischio di estinzione”.

LE DUE DEGUSTAZIONI DEGLI AUTOCTONI RARI
La prima degustazione sarà realizzata per Vinitaly International Academy la settimana prima di Vinitaly (3-7 aprile): 13 vini rari saranno presentati a super esperti provenienti da tutto il mondo fra cui Master of Wine e Master Sommelier.
La seconda degustazione è in programma domenica 9 aprile alle 15, in collaborazione con Verona Fiere: verrà sempre guidata da Ian D’Agata. È stato lui a scegliere i 18 vini e una grappa da presentare a 80 giornalisti e esperti internazionali usando un criterio di priorità, rarità e rappresentatività dell’intero territorio nazionale, una scelta che accomuna vitigni con potenziale enologico molto diverso ma con uguale necessità di salvaguardia in una logica di conservazione del germoplasma italiano.
È proprio questa idea di difesa del patrimonio viticolo italiano più raro e in pericolo di scomparsa che rende straordinariamente importante l’azione delle Donne del vino. Un’azione che vuole spingere le vignaiole a un rinnovato impegno sui vitigni rari come elementi di diversità utili per dare identità enologica e maggiore attrattiva enoturistica ai territori del vino.

FALANGHINA, I VITIGNI TOSCANO, IL BRUNELLO DELLE DONNE
L’azione delle Donne del Vino in favore dei vitigni autoctoni comprende anche la degustazione di Falanghina delle produttrici della Campania e la tavola rotonda con assaggio sui vitigni toscani complementari del Chianti in alternativa ai vitigni internazionali. Ultimo ma non meno importante la degustazione guidata da Kerin O’Keefe (italian editor di Wine Enthusiast e autrice di “Brunello di Montalcino, Understanding and Appreciating One of Italy’s Greatest Wines,”). La degustazione è sul Brunello prodotto da Donne, organizzata da Wine Enthusiast al quale le Donne del Vino danno un supporto esterno.

CENA E BRINDISI DI FINE VINITALY
La cena evento di mercoledì 12 aprile nel Palazzo della Gran Guardia di Verona conclude Vinitaly in modo gioioso facendo tagliare un’enorme torta al presidente Maurizio Danese, al direttore generale Giovanni Mantovani e al brand manager Gianni Bruno.  La serata vedrà protagoniste quattro delegazioni regionali delle Donne del vino: Campania, Liguria, Sardegna e Toscana. Ciascuna con un artigiano del gusto che effettuerà un piccolo show cooking e molte specialità regionali da gustare insieme ai vini da vitigni autoctoni provenienti dalle cantine delle donne di tutta Italia.

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Donne vino e motori 2017

In dodici regioni italiane il 4 marzo 2017 si è celebrata la prima Festa dell'Associazione nazionale delle donne del vino, ideata dalla Presidente nazionale Donatella Cinelli Colombini, con un titolo volutamente un po' provocatorio "Donne vino e Motori".
 
 
Fra i numerosi eventi organizzati dalla delegazione del Friuli Venezia Giulia, guidata da Cristiana Cirielli, il gruppo di auoto storiche "Le ruote del passato" ha fatto tappa in quattro cantine della provincia di Pordenone: Bulfon, Tenuta Cappello, Vigna Belvedere, passando anche da Ca Muliner. Sosta per un lunch gustoso preparato da Silva delle Case del ristorante Belvedere di Sequals.
 
Per scoprire gli altri appuntamenti organizzati in Friuli Venezia Giulia leggi tutto al link Vino donne e motori: programma DDV in FVG

 

 
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4 marzo segnatevi la data!

Vi siete segnati la data del 4 marzo? E' il giorno della prima festa nazionale delle Donne del Vino nelle cantine, enoteche e ristoranti aderenti all’Associazione. dodici le regioni coinvolte. Per conoscere gli appuntamenti delle DDV del Friuli Venezia Giulia andate al link  Vino donne e motori: programma DDV in FVG

E grazie per la splendida immagine al vignettista/artista Valerio Marini

 

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Vino donne e motori: programma DDV in FVG

Anche in Friuli Venezia Giulia tanti eventi in occasione della prima festa nazionale delle Donne del Vino. Sabato 4 Marzo 2017 nelle cantine, enoteche e ristoranti aderenti all’Associazione. La Festa delle Donne del Vino si terrà per la prima volta a livello nazionale il 4 marzo 2017. Appuntamento fortemente voluto dalla Presidente dell’Associazione, Donatella Cinelli Colombini, per promuovere la cultura del vino al femminile. Una giornata dedicata alle donne, ma aperta a tutti gli appassionati wine lovers. Il tema della prima edizione è “Donne vino e motori”. In  Friuli Venezia Giulia - con un'estensione a Portogruaro- l'associazione DDV con la Delegata Cristiana Cirielli ha predisposto un interessante calendario con esposizioni di auto e moto, tour di auto storiche e di biciclette elettriche.

In particolare, in provincia di Pordenone si terrà un tour delle auto storiche del club Ruote del Passato, che visiterà le aziende Bulfon a Valeriano alle 9, Tenuta Fernanda Cappello a Sequals alle 11.30 (qui sarà presente anche il ristorante Al Belvedere di Sequals), Agriturismo Ca Muliner ad Azzano Decimo alle 14; alle 15.30 il giro si concluderà all’azienda Vigna Belvedere a Pasiano di Pordenone.

In provincia di Udine e Gorizia saranno le biciclette elettriche le protagoniste di un giro panoramico con partenza da Cividale del Friuli in Piazza Resistenza alle 9: prevista una tappa alle 10 alla cantina Venica a Dolegna del Collio (GO), alle 11 da Vigna Petrussa a Prepotto (UD), per poi far sosta a Castelmonte (UD) e proseguire verso  il ristorante Sale e Pepe a Stregna (UD) dove il ritrovo è fissato per l’ora di pranzo.

A Fagagna all'Azienda del Poggio nel pomeriggio dalle 15 raduno di auto storiche.

A Clauiano (UD) alla cantina Foffani sarà in mostra il trattore d’epoca Ford del 1972, pezzo storico dell’azienda, e durante la giornata si terranno degustazioni di vini.

A Gradisca (GO) al Ristorante al Ponte in mattinata raduno di auto storiche, visionabili da tutti gli ospiti che giungeranno per l’evento.

si ringrazia per l'immagine gentilmente concessa il vignettista Valerio Marini

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Oltre 70 eventi per la prima festa delle Donne del Vino

Sabato 4 marzo 2017, per la prima volta a livello nazionale, si svolge l'evento dedicato alle donne che consumano, producono, vendono e promuovono i grandi vini italiani. Un evento diffuso che si declina in 12 regioni d’Italia e in decine di cantine, ristoranti, enoteche, musei, dove Le Donne del Vino sono protagoniste e aspettano i winelover e soprattutto le winelover per brindare con loro, proponendo un pomeriggio ricco di esperienze e assaggi.
“Un modo festoso per mostrare il lato femminile del vino italiano - ha spiegato la presidente Donatella Cinelli Colombini - le nuove protagoniste di un settore produttivo tradizionalmente maschile danno inizio alla Festa della Donna 2017, con qualche giorno di anticipo, facendosi conoscere, mettendo in rilievo il proprio talento e diffondendo la cultura del vino e il consumo responsabile”.  

Il tema nazionale prescelto è “Donne vino e motori”. Una sfida ai luoghi comuni e a chi ancora crede che le donne siano poco adatte ad attività legate alla meccanica oppure al vino. Insomma un modo elegante ma trasgressivo per mettere in evidenza tante professioniste bravissime riunite nell’associazione nazionale Le Donne del vino che coordina la comunicazione.  L’elenco delle iniziative dimostra la creatività femminile. Del resto le aziende del vino dirette dalle donne sono già come l’intero comparto enologico vorrebbe essere: con una formazione universitaria, indirizzate su vini doc-docg, capaci di esportare una quota maggioritaria del vino, diversificate e attente all’ambiente.
Qui tutti gli eventi, con maggiori dettagli

In FRIULI VENEZIA GIULIA una quindicina di auto storiche del Club Ruote del Passato faranno un wine tour nelle cantine intorno a PORDENONE: Alberta Bulfon, Cantina Bulfon (Valeriano); Tenuta di Fernanda Cappello (Sequals) con Silva Delle Case del ristorante Al Belvedere; Agriturismo Ca Muliner (Azzano) con la sommelier Isabella Deotto; Cantina Vigna Belvedere di Elisabetta Cichellero (Pasiano di Pordenone); brindisi finale nella cantina di Piera Martellozzo (San Quirino). A Portogruaro dall’enotecaria Claudia Vincastri (Vini e Liquori Sfriso) mini raduno di moto. UDINE: tour di bici con pedalata assistita in Cantina Venica di Ornella Venica (Cividale), Cantina di Hilde Petrussa (Albana) e Ristorante Sale e Pepe di Teresa Covaceuszach (Stregna). Azienda Agricola Foffani – Elisabetta Foffani (Clauiano); Azienda Agricola Del Poggio - Cristina Cigolotti (Fagagna) e Ristorante al Ponte di Adriana Rizzotti a Gradisca.

CHI SONO LE DONNE DEL VINO
Le Donne del Vino sono un’associazione senza scopi di lucro che intende promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nella filiera produttiva del vino. Nata nel 1988, conta oggi oltre 700 associate tra produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste.





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4 MARZO PRIMA FESTA NAZIONALE DONNE DEL VINO

Festa delle donne del vino 2017. PORTE APERTE ALLE WINE LOVERS IN CANTINE, ENOTECHE E RISTORANTI DI TUTTA ITALIA. GLI EVENTI AVRANNO COME TEMA “DONNE, VINO E MOTORI”.  La Festa della Donna 2017 inizia sabato 4 marzo con i brindisi delle Donne del Vino. Un evento diffuso in tutta Italia con appuntamenti nelle cantine, enoteche e ristoranti. È la prima Festa delle Donne del Vino, una rivoluzione nel mondo del vino dove gli uomini hanno finora avuto un ruolo preminente e ora assiste all’ascesa di nuove protagoniste.

“È il primo evento nazionale dedicato alla cultura del vino al femminile e segna l’inizio della Festa della Donna 2017.  Sabato 4 marzo, dal pomeriggio” ha annunciato la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini, precisando che verranno organizzate “decine di iniziative in ogni parte d’Italia, sul tema prescelto “Donne vino e motori”.
Per la prima volta le consumatrici donne saranno ospiti d’onore di tantissimi eventi collegati fra loro a formare una grande festa della cultura enoica al femminile.  Segno di un cambiamento nello stile di vita, di consumo ma anche la presa di coscienza del peso femminile negli acquisti enologici. Un protagonismo femminile che riguarda anche la filiera produttiva: sono donne il 35% della forza lavoro agricola, il 28% dei titolari delle imprese rurali e circa il 10% delle posizioni dirigenti. Sempre più donne al timone delle imprese, dunque, e sempre più donne capaci di scegliere e apprezzare le bottiglie migliori come dimostra la loro presenza nei corsi da sommelier dove hanno superato gli uomini.

La Festa delle Donne del Vino è un evento diffuso, ha dunque una data, un tema e una comunicazione condivisa ma ogni Donna del Vino ha organizzato in piena autonomia l’accoglienza delle wine lovers nel luogo in cui lavora: cantine, ristoranti, enoteche e persino agenzie e teatri.

Ne è uscito un palinsesto ricco di suggestioni e curiosità con al centro bottiglie di vino di eccezionale qualità. Le donne, forti dello spirito di ospitalità che sempre le contraddistingue e da un rinnovato desiderio di allacciare rapporti con le consumatrici di vino più esperte e influenti, hanno organizzato eventi molto diversi fra loro: dalla degustazione di grandi annate, all’abbinamento con specialità gastronomiche, da eventi teatrali o musicali a esperienze sul tema dei motori che è il fil rouge dell’evento 2017.  Produttrici, enotecarie, ristoratrici, sommelier, giornaliste, esperte che fanno parte dell’Associazione Le Donne del Vino aspettano le wine lovers ma non solo loro:  l’invito a partecipare alle feste è rivolto a tutti i consumatori che vedono nel vino un elemento di cultura e socialità.

Leggi anche Indagine sulle Donne del vino in Italia


Tutti gli eventi, suddivisi per regione, saranno a breve pubblicati QUI

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Indagine sulle Donne del vino in Italia

Presentata a Roma  l’indagine-sondaggio che ha coinvolto produttrici, giornaliste, ristoratrici e sommelier dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino guidata da Donatella Cinelli Colombini. E' quanto emerge da un sondaggio dell'Osservatorio "Donne e Vino" della Luiss, con 1200 interviste a consumatrici di vini, presentato il 23 gennaio 2017 all'incontro presso la Stampa Estera da Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School. La fonte delle notizie è la newsletter dell'Associazione Le Donne del Vino a cui vi invitiamo a iscrivervi.

Laureate, fanno figli dopo i 30 anni, guadagnano spesso meno degli uomini e sono ancora alle prese con il sessismo:ecco la fotografia della Donna del Vino degli Anni Duemila. È questo l’esito di un’indagine e sondaggio promossa dall’Associazione nazionale Le Donne del Vino e presentata a Roma nella sala conferenze dell’Associazione Stampa estera. Un lavoro che in parte andrà a confluire nell’indagine mondiale di Wine Business International, la prestigiosa agenzia britannica di analisi sul vino.
E' quanto emerge da un sondaggio dell'Osservatorio "Donne e Vino" della Luiss, con 1200 interviste a consumatrici di vini, presentato, oggi all'incontro presso la Stampa Estera dell'Associazione "Donne del vino", da Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School. Un lavoro che in parte andrà a confluire nell’indagine mondiale di Wine Business International, la prestigiosa agenzia britannica di analisi sul vino.

“L’indagine 2016 sulle Donne del vino rivela il nuovo profilo del mondo del vino italiano al femminile. Alcune conferme e molte sorprese, soprattutto riguardo a un sessismo superiore alle aspettative” commenta la presidente nazionale dell’Associazione Donatella Cinelli Colombini. Presenti con lei l’onorevole Colomba Mongiello, Gabriele Micozzi, docente di Marketing della Luiss Business School, e Alfredo Tesio, coordinatore del Gruppo del Gusto della Stampa Estera.

Al questionario inviato nei mesi scorsi, hanno risposto produttrici, giornaliste ed esperte, enotecarie, ristoratrici di tutte le parti d’Italia, cioè il 24% della compagine sociale. “Su due punti c’è un’assoluta omogeneità di vedute – rileva la presidente – sul ruolo delle donne nel mondo del vino le cose vanno meglio, ma non bene e c’è ancora tanto da fare per raggiungere una reale parità di genere. Inoltre le donne prendono esempio da altre donne assumendole come modelli (82%) elemento quest’ultimo da non sottostimare perché le recenti indagini di Wine Economics sulle donne del vino australiane hanno invece rivelato la propensione del settore femminile del vino a conformarsi a comportamenti professionali e sociali maschili adattandosi a un ambito che le vede in netta minoranza”. Entrando più nel dettaglio di seguito la sintesi di alcuni dati delle risposte:

PRODUTTRICI
Le conferme riguardano la scolarizzazione decisamente molto alta, per cui il 43% ha almeno la laurea e il 15% anche un diploma post universitario. Sorprende invece la difficoltà di conciliare la vita professionale e la nascita dei figli. Le Donne del Vino produttrici sono all’88% titolari o contitolari della cantina in cui lavorano, ma devono rimandare la nascita dei figli molto avanti nel tempo per cui la metà di chi ha fra i 40 e i cinquant’anni ha ancora figli minorenni. Una realtà diversa da quella idilliaca che tutti immaginano nel bucolico mondo del vino dove tutto sembra “a misura d’uomo” e dove invece i ritmi di lavoro e gli impegni professionali, spesso lontani da casa, creano una situazione poco conciliabile con la famiglia e simile a ogni altra attività di alto profilo. Da sottolineare che nessuna delle produttrici intervistate si dichiara pensionata benché il 19% di esse abbiano più di 60 anni. Evidentemente smettere di lavorare è un’eventualità non contemplata per le donne che fanno impresa. Si tratta nel 42% dei casi di piccole cantine con fatturato inferiore al mezzo milione di euro, solo il 17% raggiunge il milione e il 41% lo supera.

Nonostante una dimensione aziendale che potrebbe creare dei limiti tutte esportano molto e il 52% ricava oltre la metà del suo business nei mercati esteri. Anche i dati sulla quota di vino con denominazione sul totale (69%) dimostra un deciso orientamento verso la qualità e il dinamismo, atteggiamenti confermati dalla diversificazione produttiva che riguarda l’85%delle Donne del Vino con quote di oltre un terzo del business aziendale. Il 21%ha anche la ristorazione in azienda e il 30% offre pernottamenti; plebiscitaria la vendita diretta (91%). Forte l’attenzione all’ambiente per cui il 27% produce biologico o biodinamico.

Le parti più sorprendenti dell’indagine riguardano la sezione che andrà a confluire nell’indagine mondiale di Wine Business International– reputatissima agenzia britannica di analisi sul vino – sulla condizione femminile del settore enologico. Si tratta di qualcosa di coraggioso e di mai analizzato prima.
Alla domanda “Pensi di ricevere lo stesso stipendio che ricevono gli uomini che svolgono gli stessi compiti?”, il 29,9% ha risposto “no”e il 18% “forse no” benché, come detto prima, a rispondere siano state soprattutto le titolari delle cantine e le stesse abbiano dichiarato di retribuire, nel 96% dei casi, allo stesso modo dipendenti maschi e femmine. Per gli stessi motivi non sorprende che la domanda sugli atteggiamenti sessisti abbia ottenuto un “no” quasi plebiscitario (85%) benché ci sia anche chi è stata “insultata per non essermi sottomessa al boss” e si ammette che “le donne continuano a faticare il doppio per affermarsi anche nelle aziende familiari dove sono contitolari con uomini”. Più problematica la situazione nelle fiere dove il 21% delle produttrici ha dovuto difendersi dagli attacchi maschili o almeno contrastare un atteggiamento sessista.

ENOTECARIE E SOMMELIER DI ENOTECHE
Lo scenario peggiora quando a rispondere sono donne in posizione dipendente come le enotecarie e sommelier che nel 63% dei casi è certa o sospetta di guadagnare meno dei colleghi maschi, ma nella scelta del lavoro attuale ha privilegiato le imprese dove la differenza fra i generi è minore.
Si tratta per il 75% di laureate o con diploma post universitario, ma benché il 50% abbia meno di 39 anni nella stragrande maggioranza dei casi non ha figli. Segno di un reale disagio a conciliare la carriera e la famiglia anche in presenza di contratti a tempo indeterminato.

RISTORATRICI
Meno scolarizzate (33% con laurea o diploma post universitario) e in grande maggioranza ultracinquantenni (72%) le ristoratrici che hanno risposto al sondaggio sono per la stragrande maggioranza titolari dell’esercizio in cui operano e, fra le Donne del Vino, quelle meno colpite dai problemi di genere.

GIORNALISTE ADDETTE ALLE PR E MARKETING, ESPERTE E CONSULENTI
Sul fronte opposto le giornaliste, PR e addette al marketing, consulenti ed esperte. La fascia di età delle intervistate si concentra fra i 40 e i 59 anni (63%) e il livello di istruzione è molto alto con un 66% che possiede una laurea o un diploma post universitario, mentre aumenta il dubbio o la certezza di venire retribuita meno dei colleghi uomini (62%). C’è persino chi ammette che, dove lavorava prima, “non era “concesso” alle donne ricoprire ruoli di alte cariche aziendali perché ritenute non idonee”. Il 25% delle intervistate ha subito difficoltà collegate alla maternità arrivate, in un caso, fino al licenziamento. Il 39% ha dovuto difendersi da atteggiamenti sessisti: da battute semiserie del tipo “meno rossetto e meno Armani gioverebbe alla tua carriera” a atteggiamenti di discriminazione arrogante “i miei capi famosissimi che mi prendevano sempre per la cameriera” fino a chiare richieste di prestazioni sessuali senza le quali non si viene neanche pagate. Anche per le giornaliste e le PR le fiere sono un momento delicato in cui la probabilità di venire infastidita cresce di molto così come la sensazione di essere meno considerata per il solo fatto di essere donna. Ecco che la reazione è quella di mettersi in proprio e il 73% delle Donne del Vino intervistate hanno creato la propria impresa, spesso molto piccola (39% dei casi sotto i 100.000 di fatturato annuo).

CONSUMATRICI
Conferme e sorprese anche sulle donne consumatrici di vino prese in esame attraverso le interviste di ristoranti, enotecarie e sommelier. Tutte valutano le wine lovers donne in crescita quantitativa e qualitativa anche per l’abbandono di luoghi comuni che vedevano sconveniente il calice di vino in mano femminile in pubblico. Al ristorante, la donna dice la sua nella scelta del vino solo se è in coppia, mentre quando è in gruppo è ancora l’uomo a decidere. A tavola le scelte femminili si orientano sui bianchi e in seconda battuta sulle bollicine. Per la consumatrice donna conta il gusto personale e il nome del produttore perché nella stragrande maggioranza dei casi sceglie i brand che conosce.



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