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Musica cortese esplora anche i canti del vino e delle taverne

28 Luglio musica cortese 28 Luglio musica cortese

Nelle taverne pulsava la vita, godendo del cibo, del vino e dei giochi finché la campana della notte non obbligava l’oste a chiudere. Regole e sregolatezze traspaiono anche dagli statuti medievali e dalle carte di archivio, storie affascinanti lungo cui si sono inoltrati gli studenti dell’indirizzo turistico dell’ISIS Magrini Marchetti di Gemona del Friuli, impegnati in un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale in collaborazione con l’Associazione Valentino Ostermann.

Musica Cortese La porta del sogno giovedì 28 luglio 2022 offrirà un assaggio di racconti, accompagnati dal commento musicale a cura dell’Ensemble Dramsam. L’appuntamento è a Palazzo Boton di Gemona del Friuli alle 19 con gli statuti comunali di Buia, Gemona e Tolmezzo: l’osteria nel Medioevo, a cura di Alberto Vidon, Angelo Floramo e gli studenti.

Alle 21 sarà la volta del percorso storico musicale a cura dell’ensemble Dramsam formata da Alessandra Cossi (voce, simphonia), Fabio Accurso (liuti), Ludovico Mosena (ciaramelli, ghironda), Elisabetta De Mircovich (voce, viella, ribeca) e Massimiliano Dragoni (percussioni). 

Concerti ed eventi collaterali della rassegna promossa da Dramsam - Centro Giuliano di Musica antica sono tutti a ingresso gratuito

prenotazione consigliata scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

 

 

Quando all’Abbazia di Benediktbeuren (Bura Sancti Benedicti) venne ritrovata una preziosa raccolta di canti compilati intorno ai primi decenni del XIII secolo si squarciò un velo su uno scenario di vita materiale del tempo medievale ricco di preziose testimonianze. Quattro le sezioni che costituiscono questa silloge di composizioni, i Carmina Moralia – sull’Etica della Chiesa del tempo- i Carmina Veris et Amoris – sulla primavera e l’amore – i Carmina Divina – legati alla pratica religiosa- e i Carmina Lusorum et potatorum – sul gioco e il vino.

Questi ultimi rappresentano senz’altro la parte più interessante ed “eversiva” del Codex Buranus. Composta dai Goliardi, categoria sociale composta al tempo da studenti e docenti delle Università, prevalentmente appartenenti a ordini clericali minori, i clerici vagantes, contestavano con franchezza di linguaggio lo stesso ordine di cui facevano parte.

Un altro Codice, compilato in terra spagnola, ma scritto nella lingua poetica del tempo (il Gallego Portoghese) alla corte di Alfonso X el Sabio, ci riporta un’immagine forte della presenza (materiale e simbolica) del vino in epoca medievale: la raccolta dei miracoli operati dalla vergine e narrati nelle Cantigas de Santa Maria. Interventi miracolosi volti a “salvare” fedeli devoti da situazioni difficili, a volte imbarazzanti, spesso legati alla semplice quotidianità del popolo ma non per questo meno salvifici.

 

 

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