Bottiglie in vetro o brik e box?

Il vino di qualità non è solo in bottiglia: ci sono anche i brik e le bag in box

 Venerdì 27 maggio, alle 17, nell’azienda Cà Vescovo di Terzo di Aquileia (Gruppo Zonin), in via case Sparse 9, convegno tecnico sui contenitori alternativi per il vino

 

Il vino in cartone non è più sinonimo di bassa qualità. Si possono trovare in commercio anche ottimi vini in contenitori diversi dalla bottiglia come i brik e i bag in box. Contenitori “di ultima generazione” assai diffusi padroni soprattutto nella grande distribuzione.

Grazie alle loro forme poco ingombranti sono facilmente gestibili da parte del consumatore sia per quanto concerne l’utilizzo sia per il riciclo, concorrendo in questo modo alla salvaguardia dell’ambiente. Certo ci sono anche alcune limitazioni.

Per esempio il vino nei contenitori alternativi ha una durata inferiore rispetto a quello conservato in bottiglia (dai sei ai dodici mesi).

Di questo nuovo modo di confezionare il vino si parlerà durante un convegno tecnico, organizzato, per la prima volta in regione, da Assoenologi Fvg nell’ambito della manifestazione Cantine Aperte, a cura del Movimento Turismo del Vino.

All’incontro, che si terrà domani, prenderanno parte Rodolfo Rizzi, Presidente Assoenologi Fvg, Gianfranco Bisaro, Presidente del Gruppo Bisaro, Giordano Zinzani, Dirigente Caviro (Brand Tavernello), Dominique Fabre, Dirigente Rapak, Damiano Canali, Direttore tecnico della Cantina Ponte e Alberto Caporal, Direttore della Vigna Dogarina. Modererà gli interventi la giornalista Rossana Bettini Illy.

Durante il convegno sarà possibile prendere parte a una degustazione guidata di vini nei contenitori tetra brik e bag in box.

“Stiamo assistendo ad un cambiamento per quanto concerne le abitudini di consumare il vino – spiega Rodolfo Rizzi, presidente di Assoenologi Fvg – Nei mercati si sta facendo sempre più strada l’utilizzo dei contenitori alternativi che hanno, tra le tante cose, anche costi di produzione inferiori rispetto al vetro. In regione sta aumentando l’interesse da parte dei produttori per questo nuovo modo di commercializzare il vino in alternativa soprattutto alla damigiana”.

 Rizzi ricorda che nel 2008 l’allora Ministro delle Politiche Agricole, Luca Zaia, aveva liberalizzato la possibilità di utilizzare, per i vini Doc, i contenitori alternativi e quindi la possibilità di modificare i relativi disciplinari di produzione. “Da quel momento – conclude il presidente di Assoenologi Fvg – è stata data sempre più importanza al mercato dei contenitori alternativi. Per esaminare le nuove prospettive abbiamo organizzato questo convegno che è rivolto non solo ai produttori e ai tecnici ma anche a tutti coloro che amano il vino di qualità”.

 

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