La tela del doge: Venezia in giallo

Nei pressi del Ponte de le tetteNei pressi del Ponte de le tetteIn una Venezia quasi da cartolina, nel mezzo del carnevale, uno stravagante e insolito commissario, Marco Manente si trova a indagare sull’assassinio misterioso di un giovane senza arte né parte. A prima vista sembra un delitto d’onore o un regolamento dei conti fra balordi ma è destinato a rivelarsi come un ordito fitto nel quale si affiancano il furto di un capolavoro della pittura cinquecentesca, i traffici di quel che resta della Mala del Brenta, i pasticci di un delinquente dilettante, timido e dal cuore buono. Manente è un poliziotto politicamente scorretto, sensibile al fascino femminile al punto da finire a letto con la procace fidanzata della vittima. Il che non rende le indagini più semplici... Ma il commissario riesce a collegare i fili della vicenda e a risalire ai colpevoli, utilizzando il suo fiuto e tutti i mezzi a sua disposizione, inclusi quelli non consentiti. Questa la presentazione ufficiale del libro/giallo/romanzo. Ma seguendo il  commissario Manente, protagonista de "La tela del Doge" (Cairo editore), sulle tracce di un assassino si può scoprire un'latra Venezia attraversando con il protagonista  il Ponte delle Tette, il Campo di S. Isepo o il Rio terrà degli Assassini, calli e fondamenta di una Venezia "minore", ricca di storia e di leggende. L'autore è il giornalista-economista Paolo Forcellini, veneziano doc, che  conosce bacari e trattorie spesso fuori dal circuito dei "foresti", nelle callette più "sconte", dove gustare i migliori cicchetti.  Da sottolineare: Manente beve quasi solo i migliori vini del triveneto!

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