Alcuni dati sulle donne consumatrici di vino
Dal sito dell'Associazione Le donne del vino, associazione di cui mi onoro di fare parte, vi ripropongo alcuni dati interessanti relativi a una ricerca su vino e donne curata dal prof. Gabriele Micozzi su incarico del Consorzio Vini Piceni e realizzata dallo spin off dell'Università Politecnica delle Marche. Fra le donne diplomate o laureate (85%) emerge l'esigenza di etichette più esplicative su abbinamenti e storia del vino. E una retro etichetta convincente influenza la decisione di un vino al ristorante addirittura più del prezzo. L'84% del campione si dichiara disposta ad approfondire la conoscenza del vino con un corso; per il 22% è più interessata allo story telling del contadino che alle spiegazioni di giornalisti e dei sommelier (rispettivamente 13 e 12%). Interessante il giudizio sugli uomini bevitori di vino: il 32% li giudica colti, il 26% interessanti, il 24% divertenti (gli astemi risultano piuttosto noiosi). Alla domanda: "secondo lei è più interessante l’uomo che beve: vino, birra, cocktail, acqua …?" il vino vince con il 70% di preferenze.
Secondo lo studio di Micozzi tra le denominazioni italiane più emozionanti c'è il Brunello, seguito da Amarone e Franciacorta; per i momenti più intimi stravincono le bollicine. Le consumatrici di vino sono quasi tutte in favore dei vitigni autoctoni (84%) rispetto a quelli internazionali (16%). E con gradazione più bassa.
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