FRANCONIA IMBERGHEM DELL’AGRICOLA BERTOLI

Tutto esaurito e alla fine esaurite anche le bottiglie dedicate all'azienda Angelo Bertoli alla Trattoria Falconi a Ponteranica, appena fuori Bergamo. Si inizia con i due Metodo Classico dell'azienda,  Brut e Rosè, poi si passa a un Cabernet Sauvignon in purezza, per terminare con il Franconia Imberghem, re della serata. Il vitigno è denominato Imberghem da una contrazione dialettale del tedesco Limbergerl, cioè vino dei pastori; è chiamato Blaufrankish a sud dell'Austria,  ma lo troviamo anche in Croazia - Swarze Frankische - e in Francia - Leroux. I primi documenti ne attestano la presenza in provincia di Bergamo intorno al 1929 e la sua massima diffusione si è verificata negli anni '50, grazie alla sua resistenza alle malattie e al freddo invernale, oltre che per la sua elevata produttività. In Italia è coltivato su una superficie di un centinaio di ettari in provincia di Bergamo, sulle colline di Foresto Sparso, nella Comunità Montana del monte Bronzone e del Basso Sebino intorno a Castelli Calepio; 30 ettari in Friuli nella provincia di Udine e 5 ettari in provincia di Treviso. Qualche anno fa fu proprio la Provincia di Bergamo con il coordinamento dell'Università degli Studi di Milano a tentare di favorire un programma di miglioramento del vitigno grazie alla selezione clonale, ma il progetto è naufragato...

Per quanto riguarda il Franconia di Bertoli, in vigna sono stati eseguiti diradamenti al punto che l'effettiva produzione è stata dimezzata, questo per favorire la qualità a scapito di una minore quantità. 

Il Franconia Imberghem, vendemmia 2014, bottiglie limitate solo 650 gradi alcolometrici 14,5;  molto curati i rimontaggi. E’ rimasto in botti d’acciaio per un anno, poi in botte di legno grande, tonneaux da 500 litri, per altri tre mesi, tornando in acciaio fino all’imbottigliamento. Tutto ciò  per non togliere al vino quei sentori e profumi tipici del Franconia, vino dal colore rubino con riflessi violacei: al naso la maturità della ciliegia, in bocca  leggermente speziato, emerge in lontananza una bella fragola e ancora l’eleganza delle  spezie; piacevolmente sapido nel finale, è sicuramente un buon vino e si abbina ai piatti della tradizione bergamasca come i casoncelli, il coniglio con la polenta, arrosti e brasati. E se bevuto fresco son sicuro di poterlo gustare anche con la tinca al forno del Lago d’Iseo.

I vini dell’Agricola Bertoli negli ultimi anni hanno raggiunto ottimi traguardi con la medaglia d'oro al Valcalepio Doc Montecroce Riserva 2007 ottenuta al Concorso Internazionale Emozioni dal Mondo, e nel 2008 Argento alla Selezione del Sindaco; sempre nello stesso anno ancora una Medaglia d'oro al Concorso Internazionale di Bergamo. Poi nel 2013 a Pramaggiore Medaglia d'Oro con il Brut Metodo Classico e Medaglia di Bronzo al Concorso Internazionale dei vini da pesce ad Ancona con il Metodo Classico Brut Rosè, e non dimentichiamo sempre a Pramaggiore la terna secca ottenuta con il Brut  Metodo Classico, il Valcalepio Montecroce ed il Montecroce Riserva.
C'è anche la grappa, ottenuta da uve Chardonnay, distillata 8 volte ottenuta da distillatori discontinui a bagno-maria che, come ben sanno gli intenditori, è il metodo che consente di ottenere le grappe migliori, particolarmente morbide e pulite.

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