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Successo straordinario per Oro di Ramandolo

L'impegno dei viticoltori di Nimis: “Con l'aiuto di tutti facciamolo diventare  un evento annuale di promozione del territorio”. Oltre 500 persone presenti a Nimis e nelle frazioni di Ramandolo e Cergneu per celebrare il ripetersi della magia dell'Oro di Ramandolo. Il Ramandolo DOCG, nettare di colore ambrato, si ricava dai grappoli di Verduzzo giallo asciugati dal sole o lasciati appassire sui graticci. La torchiatura avviene normalmente tra fine ottobre e metà novembre; solo a cavallo di San Martino quindi, nelle terre del Ramandolo (tra Nimis e Tarcento, alle pendici del Monte Bernadia) si può festeggiare la chiusura dell'annata, con il mosto che si avvia, senza fretta, a diventare – come si legge nel disciplinare “un vino di color oro, leggermente tannico, di corpo, amabile, con profumo di acacia, di frutta matura come le susine, le albicocche e il miele di montagna, molto equilibrato e piacevole”.

L'edizione 2018 di Oro di Ramandolo (le precedenti edizioni si erano svolte nel 2012, 2014 e 2015) è stata resa possibile dalla positiva collaborazione tra l'Associazione dei produttori di Ramandolo ed il Consorzio Tutela Vini Colli Orientali e Ramandolo, che ha inserito la manifestazione nel più ampio contesto del suo programma di promozione. 

Cinque i luoghi di svolgimento (la Cantina I Comelli di Nimis, punto di partenza e di arrivo del tour; le cantine Dario Coos a Ramandolo e la Roncaia a Cergneu; la country house Ramandolo Club e la storica Osteria di Ramandolo) che sono stati collegati tra loro da un efficiente servizio di bus-navetta che ha consentito agli ospiti di spostarsi con rapidità e sicurezza. L'organizzazione è stata validamente supportata dai volontari della Pro Torlano.

Il pubblico, sollecitato da una campagna sviluppata principalmente attraverso i social, ha risposto in maniera massiccia, ed è stato accolto in maniera impeccabile da vignaioli, ristoratori, produttori dell'agroalimentare friulano; in totale, oltre una cinquantina di imprenditori che hanno toccato con mano ancora una volta l'importanza di fare sistema, anche prendendo per la gola – con vini, salumi, formaggi, trota, ortaggi, dolci, confetture e golosi assaggi di cucina tradizionale e non – gli ospiti giunti da tutta la Regione ma anche, numerosi, dal vicino Veneto e dalla Carinzia. Tra i prodotti di eccellenza, in primo piano il Prosciutto di San Daniele DOP, quello di Sauris IGP, la Pitina “new entry” tra i pochissimi prodotti regionali tutelati dalla Comunità Europea; brand come il Caffè Illy e la Grappa di Ramandolo; ospiti d'onore, con un banco d'assaggio, il Refosco di Faedis e lo Schioppettino di Prepotto, anch'essi fiori all'occhiello del territorio dei Colli Orientali, con le DOCG Ramandolo, Picolit e Rosazzo.

Soddisfazione unanime di produttori e pubblico, che in maniera corale, hanno lasciato agli organizzatori un messaggio univoco: l'auspicio che Oro di Ramandolo riesca a divenire un appuntamento annuale. Augurio condiviso dal presidente del Consiglio Regionale, Piero Mauro Zanin, che con la sua presenza ha assicurato il supporto delle istituzioni per questa e per tutte le iniziative che promuovono in modo integrato l'economia del territorio mettendo assieme enogastronomia, tradizioni, cultura e ambiente.

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