Anteprima Chiaretto di Bardolino 2022
“Cinquanta sfumature di rosa”, parafrasando il titolo di un celeberrimo romanzo, potremmo definire l’anteprima del “Chiaretto di Bardolino”, organizzata dal Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino. Premessa: La nuova menzione entrata in vigore con il disciplinare approvato lo scorso anno ha sostituito la vecchia denominazione “Bardolino Chiaretto”.
Anche quest'anno qbquantobasta era presente. #ociseioseguiqb. Erano 50 i vini fermi proposti in anteprima alla stampa (con un folta partecipazione di giornaliste statunitensi), e ben 22 gli spumanti. Per la prima volta sulle rive del Garda sono stati protagonisti i grandi vini rosè francesi, con la presenza dei produttori di Rosès de Terroirs, associazione recentemente costituita in Francia, alla quale sono state invitate a far parte anche due aziende del Chiaretto di Bardolino. Per saperne di più su questo argomento leggi il nostro articolo, clicca il link
Nella Masterclass sono stati presentati sette vini, tra i quali il Chiaretto di Bardolino classico Keya 2021 Guerrieri Rizzardi (che ha un 8% di uve merlot e il resto di corvina), con note fumè derivanti dalle caratteristiche dei terreni della zona. Note tipiche del terroir del Garda anche per il Chiaretto di Bardolino Ròdon 2020 Le Fraghe (80%di uva corvina e il restante 20% di Rondinella; e resta in vasca per circa sei ore al fine di avere le giuste note rosa). Molto particolare il vino presentato dalla vignaiola indipendente Odile Couvert: Côtes du Rhône “Le Rosé d’Automne 2020” Domaine l’Odylèe. In pratica ci ha raccontato la vignaiola d’Oltralpe i grappoli, compresi i raspi, vengono posti in contenitori di acciaio per 8 mesi a macerare. E’ l’uva stessa che decide di far partire il processo di fermentazione: il risultato è davvero strabiliante. Un vino che stupisce in quanto ha le caratteristiche di un vino rosso pur essendo un rosè, ottimo per accompagnare piatti con tartufo o funghi, ma ottimo anche con le fragole.
Nel corso della due giorni di Bardolino c’è stata anche una degustazione di Tavel, vini prodotti nel Sud della Valleè du Rhône zona esclusivamente consacrata fin dal1936 ai rosè. La direttrice dell’AOC Tavel, Sandra Gay-Moulines, ha fornito i dati più significativi: sono 36 i produttori , con una superficie di 930 ettari di vigneto, per produrre 37,8 mila ettolitri. Vengono vendute ogni anno 5 milioni di bottiglie di rosè, il 70% delle quali restano in Francia (44% alla Gdo, 11% ai ristoranti e il resto in vendita diretta), per quanto riguarda l’export il 66% va in Belgio, il 12% negli Usa e il 7% in Germania.
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