Cinzia Merli, Azienda Agricola Le Macchiole
Cinzia Merli e l'Azienda Agricola Le MacchioleIl sorriso. Sì, il sorriso di Cinzia Merli rimarrà sempre stampato nella mia memoria. Piccola, minuta, occhi che esprimono un’energia pazzesca e quel sorriso che sovente illumina il viso schietto, franco e a volte disarmante rende questa donna ai miei occhi unica.Ho sempre pensato che nelle donne del vino ci fosse un energia particolare e che fosse racchiusa quasi sempre in piccoli ed esili corpi.
Probabilmente come sempre affermato e mai a caso le donne di ferro dell’industria agroalimentare e vitivinicola hanno in ogni cm della pelle energia allo stato puro. Mattinata di fine Maggio, Roma, la incontro in uno degli alberghi più fashion della capitale, scelta logistica perché vicino a Eataly, dove il pomeriggio precedente era presente per una degustazione con i suoi vini dell’azienda Le Macchiole.
Semplice nei gesti, elegante nel muovere i capelli che le ricadevano sul viso, gentile nei modi e nella voce. Eppure quegli occhi non tradivano un’energia, una forza volitiva presente. Questa donna giovane con alle spalle un impero nel mondo del enologico. I suoi vini attraversano i 6 continenti per approdare in terre lontane, l’azienda è presente in 60 paesi tra le quali Giappone, America, o senza allontanarci molto, anche nella confinante Svizzera e Belgio, per un totale del 70 % di prodotto esportato.
Ho sempre fatto caso ai sorrisi delle persone che intervisto, alcuni rimangono presenti per brevi periodi, altri invece scivolano via come acqua, altri rimangono attaccati alla memoria e da lì soventi riescono ad emergere anche a distanza di tempi più o meno brevi riportandoti a quel preciso istante, a quei minuti trascorsi con una facilità disarmante, ricordando odori, attimi, racconti ed emozioni. Questo è proprio il caso di Cinzia Merli, a una settimana dall’intervista sembra che non sia passato un minuto di più da quel giorno di Maggio. Un’ora e 20 minuti di parole che avevano profumo di sacrifici, rinunce, dolori la perdita prematura del marito nel 2002, ma la forza di proseguire e portare avanti il progetto ampio, largo, che si fa avanti da quel giorno fino al divenire. Successi come nel 1995 le Macchiole azienda sconosciuta che si affacciava al Vinitaly in stand cumulativi con la provincia di Livorno. Grazie ad Ernesto Gentile che riuscì a organizzare una degustazione alla cieca “Galli contro Etruschi” i vini di Bordeaux contro vini della costa Toscana da Suvereto a Bolgheri con l’annata '92, un’annata tra le cose molto simile paritaria a livello di clima per le due distanti regioni e il Paleo in quella degustazione si classificò secondo, divenne lo step di lancio per avere l’attenzione che meritava da parte dello scenario nazionale e internazionale o come nel 2008 i 100 punti conferiti per il Messorio 2004 da Wine Spectator.
Successo non per i 100 punti del punteggio ma il riconoscimento a uno sforzo fatto da lei e dalle persone che l’hanno supportata nei momenti terribili dopo la morte della persona amata, e l’incoraggiamento a proseguire nell’attività dopo due annate terribili come il piovoso 2003 e il 2004 che in realtà, quest’ultima annata, si è rivelata fantastica e quindi premio allo sforzo e alla volontà, ma soprattutto all’unione che c’era stata a proseguire nell’avventura chiamata “VINO”. Tante rivoluzioni, probabilmente la più significativa per il Paleo Rosso. Nel lontano 1989 nasce come blend di Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Nel 1993 si decide di introdurre il Cabernet Franc. Nel 2000 l’episodio determinante quando, un’estate caratterizzata da un caldo eccezionale, obbliga l’azienda a utilizzare una maggiore percentuale di Cabernet Franc nel taglio finale per dare al vino freschezza e acidità.
Si comprende così che è giunto il momento di fare un grande passo: trasformare il Paleo Rosso in Cabernet Franc in purezza. La scelta coraggiosa è quindi aver cambiato completamente la struttura del vino mantenendone il nome e lo stile caratteristico dell’azienda. Negli anni Le Macchiole ha lavorato molto su questo vino, che oggi rispecchia il suo ideale: un vino elegante, pulito, con un ingresso preciso, di carattere forte. Oggi Paleo Rosso è sinonimo di Cabernet Franc per tutti gli appassionati di vino, in tutto il mondo.
Le Macchiole nata nell’ormai lontano 1983, è stata forse una delle prime a credere in Bolgheri, territorio in quel periodo conosciuto per la coltivazione delle pesche e non certo per il vino. Bolgheri la Costa degli Etruschi, quella piana dolce e selvaggia, (più di due terzi della superficie sono coperti, ancor oggi di boschi) che dista solo 100 chilometri a sud di Firenze e a soli 5 chilometri dal mare. Oggi patria dei SuperTuscan. Quest’azienda è oggi una squadra di giovani innamorati del proprio mestiere, che lavorano sotto la regia di Cinzia. In vigneto c'è Massimo Merli, il fratello di Cinzia, agronomo per passione. In cantina Luca Rettondini, enologo dell’azienda, il cui lavoro è basato sul costante dialogo con Luca D’Attoma, che dal 1991 collabora come consulente esterno nonchè amico. Due sono gli elementi centrali di quest’azienda: le persone e il vigneto.
Oggi i vigneti dell’azienda hanno densità che raggiungono anche i 10.000 ceppi per ettari e la viticoltura è condotta seguendo i principi della coltivazione biologica. Il suo clima temperato è reso mite e dolce dal mare, d’estate presenta escursioni termiche buone tra il giorno e la notte, mentre presenta temperature più elevate rispetto a tutte le altre della Toscana fatto che ne determina l’anticipo delle vendemmie a settembre. I vigneti sorgono su terreni di origine alluvionale, fertili, argillosi, profondi, elastici e dotati di un ottimo scheletro, capaci di esaltare le caratteristiche varietali ancora oggi consulente della cantina. Quella mattina di Maggio verrà ricordata da me come il giorno della differenza. Conclude Cinzia sorridendo “Io e mio marito Eugenio siamo partiti con mezzi quasi inesistenti abbandonando l’attività di commercianti dei suoi genitori per acquistare pochi ettari di vigneto. Ha così preso forma un progetto che ancora oggi è in divenire. Credo che oggi Bolgheri sia all’inizio della sua storia. Ha appena compreso le potenzialità dell’area e quali vitigni si esprimono meglio. C’è ancora molto da fare”. Mai come quel giorno, grazie a Cinzia Merli, mi sono accorta che non è l’istituzione, la cantina o l’azienda, che fanno cambiare il mondo ma le persone. Soprattutto se sostenute da quel sorriso che le contraddistingue.
Azienda Agricola Le Macchiole di Merli Cinzia
Via Bolgherese 189/A- Fraz. Bolgheri-57022 Castagneto C.cci (LI)
Tel: 0565 766092
Fax: 0565 763240
email:
www.lemacchiole.it
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