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A ogni vino il suo calice

 

Un errore che spesso si commette, quando si stappa una buona bottiglia di vino, è quello di sottovalutare l’importanza del giusto bicchiere. Oggi c’è un’ampia scelta di marche, di tipologie, ovviamente con notevoli differenze di prezzi. Lunghe sperimentazioni hanno dimostrato quanto i profumi e gli aromi di un vino possano cambiare a seconda del bicchiere o del materiale, ma sicuramente ancor oggi prevalgono vecchie e sbagliate abitudini.

La principale funzione del bicchiere è quella di riequilibrare le sensazioni, sia olfattive che gustative. Il bicchiere - c’è bisogno di ricordarlo? - deve essere perfettamente pulito e asciutto; per un uso corretto va afferrato  a “pinza” sulla base o sul gambo, mai comunque va toccata la coppa per non scaldare o alterare il contenuto con il contatto delle mani. E’ preferibile che il bicchiere sia incolore  e privo di scritte, proprio per poter apprezzare meglio tutte le sfumature cromatiche che offre il vino.

Per un prodotto da servire freddo, a bassa concentrazione di profumi, si usa un bicchiere affusolato come la Flûte; un vino maturo e importante necessita al contrario di un bicchiere Gran Cru, con la pancia, per capirci, allo scopo di farlo ossigenare e fargli sprigionare i profumi terziari (lascio agli amici sommelier il compito di illustrarne la varie tipologie).

I materiali più utilizzati appartengono alla categoria del vetro cristallo, denominazione attribuita dalla CEE di vetro al piombo. Ogni oggetto con questo tipo di vetro deve avere una etichetta che indica la categoria di appartenenza a seconda della percentuale di piombo: cristallo superiore, cristallo al piombo con almeno il 24%, vetro sonoro superiore o semplicemente vetroso.

Negli ultimi anni il mondo dei bicchieri in cristallo ha rischiato di frantumarsi dietro la spinta del Governo Usa che, da studi effettuati, per ora non confermati a livello europeo, ritiene effettiva la cessione nel vino dell’ossido di piombo presente nei calici di cristallo e pertanto ha emanato norme molto restrittive al riguardo. I bicchieri in cristallo che si vendono negli Stati Uniti hanno percentuali molto basse di ossido di piombo e in vari ristoranti, nel menu, si possono trovare frasi del tipo “state bevendo in bicchiere senza ossido di piombo”.

Ovviamente le ripercussioni ci sono state anche in Europa dove le maggiori aziende hanno drasticamente diminuito la percentuale scendendo all’11% per il “Cristallino” o molto meno per il vetro sonoro e diminuendo ovviamente anche il prezzo.

Come orientarvi nella scelta del bicchiere giusto sarà sicuramente compito dei negozi specializzati dove ognuno potrà trovare il suo calice con un occhio attento alla bellezza e l’altro al portafoglio; un calice sonoro potrà costare poco più di un euro per arrivare a trenta volte tanto per un bicchiere in cristallo soffiato.

 

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