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Imponente Amarone

L’Anteprima Amarone 2009 è passata. Cosa mi è rimasto? Molto, moltissimo. A iniziare dalla location. Il palazzo della Gran Guardia a Verona è imponente, come questo vino. Per seguire la presentazione enologica e agronomica del puntuale Daniele Accordini. Ci ricorda che il 2009 è stato un inverno piovoso con neve, una primavera calda con il germogliamento anticipato di 15 giorni. Poi da maggio pochissima

pioggia che ha indotto all’utilizzo dell’irrigazione di supporto, una vendemmia anticipata di 15 giorni, inizio appassimento ottimale con grandi escursioni termiche, poi dal 15 ottobre sono iniziate le piogge costringendo accensione degli impianti di assistenza, pochissima Botritis cinerea essendo le bucce molto spesse. Ci racconta che i primi 15 giorni di riposo sui graticci sono fondamentali, infatti è solo l’acqua che evapora. Solamente dopo e fino al 90° giorno avvengono i processi biochimici relativi all’appassimento.

Per quanto riguarda il profilo sensoriale ci ricorda che “quella del 2009 è un’annata che, pur caratterizzandosi sensorialmente per potenza gustativa e ricchezza aromatica, non perde nulla. Anzi, in molti casi, guadagna in eleganza, energia e dinamicità confermando ancora una volta la vocazione dei vari territori della Valpolicella nell’originare vini dalla personalità unica e riconoscibile.” 

Bene, ho la possibilità di controllare tutto ciò. A disposizione dei giornalisti sono preparate due sale degustazione. Tutte e due con 58 campioni. Una alla cieca e una con bottiglie scoperte. Scelgo la prima, non voglio farmi condizionare dal nome. La prima certezza è che è un’annata lenta. Sì, lenta nell’esprimersi. Bisogna attendere prima di percepire sentori al naso. Calma. Poi si deve relegare in secondo piano la pungenza dell’alcool forse troppo presente.

Allora si percepiscono aromi interessantissimi, primo fra tutti il balsamico con la canfora, poi tantissimo caffè e cioccolato e tabacco, ciliegie sotto spirito in grande quantità, molta composta di frutti di bosco, tanto pepe e pimento e liquirizia. Il colore è mediamente un bel rosso rubino carico, pochi casi di antociani degradati. Al gusto me li aspettavo più morbidi e grassocci. Invece in molti casi sono freschi, secchi e sapidi. Mi ha deluso, in parecchi, il retrogusto. L’alcool presente ne impediva l’espressione. Debbo ricordare che 32 erano prove di botte. Dei neonati. 

Ben 6 campioni, secondo la mia valutazione,  hanno superato i 90 punti. Quali? Benedetti Soc, Agricola Corte Antica, I Scriani, Novaia, Vigneti Villabella, Le Marognole, Terre di Leone, Latium. Non posso però scordare anche la parte gastronomica. I salami, prosciutti, lardi, formaggi e mostarde di frutta di Corrado Benedetti. I golosi dolci firmati Ernesto Perbellini. I ricettori nasali ne sono usciti molto provati, le papille gustative in stato di stress, i denti sono diventati color liquirizia, ma lo stato d’animo soddisfatto.

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