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Aiuto! Le viti di Friulano le producono anche paesi extracomunitari. E gliele vendiamo noi!

Provocazione da raccogliere: o meglio chiarimenti sarebbero graditi da chi di dovere. Nel corso di una cena con i rappresentanti Arga a  Marano Lagunare lal ristorante Ai tre Canai, l'8 luglio, Roberto Felluga, figlio di Marco Felluga(non servono altre presentazioni), interpretando anche il pensiero dell’autorevole genitore, ha lanciato un sasso nello stagno, anzi, pardon, nella Laguna come scrive Carlo Morandini

 nel comunicato conclusivo dell'evento. 

Abbiamo combattuto per nulla per difendere e valorizzare il vitigno e il vino Tocai – ha detto Roberto Felluga – che anche noi produciamo e utilizziamo”. “Infatti – ha aggiunto – i nostri produttori di barbatelle (il Friuli Venezia Giulia è leader mondiale in questo settore) stanno esportando importanti quantità di viti di Friulano (già Tocai) in tutto il mondo”.A che cosa è servito – puntualizza – fare un passo indietro su un vino che è nostro nella querelle per il nome con l’Ungheria, se poi lasciamo che qualsiasi Paese extracomunitario, dalle ormai affermate realtà vitivinicole, possa produrre la stessa cosa scippandoci anche questa nuova denominazione”?

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