Festival della Comunicazione a Camogli

Prima edizione del Festival della Comunicazione a Camogli. Da venerdì 12 a domenica 14 settembre 2014 il borgo marinaro di Camogli, in Liguria, ospita la prima edizione del Festival della Comunicazione . La manifestazione è ideata e diretta da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer. Tre giornate con circa 70 eventi gratuiti tra conferenze, workshop, spettacoli, escursioni, mostre. Oltre 60 gli ospiti, tra giornalisti, blogger, social media editor, economisti, scrittori, filosofi, semiologi, scienziati ed esperti di pubblicità e comunicazione. Sguardi diversi per fare un punto su come cambieranno nei prossimi anni la trasmissione dei saperi, la formazione, i media,il marketing, il nostro modo di relazionarci con gli altri. Tutto il programma, vai sul sito:  www.festivalcomunicazione.it

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La storia del torchio per l'uva

Esposizione presso il Museo Etnografico del Friuli in borgo Grazzano 1, Udine sulla storia del torchio da uva. Una cinquantina di modellini in scala 1:10 realizzati da Geremia Nonini e fedelmente studiati in fonti antiche, rilevamenti, verifiche nei musei specializzati, illustrano la storia del torchio, a partire dal torchio primordiale in cui le vinacce, poste in una conca di pietra appena sbozzata, venivano pressate con alcune pietre caricate sulla parte superiore. Figurano modelli e varianti di torchi a pressione diretta, a sacco (le vinacce venivano strizzate per torsione del sacco di fibre vegetali in cui venivano poste), a leva, a cunei, a vite centrale. Sin dal momento in cui l’uomo scoprì che dal frutto della vite si poteva ottenere una bevanda gustosa ed inebriante è sorta la necessità di spremere completamente l’uva per ottenere il massimo prodotto nel modo più agevole possibile.
Non esistono a tutt’oggi precisi riscontri documentari o archeologici sui primitivi metodi usati per quest’operazione. Possiamo soltanto immaginare una spremitura fatta con le mani o con i piedi (tuttora praticata) considerando che questi erano i mezzi naturali più immediati a disposizione dei primi vinificatori. Probabilmente le operazioni di pigiatura dell’uva e di torchiatura (o strizzatura) delle vinacce, in seguito ben distinte, si riducevano a una sola operazione, ma è verosimile che ben presto si siano “inventati” attrezzi idonei a spremere fino all’ultima goccia di succo che con la fermentazione si sarebbe trasformato nel prezioso vino. Così prezioso da diventare bevanda prescelta per le libagioni rituali e da chiamare in causa gli Dei dell’Olimpo con Dioniso (Bacco per i romani), nato da Giove, dio del vino e della viticoltura che, con la sua strana corte di sileni, satiri, fauni e baccanti ha avuto un importante ruolo nella mitologia. L’importanza del torchio strumento fondamentale per la produzione del vino è dimostrata anche dall’elevato significato simbolico attribuitogli nel culto religioso. La vite, il grappolo ed il vino sono tutti elementi presenti nella Bibbia con una forte carica simbolica. Nel libro di Sirach (31,25-31) si enunciano le buone regole per come bere il vino, “… come un’acqua di vita è il vino per l’uomo, quand’esso lo beve con moderazione. Che vita è quella senza vino, che è stato creato sin dagli inizi per dare gioia? Lietezza; godimento e desiderio provoca il vino, quand’esso viene bevuto a tempo debito e con moderazione ….”. Numerose sono nel corso dei secoli le illustrazioni dedicate al “torchio mistico”.
Nell’atrio del Museo sono inoltre esposti oggetti della collezione Ciceri fra cui i boccali friulani da vino dalla caratteristica policromia floreale oltre a particolari bottiglie di vetro, piatti dei mesi, insegne e oggettistica.
Venerdi 19 settembre alle ore 17.00 Geremia Nonini in un percorso guidato illustrerà aspetti storici e tecnici dei diversi modellini esposti.

 


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1914 quando il Belgio fu cancellato

I VIAGGI NELLA STORIA: “1914 QUANDO IL BELGIO FU CANCELLATO” YPRES, LIEGI, BRUGES, BRUXELLES. Dal 19 al 23 settembre. Nell’agosto del 1914, mentre l’Europa era sull’orlo della guerra, la Germania inviò un ultimatum al neutrale Belgio informandolo che ne avrebbe varcato i confini e intimando al governo del re Alberto I di non opporre resistenza. Questa piccola nazione, con il suo ridotto e antiquato esercito, scelse invece di combattere. Le speranze risultarono vane e il Paese fu presto invaso, ma la sua valorosa resistenza fornì alla Francia e alla Gran Bretagna il tempo sufficiente per mobilitare le forze. In seguito l’esercito belga, dopo essere stato ricostruito, mantenne il controllo del settore più a nord delle Fiandre sul fronte occidentale. E combatté sia contro l’offensiva tedesca di primavera sia nella successiva e vittoriosa controffensiva alleata. Dal 19 al 23 settembre prossimi un viaggio dedicato ripercorrerrà quei luoghi. Ovviamente ci sarà anche altro da vedere considerando che  Bruxelles è una delle città più verdi d'Europa, solo uno degli infiniti colori della "patria dei fumetti" che oggi colorano le facciate e gli angoli delle strade. Bruxelles è anche una corsa in tram fino a Ixelles, a caccia delle facciate Art Noveau di Victor Horta partendo da Avenue Louise. Un  giorno intero del viaggio sarà dedicato a Ypres. Sul finire del 1914, al termine della “corsa verso il mare”, la cittadina di Ypres  assunse il ruolo di ultimo caposaldo dell’esercito Inglese, prima della regione prossima alle coste del Belgio, completamente inondata per impedire l’avanzata tedesca. La prima battaglia di Ypres inaugurò, tra l’altro, un nuovo, tremendo sistema per cercar di aver la meglio sul nemico: l’uso indiscriminato di gas letali che  presero poi il nome identificativo generico di “Iprite”, dalla stessa cittadina Belga. Ma Ypres è anche Il mercato del tessuto, uno dei capolavori dell'Architettura gotica sul centrale Grote Markt, la piazza del Mercato grande, uno dei più grandi edifici civili del Medioevo. Nel corso della prima guerra mondiale fu più volte colpito dai bombardamenti. Tra il 1933 e il 1967 si iniziò la lunga e meticolosa ricostruzione Oggi, il mercato del tessuto di Ypres ospita un museo dedicato ai ricordi della prima guerra mondiale e dal 1999 fa parte della lista dei campanili di Belgio e Francia del patrimonio dell'umanità promossa dall'UNESCO. Bruges e Gand fanno da corollario alle città "da non perdere". Con le sue architetture medievali, i suoi canali e le cioccolaterie ricche di prelibatezze, Bruges svela il lato più romantico delle Fiandre; è una città da vivere, un borgo medievale da girare a piedi, anzi in cui perdersi passeggiando.  il Burg e il Markt, le più belle piazze della città quali godere del silenzio delle stradine e piazze,  in una dimensione fuori dal tempo. GENT-GAND simboleggia il capolavoro del recupero architettonico nelle Fiandre, Gent racconta secoli fastosi e  tradizioni corporative nelle sue facciate di mattoni patinati, nel mercato coperto dei panni di lana, nella variopinta e variegata vita notturna dei bruine cafè e dei kroegen. Poi Liegi, di nuovo teatro di guerra. La battaglia di Liegi segnò l'apertura dell'offensiva tedesca, l'invasione del Belgio e fu la prima battaglia della prima guerra mondiale. L'attacco contro la città cominciò 5 agosto 1914 e si concluse il 16 agosto, quando l'ultimo forte belga si arrese. L'invasione del Belgio ha segnato l'ingresso del Regno Unito nella guerra, la forza inattesa delle difese della città ha permesso agli Alleati di organizzare e preparare la difesa della Francia. Feudo del Sacro Romano Impero germanico e primo principato vescovile nella storia della Chiesa, oggi Liegi è una città piena di atmosfera e di carattere, con un passato ricchissimo di storia. Distesa sulle rive della Mosa, è una città cosmopolita, allegra ed esuberante grazie anche alle migliaia di studenti della sua importante università che fanno capo al famoso “Carré”, nel centro della città.

Info Cividin Viaggi Tel 040/3789382
DOCUMENTI NECESSARI Carta d’identità valida per l’estero in corso di validità
QUOTA DI PARTECIPAZIONE A PERSONA IN CAMERA DOPPIA Minimo 15 persone    790,00 €

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Fare gli agricoltori a casa Sting

palagiopalagioVolete scoprire la campagna toscana in una tenuta Vip? Basta pagare! Scrive Federica Sanna per il “Corriere Fiorentino” che Sting propone ai visitatori una giornata nella sua tenuta Il Palagio sulle colline toscane in zona Figline Valdarno: si possono fare lavori nel vigneto, raccogliere le olive e anche provare l'ebbrezza della zappa. L'invito arriva direttamente dal cantante inglese come si legge sul The Telegraph online. Bastano 208 sterline per un giorno.
Lo staff vi invita a cominciare la giornata sui campi con un bel pic-nic, poi uno dei manager della tenuta tiene una ezione su come coltivare i campi. Un bel cestino vuoto è a disposizione per essere riempito con prodotti a scelta  Alla fine della giornata vi spetta anche un bicchiere di vino Sangiovese chiamato "Message in a bottle" in vendita a 12,5 sterline. Nella tenuta (foto luxury estate) ci sono anche sei dependance affittabili per il week end.

 


LA TENUTA - Sting ha comprato la tenuta nel 1999 e da allora l’ha completamente trasformata. Era in stato di abbandono e ora produce vino, olio e miele. L’apertura alle attività «extra» della tenuta è cominciata nel 2013 quando Sting ha messo in affitto le sue sei dependance per trascorrere week end o organizzare degli eventi. E chissà quale sarà la prossima trovata.

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Hundertwasser House

Il sito Boredpanda ha chiesto ai propri lettori di votare i 25 edifici più colorati del mondo. Al primo posto la Hundertwasser House di Vienna, un complesso di case popolari dipinte e decorate con ceramiche colorate.

 



A seguire i più impensabili e fantasiosi incontri tra forma e colore: la casa-conchiglia in Messico, una facciata che produce musica con la pioggia, la Rainbow House di Brooklyn, la Boca a Buenos Aires, murales in case abbandonate, edifici antichi e asili per bambini. Il risultato è un insieme di meravigliose stranezze prodotto della fantasia e creatività umana.Il sito Boredpanda ha lanciato una sfida ai propri lettori: nominare i 25 edifici più colorati del mondo. Al primo posto finisce la Hundertwasser House di Vienna, un complesso di case popolari dipinte e decorate con ceramiche colorate - Istanbul e Mykonos occupano il secondo e terzo posto, seguono Brooklyn, Messico, Argentina...

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Biavità a Grado con la Regina di San Daniele

biavitàbiavitàPer la rassegna Savoy Arte, all’Hotel Savoy di Grado in via Carducci 33 sabato 30 agosto alle 18.45, aperitivo con gli artisti Bluer&Maran. La serata avrà come protagonista la Regina di San Daniele della Friultrota. Bluer e Maran hanno come curriculum la presenza di più di cento mostre allestite in tutto il territorio nazionale e internazionale e questa mostra all’Hotel Savoy nasce dal rapporto di grande amicizia e stima fra il veneziano Bluer e il gradese Gianni Maran e fa parte di un dialogo sincero e appassionato, che diviene collaborazione di progetti d' arte e creatività.
Il mare, le lagune e il Cielo insieme alla comune passione per Biagio Marin li orientano al blu, alla luce, verso la "Biavità".

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Nedisia ai Colonos

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: "La serata di sabato 9 agosto, con la presentazione del progetto Nedisia ai Colonos, ha segnato l'inizio del crowdfunding, il finanziamento popolare per la realizzazione del film. Non sarà soltanto un film, sarà un percorso condiviso e collettivo, un modo alternativo per mantenere viva la progettualità e la determinazione nel costruire quello in cui si crede. Non da soli, ma con l’aiuto di molti.  La pagina per la raccolta fondi è questa
HTTPS://WWW.INDIEGOGO.COM/PROJECTS/NEDISIA-FILM-PROJECT [1]
La pagina facebook è questa HTTPS://WWW.FACEBOOK.COM/NEDISIA [2]
Ogni vostro contributo è essenziale, che sia economico, di diffusione o di idee per promuovere ulteriormente il progetto. Altre iniziative di presentazione sono in cantiere, altre ancora se ne
possono immaginare insieme.
Nel frattempo vi chiediamo il favore di diffondere e condividere per quanto possibile i link, con i vostri strumenti social o con il semplice passaparola.
NIKAM IMMAGINE VIDEO DI PAOLO COMUZZI
Via F.Urli, 12 Udine
cell. 3334961804
tel. 0432/Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.



Links:
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[1] https://www.indiegogo.com/projects/nedisia-film-project
[2] https://www.facebook.com/nedisia

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Oggi Brodo (di ferragosto)

Non è domenica, ma è festa quindi giorno di lettura. Ecco una parte dell'articolo che ci è piaciuto assai, pubblicato oggi su Il Foglio a firma Pietrangelo Buttafuoco. Nel Sud del sud dei Santi il pranzo di Ferragosto è come un letto apparecchiato di lussuria. Oggi brodo. domani, poi, ancora festa. A Ferragosto si mastica il brodo di gallina. Oppure quello di tacchino (detto anche, il Pipì-u). E si mangia, il brodo - lo si morde - perchè si accompagna con le palline. Sono i composti di manzo tritato, piccole polpette roventi più del liquido, messe a galleggiare insieme ai formati di pasta adatti: corallino e risoni. La conversazione è ridotta al minimo. Sgranocchiare il brodo, ad agosto, richiede energia. Si suda, ovvio, ma al tempo stesso ci si conforta. E' un supplizio cui ci si presta volentieri. Serve a incamerare ciò che è buono. E ciò che è bello. Il brodo infatti più che buonissimo, è "bellissimo"...

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Mostra fotografica di Gianenrico Vendramin

A Palazzo Toffoli di Montereale Valcellina, sabato 2 agosto alle ore 17.00 si inaugura la mostra del fotografo sanvitese Gianenrico Vendramin: I ritmi, i lavori, i frutti della terra “Vedere e interpretare” il ciclo e lo stile di vita del mondo contadino friulano. La mostra, organizzata dal Circolo “Per le antiche vie” in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Montereale Valcellina e con la consulenza del CRAF di Spilimbergo, si compone di 38 fotografie suddivise in gruppi tematici per meglio rappresentare le varie fasi della vita contadina in Friuli come ancora era nel primo dopoguerra. E’ una finestra aperta su una vita che sembra bucolica ma che invece era dura e aveva i suoi valori, era come diciamo noi oggi  una vera e propria “civiltà contadina”. Ricordarla ci fa riflettere sullo sviluppo che è venuto dopo. In più, con questa mostra e altre che si stanno diffondendo nel territorio, possiamo ammirare dei piccoli capolavori di fotografia. Dobbiamo quindi rendere omaggio a chi, come Vendramin, nel passato ha avuto l’idea di creare questa documentazione preziosa, fruibile oggi anche dalle  nuove generazioni. La mostra rimane aperta da sabato 2 agosto a venerdì 29 agosto con i seguenti orari: Da venerdì a domenica 10,00 – 12,00 e 17,00 – 19.00 Da martedì a giovedì 17,00 – 19,00. Durante la manifestazione “La Madona de agost – da curtì a curtì”, dal 14 al 17 agosto, l’orario sarà dalle 10,00 alle 22,00.

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Gli scarpèz di Dina e Chiara

Gli scarpèz di Dina & Chiara. Madre e figlia portano avanti una tradizione di arte popolare antica di secoli. Hanno cominciato quasi per caso, per rispondere alle richieste di parenti e amici che volevano da loro questo prodotto di antica arte popolare.  Ma sempre più spesso realizzano scarpèz su misura per un numero crescente di aficionados. E anche per il mondo della moda. Lo scarpet oggi fa tendenza.  Dina Della Schiava sin da piccola aiutava la mamma Mimi, che a sua volta aveva imparato dalle donne di casa sua. “Fare scarpez è un’arte, tramandata da madre in figlia, una bellissima arte popolare antica della nostra Carnia. Ora sto passando il testimone a mia figlia Chiara Banelli, già apprezzata nel mondo della moda italiana: li scarpez fanno tendenza e sfilano ai piedi delle modelle. Li ha valorizzati abbinandoli a costumi da bagno e anche ad abiti da sera. Spero che questo possa diventare per lei un vero lavoro. Sarebbe il suo sogno”. “Io gli scarpez li faccio proprio su misura, ne ho fatto un paio anche numero 49! Oltre ai classici li facciamo anche in pizzo, raso, col ciuffo alla moda di Ovaro... È un lavoro che faccio con il cuore, perché mentre taglio e cucio, torno indietro nel tempo!” Tipici pratici eleganti: gli scarpèz sono davvero autoctoni. Dina e Chiara abitano a Trelli, frazione di Paularo. Vi lasciamo il recapito telefonico Tel. 0433 70705 se volete contattarle per ordinarvene un paio su misura. Oppure scrivete a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questa l’indicazione delle loro pagina Facebook. https://www.facebook.com/pages/Scarpez-di-Dina-Chiara/142341802534970?ref=hl
https://www.facebook.com/pages/Chiara-Banelli/363979103670366?
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Notturni diversi

Notturni di versi: piccolo festival della poesia e delle arti notturne EDIZIONE 2014: LA NÂF SPÂZIAL
Per l'ultima serata notturni di versi, il 19 luglio alle 21 sarà il teatro a dare al pubblico il biglietto per lo spazio al Parco della Pace di Portogruaro con lo spettacolo teatrale “Gli Astronati” curato da Max Bazzana insieme ai ragazzi della scuola musica-teatro Arti-Varti, un percorso magico e surreale attraverso le parole del testo simbolo di Federico Tavan, filtrate attraverso una libera ricerca personale e collettiva. Seguirà alle 21.30 il dibattito sulla poesia contemporanea condotto da Dome Bulfaro e Andrea Ponso. L'atto finale del festival in questa decima edizione sarà Voi ch’ascoltate Ultra Marathon: 35 poeti  leggeranno i loro testi fin verso il mattino. Tra gli eventi di fine estate di notturni di versi, piccolo festival della poesia e delle arti notturne, curato e organizzato a Portogruaro e dintorni  da dieci anni dall'Associazione culturale Porto dei Benandanti, ci sarà ancora  la mostra di libri d’artista Libri di versi 6, visitabile fino al 31 agosto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle 19.00 nelle sale del Museo Nazionale Archeologico Concordiese di Portogruaro (Ve). 
 
 

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