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In alto i vini per un tasting in rifugio

Insolito tasting in quota al rifugio Pelizzo sul monte Matajur con “In alto i vini”, manifestazione ideata da Assorifugi Friuli Venezia Giulia e Cadore, con la collaborazione di ERSA, Slowfood Carnia e Tarvisiano "Gianni Cosetti" e l’Associazione Borderwine. Presente anche qbquantobasta alla degustazione di grandi vini naturali della regione FVG, accompagnati da prodotti “a chilometro zero”: formaggi, salumi, mieli, pani e confetture. Spostare “in alto” (1320 mt slm) questa vetrina di prodotti enogastronomici che non sono propri di quella altitudine, ha permesso di sottolinearne il valore identitario prima ancora che qualitativo. Protagonisti sono stati i vini naturali, vini “fatti come una volta”. Ciò che li caratterizza sono le macerazioni più o meno prolungate che nei vini da uve a bacca bianca danno origine a quelli che sono anche detti Orange Wine.

In questi vini i produttori si affidano, con coraggio ed esperienza maturata in decenni di sperimentazioni, a fermentazioni spontanee, limitati controlli delle temperature di fermentazione, limitati interventi nelle pratiche di cantina, cura del vigneto nel rispetto dell’agricoltura biologica. Al Rifugio Pelizzo, dunque, si sono potuti degustare prodotti realizzati da veri e propri Artigiani del vino.  Sono vini per i quali viene in certo modo a mancare il concetto di annata come lo si intende di solito, poiché le condizioni climatiche di ogni annata sono diverse tanto da dover essere interpretate e valorizzate senza la possibilità di intervenire in cantina.
Non sarà quindi un difetto, né una mancanza di qualità se non vi è stata costanza nei caratteri espressivi di un vino nel corso degli anni. La peculiarità di ogni vendemmia, anno dopo anno, è un valore aggiunto che consente di assaporare un vino pregiato ed unico. Non si tratta sempre di vini facili da capire, soprattutto per quanto riguarda i vini bianchi. Essi presentano spesso colorazioni che il consumatore medio non è abituato a incontrare. Si tratta di colorazioni tendenti all’aranciato dovute alle macerazioni più o meno prolungate sulle uve a bacca bianca, cui si unisce una lieve presenza tannica che impegna maggiormente il palato.
Friulano, Malvasia e Ribolla Gialla, affiancati dagli internazionali Pinot Grigio, Sauvignon, Chardonnay, hanno preceduto in degustazione rossi altrettanto identitari quali Schioppettino, Terrano, Refosco dal Peduncolo Rosso, Merlot, Cabernet. Certamente si tratta di vini che obbligano a ricercare nuovi abbinamenti con il cibo in virtù di sentori, profumi, sensazioni tattili e gustative per nulla scontati. C'erano prodotti agroalimentari di Corte di Soffumbergo, Azienda agricola Pecol, Apicoltura Cedarmas, La tana delle Pitine, Azienda agricola Snidaro e Panificio Iordan, con formaggi di capra, miele, confetture e salumi.


Pubblico variegato e interessato che ha visto la presenza di escursionisti locali, stranieri e di altre regioni d’Italia.
In degustazione: Bressan Mastri Vinai, Denis Montanar, Marco Sara, Franco Terpin, Zidarich, Dario Princic, Radikon, Ronco Severo, Skerk.

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