Dati sulla tenuta del vino cooperativo

vino cooperativovino cooperativoNel 2020 fatturato a +1% e vendite in Gdo +6 % per il sistema vitivinicolo cooperativo. Giuste dimensioni, strategia multi-canale e attenzione alla sostenibilità sono le scelte vincenti», commenta Venanzio Francescutti.  423 cantine per 4,9 miliardi di euro di giro d’affari e una produzione pari al 58% del vino italiano
«Nel corso del 2020, il 34% delle cooperative vinicole ha mantenuto stabile il proprio fatturato e un 41% lo ha visto in calo», ha spiegato Denis Pantini, responsabile Wine Monitor di Nomisma, presentando lo studio sulla performance delle cooperative vitivinicole durante il Covid. Guardando ai singoli canali distributivi, le cooperative più grandi sono state favorite, oltre che nella GDO, anche nell’E-commerce.

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«Abbiamo così un’ulteriore conferma, aggiunge Venanzio Francescutti, di come i processi di sinergia tra cantine siano importanti e debbano essere maggiormente rafforzati in un mercato mondiale che ha subìto dei violenti cambiamenti nei mesi della pandemia. E io penso che il nostro sguardo, in questo senso, debba andare pure oltre l’orizzonte ormai ristretto dei confini regionali già superati, nei fatti, dalla collaborazione in essere sulle varie Denominazioni interregionali. L’altro asset sul quale lavorare, e le cooperative ci sono – spiega Francescutti -, è quello della sostenibilità. Tutte le nostre cantine cooperative regionali, a esempio, hanno adottato o stanno adottando il protocollo di produzione della gestione integrata dei vigneti con relativa certificazione (SQNPI), così come sta succedendo con le regole di produzione del Prosecco e di altre Denominazioni importanti. Il vino del Friuli VG, in questo modo, potrà essere comunicato non solo perché buono, ma anche perché sostenibile e certificato».

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