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Alla scoperta della goriziana Villa Louise

villa louise

Successo per l’iniziativa di Fondazione Coronini e Fai. A fare da ciceroni sono stati gli studenti del corso di Architettura dell’Università di Trieste. Un migliaio i voti complessivi per lo storico edificio nell’iniziativa del Fondo Ambiente italiano. Villa Louise, seicentesca dimora goriziana, fu per anni residenza principale dei conti Coronini. L’apertura è stata resa possibile grazie all’iniziativa organizzata dalla Fondazione Coronini-Cronberg (proprietaria dell’immobile) e dal Fai, il Fondo per l'ambiente italiano, nell’ambito della manifestazione “I Luoghi del Cuore". Oltre a entrare nello storico edificio, i visitatori hanno potuto esprimere la loro preferenza nel banchetto appositamente allestito all'esterno. Grazie ai voti raccolti oggi, che si sono aggiunti a quelli delle scorse settimane, Villa Louise ha raggiunto un migliaio di preferenze nel contest promosso dal Fai e da Intesa-San Paolo. Sesto nella classifica regionale tra i luoghi dimenticati da valorizzare, l'edificio goriziano potrà comunque raccogliere ancora altri consensi, dal momento che l'iniziativa proseguirà fino al 30 novembre.

Per tutta la mattinata, gli studenti del Corso di Architettura hanno condotto i visitatori alla scoperta della dimora, focalizzando la propria attenzione sulla storia dell’edificio e la sua architettura. Nelle sale, infatti, è stato possibile ammirare i progetti elaborati dagli stessi studenti in occasione della rassegna “Gorizia dimenticata_Villa Louise”, svoltasi nell’ottobre dello scorso anno nelle Scuderie di Palazzo Coronini-Cronberg, con lo scopo non soltanto di sensibilizzare l’opinione pubblica su uno degli edifici più belli della città ma anche di fornire delle proposte innovative per una sua futura destinazione d’uso. I pannelli realizzati dagli universitari sono stati quanto mai apprezzati, complice la splendida mattinata di sole, dal momento che all'interno della Villa l'unica luce fruibile è quella naturale.

UN PO’ DI STORIA - Nota anche come Palazzo Studeniz (antico toponimo della località dove sorge), la villa presenta i caratteri di una palazzina residenziale di periferia, perché all’epoca dell’edificazione l’immobile si trovava molto distante dal perimetro urbano, collocata proprio al limite del ripido pendio che scende verso il corso del torrente Corno.  Le origini di un primo corpo di fabbrica risalgono al 1676, come risulta dalla data incisa su un arco di volta, e sembrano legate alla famiglia Studeniz, cui spettavano le pertinenze agricole della villa, estese fino all’altezza dell’attuale corso da un lato, sulla retrostante valletta del Corno e sui fondi limitrofi dall’altro. Le ali laterali sono probabile aggiunta settecentesca, forse legata a uno dei numerosi cambi di proprietà che hanno segnato la storia del complesso fino alla prima parte del secolo scorso (tra tutti lo storico Carlo de Morelli e i della Torre di Sagrado). Dal 1912 è tra le proprietà della famiglia Coronini, che l’aveva ereditata nel 1912 dall’ultima discendente della famiglia Smart Löhneysen.

GLI ULTIMI INTERVENTI – Nel 2000 è stato eseguito un intervento di pulizia del parco della Villa, anche allora grazie all’Ana Gorizia. L’anno successivo, la Fondazione Coronini ha provveduto a effettuare un ripasso del tetto, al fine di garantire la sicurezza dell’immobile, con un investimento di 70 milioni di lire. Ogni anno la Fondazione interviene con mezzi propri per la manutenzione ordinaria del verde e con interventi di ditte specializzate per i lavori straordinari. Le forti piogge degli ultimi anni hanno contribuito a lesionare una parte della copertura, con il conseguente emergere di fenomeni di infiltrazioni.

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