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A Scansano si vendemmia di notte

La cantina di Scansano sfida la siccità e gioca d’anticipo, dando il via alla raccolta di notte. Sono state notti intense quelle di questi primi giorni di agosto per la famiglia Terenzi – titolare dell’omonima cantina di Scansano, in provincia di Grosseto - e per i suoi dipendenti, scesi in campo per una vendemmia anticipata, al chiarore delle stelle. Ore di fatica, scandite da un lavoro minuzioso e incessante, ripagato però da risultati eccellenti, come attestano le prime analisi effettuate sul raccolto. Quest’anno le altissime temperature estive e la siccità prolungata, hanno spinto l'azienda ad anticipare i tempi della vendemmia, partita il 3 agosto, con la raccolta del Viognier, un mese in anticipo rispetto agli anni passati, e continuato in queste notti con la selezione dei Merlot, poi di Vermentino e Syrah.  Una decisione coraggiosa, imposta dalle analisi effettuate costantemente sulle campionature delle uve i cui risultati hanno richiesto l’intervento tempestivo della cantina. “In un tempo di cambiamenti climatici importanti l’imprevisto è all’ordine del giorno - spiega Balbino Terenzi, responsabile della produzione – Per questo è essenziale un monitoraggio continuo, che effettuiamo da tempo e che ci ha permesso di intervenire prima che la produzione di quest’annata fosse danneggiata”. Caldo e siccità accelerano la formazione di zucchero nelle uve e attendere settembre significherebbe esporsi al rischio, quasi certo, che al momento della vendemmia la fermentazione alcolica sia già in atto. “La raccolta di notte consente di rallentare il processo ossidativo delle uve, evitando che il caldo faccia innescare il processo di fermentazione e preservandole dallo shock termico all’ingresso in cantina – aggiunge l’agronomo Eugenio Ranchino –. In questo modo le uve conservano tutti gli aromi che poi caratterizzeranno il prodotto finale”.
Per quanto riguarda il Viognier, i livelli qualitativi sono molto alti. “In una settimana l’uva ha accelerato notevolmente la maturazione, con un’evoluzione che di solito richiede almeno una quindicina di giorni - precisa Balbino Terenzi - le rese di quest’anno sono più basse rispetto al 2016, - 30% di quantità prodotta e - 5% di resa alla pressatura, ma quello che conta per noi è preservare la qualità delle uve, per garantire un prodotto di alto livello”.
Sono partite anche le prime campionature sui Sangiovese, che solitamente richiedono tempi di maturazione più lunghi, per tenere monitorato lo stato degli acini. Il Sangiovese è un vitigno chiave nella produzione di Terenzi, dalle sue uve infatti si ottiene il Madrechiesa, fiore all’occhiello dell’azienda, espressione raffinata ed elegante della Maremma Toscana e del suo vitigno.

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