Gradito l'abito rosso per grandi vini rossi

A pochi giorni dalle Idi di Marzo, Venezia conferma la sua vocazione internazionale ospitando nei magnifici saloni dell'Hotel Westin Regina il gotha dei produttori di vino friulano, sloveno e croato con un super wine tasting tutto dedicato alla massima espressione delle uve rosse di questi territori. Una manifestazione che vede i banchi assaggio letteralmente assaliti da una folla di appassionati, di addetti ai lavori, di giornalisti e operatori tanto che risulta difficile ritagliarsi uno spazio per poter degustare concentrati, come si dovrebbe, più tecnicamente parlando. Un pre Vinitaly di grande successo di pubblico che vuole innanzitutto valorizzare le uve a bacca rossa e le loro potenzialità là dove, di norma, si eccelle nei bianchi. Impossibile, direi, raccontarvi di tutti i prodotti disponibili.

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Parto dal mio incontro con Cristina Della Gaspera di Tenute Tommasella. E' una realtà vitivinicola vecchia quanto me, si è sviluppata infatti negli ultimi 45 anni, osando prodotti che esulano dai canoni più classici di una tenuta che abbraccia due regioni e vede i suoi vigneti sia in Veneto, a Mansuè, con 23 ettari, sia in Friuli nella Doc Grave per 7 ettari. Cristina ha presentato un Cabernet Franc Doc Grave del 2015 (in acciaio), ancora giovane, tipicamente fresco, fruttato, erbaceo e un fantastico Merlot del 2008 “Le Bastie” , rosso rubino intenso, affinato 11 mesi in barrique di rovere nuove e usate, 6 mesi in acciaio e poi 1 anno in bottiglia. Di grande personalità, note speziate e profumo forte di prugna, caffè e tabacco. Ma ciò che mi ha conquistata è il Chinomoro, sublime con il cioccolato. Un Merlot maturato in barrique unito a una preziosa concia di essenze digestive- dal rabarbaro, che a mio avviso prevale- al coriandolo, al sambuco, all'arancio, alla china e all'artemisia. Un vino chinato che difficilmente puoi dimenticare, per nulla stucchevole, forse più invernale, abbinamento ideale per il cioccolato, certo, ma anche per i dolci alle castagne.

Ci spostiamo ora virtualmente in Croazia. Molto interessante chiacchierare con Paolo Pineschi e Franco Cattunar dell'azienda omonima, Cattunar a Brtonigla (Verteneglio) che vanta 45 ettari tra Umago e Parenzo a 750 metri di altitudine. I rossi occupano il 40% della loro produzione. L'Istria si distingue per un'incredibile varietà di terroir con vigneti che sorgono su terreni di colore - e quindi composizione chimica - molto diversi fra loro per espressioni varietali altrettanto diverse. Cattunar ha iniziato a produrre vino in modo professionale nel 1985 e possiamo considerarlo fra i principali produttori “privati”, cioè a gestione familiare e non statale, di quella zona. Il Teran in barrique del 2007 è indubbiamente vino distintivo ma ho apprezzato moltissimo anche l'uvaggio Cuveé Tre Regine del 2006. E il Teran 2012, ancora un po' crudo, certo, ma promette buona evoluzione.



Ho sempre piacere di seguire le proposte di Giovanni e Elisabetta Puiatti -lavorai per loro ormai 15 anni fa, ben prima dell'arrivo di Facebook, quando il mondo blog era agli albori. Ho incontrato Elisabetta che ha presentato il meglio di Villa Parens per ciò che concerne l'uva rossa: lo strepitoso Pinot Nero 2015 insieme al Metodo Classico, direi la punta di diamante fra le loro bollicine. La splendida tenuta storica di famiglia a Farra d'Isonzo dà il nome a vini con un brand forte, immediato e di grande impatto visivo. La ristrutturazione della Villa ha dato vita a una strepitosa sala degustazione total white, molto Miami, che ospita, fra gli altri, appuntamenti di formazione di grande successo con la partecipazione di Giovanni della Bona sul fronte comunicazione e marketing e quotati ristoratori per gli abbinamenti cibo/vino. Il Pinot Nero della famiglia Puiatti è un vino che emoziona e resta nel cuore; è un vino concepito con l'eleganza e la pulizia che da sempre ha caratterizzato il loro stile #nolegno, sin dagli anni Sessanta con il grande pioniere e promotore delle attuali conoscenze tecniche nel mondo enologico friulano, Vittorio Puiatti.



E vi lascio con l'ultimo vino che ho degustato: non avrei potuto abbandonare il Westin Regina senza fermarmi al banco di Marjan Simcic e degustare il Merlot Opoka 2011: un mese di macerazione sulle bucce, 4 anni in barrique e 6 mesi di  affinamento. Vigneto singolo. Clone 181. Ancora giovane ma diventerà assolutamente speciale.

 

 

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