Il Glisiùt - Nuova vita per la chiesetta di Casarsa

L’antica Chiesa di Santa Croce, nominata affettuosamente Glisiùt e gli affreschi, realizzati da Pomponio Amalteo sono un simbolo della comunità casarsese (qui si trova anche la lapide che ispirò il dramma teatrale i Turcs tal Friûl). Per conoscere più da vicino la bellezza artistica e storica de Il Glisiùt e promuovere la raccolta fondi legata al suo recupero sono state organizzate delle visite guidate durante la Sagra in quattro giornate diverse. La prima sabato 27 aprile alle  16, la seconda domenica 28 aprile alle 11, la seconda sabato 4 maggio alle 16 e la terza domenica 5 maggio alle 11. Si potrà, nelle stesse giornate di domenica 28 aprile alle 12, sabato 4 maggio alle17 e domenica 5 maggio alle 12, conoscere più da vicino anche il patrimonio di Casa Colussi Pasolini, visitare il percorso espositivo stabile sul periodo friulano di Pasolini e la mostra "Inafferrabile, lo sguardo di Pier Paolo Pasolini”, fotografie di Gideon Bachmann e Deborah Beer (per info: Ufficio IAT). 

All'antico splendore della chiesa si vuole tornare grazie al progetto “Si può dare di più” finanziato da Friulovest Banca. La banca ha infatti assegnato un conto corrente gratuito (IBAN IT67O0880564810003008101703) alla Parrocchia di Casarsa della Delizia dove raccogliere fondi fino al 30 novembre 2019. Dopo quella data l'istituto di credito cooperativo garantirà l'integrazione aggiuntiva dei fondi raccolti con un'assegnazione del 50% in più fino a un massimo di 10 mila euro: in pratica per ogni due euro raccolti dai promotori, Friulovest Banca donerà un euro aumentando così la somma a disposizione per realizzare il sogno che prevede di tornare ad ammirare, grazie alla realtà virtuale basata su delle foto del primo Novecento che saranno digitalizzate, gli affreschi dell'Amalteo perduti, causa i bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Inoltre sarà risanato l'ambiente che soffre d'infiltrazioni di umidità e riqualificata l'area circostante, che è la più antica di Casarsa.

CREDIT: Le foto di questo articolo sono di Elio Ciol e sono state reperite sul sito www.pasolinifriuli.it 

Casarsa della Delizia

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Palù di Livenza Museo aperto il 25 aprile

Il Museo archeologico del Castello di Torre (PN) il 25 aprile è aperto dalle 15 alle 18 con approfondimenti sul Palù e il neolitico. Nel sito palafitticolo neolitico (patrimonio Unesco) del Palù di Livenza, continuano gli scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia: i reperti sono conservati al Museo Archeologico di Pordenone. L'incontro farà infatti il punto sulle nuove scoperte e sui materiali rinvenuti. E' disponibile gratuitamente in museo una piccola brochure su tutti i siti palafitticoli che appartengono al sito seriale Unesco pubblicata da poco. Parallelamente a questa visita sarà effettuato un laboratorio per i più piccoli su alcuni reperti particolari del Palù: le cosiddette "pintadere", termine spagnolo che sta a indicare dei piccoli oggetti (preistorici ma non solo) in terracotta, praticamente degli stampi, di forma diversa, che servivano per imprimere sulla pelle o sui tessuti motivi decorativi come quelli dei moderni tatuaggi. Ogni bambino potrà quindi fabbricare per sé uno o più timbri, con il motivo decorativo preferito. 

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URBANIA - Pesaro Urbino - tradizioni pasquali

Crescia marchigianaCrescia marchigiana 

PASQUA A URBANIA TRA ARTE, TRADIZIONI CIBO TIPICO E GIOCO DELL’UOVO. Coratella d’agnello abbinata alla Crescia Brusca (la crescia al formaggio marchigiana), trippa, testina d’agnello, fagioli con le cotiche  il crostolo con gli affettati e formaggi locali sono solo alcuni dei piatti serviti Dalle 8 del mattino nelle osterie di Urbania, nella settimana Santa, per le tradizioni colazioni Pasquali. La piazza è teatro del tradizionale gioco del “Punta e Cul”, protagonista l’uovo, rigorosamente sodo, simbolo pasquale che rappresenta la rinascita e richiamo agli elementi della vita contadina. Mentre le sale di Palazzo Ducale troneggia il ritratto del Duca Maria Francesco I della Rovere, ritratto su tela di Tiziano Vecellio, simbolo della mostra sulle collezioni roveresche.

Gioco del punta e culGioco del punta e cul

“Punta e Cul” è un antico gioco popolare che nei giorni delle feste pasquali, torna ad animare la piazza centrale di Urbania e il Santuario di Battaglia. Una ventina di partecipanti si dispongono a cerchio, mentre le uova sode (in numero doppio rispetto ai partecipanti) vengono disposte a terra a forma di "S". Si procede con la conta per decidere chi inizierà il gioco, il sorteggiato sceglierà con attenzione l'uovo valutandone dimensione e consistenza.
Una volta scelto l'uovo la gara può avere inizio, vincerà chi riuscirà a mantenere il suo uovo intatto battendolo contro quello del vicino. Il giocatore continua così finché il suo uovo resiste, intascando tutti quelli che riesce a rompere: il gioco viene poi proseguito dal successivo concorrente e così via per i due giri. Alla fine, alcuni concorrenti rifanno il gioco battendo la parte dietro e intatta dell’uovo, appunto il cul.

Le sale di Palazzo Ducale ospitano fino al 14 luglio la mostra “Il Duca torna a casa”. Cuore dell’esposizione la tela del Duca Francesco Maria I della Rovere, ritratto su tela di Tiziano Vecellio, che torna a Urbania dagli Uffizi di Firenze, dopo 400 anni dalla sua dipartita. L’esposizione vuole ripercorrere le “Collezioni dei Della Rovere” racchiuse tra la fine del 1400 e i primi decenni del 1600 nelle sale del Palazzo Ducale. Il Duca Francesco Maria I Della Rovere vissuto negli anni del pieno Rinascimento (1490 -1538) diceva spesso di avere la corte a Pesaro, il palazzo a Urbino, la casa a Casteldurante. L’itinerario espositivo si svilupperà anche al di fuori del piano nobile del Palazzo Ducale, con tappe nel centro storico durantino: tra chiese, palazzi, monumenti e botteghe di ceramica.

 

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Masterclass BRDA HOME OF REBULA

MASTERCLASS Brda, home of rebula - VINITALY 2019. Dopo il successo delle edizioni di Brda Home of Rebula, tenutesi negli anni scorsi a Vila Vipolže e all'edizione 2018 del Vinitaly, è stata riproposta anche alla 53a edizione, una Masterclass dedicata al vino simbolo della Goriška Brda e del Collio goriziano, la Ribolla Gialla - Rebula. L’evento era riservato a un pubblico di esperti del settore, giornalisti e blogger. Noi di qbquantobasta, da sempre attenti alle evolzuioni del mondo del vino sloveno, non potevamo mancare.Di questo vitigno autoctono ne troviamo menzione storica già dal 1299. Oggi sono diffuse 4 varietà: (in italiano) Rebula verde, Rebula gialla, Rebula pazza, Rebula spargolo. Inoltre negli ultimi vent’anni sono stati selezionati 5 cloni in Slovenia. Affascinante nella sua complessa semplicità, la Ribolla ispira i produttori di vino con la sua freschezza e leggerezza, ma allo stesso tempo persuade anche come vino maturo, affinato in rovere o in qualsiasi altra botte o nelle anfore, vino macerato o di tipo orange wine, vino spumantizzato, ma anche come vino dolce prodotto con uve appassite.Ha fatto da moderatore Gašper Čarman due volte miglior sommelier europeo e mondiale. La sua passione l’ha portato a fondare quindici anni fa eVino, la prima enoteca online della Slovenia, che in un decennio è diventata un punto di riferimento qualificato e il più grande distributore di vini pregiati in Slovenia, realizzando anche un marchio di vini con il suo nome (Gašper).

Il prof. Denis RUSJAN, docente di viticoltura presso la Facoltà di Biotecnologia dell'università di Lubiana, descrive il concetto del “terroir” vitivinicolo. Termine usato per delineare un comprensorio nel quale si sviluppa una cultura collettiva delle interazioni tra un ambiente fisico e biologico identificabile, e le pratiche vitivinicole che vi sono applicate, che conferiscono caratteristiche distintive alla Ribolla Gialla. Con l’ausilio di slide, il docente ha descritto l’areale del BRDA con le sue caratteristiche e la formazione del suolo, il flysch (strati di marna/arenaria), della topografia, del clima (l'influenza del mare e dei venti), del paesaggio e della sua biodiversità. Dai grafici è balzato agli occhi, come nei ultimi decenni ci sia stato un innalzamento delle temperature medie nelle varie stagioni di 2-3°C, un fenomeno che comporta come risultato nei vini una maggiore gradazione alcolica. Un fattore da non sottovalutare e che potrebbe rivelarsi un problema nel prossimo futuro. Aleš Simčič, noto produttore assieme al padre Edi, si è soffermato su una descrizione delle metodologie di coltivazione del vitigno e della sua vinificazione. Ai partecipanti della Masterclass, una sessantina circa, sono state presentate tre batterie di Rebula, divise per tipologia.

La prima nella sua versione di vinificazione più semplice, con un affinamento in acciaio, un prodotto semplice, immediato, leggero e fresco:
MEDOT - Rumena Rebula 2018
ŠČUREK - Rumena Rebula 2018
DOLFO - Rumena Rebula 2017
ZANUT - Rebula 2016
In seconda batteria abbiamo trovato nel bicchiere cinque vini decisamente più strutturati e complessi, lo si notava da subito dal colore che non era più giallo paglierino dei precedenti ma di un colore che virava sul giallo oro. Vini che sono stati affinati in legno almeno in parte e che escono non prima dei due anni: 

JERMANN - Rebula Visvik 2016
FERDINAND - Rebula Epoca 2016 
EDI ŠIMČIČ - Rebula 2016
MARIAN ŠIMČIČ - Rebula Opaka Medana Jama Cru 2016
KLET BRDA - Rebula Bagueri 2015.


La macerazione sulle bucce è il comun denominatore dell’ultima batteria. Il colore marcato a volte opalescente del vino lo contraddistingue dai precedenti. Qui l’affinamento può avvenire in legno o anfora di piccole o grandi dimensioni. Qui la macerazione rende il vino complesso: a livello olfattivo note di erbe aromatiche, spezie, confettura fino alla cera d’api. All’assaggio un vino nettamente diverso, da un’uva considerata neutra troviamo una estrema complessità con note tanniche seppur leggere, un altro mondo, quello degli “orange”… nNcchia per i palati più esigenti.
KRISTIAN KEBER - Brda 2015
ERZETIČ - Amfora Belo 2015
RADIKON - Ribolla 2012
GRAVNER - Ribolla Gialla 2010

A ogni assaggio è intervenuto il produttore o un suo collaboratore, dando indicazioni sulla azienda e in particolare sul vino presentato. Luca Gardini, miglior sommelier del mondo 2010, ha condotto la degustazione rilevando con gli aspetti gusto olfattivi più identificativi di ognuna delle 13 ribolle presentate. A conclusione di questa intensa mattinata, Gašper Čarman ha rinnovato il prossimo appuntamento alla “3a ELITE WINE EXPERIENCE” che si terrà  dal 27 al 29 agosto 2019 nel Brda, dove verrà proposta una importante verticale di Rebula.

 

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Shopping da Atrio e la Pasqua si fa bella. E buona!

Sabato pomeriggio: l’italiano medio va al centro commerciale. E sabato 6 aprile mi sento perfettamente a mio agio nel ruolo di italiana media. Ma si avvicina la Pasqua e la spesa deve essere mirata. Tanto più che mi sono lasciata sedurre dalle proposte dell’Osterjause, la merenda pasquale carinziana, pubblicate proprio questo mese su qb. Non ci sono dubbi: è ora di tornare da Atrio, il centro commerciale alle porte di Villaco che riesce sempre a soddisfare le mie esigenze. Un piccolo ed esaustivo compendio di carinzianità per quando non c’è tempo di andare nei piacevoli dintorni di Villach, dai laghi alle terme ai boschi. Potete anche prendere la strada normale al bivio di Carnia, eviterete un sacco di lavori in corso nelle gallerie autostradali. Da Tarvisio seguite la 83, così non c’è neppure bisogno di acquistare la vignetta. Dritti dritti arriverete da Atrio. Unica raccomandazione obbligatoria: rispettate i segnali stradali con i limiti di velocità, ce n’è uno via l’altro, dai 50 ai 70 km, ma in tutto sono appena 25 i km da fare. Parcheggio sotterraneo gratuito: non segnatevi solo il numero dove lasciate la vettura ma anche la lettera alfabetica: è seccante gironzolare fra le auto con i pacchetti della spesa. Pesano!

Appena entrati, i friulani si sentiranno a casa davanti all’ampia Cantina di Tavagnacco! Come sempre comincio il giro con una sosta alla cartina-mappa calpestabile con la più grande veduta aerea della Carinzia, dove bambini con i genitori si divertono un sacco.

E’ l’ora dell’aperitivo, questa volta vado da Stern, servizio sempre cortese ed efficiente. In molti bevono gingerino con l’arancia, volentieri mi adeguo.

Il bello di Atrio è che ha praticamente tutte le merceologie che vi aspettate in un centro commerciale, molte le marche in franchising, molte le marche italiane soprattutto nella moda, ma la luce, la disposizione degli spazi, forse l’abitudine a parlare a bassa voce degli acquirenti locali, gli danno quasi un tono intimo. Saccheggio H&M con tutte le ultime proposte primaverili per bambini, dai calzoncini con gli squali alle magliette con i dinosauri: essere nonna sta diventando una creativa occupazione. Al negozio dei profumi mi lascio sedurre da quello del maestro profumiere austriaco vincitore di un concorso. Un tocco local ci vuole. 

Irresistibile il richiamo di Franz con i suoi panini e altre proposte stile street food. 

Scelgo il pulled pork, enorme e con il tocco che mi piace: non solo con pomodori e insalata, ma con cavolo cappuccio affettato sottile. Ben bilanciato con le spezie e la salsa. Divido il panino creando una similciotola di pane (tanto più che il tutto è servito su piatto di ceramica) e mangio di gusto.

Tutto il resto dei negozi, drogherie, cartolerie, oggettistica parla di Pasqua: è il regno delle uova e dei coniglietti pasquali con declinazioni davvero inaspettate e piacevoli. Non potrete restare a mani vuote, troverete senza problemi un regalino per tutti. Se il reindling (la gubana pasquale carinziana) e la focaccia con le uova sode colorate (a forma di corona anziché di treccia come le nostre titole triestine) le avete acquistate al grande supermercato interno ad Atrio, fermatevi – sempre al piano terra, anche da Danke Bauer, una sorta di stand a forma di bancarella contadina: ha tutto quello che vi può servire: affettati e formaggi di fattoria, liptauer in primis e ho trovato anche la mitica salsa di uova sode e cren che a Pasqua verrà spalmata sul prosciutto cotto con la pinza. A Trieste ci vuole! Insomma sono riuscita a fare il pieno di prodotti e doni, soddisfacendo poacevolmente in alcune ore, la mia voglia di shopping. 

Last but not least. Al primo piano, in una zona di passaggio ma niente affatto sacrificata, c'è anche una biblioteca con servizio di book crossing. Bella idea! 

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Due chef sloveni alla cena evento di Vini Veri

Continua il successo dell'alta cucina slovena: il Ristorante di ViniVeri a Cerea (VR) vedrà protagonisti della-cena evento a quattro mani venerdì 5 aprile 2019, la ben nota Ana Roš, chef del ristorante Hiša Franko di Caporetto (Kobarid)  e lo chef Damjan Fink del ristorante Hiša Fink di Novo Mesto, tre cappelli della guida Gault&Millau. Ad accompagnare le creazioni degli chef i vini dei vignaioli artigianali di Viniveri. 

Il MENU
Insalata dente di leone con fiori di primavera, asparagi croccanti e tuorlo di uovo da allevamento all’aperto 

Fiori di zucchine ripieni con ricotta di Tolmino e spinaci, meringa con semi di zucca e olio di zucca

Ravioli ripieni di ortiche con pancetta di Krškopoljc (maiale autoctono sloveno)

Capretto con rotolino croccante di cavolo, piselli,salsa di miele e timo

Meringa sambuco e fragole

PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI QUI  

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Tempo di primavera al Castello di Thiene

Nel cuore delle terre del Palladio, il 6 e 7 aprile 2019 è in programma Tempo di Primavera, un'elegante mostra-mercato che celebra il risveglio primaverile. Oltre settanta espositori da tutta Italia ricreano nel castello di Thiene, risalente al '400 l'atmosfera degli antichi mercati. L'iniziativa si svolge nel parco, nella dimora, e nelle antiche scuderie con una sezione esclusiva dedicata al comparto artigianale dell'equitazione. Troverete abbigliamento sartoriale, accessori per la casa, ricercati bijoux per lei. Fiori e piante con laboratori di floreal designer e ideazione di pareti di verde verticale. Per i più piccoli: battesimo della sella, caccia al fantasma con Jar Creative Group e intrattenimenti da favola. Aperto il sabato dalle 10 alle 20 e la domenica dalle 10 alle 19. Ingresso a pagamento.Ingresso a pagamento.

 

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Festival della Malvasia in dieci tappe

Ventunesima edizione del Festival della Malvasia, Il Gusto raffinato del Mediterraneo, a Portorose, in Slovenia.  “Ogni anno il nostro Festival fa un passo in più – ci racconta con orgoglio Ingrid Manhič, presidente dell’Associazione dei Viticoltori dell’Istria Slovena. Quando è nato, nel 1998, comprendeva solo produttori e conoscitori della Malvasia dell’Istria slovena, ma nel tempo si è trasformato in un evento internazionale.” Nei due giorni di esposizione, i visitatori hanno potuto assaggiare circa 170 Malvasie (divise nelle categorie: spumante, fresca, matura, macerata e passita) di oltre 70 produttori provenienti dalla Slovenia (Brda, Vipavska dolina, Carso e, naturalmente, Istria), dall'Italia e dalla Croazia. Un’occasione unica per conoscere più da vicino questo vitigno dal quale si possono produrre molte tipologie di vini. Noi di q.b. quantobasta c'eravamo e abbiamo selezionato dieci Malvasie (senza stilare classifiche), impresa non facile visto l’elevato livello qualitativo dei vini presenti all’evento.


Bio Posestvo Vina Montis & Eko Laura  Malvazija Laura Montis 2015 (macerata). Profumi di frutta bianca matura quali pesca e litchi si alternano a note iodate di salsedine. Leggera nota speziata di pepe bianco. Sorso equilibrato, rotondo e dal finale sapido e leggermente mentolato. Dieci giorni di macerazione e sosta di un anno in botti di acacia.  L’utilizzo delle botti di acacia viene spesso abbinato alla Malvasia da diversi produttori in zone vitivinicole differenti, per esempio l’azienda Cotova Klet in Carso e Valter Sirk nel Brda. Assaggiando di seguito le tre Malvasie è percettibile un fil rouge olfattivo. L’acacia è un legno molto più delicato degli altri, non dona al vino i classici sentori di vaniglia, ma nel caso della Malvasia esalta le note speziate e balsamiche.

Domačija Ražman Malvazija Antiqua 2016 (macerata). Avvolgente al naso, colpisce per le note di albicocca e ananas essiccati accompagnate da sentori minerali che anticipano un sorso fresco, slanciato, ma allo stesso tempo rotondo di prolungata persistenza. Due settimane di macerazione, fermentazioni spontanee e due anni in tonneau.

Kmetija Mahnič  Malvazija 2000 (passita). Una vera sorpresa. Vendemmia tardiva attaccata da Botritys (muffa nobile). Veste giallo dorato con sfumature ambrate, profumi caldi di frutta matura, confettura, frutta secca e resina. In bocca conquista con una freschezza inaspettata che bilancia perfettamente il residuo zuccherino apportato dalla surmaturazione delle uve.

Montemoro Organic Wines  Malvazija Amorus 2013 (macerata). Oro antico lucente. L’articolato corredo olfattivo propone sia note fruttate tropicali di mango, ananas e frutto della passione che erbe aromatiche, foglie di alloro e fieno. Il tutto avvolto da un leggero velo fumé. In bocca si distingue per eleganza e piacevolezza, sorso strutturato ed equilibrato.

Posestvo Brič Malvazija 2018 (fresca). Conquista per la sua tipicità. Profumi nitidi e diretti: fiori bianchi, frutta a pasta bianca. Mela, pera e pesca si intrecciano a sentori agrumati e accenni minerali. In bocca è fresca, lineare e corrispondente con un finale sapido che contribuisce alla piacevolezza dell’assaggio.

Vina Markovič Rajski Opoj 2016 (passita).  In fase di fermentazione vengono addizionati i fiori di sambuco. Al naso è molto profumata: pesca nettarina, crema pasticcera, fiori di acacia, tiglio e ovviamente sambuco! Il sorso è bilanciato, rotondo con una vena agrumata e sostenuto da una piacevole mineralità.

Vinarstvo Rebula Br’Stovska Penina Malvazija 2010 (spumante). Perlage fitto e persistente. All’olfatto profumi di lieviti e pasticceria seguiti da sentori di frutta a pasta bianca, soprattutto mela e pesca. Note aromatiche anticipano la freschezza del sorso che eccelle per struttura e eleganza. Finale gustoso e fruttato. 90 mesi sui lieviti.

Vinarija Tomaz Malvazija Sesto Senso 2015 (macerata). Le lunghe macerazioni e i 18 mesi in legno conferiscono al vino un particolare profumo di caffè, fave di cacao e spezie dolci, i sentori fruttati sono più tenui, in sottofondo. Il sorso è corrispondente, molto avvolgente, ma non manca il lungo finale sapido e persistente.

Baccellieri Greco di Bianco 2013 (passita). Conquista già alla vista con il colore giallo dorato dai riflessi ambrati.  Il ricco ventaglio olfattivo apre con note di confettura di albicocca, agrumi canditi e frutta esotica essiccata con un fondo delicatamente marino. Morbidezza e freschezza regalano un contrappeso gustativo pressoché perfetto, lungo finale sapido con richiami fruttati.

San Lunaris Marina 2016 (spumante).  Malvasia rifermentata in bottiglia “col fondo”. Colore giallo paglierino con riflessi verdolini accompagnato da un perlage vivace. Fragranti note fruttate regalano suggestioni di mela e gelatina di agrumi, seguono gelsomino, melissa e crosta di pane. Piacevoli sensazioni che si confermano e si esaltano all’assaggio. Sorso energico e scattante che invoglia la beva.


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Quattro nuovi chef in JRE Slovenia

“Black and White”: una splendida serata, con cena di beneficenza, ha festeggiato nella Torre medievale dell’hotel Evropa di Celje l’ingresso di quattro nuovi chef nella famiglia dei Jeunes Restaurateurs d’Europe della Slovenja: David Vračko, Grega Repovž, Gašper Puhan, Luka Košir. 

La vulcanica presidente Marcela Klofutar, del ristorante Vila Podvin, ha saputo coinvolgere tutti i cuochi dell’associazione (assenti giustificati Ana Roś, Tomaž Kavčič e Jure Tomič, peraltro molto attivi tra i Jre in qualità di ex presidenti e rappresentanti dell'associazione  in Europa). “Una scelta non casuale quella che ha voluto un dress code in bianco e nero, per sottolineare le diversità e i contrasti della Slovenia – ha spiegato. "Abbiamo voluto mettere assieme l’esperienza degli chef professionisti con la freschezza dei giovani studenti. Il denaro raccolto sarà infatti utilizzato per finanziare alcune borse di studio per giovani camerieri nei ristoranti Jre in tutta Europa”. ph Rok Dezelakph Rok Dezelak 

Dopo i finger food accompagnati dai vini offerti dalla famiglia Puklavec e da Vina Koper, la cena ha avuto inizio con un delizioso piatto a base di salmone, zenzero, ostrica e cetriolo. Particolari i canestrelli serviti con cavolfiore, limone e uova di trota.

Gusto deciso per il pollo con patate, cappuccio e topinambur, che ha fatto da prologo al cervo con tarassaco e scalogno, servito con un ristretto di carne.

Si può definire sublime, per quanto insolito, il gelato ai porcini, con ginepro, abete e ribes nero.

Un mix davvero coinvolgente che ha visto lavorare assieme alle new entry gli altri membri della famiglia JRE Slovenia, i quali stanno esplorando con risultati eccellenti, la ricchezza della diversità della loro nazione, costruendo in tal modo il futuro culinario del paese che nel 2021 sarà “regione europea per la gastronomia”.

credit foto: Rok Dezelak

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Glocal Gourmet

La società Hit in collaborazione con la Scuola di biotecnologia di Šempeter pri Gorici e lo chef italiano Emanuele Scarello due stelle Michelin, lancia il progetto GLOCAL GOURMET, con l'obiettivo di costruire un ponte tra la ricchezza enogastronomica locale e lo stile di vita più sostenibile. L'impegno comune mira allo scambio di competenze nel settore dell'enogastronomia e alla riduzione d'uso della plastica nell'ambiente lavorativo e nelle nostre case. Nella foto in alto alcuni allievi, la preside-Barbara Miklavčič Velikonja, lo chef Emanuele Scarello, gli Matjaž Šinigoj e Dalibor Janačković.


I cuochi devono impegnarsi a tutelare la biodiversità, ha sottolineato Scarello, "devono mettere qualcosa di diverso nel piatto oltre al cibo”. Aderisco quindi con convinzione a Glocal Gourmet, il progetto promosso dal gruppo Hit di Nova Gorica. ‟Crediamo nel futuro sostenibile, rendendone un'opportunità per aumentare il valore aggiunto del turismo,‟ ha dichiarato  Martin Šabec, direttore dell'hotel Perla, dove è nato il progetto, volto inannzitutto al 2021, quando la Slovenia sarà la Regione Europea della Gastronomia. Infatti, proprio la cucina rappresenta il ponte tra la ricchezza enogastronomica locale e lo stile di vita più sostenibile. Per questo motivo nella società Hit sono nate diverse iniziative, tra cui primeggia l'impegno per ridurre l'uso della plastica nell'ambiente lavorativo". Il concetto di local è la base dell'eccellenza".  Col progetto Glocal Gourmet, che vede coinvolti i cuochi del gruppo Hit guidati dallo chef Matjaz Sinigoj, si punta a diffondere pratiche, sostenibili fin dalla scuola: bene 380 gli allievi della scuola di biotecnologia di Nova Gorica che forma  sia i futuri agricoltori sia i futuri cuochi.  Con Glocal Gourmet sono in programma anche eventi culinari di alto livello, ospitati dal ristorante Calypso. A partire dal 21 marzo quando chef ospite sarà proprio Scarello. 

 

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