I vincitori del contest Grappa&Frutta, tentazione perfetta

Quattro studenti universitari e un selfie per avvicinare i giovani al distillato italiano di bandiera. La foto vincitrice del contest “Grappa&Frutta, tentazione perfetta”, indetto dall’Istituto Nazionale Grappa per la quattordicesima edizione di Grapperie Aperte che si è svolta domenica 1 ottobre in 17 distillerie di sei regioni italiane -  Valle d’Aosta, Lombardia, Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Toscana – ha un nome e ben quattro volti: tra tutte le foto  pervenute, ha  otteneuto la miglior valutazione dalla giuria quella postata dall’account di “Correttograppa”, in cui sono ritratti quattro giovani intenti a farsi un selfie mentre degustano il distillato di bandiera. Il team che gestisce l’account sui vari social di Correttograppa è formato da quattro studenti della Ca’ Foscari di Venezia – Jessica Labriola, Leonardo Bonso, Beatrice Della Rosa ed Eleonora Cereser.

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Prestigioso riconoscimento ANAG a Silvano Domenis

Da sx il past president ANAG FVG Fortunato, Silvano Domenis, l'attuale presidente ANAG FVG Enzo Di ZorziDa sx il past president ANAG FVG Fortunato, Silvano Domenis, l'attuale presidente ANAG FVG Enzo Di Zorzi

Socio Anag dal 1984 (n° di tessera 203), Silvano Domenis ha presieduto l’Associazione ANAG del Friuli Venezia Giulia per quasi tre lustri, lasciando una profonda impronta dovuta alla sua lunga e singolare esperienza nel settore, garantendo in tal modo un notevole sviluppo e potenziamento ed offrendo, al tempo stesso, un rilevante contributo di conoscenze a livello nazionale. Con queste motivazioni, nei giorni scorsi, il presidente dell’ Anag-Assaggiatori Grappa del Friuli Venezia Giulia Enzo Di Zorzi, l’ex presidente Bruno Fortunato, i delegati provinciali di Gorizia e Udine e altri esponenti dell’Associazione regionale, si sono riuniti presso il ristorante “La Boatina” di Cormons per festeggiare Silvano Domenis (presente con la figlia Cristina) e conferirgli per conto dell’Associazione Nazionale, il titolo di SOCIO ONORARIO per i grandi meriti acquisiti nel settore della distillazione e dei distillati, al quale ha dedicato l’intera sua vita professionale. Egli infatti rappresenta la terza generazione di distillatori presso la storica e prestigiosa Distilleria Domenis, che opera dal 1898 a Darnazzacco, in comune di Cividale del Friuli e di cui è stato per lunghi anni il legale rappresentante nonché, giova sottolineare, il progettista dell’impianto di distillazione e delle sue modifiche. Fondatore e, per quasi 25 anni presidente del Consorzio di tutela della grappa friulana, ha collaborato, in tale veste all’elaborazione del Regolamento CEE n° 1576/89 che ha sancito l’esclusività italiana della denominazione “grappa”, quale distillato di vinaccia italiana distillata in Italia. 



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Spiriti e fumi. Incontro Anag a Tenuta Villanova

Vi segnaliamo un interessante incontro organizzato da ANAG Assaggiatori Grappa del Friuli Venezia Giulia FVG che vede la nostra testata qbquantobasta come media partner (del resto la lunga e consolidata consuetudine qbista con Anag è ben nota), che si svolgerà il 28 aprile 2017, alle 19.30, presso la secolare Tenuta Villanova - a Farra d’Isonzo (GO). I distillati saranno in degustazione / abbinamento con sigari scelti dal fummelier Marco Prato del Club “Amici del Toscano”.  La scelta di Tenuta Villanova non è casuale, spiega Maurizio Dosualdo: si tratta dell’azienda che ospita la più antica distilleria della regione e che dal 1797 - nelle storiche caldaie di rame con alambicco discontinuo - produce selezioni di grappe e acquaviti.
La serata verrà condotta principalmente dal “Fummelier” Marco Prato che ci accompagnerà sapientemente in un innovativo percorso di degustazione, in abbinamento tra il Sigaro Toscano 1492, molto intenso e ottenuto da Tabacco Kentucky, e tre distillati italiani di grande pregio: la Grappa Invecchiata Val di Rose di Tenuta Villanova (7 anni di affinamento), un distillato di prugne invecchiato 20 anni della distilleria di Capovilla di Rosà (VI) e il whisky Puni Alba, distillato dalla Puni di Glorenza (Alta Val Venosta), primo whisky prodotto interamente in Italia. Non mancherà il contributo di Maurizio d'Osualdo di ANAG FVG, che proporrà insieme ai distillati una “contaminazione” di cioccolato scelto per la serata.
Quota di partecipazione: € 30, per i soci ANAG € 25. LA PRENOTAZIONE E’ OBBLIGATORIA E VINCOLANTE, ENTRO IL 25 APRILE a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - tel. +39 0481 889311

? ORARI ?
ore 19:00 visita della storica distilleria (si prega di arrivare alle 18:50)
ore 19:30 accredito e degustazione di “Pane del Patto” e porchetta trevigiana
ore 20:00 inizio degustazione/abbinamento – durata circa 2 ore.

L'esperienza sensoriale si concluderà con un orzotto alle erbe spontanee e un buon calice di vino.

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Spirit of Scotland Rome Whisky Festival

Sesta edizione di Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival: appuntamento per appassionati, neofiti e professionisti del whisky con eventi, degustazioni, masterclass, seminari sulla mixology, ospiti internazionali, cocktail bar, tornei tra bartender, area gourmet e tanto altro. Si tiene a Roma, il 4 e 5 marzo 2017, nel Salone delle Fontane all'Eur (via Ciro il Grande, 10) la sesta edizione di Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival, il più importante festival di settore italiano.  Appuntamenti ad alto contenuto di “single malt”.


La sesta edizione 2017 vedrà tra gli altri – masterclass di brand quali Isla of Jura, Dalmore e Wemyss Malt. Tra gli ospiti del mondo della miscelazione che terranno un seminario, figurano Erick Lorincz, Head Bartender dell’American bar del Savoy Hotel di Londra; Filippo Sisti, barman di Carlo Cracco e bartender internazionale; i bartenders dell’Oriole cocktail bar di Londra, capitanato da Luca Cinalli e Fabio Bacchi, bartender, bar manager e fondatore ed editore di Bar Tales, magazine specialistico online che indaga il mondo del bartending. Altro seminario previsto, Mezcal Vs Whiskey(y), che vedrà in una sorta di scontro a quattro rispettivamente Roberto Artusio e Cristian Bugiada dell’Agaveria La Punta da una parte e Antonio Parlapiano del Jerry Thomas e Pino Perrone, Whisky Consulting del Festival dall’altra. All’interno del Festival nella giornata di sabato 4 marzo si terrà la Balan & Partners Mixology Contest, torneo ad eliminazione diretta in cui 8 bartender selezionati da una Giuria di eccezione, tra coloro che avranno inviato la propria candidatura, si contenderanno il titolo a suon di cocktails. Gli 8 bartender si sfideranno proponendo delle preparazioni realizzate utilizzando distillati presenti a Portafoglio Balan combinandoli con ingredienti di loro gradimento. Al primo classificato premio di mille euro.

Tra i cocktail bar dell’area mixology che presenzieranno: Jerry Thomas Project; Argot; Freni & Frizioni; Madeleine; Propaganda e Litro. All’interno del salone sarà allestito uno spazio dedicato alle bottiglie vintage e rare portate da un collezionista e amatore del settore che ha lavorato anche a Londra per Whisky Auction. In occasione del Festival verrà presentato come ogni anno il nuovo imbottigliamento ufficiale in serie limitata, di Spirit of Scotland - Rome Whisky Festival che sarà naturalmente in vendita presso lo shop. Non solo drink al festival, è prevista anche un’area gourmet e degli abbinamenti con il whisky, dalle ostriche al salmone, all'haggis, con la ricostruzione di un vero e proprio pub in stile scozzese con tanto di spine.

Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival nasce nel 2012 grazie alla passione per gli eventi di uno dei due fondatori, Andrea Fofi e per quella del whisky da parte dell’altra, Rachel Rennie ma soprattutto per la mancanza a Roma di un evento sul mondo del distillato. Oggi la compagine è allargata con l’arrivo di Pino Perrone, Emiliano Capobianco ed Andrea Franco e la manifestazione è cresciuta in maniera esponenziale al punto tale da poter essere annoverata tra i Festival internazionali di maggior rilievo. La sesta edizione di Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival è realizzata grazie alle partnership di: Visit Scotland (Ente del Turismo Scozzese) – Partner Istituzionali Italia / Scozia; Italian Chamber of Commerce for UK – Partner Istituzionale; Glencairn Glass – Glass Official Partner; Tiuk Travel – Travel Agency Partner.

Programma completo QUI


Biglietto:
Intero: 10 euro (compreso bicchiere serigrafato del Festival,  racchetta porta bicchiere e Guida). Le degustazioni saranno a pagamento e il sistema sarà quello dei gettoni del valore di 1 euro ciascuno. Il prezzo di ciascuna degustazione sarà a discrezione di ciascun espositore.

Ridotto: 7 euro - per accompagnatori che non bevono o per i bambini sopra i 12 anni e non prevede le upgrades del biglietto intero.


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Intervista al master distiller di Capovilla

courtesy catalogo Veliercourtesy catalogo Velier

Intervista a Michel Lunardon. Nel 2014 quando con un gruppo di amici dell’ANAG FVG ho conosciuto Gianni Vittorio CAPOVILLA, nella sua distilleria di Rosà, mi sono  immediatamente appassionato ai suoi distillati. E quando ci ha fatto assaggiare il suo Rhum, beh devo dire che è esploso un amore. Era maggio. Nei mesi successivi, assieme a Giorgio, compagno di mille avventure grappesco/culinarie abbiamo messo in cantiere una mini follia che solo dei pazzi innamorati dell’avventura e dei distillati potevano pensare e soprattutto realizzare. Una serie di viaggi ai Caraibi alla scoperta del Rhun, Rum, Ron. E da dove cominciare se non dal Rhum Rhum di CAPOVILLA ?

Così si parte: destinazione Guadalupa. Una cinque giorni sull'isola alla scoperta delle sue distillerie e delle sue magnifiche peculiarità: sole mare e rhum. Dopodiché trasferimento sull’isoletta di Marie Galante per una “sette giorni” rinchiusi in un ambiente strepitoso, uno straordinario cottage in riva al mare di proprietà dei titolari della distilleria Bielle, soci del progetto Rhum Rhum di Capovilla e Gargano. In questo ambiente straordinario abbiamo conosciuto il master distiller di Capovilla, Michele Lunardon, nato a Cittadella (PD) nel 1979, diplomato agrotecnico con specializzazione in trasformazioni agroalimentari. Dal 2000 al 2006 si occupa di distillazione e magazzino estero alla distilleria Poli. Nel 2007 un amico comune lo informa che Gianni Capovilla sta sviluppando un nuovo progetto legato al Rhum agricolo ai Caraibi. In un primo momento non ci pensa troppo, ma pian piano comincia a frullargli in testa quella voglia di cambiamento e di evasione. Così, pur non sapendo bene la lingua e sapendone ancor meno di rhum, si tuffa a testa bassa! Breve formazione di sei mesi a Rosà e poi si parte. Per otto anni passa 6 mesi (febbraio/luglio) a Marie Galante e il resto del tempo da Capovilla come master distiller. Col passare degli anni il tempo trascorso sull'isola si allunga; viene assunto da Rhum Rhum e ora in Italia viene per fare le vacanze! Ci troviamo con Michele a Corno di Rosazzo in Villa Nachini Cabassi, ormai fulcro enogastronomico dei Colli Orientali del Friuli e non solo.

Raccontaci quando di preciso e come è iniziata questa avventura caraibica e quali le difficoltà– se ce ne sono state– del primi mesi? Sono arrivato a Marie Galante a marzo 2007 assieme a tutto lo staff dell'azienda Capovilla che festeggiava i 20 anni di attività. I primi giorni sono serviti a prendere visione della mia nuova avventura: mare ristoranti e prime parole in francese.

Ma lì parlano francese creolo! Appunto, il primo scoglio è stato sicuramente la lingua, considerando il mio francese scolastico. Abitavo nella casa coloniale assieme a Veronique (figlia di Dominique Thierry proprietario della distilleria BIELLE n.d.a.), a suo modo un'artista: disegna su t-shirt e parei, vende artigianato locale e Patch, come il fiore patchouli, una francese arrivata lì 30 anni fa, appassionata di flora, esperta di piante e frutta, che produce e vende marmellate e chutney, entrambi fondamentali per il mio adattamento.

La casa coloniale che ho visto vicino alla distilleria? Sì, la casa bianca e blu dove ancora abito.

Quali sono i punti fermi cui Capovilla si ispira e che vuole tu segua per i suoi Rhum? Biologico, biodinamico, naturale o solo rispettoso dell’ambiente? Una trasformazione di stato della materia prima: in questo caso la canna da zucchero, in un distillato puro. La canna che si trova a Marie Galante è particolarmente qualitativa visto che ci sono anche vecchie varietà oltre ai vari ibridi più produttivi. Non ci sono le coltivazioni di banane o ananas che con i loro pesticidi hanno per anni inquinato tutte le acque di Guadalupe e Martinica. Insomma la differenza anche qui la fa il "terroir".

Visitando la distilleria ho notato diversi tipi di canna, rossa, nera. Ora mi parli anche di varietà vecchie e ibridi, avete fatto prove anche con quelle? E se sì, con che risultati? Abbiamo fatto diverse prove monovarietali con risultati interessanti per differenze aromatiche, ma per ora restano solo test.

Hai parlato di terroir, si fa tanto parlare di ciò oggi in tutte le produzioni. A me, europeo profano, Guadalupe e la Martinica sono sembrate simili, salvo appunto la coltivazione della frutta. Non ne ho proprio vista a Marie Galante e poca a Guadaloupe, mentre in Martinica le piantagioni foderavano km e km di territorio. Ma la canna sta soppiantando la coltivazione di ananas e banane o è il contrario? La meccanizzazione nella raccolta della canna è un grande punto a favore di questa coltivazione che aumenta nei terreni dove è possibile praticarla. Le zone montagnose di Martinica e Guadalupe, piovose, non sono favorevoli alla canna ma lo sono per la frutta. Ecco allora che si sta cominciando a dedicare i terreni piu vocati alle coltivazioni più adatte.

Raccontaci delle tecniche di distillazione e affinamento Il succo viene pressato e recuperato puro. Lunga fermentazione (5-6 gg) a temperatura controllata e doppia distillazione a bagnomaria con alambicco. Un terzo resta bianco e diluito a 56 gradi, il resto va in invecchiamento con botti di Bordeaux e Borgogna.

Sono le stesse tecniche che utilizzano le distillerie "del posto"? "Sul posto" si distilla in colonna e le fermentazioni sono di 36-48h. Negli ultimi 4-5 anni tutti hanno però iniziato a prestare grande attenzione all'affinamento e invecchiamento, potenziando lo stoccaggio, scegliendo molti legni diversi e nuovi, non più solo le botti di bourbon americano!

Capovilla sulle botti a Marie Galante nel magazzino d'invecchiamentoCapovilla sulle botti a Marie Galante nel magazzino d'invecchiamento

Voi state concentrando la vostra attenzione sull'invecchiamento Capovilla, come nella produzione di grappe e distillati, anche per il rhum ha imposto una qualità molto elevata per il suo prodotto, non mi posso permettere distrazioni nella distillazione. E per quanto riguarda l’invecchiamento è lo stesso Capo che supervisiona il processo e i legni da utilizzare.

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A TUTTA TORBA

“A Tutta Torba!”, giornata dedicata interamente ai whisky torbati con centinaia di etichette, bottiglie fuori dal comune e l'Ardbeg Cocktail Bar, gestito dal 'padrone di casa' del Chorus Cafè, Massimo D’Addezio. Organizza Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival. DOMENICA 4 dicmebre 2016. Ingresso gratuito previa registrazione QUI.

Si tiene a Roma, presso il Chorus Cafè (via della Conciliazione, 4), a partire dalle 15. 00 fino a mezzanotte, 'A Tutta Torba!', una giornata intera dedicata interamente ai whisky torbati, con centinaia di etichette, bottiglie fuori dal comune, per tutti i palati! L'evento, organizzato dalla direzione artistica di Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival, il più importante festival di settore italiano - la cui sesta edizione si terrà il 4 e 5 marzo 2017, nella consueta location del Salone delle Fontane all'Eur - è a ingresso gratuito,

Grande risalto sarà dato all’Ardbeg Cocktail Bar, gestito dal 'padrone di casa' del Chorus Cafè, Massimo D’Addezio e dal suo staff. Spazio anche al cibo, con piatti tipici della cucina scozzese da abbinare ai propri torbati preferiti e in collaborazione con lo shop Whisky & Co, sarà possibile acquistare numerose delle bottiglie presenti.

“Per noi - sottolineno i direttori artistici di Spirit of Scotland - Whisky è sinonimo di Passione. Torbosi o torbati, in qualsiasi modo li si voglia chiamare, è innegabile che questi whisky riscuotono sempre un grande successo. La torba è presente in tutto il pianeta eppure, anche solo rimanendo in Scozia, c’è torba e… torba! Per questa ragione abbiamo pensato di creare un evento per tutti gli appassionati di questa categoria di aromi, proponendo, in una manifestazione di una sola giornata, le molteplici e variegate espressioni possibili”.

Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival (prossima edizione 4 e 5 marzo 2017) riunisce le migliori aziende nazionali e internazionali in un evento che promuove la valorizzazione e la diffusione della cultura del whisky di malto attraverso un approccio basato sull’interazione tra business, formazione ed entertainment. Il Festival si presenta come una delle più importanti manifestazioni italiane del settore. Un vero e proprio brand che sostiene e promuove il whisky; un marchio di qualità che ne favorisce la divulgazione in un sistema volto a sostenere l’interazione tra i principali attori del settore. Spirit of Scotland – Rome Whisky Festival è un imperdibile appuntamento per tutti coloro che vivono il mondo del whisky ricco di eventi, degustazioni libere, masterclasses, seminari sulla mixology, incontri affidati ad esperti del settore con l’obiettivo di creare appuntamenti ad alto contenuto di “single malt”.

Ardbeg è noto per essere The Ultimate Islay Single Malt Whisky. Fondato nel 1815, Ardbeg è venerato dagli intenditori di tutto il mondo come il Single Malt più torbato, affumicato e complesso di Islay. Nonostante questo suo carattere distintivo, Ardbeg è allo stesso tempo rinomato per la sua deliziosa dolcezza, un fenomeno che è affettuosamente conosciuto come 'the peaty paradox'.


Evento su facebook: www.facebook.com/events/1782665252019482/


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I vincitori di ShowRUM 2016

ShowRUM 2016, ph Andrea di LorenzoShowRUM 2016, ph Andrea di Lorenzo

Italian Rum Festival IV edizione. I premi finali della STC – ShowRUM Tasting Competition alla quarta edizione del festival italiano dedicato al rum, diretto da Leonardo Pinto, conclusasi a Roma. Prossima edizione di ShowRum, domenica 8 e lunedì 9 ottobre 2017.  Si è tenuta a Roma, domenica 2  e lunedì 3 ottobre 2016, presso il Centro Congressi dell’A.Roma - Lifestyle Hotel & Conference Center la quarta edizione di ShowRUM - Italian Rum Festival, il primo e più importante evento italiano dedicato  al Rum e alla Cachaca. La rassegna, organizzata e diretta da Leonardo Pinto, in collaborazione con Isla de Rum e SDI Group ha decretato I vincitori della STC - ShowRUM Tasting  Competition, unica Blind Tasting Competition italiana dedicata a Rum e Cachaca, nella quale i rum sono stati divisi per anni di invecchiamento e per alambicchi di provenienza oltre che per tipologia. Unica al mondo, inoltre, a premiare, grazie a una giuria di esperti nazionali ed internazionali solo il best in class per ogni categoria.

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LA GRAPPA NELLA CULTURA ENOGASTRONOMICA ITALIANA

Di grappa e acquaviti nella cultura enogastronomica italiana si è parlato in occasione della cinquantesima edizione del Douja d'Or di Asti (9 -18 settembre) insieme ad ANAG. Ma si è parlato molto anche di packaging e del "vestito della grappa". Nella foto Grappa clessidra vincitrice del premio Alambicco d'oro.

"L'italianità della grappa - spiega il Presidente dell'Istituto Nazionale Grappa Elvio Bonollo - è un valore che oggi può essere efficacemente trasmesso in primis attraverso il  packaging: da esso dipende, infatti, il primo contatto visivo che il consumatore ha con il prodotto e da esso dovrebbe derivare l’immediata riconoscibilità dello stesso. Il packaging nel settore della grappa si è molto evoluto in termini di originalità, eleganza, forza comunicativa: ma le aspettative create dal packaging richiedono poi di trovare riscontro nel contenuto. Le grappe di oggi, da questo punto di vista, riescono a rispondere ai gusti anche dei consumatori più esigenti e raffinati.  Il modo migliore ed insuperabile per farle apprezzare in tutta la loro intensità, ampiezza, ricchezza, eleganza, franchezza è la degustazione, singolare o in abbinamento con cibi o altri prodotti che contribuiscono alla sua esaltazione".

Indubbiamente ogni azienda ha la propria ricetta esclusiva ma gli elementi centrali che vengono comunicati sono da un lato il prodotto, inteso come contenitore (packaging) e contenuto (le caratteristiche distintive della grappa proposta), dall’altro “il mondo” che sta alla base di quella grappa: un mondo che il consumatore non può conoscere dal solo prodotto, ma di cui molto spesso vuole sapere per dar ulteriore valore e capire meglio il prodotto stesso.

"Se per comunicare la grappa in maniera efficace occorre conoscenza, passione e la disponibilità in loco dello stesso per poterlo degustare - aggiunge Bonollo - l’efficacia massima della spiegazione e l’effettiva comprensione del “mondo” affascinante che sta dietro alla nostra acquavite nazionale richiede inevitabilmente la visita in distilleria. L’esperienza diventa anche qui concretamente sensoriale: dai profumi di vinaccia ai vapori della grappa. E’ solo in distilleria che, vedendo la grappa sgorgare lentamente dall’alambicco ed ascoltando i segreti produttivi di chi la fa, si respirano secoli di tradizione, storia, passione".

Un intervento, quello legato all'importanza del packaging, che si contestualizza a pieno anche con la premiazione dei prodotti "spiritosi" selezionati al 33° Premio Alambicco d'Oro in programma dopo l'incontro: oltre ai riconoscimenti tradizionali, quest'anno è stata introdotta una nuova categoria, ovvero ‘Il vestito della grappa’, premio di design assegnato per la prima volta da Anag alla bottiglia giudicata più bella per etichetta e forma valutandone eleganza, creatività, innovazione, originalità e appeal verso il consumatore. 

 

NB: La tredicesima edizione di Grapperie Aperte è in programma per il prossimo 2 ottobre 2016, con 28 distillerie di tutta Italia che hanno risposto all'invito dell'Istituto Nazionale Grappa.


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Abbiamo assaggiato il primo gin friulano

Federico Cremasco creatore del primo gin friulanoFederico Cremasco creatore del primo gin friulano

Se la nuova tendenza del mercato degli spiriti è quella del legame con il territorio, il FVG c’è. Basta andare a trovare il barman (e alchimista) quarantenne, Federico Cremasco, in quel di Spilimbergo. Dopo alcuni anni di studio e progettazione, nel
2015 ha creato la ricetta e dato avvio alla produzione del primo gin “Made in FVG”, la prima preparazione di un trittico liquoroso che si ispira al mix del famoso cocktail “Negroni”: gin, vermut e bitter.

Ed è commercializzata da Fred Jerbis, in tutta Italia. «Forse non c’è una grande consapevolezza – spiega Cremasco –, ma il Friuli Venezia Giulia e l’Italia vantano una grande tradizione liquoristica. Il territorio offre molte potenzialità a chi lo sa guardare con attenzione e competenza». Ed è quello che ha fatto lui, forte della sua passione lavorativa e della conoscenza del mercato moderno e dell’evoluzione dei gusti, nonché coltivatore diretto di piante aromatiche e officinali a Travesio. E tra le tendenze attuali, c’è la riscoperta del gin che, all’Hemingway, cocktail bar di Cremasco, a Polcenigo, si esprime con un’offerta di ben 90 etichette diverse.

Il gin “43” di Fred Jerbis (prodotto artigianale “tirato” in 3.000 bottiglie da 500 ml, nel primo anno di commercializzazione), ha una colorazione giallo-paglierina data dall’infusione a freddo di fiori d’arancio e zafferano, gradazione alcolica di 43 gradi ed è composto da 43 erbe italiane (il 50% raccolte in regione). Potrebbe essere etichettato come un gin cold compound, un gin fatto per infusione a freddo, senza seconda distillazione. In pratica, al distillato base di cereali e ginepro si uniscono successivamente le altre botaniche a macerare per una decina di giorni. Ma in realtà la sua lavorazione è più complessa. Il ginepro proviene dall’Umbria, la sua distillazione viene fatta ad Aiello e l'imbottigliamento e confezionamento degli ingredienti, a Spilimbergo.

La ricetta “segreta” è stata recuperata da un libro di un aromatiere italiano di inizio Novecento e dà origine a un gin erbaceo e agrumato che si può consumare anche liscio, con qualche cubetto di ghiaccio, oppure con l’acqua tonica o miscelato in cocktail. La stessa filosofia di progetto è stata applicata  per la creazione e produzione del vermut “25” (18 gradi, con colore bruno carico e un gusto erbaceo delicato ma persistente), con 25 erbe e il Verduzzo friulano del Collio e al bitter “34” (25 gradi, profumo rotondo, tonalità aranciate e gusto erbaceo delicato) con altrettante erbe. Questi ultimi due prodotti vengono imbottigliati in confezioni da 700 ml.

«Decisamente i nostri prodotti si possono definire artigianali e vanno spiegati e capiti – aggiunge il barman –. L’obiettivo è quello di entrare e restare in una nicchia degli spiriti italiani di qualità, di fascia medio-alta e, per ora, ci rivolgiamo esclusivamente ai bar. Attualmente stiamo lavorando a un nuovo prodotto che è il bitter aromatico, ma non abbiamo fretta…».

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ShowRUM Italian Rum Festival a Roma

Quattro aree espositive per degustazioni, la Tasting Competition, i cocktail dei migliori bartender, masterclass e seminari, ma anche la ShowRUM Cocktail Week e il Trade Day per la quarta edizione del festival italiano dedicato al rum e alla cachaca.  ShowRUM - Italian rum Festival si svolgerà a Roma domenica 2  e lunedì 3 ottobre 2016, presso il Centro Congressi dell’A.Roma - Lifestyle Hotel & Conference Center (via Giorgio Zoega, 59) La rassegna, organizzata e diretta da Leonardo Pinto, in collaborazione con Isla de Rum e SDI Group, lo scorso anno ha registrato oltre 3mila presenze, con un costante aumento annuale dei visitatori. ShowRUM è gemellato agli altri festival internazionali del rum da quello di Miami, a quello di Parigi, passando per Londra, Berlino e Madrid.

Tra gli eventi dello ShowRUM 2016, la STC - ShowRUM Tasting  Competition, unica Blind Tasting Competition italiana dedicata a Rum e Cachaca, nella quale i rum vengono divisi per anni di invecchiamento e per alambicchi di provenienza oltre che per tipologia. Competizione unica al mondo, inoltre, a premiare, grazie a una giuria di esperti nazionali e internazionali solo il best in class per ogni categoria.

L’ampia area espositiva con gli stand sarà suddivisa in quattro macro-aree: rum tradizionali, agricole, cachaca e imbottigliatori indipendenti, che permetteranno ai visitatori di rendere la giornata non solo un momento di degustazione di altissima qualità, ma anche di informazione e conoscenza. Saranno quindi protagoniste le degustazioni delle più grandi etichette presenti sul mercato italiano e internazionale e i cocktails preparati da barman professionisti, ma anche le masterclass e i seminari con i maggiori esperti mondiali. Dai bartender ai grandi buyer, passando per i Market Influencer, gli importatori, i distributori, la stampa e i blogger, oltre agli appassionati e ai neofiti del rum animeranno la rassegna che prevede un Trade Day, lunedì 3 ottobre, giornata interamente dedicata agli operatori e professionisti del settore, focalizzata sulla formazione professionale, ricca di appuntamenti e seminari con ospiti d'eccezione.

“ShowRUM era all'inizio un sogno – dichiara Leonardo Pinto, fondatore e direttore di ShowRUM - nato nella mia testa sei anni fa, guardando i festival di Londra e Miami. L'idea di dare al mercato italiano del rum un punto di incontro e scambio sia per i professionisti che per gli appassionati, cercando di elevare fama e conoscenza di questo distillato è riuscita giá in poche edizioni. In soli tre anni  ShowRUM ha catalizzato l'attenzione internazionale, divenendo il crocevia italiano nel mondo del rum. Per questo miriamo da un lato a coinvolgere il pubblico e ad aumentare la conoscenza e l'apprezzamento di questo distillato eccezionale dalle mille sfumature, dall'altro a consolidarne la presenza e la reputazione nel mercato anche tra i professionisti. Sempre con un occhio al bere consapevole e al consumo responsabile, valorizzando anche il bartender come figura professionale”.

ShowRUM sarà preceduto, sempre a Roma, dalla ShowRUM Cocktail Week, un evento che coinvolgerà alcuni dei migliori cocktail bar delle capitale, in una settimana di degustazioni di cocktail a base rum, organizzata in collaborazione con la Guida ai Cocktail bar d’Italia di BlueBlazeR, la nuova app scaricabile gratuitamente al link www.blueblazer.it/app/



Il programma completo QUI
www.facebook.com/ShowRumItaly


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Anche in Italia il Granit Bavarian Gin 100% organic

Il Granit Bavarian Gin, vincitore del Best Traditional Style Gin Award 2016, prodotto dalla storica distilleria tedesca Penninger, ora è distribuito anche in Italia. L’evento di presentazione di questo distillato 100% organic, si terrà nel pomeriggio del 20 giugno 2016 allo Spazio Versatile di Milano, in via Orobia, con una masterclass del bartender e cultore del gin Samuele Ambrosi. Il Granit, distillato 100% organic, è filtrato ancora oggi con pietre di granito e utilizza acqua di sorgente.  “Quello che mi ha piacevolmente colpito di questo gin - afferma Ambrosi - è la componente botanica che lo contraddistingue: come i migliori gin dalla forte identità tedesca, anche la distilleria Penninger non si è limitata a utilizzare delle classiche erbe e radici del sistema ‘London dry’, ma nel Granit ha inserito botaniche tipiche delle foreste bavaresi creando uno stretto connubio tra un prodotto di indiscutibile eccellenza qualitativa e il suo territorio”.

La combinazione di 28 diverse erbe e radici bavaresi, fra cui genziana, melissa e radice dell’orso, donano al Granit Gin una complessità gusto-olfattiva e un aroma leggermente piccante, con note floreali e un retrogusto dolce. “Al palato morbido e ben equilibrato, con un buon nucleo botanico e sul finale un tocco di dolcezza floreale e agrumi”, sono queste le caratteristiche che hanno entusiasmato i giudici dei Best Gins Awards 2016 di Londra, patria delle più famose etichette di distillati, decretando il Granit come Best Traditional Style Gin di quest’anno.  realizzato con acqua cristallina di sorgente, originaria delle foreste delle montagne bavaresi.


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