PALÙ DI LIVENZA: SITO PALAFITTICO E PATRIMONIO AMBIENTALE
In provincia di Pordenone, nella zona umida e paludosa che si estende tra i comuni di Caneva e Polcenigo a valle del fiume Livenza, si trova il sito palafitticolo del Palù di Livenza, uno tra i più antichi dell'Italia settentrionale. Grazie all'eccezionalità della datazione storica dei ritrovamenti e all'importanza che l'area archeologica ricopre in Italia, nel giugno 2011 il Palù è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, e rientra nella serie dei Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino assieme ad altre 18 località italiane distribuite in Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento e Veneto.
Il sito insediativo era popolato fin dall'antico Paleolitico (4900 a.C. ca.) e dagli scavi effettuati sono emerse tre diverse tipologie di strutture palafitticole che testimoniano un insediamento del luogo fino al Neolitico recente. I materiali rinvenuti e recuperati sono molto numerosi e costituiti principalmente da strumenti in pietra scheggiata, da frammenti ceramici e da resti lignei delle strutture delle capanne; meno comuni, ma attestati sono anche gli oggetti di legno di uso quotidiano tra i quali di rilievo sono un frammento di remo o pagaia, un grande vaso, un frammento di immanicatura d'ascia e un attingitoio in corso di lavorazione. Interessanti i dati paleobotanici che hanno consentito la ricostruzione delle attività agricole neolitiche e dell'habitat naturale all'epoca del villaggio riconducibile al cosiddetto querceto misto popolato da cervi, caprioli e cinghiali.
Il Palù di Livenza, oltre che per le sue pecularietà archeologiche note fin dall'800, è anche un luogo di grande interesse naturalistico, dove trovano vita diverse specie avifaunistiche palustri e varie piante igrofite.
- Creato il .
- Ultimo aggiornamento il .