Scritto da Fabiana Romanutti il . Pubblicato in Drink.

Vermouth in rosso by Borgo San Daniele

Santòn RòsSantòn Ròs

 

Il primo nato è stato, quattro anni fa, il Santòn, vermouth bianco che combina a pinot bianco, friulano e malvasia istriana 30 specie diverse di erbe spontanee delle nostre campagne e spezie aromatiche, con prevalenza di artemisie. Con vero protagonista del vermouth l’assenzio: Borgo San Daniele ha scelto di utilizzare l’assenzio marino (Artemisia caerulescens), chiamato Santonego nel dialetto locale, proveniente principalmente dalla laguna gradese. Lo spirito tutto mitteleuropeo di questo prodotto artigianale arriva dalla ricetta di un’antica farmacia di Vienna creata più di cent’anni fa: l’azienda Borgo San Daniele l’ha reinterpretata per adattarla alle caratteristiche delle erbe locali modificando la ricetta e facendola propria.

 Alessandra e Mauro MauriAlessandra e Mauro Mauri

L'idea di Alessandra e Mauro Mauri è stata quella di restituire a questo prodotto agricolo della tradizione una nuova dignità e un nuovo metodo di produzionem facendo del Santòn il primo vermouth agricolo del Friuli Venezia Giulia a totale filiera artigianale.  Ora è nato il Vermouth rosso, Santòn Ros, che sarà presentato a Trieste, nelle sale del Caffè Tommaseo, lunedì 25 novembre 2019: dalle 19.30 la degustazione pubblica sarà aperta a tutto il pubblico interessato a scoprirlo.  Una storia che parla di cultura della terra, di tradizione, di produzione agricola: un’avventura glocal per far conoscere un intero territorio attraverso alcune delle sue essenze più peculiari.

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Trieste è la città ideale per questo debutto: nel Santòn Ròs, infatti, al vino scelto per la variante in “rosso” - le uve di Gortmarin, la vigna più antica dell’azienda, abbinate a un grande vino rosso come il pignolo Arbis Ròs – si uniscono spezie che rievocano subito le più autentiche tradizioni culinarie mitteleuropee e triestine: ecco che all’immancabile assenzio marino, si abbinano qui la cannella e i chiodi di garofano, la noce moscata, il timo, la salvia selvatica in un trionfo di sentori che richiamano immediatamente le più autentiche ricette gastronomiche della cucina triestina, le sue contaminazioni asburgiche e slovene, la cucina casalinga e della tradizione, con tutti gli aromi di Trieste e dintorni, tra Carso, golfo e laguna.