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Nuova alleanza tra viti e genetica

Genetica non vuol dire Ogm. Parola di Attilio Scienza. Varietà di viti più resistenti alle malattie saranno il futuro dela viticoltura. Se ne parla molto, anche l'Università di Udine ha recentemente presentato il frutto di anni di ricerca con l'IGA sulle viiti resistenti e l'inserimento nel Registro Nazionale di 10 vitigni resistenti a oidio e peronosporaSe ne parlerà nuovamente il 4 marzo 2016 a Susegana (Treviso) al convegno "Verso una nuova alleanza tra genetica e vite”,  promosso dal Crea - Centro di Ricerca per la Viticoltura di Conegliano e Valdobbiadene. Anche qualche mese fa nell'incontro alla cantina Jermann, Attilio Scienza, una delle massime autorità in materia ha accennato alla tecnica del “genoma editing", mutuata dalla medicina umana, una tecnica che consente di accelerare il processo di selezione naturale di varietà di uva più resistenti alle malattie e ai cambiamenti climatici, senza alterarne le qualità organolettiche. Ciò consente un utilizzo ridotto di agrofarmaci e trattamenti.

Sarà presente anche il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, che nella Legge di Stabilità ha fatto inserire uno stanziamento di 21 milioni di euro per “il più importante progetto di ricerca pubblica mai fatto in Italia su un argomento tanto attuale quanto delicato, come il miglioramento genetico attraverso biotecnologie sostenibili”.

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