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Cancer Plan UE: proteste delle Città del Vino

Cancer Plan UE il vino rischia grossoCancer Plan UE il vino rischia grosso

Il piano europeo contro il cancro se verrà applicato come finora previsto penalizzerà insieme al vino e ad altri prodotti tipici italiani anche la promozione enoturistica e dei territori. Tra le misure per la lotta all’alcol, infatti, oltre alle etichette con alert “sanitari”, il divieto di pubblicità e di sponsorizzazione di eventi sportivi, è previsto un aumento della tassazione e una revisione della politica di promozione, correlata a un sistema di punteggi.

Dura la condanna dell’Associazione Nazionale Città del Vino: “La relazione approvata nei giorni scorsi dalla commissione speciale per la lotta al cancro (Beca) dal Parlamento Europeo pone un pesantissimo veto al consumo di vino e a un settore che è uno dei fiori all’occhiello del made in Italy, con forti ricadute negative per l’economia dei nostri territori – sottolinea il presidente di Città del Vino, Angelo Radica -. Nella relazione, affermando che non esiste un livello sicuro di consumo di alcol, non si fa alcune distinzione tra il vino e i superalcolici, tra l’abuso e il bere moderato, senza considerare come affermato da decine di studi scientifici che un calice di vino al giorno, aggiungo di qualità, riduce il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari”.

Angelo RadicaAngelo Radica

A metà dicembre la Commissione Ue ha pubblicato il documento per l’accesso ai fondi di promozione orizzontale dei prodotti agricoli per oltre 176 milioni di euro, inserendo tra i criteri di accesso alle risorse l’allineamento ad alcuni criteri e documenti strategici, dal Farm to Fork al piano comunitario di lotta al cancro. A gennaio è prevista l’ultima tornata nel Parlamento Ue per poter cambiare il testo della relazione sul Piano europeo di lotta contro il cancro ma, contestualmente, anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità si avvia a discutere la fase di negoziato del piano d’azione di lotta contro l’alcol, che prevede misure analoghe, con l’obiettivo di ridurre del 20% il consumo di alcol entro il 2030.

Per approfondire leggi il nostro articolo 

 

 

A tutto questo si aggiunge il Piano di lavoro 2022 sulla promozione orizzontale in agricoltura, approvato dalla Commissione Ue, e che attribuisce punteggi ai progetti in base alle indicazioni del piano anticancro.  Alla luce di ciò, se nel frattempo non saranno apportate modifiche, i produttori di vino (e di salumi, carni rosse, etc) si vedranno “decurtare” il punteggio di ammissione alle graduatorie dei bandi di promozione in ambito comunitario.

“Temiamo un effetto a valanga per il made in Italy, per la promozione dei nostri territori e del turismo enogastronomico in generale – conclude il presidente di Città del Vino, Angelo Radica -. Chiediamo pertanto alle nostre istituzioni e ai ministri delle Politiche Agricole e del Turismo di intervenire in questa fase finale per scongiurare il pericolo. Sono a rischio anche tanti posti di lavoro in un settore che vale, secondo il nostro Osservatorio sul Turismo del Vino, oltre 2,5 miliardi di euro di fatturato”. 

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