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Hostaria 2018 Festival del vino a Verona

Non solo Vinitaly: a Verona c'è anche Hostaria '' Il festival del Vino''.  Un fine settimana entusiasmante ricco di allegria e cultura che ho vissuto da ospite per conto di qb quanto basta. Dal 12 al 14 ottobre ho potuto riscoprire Verona con altri occhi oltre ad ammirarla nuovamente per la sua storia e bellezza. Un'osteria a cielo aperto, l'evento che ha coinvolto il cuore di Verona, dove gli incontri di cultura e buon gusto legato alla tradizioni hanno creato un'atmosfera estremamente piacevole, educativa e festosa.

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Hostaria è un evento che si contraddistingue per la sua sensibilità volta alla ricerca di valorizzare il prodotto enogastromico e della cultura del saper bere coniugandola con interventi dai mille stimoli di scrittori, artisti e poeti evidenziando ancora di più il fascino della città. Un percorso di 3 km tra piazze, vie e ponti di una bellezza incontrastata. I dettagli sono la perla di questa manifestazione: cibi di tradizione, ''sbecolerie'' negli stand, ovvero ''le casette in legno '', hanno rivelato novità di un mondo in continua evoluzione ma che rispetta la tradizione.

Duecento le tipologie di vino, locale e nazionale, disseminate lungo le vie del centro. In ogni ''casetta'' sono proposti 3 vini che l'azienda ha scelto per l'occasione. Per poterli degustare si deve esser in possesso dei ''gettoni'', che vengono utilizzati come mezzo di scambio e forma di pagamento per consentire di capirne il valore anche ai neofiti del mondo del vino. Per il vino base il valore è un gettone, due gettoni per il vino di qualità superiore mentre tre sono i gettoni per degustare il vino selezionato direttamente da alcuni sommelier. Da qui la scelta dei singoli di approfondire o meno la conoscenza del vino e le sue peculiarità descritte sapientemente da chi lo serve.

Le ''sbecolerie'' altro aspetto delizioso e sorprendente. Una degustazione di formaggi vaccini di tradizione millenaria Monte Veronese DOP, formaggi prodotti in un area prevalentemente montana che comprende la Lessinia. Essi sono di due tipologie diverse per tecnica e forma: uno a latte intero dal sapore delicato, l'altro d'allevo, che a sua volta si suddivide in 'mezzano' dal sapore leggermente intenso e il 'vecchio' che risulta invece molto più saporito. La curiosità è nel nome: Monte Veronese deriva dal termine dialettale Veronese ''monta'' che significa mungitura. Successivamente l'assaggio di ''Tortellini di Valeggio sul Mincio'', pasta sottile, sapore delicato, ma utile a dar forza alla farcitura avvolgendo il palato e confermando, insieme ai gnocchi, il trionfo del sapore della tradizione. Tra vini e sbecolerie, ci tengo a menzionare il ''Fugasi di Monzambano'' l'antico pane contadino con la possibilità di farcitura di porchetta o di salame entrambi Mantovano dei Colli Morenici.

Un'esperienza indimenticabile del buon gusto, uno sguardo alla storia, allo stimolo intellettuale e al divertimento durante tutte le tre giornate.

Le conferenze riempiono spazi e conferiscono valore a un contesto già molto importante. Un esempio sono la conferenza dello scrittore e teologo Vito Mancuso, o i momenti '' catartici'' del comico Flavio Oreglio o la suggestione con Diego Cugia ''Jack Folla è tornato'' o l'incontro dello scrittore Matteo Bussola, il tutto allietato da musiche e suggestioni artistiche.


Di sera, dopo la chiusura prevista alle 21.00, ad attenderci  c'è il dopo festival' con selezioni di birra artigianali e musiche, anche qui in un contesto suggestivo a rallegrare ulteriormente il pubblico. Novità dell'edizione 2018  l'area dedicata alla Foresteria nei Giardini esterni dell'Arsenale austro-ungarico con le eccellenze vitivinicole provenienti da tutta Italia (24 le cantine presenti) e la formula del '' biglietto di coppia'' in cui è compresa la salita con funicolare a Castel San Pietro per il brindisi in terrazza, abbracciati da un paesaggio estrememente emozionante. Letture e musiche creano emozioni indelebili mentre la ''Benedizione della Vendemmia'' nella chiesa di Santa Anastasia animata dal coro Sardo Chorus in ringraziamento alla madre terra per i frutti concessi, è testimonianza della forte sensibilità che contraddistingue l'evento. 

Hostaria Verona giunta alla quarta edizione, un successo con ben oltre 33.000 presenze composto da un pubblico prevalentemente giovane, registra numeri in continua crescita.
L'accoglienza qui ha il ruolo fondamentale, come suggerito dal nome stesso di osteria, la cui funzione da sempre è sinonimo di ospitalità, convivialità e condivisione, riscontrato, infatti, nei volti dei numerosissimi visitatori entusiasti e nella loro partecipazione attiva agli incontri culturali proposti.  Grande successo dunque per Hostaria Verona! Emblema di un valore culturale che instilla il rispetto del decoro e del bere responsabile, sintomo di una capacità sociale di virtù, che valorizza contemporaneamente la bellezza e la storia della città che in questa veste ospita prodotti e produttori eccellenti anche molto giovani, abili e appassionati, creando in ottica solidale un evento davvero speciale all'insegna della grande qualità di cui Verona da sempre è protagonista. 



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