Alcune note dal nostro Vinitaly 2025
dogajoloAlcune note dal nostro Vinitaly 2025. Anche quest'anno da Vinitaly ho preso i miei appunti per QUBÌ, ho partecipato ad alcune degustazioni con degustazioni riservate alla stampa e ho incontrato tanti amici.
I dati li conoscete: 97.000 presenze registrate con un’incidenza degli operatori esteri che sale al 33% del totale: oltre 32.000 da oltre 130 nazioni, con un incremento in assoluto del 7% rispetto all’edizione precedente. In particolare, sono aumentati i buyer dai primi tre mercati target per il vino italiano: Stati Uniti (+5%), Germania (+5%) e Regno Unito, che ha compiuto un balzo in avanti del 30%; flessione dalla Cina (-20%), ma un segno + dal Giappone (+10%). Stabili gli arrivi da Canada e Brasile.
Per quanto riguarda l’Europa, riscontri molto positivi da Francia (+30%) Belgio (+20%) e Olanda (+20%).
Annalisa Zorzetig
Il Friuli Venezia Giulia si è presentato con il nuovo allestimento nello spazio denominato”Io Sono Friuli Venezia Giulia: connessioni d’eccellenza”, che si è meritato lusinghieri giudizi da parte del pubblico e degli operatori. Spazi ben progettati e molto funzionali in un’area di 1.500 metri quadrati con ottanta aziende vinicole selezionate, per un totale di oltre 5.700 bottiglie in degustazione.
Al Vinitaly c’erano altri 58 produttori friulani con propri stand: in totale circa 500 etichette in rappresentanza delle 11 zone Doc e delle due zone Igt del Friuli Venezia Giulia: 24 le diverse tipologie di vini bianchi e rossi.
la roncaiaNello stand del gruppo Fantinel, ccolti dai cugini Stefano e Marco Fantinel, abbiamo assaggiato le novità della cantina Roncaia (del gruppo oltre alla storica Fantinel di Tauriano, ci sono le cantine Zuccolo, la Roncaia e Vidussi). Notevoli il Fusco di Roncaia (un uvaggio rosso superbo), il Ramandolo e il Picolit, con un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Con la cantina Carpineto, autentici ambasciatori della Toscana nel Mondo da oltre mezzo secolo, guidati da Laura Ruggeri, una collega che si occupa della comunicazione, abbiamo avuto modo di assaggiare alcune annate di Chianti Classico del 1995, un Nobile di Montepulciano Riserva 1997, un Cru Poggio SantEnrico 2001 e un Cabernet Sauvignon 2000, chiudendo in bellezza questa splendida degustazione con un Brunello di Montalcino 2018. Molto interessante anche la produzione di Dogajolo, che si presenta con splendide etichette made in Friuli.
terre de la custodia Degustazione speciale nello stand di Terre de la Custodia, con una immersione nei sapori autentici dell’Umbria attraverso una selezione esclusiva dei vini della cantina. A partire da un Plentis Montefalco bianco, fresco vincitore del titolo di Miglior vino bianco Doc dell’Umbria. Ho poi assaggiato un ottimo Exubera 2017 e in anteprima il nuovo Trebbiano Spolentino, il tutto accompagnato dai piatti dello chef Marco Lupi.
Mi sono dedicato anche a esplorare un appuntamento Fuori salone, all’enoteca Malandrina di Valeggio sul Mincio, dove sono custodite e conservate. nella splendida cantina dove di può anche cenare, circa 1.700 etichette. Un indirizzo da tenere in considerazione anche per una gita nella patria dei celeberrimi tortellini di Valeggio, qui denominati nodi d’amore.
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