Nuovo direttivo della Pro LocoBuri

La Pro Loco Buri ha un nuovo direttivo, eletto qualche mese fa. Che c'azzecca un articolo sulla Pro loco nella sezione Lifestyle? C'azzecca eccome: primo le Pro Loco nelle nuove direttive del turismo regionale FVG sono rinnovati punti di riferimento della promozione del territorio, poi perchè la presidente della Pro Loco Buri è giovane e donna, quindi in pieno trend. Questa è un'anticipazione dell'articolo che uscirà sul numero di maggio del mensile cartaceo di gusto e buongusto qb quantobasta. Come vedete dalla foto, una Pro loco in larga parte al femminile (gli eletti sono - in ordine alfabetico – Raffaella Canciani, Rosalba Canzutti, Stefano Di Giorgio, Loredana Durì, Gabriele Iuri, Francesca Merlo, Laura Pezzarini, Barbara Potocco, Valter Tomasettig). Un direttivo giovane con una nuova giovane presidente: a sostituire Emilio Bardus c’è infatti Raffaella Canciani, impiegata in un’agenzia assicurativa. Dopo la presenza a Sapori Pro Loco a maggio in Villa Manin, l’appuntamento
più importante per la Pro Loco Buri è senza dubbio l’organizzazione e promozione della Fiera Regionale dei Vini il 13, 14, 15 giugno.
Come è maturata questa tua scelta di partecipare attivamente alla vita del tuo paese?
Fin da piccola ho sempre partecipato - insieme alla mia famiglia - alle attività organizzate in paese, iniziando con la pesca di beneficenza. La scelta di propormi come presidente non è stata immediata, ci ho pensato un po’. Il nuovo gruppo è formato da persone sempre attive nella
vita del paese, un gruppo forte che ha la voglia di lavorare e migliorare insieme anche alle altre persone che affiancano la Pro Loco. Questo mi ha spinta a fare questo passo.
Come pensi di promuovere con nuovo slancio la Pro loco?
Il nuovo direttivo intende continuare a organizzare al meglio l'evento più importante,
la Fiera Regionale dei Vini; siamo orgogliosi per il 3° anno consecutivo di ospitare la finale nazionale della Guida Vini Buoni d'Italia. Ma ci sono anche Sapori Pro Locon a Villa Manin in maggio e Friuli doc in settembre, oltre ad altri appuntamenti che coinvolgono il paese: come la 16° edizione de Le Balonade il primo fine settimana di luglio. Obiettivo importante è sicuramente quello di ampliare il numero dei soci. I tesserati - oltre a sostenere la Pro Loco nelle sue attività – avranno anche agevolazioni su servizi da parte di società, musei, teatri. Voglio qui ringraziare Emilio Bardus e il suo direttivo che nei 4 anni precedenti si è impegnato
a promuovere e far crescere la Pro Loco. Non finiremo mai di ringraziare i numerosi volontari - molti di loro non sonoabitanti di Buttrio - che lavorano e si impegnano in tutte le manifestazioni che coinvolgono il nostro paese. Buttrio e la Pro Loco hanno bisogno dei volontari!
Qualche anticipazione sulla nuova Fiera dei Vini 2014?
La Fiera che si svolgerà nei giorni 13, 14, 15 giugno anche quest'anno si pone come una vetrina scintillante dei vini autoctoni della regione e questa è la sua prima “mission”, con degustazioni e incontri molto interessanti. Affiancati da laboratori sulla panificazione e il lievito madre con un protagonista di livello nazionale come Giovanni Gandino, maestro dell’arte bianca. Numerosi gli eventi adatti ai bambini, alle famiglie, con la fattoria didattica e l'ora del racconto tutti a ingresso e partecipazione gratuita. Riconfermata la notte bianca della serata inaugurale, il suggestivo lancio delle lanterne il sabato sera e il sempre atteso palio delle botti. Il parco di Villa di Toppo Florio ospiterà la ProSpilimbergo con un ricco menù per i visitatori. Tra le novità 2014: la partecipazione di Natura & Benessere che propone piatti vegetariani e vegani, ma anche molto altro. In più la Filologica Friulana ha scelto Buttrio per presentare una delle sue principali manifestazioni "la Fraie de Vierte". Stay tuned! Seguiteci sul sito www.proburi.it
e sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/FIERA-REGIONALE-DEI-VINI-DI-BUTTRIO/113307292019889?ref=hl

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Mughetto, un fiore nel vaso di cioccolato

La festa del Primo maggio in Francia ha due origini e due storie. Una risale al XVI secolo, l'altra ritrova le sue origini nell'America di fine Ottocento. Una è dedicata a un fiore, l'altra a tutti i lavoratori. La leggenda del 1500 è legata al mughetto, nome scientifico Convallaria majalis, fiore orginario del Giappone, ma diffuso in tutta Europa nel Medioevo. Denominato in alcune lingue "Lacrime di Maria" appare spesso nei dipinti religiosi ai piedi di Maria prostrata davanti al Figlio in croce. Piccolo fiore apparentemente umile e discreto, in  reatà cela qualità nascoste e legate a miti e magie. Timidido, timido spunta con  le sua campanelline bianche a inizio primavera  per annunciare l'arrivo delle belle giornate, attira gli sguardi con la sua forma snella ed elegante, il suo delizioso profumo è delicato e avvolgente un vero invito ad annusarlo e coglierlo, ma... attenzione: l'apparenza inganna. Tanta purezza e fragilità sanno come difendersi: se ingerito è tossico e in alcuni casi persino mortale. Meglio quindi lasciarlo lontano da bimbi e animali.
I Celti lo consideravano magico ma anche simbolo di buon augurio. Greci e Romani l'associarono al mito di Apollo e di Flora. Ma fu il re Carlo IX che istituzionalizò in Francia l'omaggio del mughetto come portafortuna. Nel 1561 nel suo viaggio per raggiungere Reims, dove sarebbe stato incoronato re il 5 maggio, si vide offrire un mazzetto di mughetti come buon augurio. Sorpreso, decise di riprendere questa tradizione ogni anno e di offrire alle dame della corte un rametto di questi fiori bianchi simbolo di fortuna. L'abitudine si diffuse rapidalmente riscontrando un grande successo in ogni dove. Quando le  feste danzanti erano comuni in tutte le campagne, artisti e personaggi dello spettacolo dedicarono al mughetto poesie e canzoni. Per rendere più dolce il dono, dopo la Seconda Guerra mondiale con la riscoperta del cioccolato, pasticceri e cioccolatai  iniziarono a vestire i rametti  di fiori con vasi di croccante cioccolato nero riempiti di morbida mousse: un successo! Dopo il cioccolato pasquale in Francia il Primo maggio è un altro grande momento dolce tutto da gustare.

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46° parallelo: la guerra dappertutto

A Udine dal 25 aprile al 25 maggio “46° PARALLELO. LA GUERRA DAPPERTUTTO”, Visite guidate ai rifugi antiaerei di piazza Primo Maggio e dei Giardini del Torso. Un ricco calendario di mostre e visite guidate per ricordare, a quasi 70 anni dal 25 aprile del 1945, cosa rappresentarono quegli anni  per gli udinesi e per il popolo friulano. Dopo un’anteprima con l’inaugurazione della mostra “La rosa bianca” a palazzo Morpurgo, partirà ufficialmente venerdì 25 aprile l’ampio programma messo a punto dall’assessorato alla Cultura e realizzato grazie al supporto e alla collaborazione del Servizio Infrastrutture I del Comune e di numerosi enti e associazioni del territorio. Evento nell’evento saranno le straordinarie aperture al pubblico dei due rifugi antiaerei cittadini, quello sotto i Giardini del Torso in via Del Sale, aperti per la prima volta lo scorso anno durante alcune affollatissime date, e quello sotto il colle del castello in piazza Primo Maggio. Sabato 26 aprile, sabato 3 e 10 maggio dalle 15 alle 18 sarà infatti possibile visitare gratuitamente i due rifugi, grazie alla collaborazione con l’Archivio di Stato di Udine (per informazioni e visite di gruppi è possibile contattare il PuntoInforma del Comune allo 0432 414717). Il rifugio antiaereo di piazza Primo Maggio è stato costruito durante la guerra. Il progetto originario, poi ridimensionato, prevedeva l’attraversamento di tutto il colle, con accessi da Giardin Grande, via Manin e piazzetta Marconi. Per l’occasione verrà anche allestita una piccola mostra realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato, che ha curato anche la ricerca storica e la selezione delle fonti. Il rifugio antiaereo del Giardino del Torso (esempio di ‘ricovero tubolare’) è stato invece già restaurato e aperto al pubblico alla fine del 2012. Al suo interno sono presenti alcune panche e pochi oggetti per l’emergenza: lumi ad olio, lampade tascabili, cassetta di pronto soccorso e maschere antigas. Qui le visite guidate saranno svolte dagli studenti della V D Turistico dell’Isis “Stringher”.
Dal 25 aprile al 25 maggio sarà inoltre allestita al Museo Etnografico del Friuli in via Grazzano una sala in cui, attraverso immagini dell’epoca, oggetti, documenti storici e registrazioni audio, si richiamano alcuni aspetti della vita della popolazione locale in tempo di guerra. Un periodo segnato non solo dall’angoscia per gli uomini impegnati al fronte, ma anche dalla minaccia delle incursioni aeree, dall’oscuramento, dagli arresti, dalla carenza di generi alimentari, dalla mancanza di informazioni e dalla presenza dell’esercito tedesco che ha occupato il territorio del Friuli-Venezia Giulia dal settembre 1943 fino ai giorni della Liberazione, nell’aprile 1945. La mostra, intitolata “Vivere in guerra” è realizzata in collaborazione con l’Archivio di Stato e le registrazioni audio, come ad esempio quelle trasmesse durante la guerra da Radio Londra, sono state curate da Radio Spazio103.
[Apertura: dal 25 aprile al 25 maggio 2014, da martedì a domenica, ore 10.30-17.00; dal 1° maggio ore 10.30-19.00 Ingresso: mostra e museo 1 euro. Per informazioni: Tel. 0432 271920.

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Visite guidate gratuite a Villa Manin

GRATIS! Dal 20 aprile al 4 maggio, visite accompagnate gratuite alla mostra Trame di cinema a Villa Manin di Passariano (UD). Per tutta la sua durata, la mostra Trame di Cinema è accompagnata da un fitto calendario di eventi collaterali (particolarmente ricco il palinsesto delle prossime settimane!) e, a partire dal periodo pasquale, ci sarà anche l'occasione di accedere alle visite accompagnate gratuite programmate quotidianamente dal giorno di Pasqua, domenica 20 aprile, fino a domenica 4 maggio in due orari, alle 11.00 e alle 16.00. La mostra resterà aperta tutti i giorni, ad esclusione di lunedì 28 aprile, con il seguente orario:
- da martedì a venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00
- sabato, domenica, lunedì 21 aprile, venerdì 25 aprile e giovedì 1 maggio dalle ore 10.00 alle ore 20.00

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Premio Caiazza: ecco i vincitori

Nella Lounge di Federlegno Arredo è stato assegnato a Milano il premio Caiazza Cciaa di Udine in collaborazione con Asdi Sedia, alla presenza anche del viceministro all’economia Casero e del presidente Federlegno Snaidero. Ecco i vincitori: dalla Finlandia al Giappone, dall’Italia alla Danimarca, Da Pozzo e Gortani hanno conferito oggi il primo premio, due riconoscimenti speciali e tre menzioni a progettisti internazionali di sedute, tutti under 35. Il Premio Caiazza, contest promosso dalla Camera di Commercio in collaborazione con Asdi Sedia, è rivolto a giovani architetti, designer, studenti e progettisti di sedute under 35 da tutto il mondo. Il premio è dedicato alla memoria di Ernesto Caiazza, indimenticato protagonista dell’industria della sedia friulana. La Giuria ha vagliato quasi 150 progetti e ha individuato, oltre al Primo Premio e ai due Riconoscimenti Speciali, anche tre ulteriori progetti degni di menzione. Tra il pubblico, anche il figlio di Ernesto Caiazza, Massimo. Il primo premio è andato a “Naru Chair” dei progettisti Onni Aho, finlandese classe 1989, studente alla Lahti University of applied sciences, Institute of design, e Satoru Mochizuki, giapponese, nato nel 1990, studente alla Kanagawa University graduate school of Engineering, Department of Architecture. I Riconoscimenti speciali sono andati a Innocent Chair, di Giada Giovenali, architetto italiana, nata nel 1983, e a Nude Chair, di Camilla Dahl, danese, nata nel 1987, studente alla University of Washington. La giuria, come detto, ha evidenziato anche alcune menzioni d’onore: a Loopu di Fabio Damiani (architetto italiano classe 1983), a Seduta 121 di Marco Maggi (italiano, nato nel 1988, studente all’Università degli Studi di Firenze) e Twine (della designer italiana Antonella Di Luca, classe 1982).

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Messico circa 2000: a Miramare

Mex Pro: un progetto installativo dalle dimensioni maestose, un ponte culturale internazionale che celebra  in Italia l’arte contemporanea messicana. Accade a Trieste nel 140° anniversario  dall’apertura delle relazioni diplomatiche  tra l’Italia e il Messico”. A cura di Maria Campitelli, Fernando Galvez de Aguinaga, Gerardo Traeguez, Manolo Cocho, Marieta Bracho, Luca Caburlotto, Rossella Fabiani, Lucia Krasovec Lucas ‘MESSICO CIRCA 2000’ / 90 artisti messicani
Scuderie del Castello di Miramare - Trieste 15.4.2014 – 15.9.2014 – h 10-18 tutti i giorni
opening 14.04.2014 18.30
Parte integrante del progetto PONTE INTERNAZIONALE DI ARTE CONTEMOPORANEA ITALIA-MESSICO - promosso dall’Associazione culturale triestina GRUPPO78 già dal 2010 in una prospettiva di scambio culturale concordato tra i due paesi sul terreno dell’arte contemporanea – MEX PRO è l’ambizioso progetto internazionale che si svolgerà a Trieste nel corso del 2014 con successive espansioni nazionali e internazionali. Un progetto che - oltre all’intrinseca valenza culturale – ha anche il merito di celebrare il positivo, rinsaldato rapporto tra l’Italia e il Messico in occasione del 140° anniversario dall’apertura delle prime relazioni diplomatiche tra i due paesi.
Due i segmenti principali nei quali MEX PRO si articola, la mostra MESSICO CIRCA 2000 e l’installazione 2.501 MIGRANTES dell’artista Alejandro Santiago.
Con 87 artisti messicani provenienti dalla collezione Josè Pinto Mazal, MESSICO CIRCA 2000 è l’esposizione internazionale che aprirà il 14 aprile 2014 nelle sale delle Scuderie del Castello di Miramare dando di fatto seguito  alla grande mostra di artisti del Gruppo78 tenutasi da gennaio a settembre 2013 in Messico prima a Oaxaca negli spazi La Telarana e La Calera, poi a Torreon presso il Museo Arocena. Curata da Maria Campitelli con la collaborazione di Manolop Cocho, Fernando Galvez de Aguinaga e Gerardo Traeguez la mostra approda in uno dei luoghi simbolo di Trieste – le Scuderie del Castello di Miramare  - sito particolarmente significativo per quanto riguarda  gli storici rapporti tra Trieste e il Messico, relativamente alla vicenda di Massimiliano d'Austria che andò a morire oltre oceano dopo essersi costruito a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, un'altra dimora evocativa del modello di Miramare.
Costruita con la passione, il rigore e la conoscenza di un visionario dell’arte contemporanea, la collezione “CIRCA 2000” di Josè Pinto Mazal si compone di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 da artisti messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione.
La collezione si attiene a una pluralità di tendenze, privilegiando tuttavia i lavori che si traducono in “quadri”. Appaiono tutti i generi consacrati, dal paesaggio al ritratto al nudo, al realismo sociale alla tendenza primitiva, a tematiche sacre come il citazionismo arcaico e surreale generi e modalità molto spesso tra loro sovrapposti ed intrecciati, secondo un corposo paradigma messicano che tende di preferenza al racconto complesso, prediligendo in ogni caso una intensa, debordante figuratività. Molti degli artisti che esporranno a Trieste hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d’arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all’I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell’estremo Oriente, in Australia.
Su tutte le tendenze esplose in Europa come nel resto del mondo, approdate poi in Messico, s’inserisce, ineludibile, sotteso o dichiarato, un imprinting tipicamente messicano. Cioè un retaggio insopprimibile, un legame con le culture passate, con le grandi, terribili, innumerevoli civiltà precolombiane, azteca, maya, olmecha, toltecha, che incombono con le loro straordinarie vestigia, sparse nel paese, che parlano di grandezza, di milioni di abitanti, di tempi favolosi, di incessante produttività sotto regimi ferrei e soprattutto di morte. Morte intesa come un anello del ciclo vitale. Una sorta di “dna”, oscuro e misterioso, che contraddistingue l’arte messicana così dell’attualità come del passato.
Questa grande iniziativa culturale sarà corredata a Trieste da una schiera di eventi collaterali distribuiti in spazi pubblici come il Museo Revoltella /Galleria d’Arte Moderna e privati sì da invadere nel 2014 la città di significative presenze messicane restituendo un’immagine a tutto tondo della cultura messicana.
Tali eventi, assieme a presentazioni, incontri anche su altre tematiche, dalla cucina messicana alla letteratura, al cinema, si svolgeranno in date successive, con inaugurazioni preferibilmente il 14 dei mesi successivi, per un simpatico richiamo alla main opening del 14 aprile, in modo da tener viva l’attenzione e l’interesse del pubblico sull’iniziativa nel lungo arco di tempo previsto della sua apertura, aprile-settembre 2014.


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Case antiche in mostra a Udine

Case antiche in mostra a Udine: il primo appuntamento martedì 15 aprile alle 17 a palazzo Morpurgo. Dieci incontri - da aprile a giugno - organizzati dalle Gallerie del Progetto e dall’ateneo friulano per riscoprire la città e le sue antiche case  Ospiti del primo incontro saranno Anna Frangipane, Vittoria Masutti, Lucia Stefanelli e Francesca Tamburlini. “Si tratta di un’iniziativa aperta a tutti – spiegano gli organizzatori –, che vuole trasformare i documenti in parole e i percorsi virtuali in percorsi reali, per riscoprire la città e le sue antiche case. Complice l’appassionata disponibilità di tanti studiosi che, da anni, si dedicano alla trasmissione dei valori tangibili e intangibili dell’edificato storico”. Punto di partenza di questo viaggio in dieci tappe  è l’opera di Giovanni Battista della Porta, le “Memorie su le Antiche case di Udine”, a pochi mesi dalla consegna ufficiale alla Città del lavoro curato dal Dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’Ateneo udinese di cui è responsabile scientifico Anna Frangipane, in collaborazione con il Comune di Udine, la Biblioteca Civica “Vincenzo Joppi”, Sezione Manoscritti rari, e l’Archivio di Stato di Udine. Un progetto di ricerca  che ha permesso di rendere fruibili via web le Memorie e oltre 600 mappe e disegni conservati presso i Civici Musei, la Biblioteca civica e l’Archivio di Stato a Udine. Complice la rete, le “Memorie” hanno assunto così la valenza di un archivio aperto per la conoscenza della città storica, uno strumento in divenire la cui struttura permette di ipotizzare, negli anni, l’integrazione di ulteriore documentazione e contributi digitali.
Il progetto, a cui hanno aderito anche l’Ufficio Città Sane del Comune, l’Ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Udine, il Fai, Italia Nostra e l’associazione udinese Amici dei Musei e dell’Arte, si ripropone di effettuare degli incontri e delle passeggiate suddivisi in tre ambiti: “Delle Antiche Case”, “Nelle Antiche Case” e “Tra le Antiche case”.
Memoria sulle antiche case di Udine

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Humus Park al Fuori Salone

Humus Park partecipa all’evento Essentially Wood al Fuori Salone in occasione del Salone Internazionale del Mobile 2014 di  Milano (8-13 aprile). In attesa della sua quarta edizione al via il 18 maggio nel pordenonese, il land art meeting Humus Park sbarca a Milano in occasione del Salone del Mobile (dall’8 al 13 aprile) con la collaborazione all’evento Essentially Wood del Gruppo Santarossa. A ospitare il progetto -  che punta a far comprendere i diversi valori guida del Gruppo, presentando l’esperienza , il saper fare e la ricerca dell’eccellenza  attraverso una vera e propria bottega artigiana che lavorerà dal vivo – sarà il Brera Design District all’interno dell’Accademia di Brera. Il legame con la natura e con il design italiano verrà interpretato dai giovani artisti partecipanti che, destrutturando  materiale di recupero del Gruppo (ante, sedie, tavoli) realizzeranno diverse opere da esporre su dei tronchi appositamente preparati, posizionati lungo il percorso di accesso all’area espositiva. I direttori artistici di Humus Park, Vincenzo Sponga e Gabriele Meneguzzi, coadiuveranno gli studenti nella loro opera di interpretazione del legno, come  materia prima unica ed essenziale, prezioso regalo della natura. Gli stessi studenti parteciperanno in seguito al Land Art meeting Humus Park, dove avranno l’occasione di operare a fianco di artisti nazionali e internazionali.

 

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The Glamour of Italian Fashion

“The Glamour of italian fashion”: è questo il titolo della retrospettiva che il Victoria & Albert Museum dedica alla moda italiana dal 1948 a oggi: dagli abiti delle sorelle fontana ai nuovi fashion designer, passando per i gioielli di Liz Tayor, e gli abiti di Ava Gardner. L'immagine del 1955 è dell'archivio Giorgini. Fu proprio Giovanni Battista Giorgini a far nascere ufficialmente  a Firenze, nelle sale di villa Torrigiani, l'alta moda italiana nel febbraio del 1951, con  il First Italian High Fashion Show.  The Glamour of Italian Fashion 1945-2014 è visitabile fino al  27 luglio. Chi passa per Londra si metta l'appunto in agenda.

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Pioppeto friulano protagonista a OLtRE

 

OLtRe progetto-installazione di immagini e parole ideato da Cristina Cominotto, in collaborazione con Chiara Pippo, ha come protagonista un pioppeto friulano. Fino al 10 aprile l'esposizione è visibile al Bar Savio di Udine.
Il pioppeto di “OLtRe”, tra immagini e parole, in mostra al Savio fino al 10 aprile. Ancora pochi giorni dunque per visitare l’installazione nel locale di piazza XX settembre. Da sabato 12 aprile, la mostra, con l’aggiunta di nuovi pezzi, si sposta nell’atrio del Municipio di Fagagna grazie all'iniziativa del Gruppo Giovani e del Comune.
L’installazione è il risultato di un’approfondita selezione degli oltre 300 scatti al pioppeto friulano protagonista delle immagini, che Cristina Cominotto incrocia sul suo percorso di settimana in settimana, ormai da quasi due anni. Le foto sono realizzate in corsa, volutamente in movimento, senza impostazioni né sovrastrutture, con lo strumento più semplice: non una reflex ma un telefonino, nemmeno di ultimissima generazione, che riesce però a cogliere esattamente i timbri dell’emozione che Cristina cattura con il suo sguardo, mentre viaggia sulla strada affiancata dagli alberi. Il pioppeto cambia  con i giorni e le stagioni e Cristina ne segue la vita, fissa nello scatto le prospettive disegnate dalle sequenze di fusti, rami e foglie, gli influssi del sole, del vento o della pioggia, i canali naturali creati dalla velocità, che terminano in piccoli o grandi portali di luce. Il proseguire, il fissare un momento che però lascia aperti nuovi orizzonti, è l’ingrediente di fondo di “OLtRe”, nato da un percorso personale e poi diventato percorso condiviso. Sì, perché si parte dalle foto di Cristina e si prosegue nelle parole, suggestioni che Chiara Pippo coglie, offrendo alcuni modi possibili di “decifrare” quel tragitto fotografico. Anche sulle parole, così come sulle immagini, c'è stato un lavoro di selezione e semplificazione: da brevi racconti, per sottrazione, si è arrivati a gruppi di pensieri. Come le foto, anche le parole sono “scatti”, scatti ai pensieri che scorrono e vanno, a loro volta… oltre.
Al Savio, “OLtRe” è alla sua prima esposizione, dopo essere stato parte di “Art tal Ort 2013”, rassegna di teatro “per strada” che per una sola sera anima da alcuni anni l’ultimo giorno d’agosto a Fagagna, dove Chiara e Cristina vivono - e dove l’installazione tornerà, appunto, a partire dal 12 aprile.

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Quando l'arte incontra il cioccolato

uovo di pasqua by Pierre Herme dedicato a Beat Zodereruovo di pasqua by Pierre Herme dedicato a Beat Zoderer

Come resistere quando l'arte incontra il cioccolato...  Per questa Pasqua Pierre Hermé ci sorprende ancora!
La Svizzera è nota per il suo cioccolato ma tra i suoi fiori all'occhiello non mancano gli artisti contemporanei, fra questi Beat Zoderer, artista nato a  Zurigo che espone in tutto il mondo. Quadri e sculture investono gli spazi con forme e colori puri.  Pierre Hermé scopre prima i suoi quadri e poi le sue opere tridimensionali.
Rimasto affascinato da queste creazioni, inizia a riflettere a una sua personale interpretazione. Da questo progetto nasce un uovo in cioccolato eccezionale, proposto in edizione limitata, riprodotto solo in quindici esemplari.
Le strutture metalliche dell'artista trovano una corrispondenza nelle bande in cioccolato. Un nuovo nero è la struttura portante nascosta dai colori.  Realizzato in puro cioccolato nero del Brasile, piantagione Paineiras, ricco di note agrumate e accenti di frutti di bosco, questa creazione cela altre piccole delizie al cioccolato. Questo omaggio a Beat Zoderer è sicuramente dei più dolci.
un'opera di Beat Zodererun'opera di Beat Zoderer

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