Mare e Vitovska in Morje: inaugurazione scintillante

 

convegno Vitovska 2022 I saluti del neo sindaco di Duino Aurisina Igor GabrovecLa 16° edizione di Mare e Vitovska, quella 2022, vuole essere un’edizione per ripartire e per crescere. A suggellare questo nuovo inizio si è tenuto il convegno di apertura nel centro congressi del Castello di Duino, dal titolo “Vitovska e Carso. Un vitigno, un territorio e una identità da preservare”. Un Carlo Petrini spumeggiante e in gran forma ha celebrato la regina dei vitigni autoctoni, regina che, con gesto regale, ha lasciato diventare protagonisti coloro che le hanno consentito di raggiungere il prestigioso titolo: i vignaioli del Carso. È stato davvero un grande momento quando Petrini ha ripetutamente affermato che il merito del riconoscimento della qualità di questo vino a livello mondiale è della caparbietà dei trde glave, di quelle teste dure dei contadini del Carso che caparbiamente l'hanno coltivata vendemmiata valorizzata anno dopo anno. E il bello deve ancora venire, è sempre Petrini che parla. 

 

Ma procediamo con ordine. Al tavolo Matej Skerli, presidente dell'Associazione Viticoltori del Carso, Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, Stefano Cosma giornalista e moderatore del convegno, Nicola Bonera sommelier AIS. 

Ai saluti istituzionali di Igor Gabrovec, neo sindaco di Duino Aurisina (Città del Vino 2022), è seguito il messaggio video del ministro alle Politiche Agricole Stefano Patuanelli. Dopo l’introduzione di Stefano Cosma al convegno, è intervenuto il presidente del GAL Carso, David Pizziga, con la sorpresa del nuovo logo, che rappresenterà il Carso. Il nuovo logo si chiama Joza-Kapljca (in italiano GOCCIA). Una goccia stilizzata con le scritte Carso e Kras, che per astrazione vuole rappresentare la goccia di vino, di olio, di latte e anche le gocce di sudore di chi faticosamente lavoramente la terra difficile del Carso. T shirt dedicate sono state donate alle autorità presenti primi ambasciatori del brand. 

Nicola Bonera è un amante della Vitovska, ne ha parlato con parole semplici austere e appassionate, proprio come la Vitovska. Un vitigno unico, vinificabile in pietra, cemento, terracotta, legno, inox e capace di regalare sempre risultati di grande spessore. Naturalmente, ha sottolineato Bonera, i risultati bisogna sperli aspettare.  La Vitovska arriva quando è pronta. Il concetto di tempo per lei è relativo. E doverla aspettare la fa diventare un vino per pochi. È un vino che sa di terra, di sale, di mare e che si ritrova in tutte le vinificazioni della Vitovska.
Sono pochissime le uve che possono assicurare queste caratteristiche e queste performance. Attenzione però: la Vitovska è versatile ma non ubiqua! Una frase da segnare subito in agenda. 

Petrini ha esordito affermando che la sua percezione di Carso è oggi diversa rispetto a un tempo. "Oggi qui è in essere un’evoluzione enologica, vitivinicola che non ha eguali in
alcun'altra parte del mondo. Merito della caparbietà contadina di un piccolo gruppo di persone che sta attirando gli sguardi di tutto il mondo. L’eccellenza del vitigno ha la sua importanza, ma se non ci fossero le persone che con sudore, caparbietà e sapienza lavorano in un certo modo, non si otterebbero questi risultati", ha sottolinheato Petrini
E IL BELLO DEVE ANCORA VENIRE, ha aggiunto.  "L’identità del Carso è anche un esempio di Europa che supera ogni distinzione. Esempio per le generazioni future, vero simbolo di pace. Argomento quanto mai attuale. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che sta accadendo"

Il convegno si è concluso con il caloroso commiato di Petrini al Carso e alle sue eccellenze, auspicando che tutti accompagnino questo movimento e ne siano testimoni.

Al termine, come ogni anno, è stato assegnato il riconoscimento di Cavaliere della Vitovska. Quest’anno il prestigioso titolo è stato assegnato a Tamara e Paola Zivic.