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Merano Wine Festival: 2°giornata

Vini Buoni d?Italia a Merano wine Festival 2013Vini Buoni d?Italia a Merano wine Festival 2013Una giornata all’insegna delle emozioni. Emozionante premiare sul palco i produttori del Veneto per la guida Vini Buoni d’Italia del Touring Editore. Emozionante vedere, sempre sullo stesso palco, i produttori del Friuli Venezia Giulia premiati. Emozionante ascoltare le parole di Oscar Farinetti mentre chiede all’Onorevole Paolo De Castro di impegnarsi concretamente affinchè i prodotti Italiani siano conosciuti nel mondo intero, attraverso l’agevolazione alle esportazioni specialmente ai grossi gruppi di supermercati. Ha fatto un esempio. La Carrefour (francese)  ha un fatturato astronomico il cui 55% proviene dalle vendite dei prodotti francesi all’estero. Anche per questo tutti conoscono la gastronomia e i vini francesi: se li trovano direttamente al supermercato sotto casa in tutto il mondo. Semplice e diretto: come è Farinetti. Emozionante partecipare all’evento Parfumes & Wine. Due mondi distanti ma anche molto vicini. Li accomunano le emozioni che l’olfatto riesce a donarti. I sentori di un’essenza e di un vino. L’ idea del progetto nasce da uno scambio di suggestioni tra Manuela Popolizio e il Merano WineFestival. “L'idea ha lo scopo di dimostrare come il mondo dell'enologia e delle essenze siano indissolubilmente intrecciati. Helmut Köcher, presidente e fondatore del Merano WineFestival, ha sposato con entusiasmo il progetto, collaborando strettamente sia con Bedel di Fueguia 1883 sia con Gaspari di Zymè, comune denominatore di questo straordinaria creazione. Il frutto è “HK”, il profumo,  “...Atteindre l'Excellence”, il vino. Due novità assolute – prodotte in limited edition - intrecciate indissolubilmente dalla stessa impronta creativa. L'Argentina ha chiamato, la Valpolicella ha risposto e Merano le ha unite. Questo il progetto. Ho sniffato per voi questo profumo. Che intensità, che persistenza. Resina di cedro, incenso, miele di castagno, canfora, calicantus, agrumi, canfora. Poi dopo 10 minuti caffè, the verde, liquirizia. A cosa si è ispirato il “naso”? Al Pinot noire prodotto in Argentina. Ha preso delle barrique usate, le ha ridotte in segatura e poi distillate, aggiungendo anche altro, ovviamente. Ora, dopo 5 ore, ho ancora sul braccio sentori di tabacco, vaniglia, note dolci e sensuali. Del vino non vi posso parlare perché non lo abbiamo degustato. Parlando con Celestino Gaspari, che avevo premiato poche ore prima, ho saputo che il vino in questione è un progetto iniziato anni fa. Principalmente composto da uve Oseleta (una delle componenti l’Amarone) prodotte in montagna. Ho l’invito per andare a trovarlo e poi vi racconterò tutto.

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