Skip to main content

Malvasia, un racconto da leggere

Pubblichiamo uno dei racconti vincitori di Vino e Seduzione: autrice Clizia Zambiasi di Poggio Terza Armata (Sagrado). Il titolo è Malvasia. "Mattina, un’altra mattina vuota, un altro giorno in cui manca qualcosa, manca il respiro del vino, manca il sentore di banana del mosto di Chardonnay in fermentazione, manca quello “smalto d’unghia” del Pinot grigio quando vuol essere seducente, manca il cioccolato del Refosco. Ma qualcosa c’è: il sole c’è stamattina, ci son gambe, fiato, voglia di ripartire, occhi per assorbire colori che mi circondano. Farfalla inforco, m‘accompagna nella cavalcata di colline e il Carso mi rapisce ancora, m'avvolge nell'azzurro del suo cielo. Le dolci curve s'affannano sulla pelle e la pedalata si allunga, si distende, s'accorcia, si contrae. M'ammaliano i suoi gialli, i rossi, i bruni che s'accavallano agli ancora verdi, come gli anni di questa vita che fugge e che inseguo. Corto come il fiato il mio tempo. Ali i miei piedi sui pedali, io crisalide.
Mi fermo, qua e là dimenticato scorgo qualche acino di Malvasia. Farfalla appoggio al “filo di corda”, incedo lenta lungo il filare, un vecchio vigneto impostato alto, così il cinghiale non v’arriva nemmeno allungando il collo tozzo.
La Terra è rossa, profuma, la prima rugiada bagna i fili d’erba, le viti son vecchie, più di me, han la loro vita alle spalle, han visto confini spostarsi, pecore transumare, estati calde e soffocanti trascorrere e inverni gelidi, sferzati da bore inimmaginabili passare.
Ferme han attraversato questo trambusto. Sempre la stessa mano le ha curate, sempre lo stesso cuore le ha amate, sempre lo stesso occhio le ha accarezzate. E loro riconoscenti han restituito il frutto, i grandi grappoli spargoli, l’acino greve, la polpa grassa e dentro mi tuffo, in quelle bacche cariche, intense. La Malvasia cangia il suo colore, si veste di ombra nel verde, s’adorna di giallo dorato, di sfumature rosa-rossastre dove esposta al sole e il dolce sapore di miele di tiglio danza in bocca al primo assaggio. Mi lascio sedurre dal lemongrass e dal ricordo che lascia in fine, di terre un tempo bagnate dal mare; sapida, la miscela di sali minerali mi riempie e satura il palato.
M’abbandono alla seduzione dei miei sensi, al sogno segreto della trasformazione, al divenire della materia, agli aromi primari, ai fiori bianchi che si evolvono in spezia, come Donna che matura.
Ed è un crescendo di profumi e di sguardi che estasiano ed esaltano, fatto di intensità, colori, sensazioni che cavalcano onde di emozioni e lasciano impronte sensoriali nel palato.
M’abbandono al bacio salato della Malvasia sapendo che sfiorerò le sue labbra una sola volta e ci coglierò l’essenza che cercavo e mai più sarà così; la circostanza si fa unica e non ti libererai mai più del ricordo dell’effimera Bellezza.
La vita non sarà più la stessa, so che la trascorrerò all’inseguimento del Sogno. Inforco Farfalla e leggera ritorno sui miei passi. Sublime l’esperienza, veloci corron le nubi bianche, refolo di vento s’alza e il Viaggio si è fatta Meta.

Leggi anche: Onesto amante: racconto 2° Classificato

Leggi anche: Leo da degustazione: un altro dei racconti vincitori

malvasiamalvasia

  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .
Privacy Policy

Altre notizie

Buongiorno, Invio in allegato il comunicato stampa relativo a Bloom Coffee Circus, il campus didattico di Bloom Coffee School, che per la sua nona edizione vola in Sicilia per una settimana di full...

Vai all'articolo