Cenone e pratiche antispreco


Natale 2014, italiani più virtuosi: lo anticipa il nuovo sondaggio dell’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market /Swg, che nella generale tendenza alla moderazione di acquisto (‘comprerò le solite cose natalizie, senza esagerare’ dice il 41%, degli intervistati, ‘cercherò di risparmiare il più possibile’ racconta il 30%) ha rilevato le strategie antispreco messe a punto per la spesa delle feste. L’81% degli intervistati – 4 italiani su 5, dunque - dichiara che riutilizzerà in vari modi eventuali residui del cenone: consumandoli i giorni successivi per il 64%, congelandoli per consumarli più avanti nel 12% dei casi, invitando amici e parenti a consumarli nel 5% dei casi. Il 18% degli intervistati addirittura esclude di produrre avanzi e solo l’1% ha dichiarato di voler gettare eventuali avanzi della cena di Natale. Ma in vista della spesa delle feste si cerca soprattutto di giocare d’anticipo per battere lo spreco: 9 italiani su 10 dichiarano di voler controllare quello che c’è già in casa prima di fare la spesa, e sempre 9 su 10 che si faranno una lista di quello che serve realmente. Congelare quello che non si consuma subito è una prassi acquisita per oltre 8 italiani su 10, e 7 su 10 dichiarano di aver ridotto la quantità di spesa per prevenire lo spreco. Nel 65% dei casi la spesa si concretizza solo in vista dei pranzi e cene, non con largo anticipo. Infine, un italiano su due vede nel packaging la soluzione ai problemi di spreco e privilegia l’acquisto di confezioni più piccole. Sullo spreco di cibo in generale, il 78% degli italiani è consapevole che la tendenza vada verso una riduzione generale: secondo il 66% degli intervistati la ragione è la crisi economica, ma un italiano su tre dichiara che la ragione principale è l’aumentata sensibilità per la questione dello spreco alimentare. Solo il 3% collega la riduzione dello spreco all’attenzione per l’ambiente.
«Nel mondo oggi un terzo del cibo prodotto finisce sprecato ogni anno lungo la filiera alimentare e 805 milioni di persone risultano ‘cronicamente sottonutrite’ – ricorda il fondatore di Last Minute Market Andrea Segrè, che sulla questione spreco è al lavoro anche come presidente del Comitato tecnico-scientifico di implementazione del Programma nazionale di riduzione dei rifiuti, varato dal Ministero dell’Ambiente - Lo spreco annuo di cibo sul pianeta vale una volta e un terzo l’intero PIL italiano, ovvero 2060 miliardi € inclusi i costi sociali, ambientali ed economico-produttivi.
Per questo – spiega Segrè - in vista di Expo è scattato il conto alla rovescia per la sottoscrizione della Carta di Bologna, lanciata lo scorso 24 novembre a Bologna nel conferenza di alto livello “Stop Food Waste. Feeding the Planet”. Nell’ottobre 2015, Giornata mondiale dell’alimentazione, il documento sarà firmato dai Paesi di Expo che l’avranno condiviso in forma partecipata. Sarà la prima piattaforma comune di lotta allo spreco alimentare nel mondo: dalla condivisione di una definizione comune di ‘food waste’ alle buone pratiche di riduzione dello spreco di cibo». E poi confluirà nella Carta di Milano, che sta curando il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina, il vero lascito di Expo». In questa direzione va anche la recentissima costituzione di Sprecozero.net, la Rete degli enti territoriali contro lo spreco nata dall’esperienza della Carta Spreco Zero lanciata da Last Minute Market con la campagna europea “Un anno contro lo spreco”, alla quale hanno aderito quasi un migliaio di Comuni italiani, fra i quali Milano, Roma, Firenze, Bologna, Napoli, Palermo, Venezia, Trieste e i 64 Comuni Virtuosi italiani. Il coordinamento Sprecozero.net si è costituito nei giorni scorsi a Bologna per iniziativa di Last Minute Market, attraverso un protocollo di intesa tra Municipalità aderenti, ANCI e Ministero dell’Ambiente: la lotta allo spreco di cibo entra finalmente nella priorità dell’agenda dei Comuni italiani e trova uno strumento di coordinamento e scambio concreto di buone pratiche sul territorio amministrato.
Nella sola Europa, dati 2014 attestano che ogni anno si sprecano oltre 100 milioni di tonnellate di cibo. In Italia, elaborazioni Last Minute Market rilevano che lo spreco annuo di cibo è di 1.461.018 tonnellate per il residuo agricolo in campo (3,08%), di 2.036.430 tonnellate in ambito industriale-produttivo, di 270.776 tonnellate per lo spreco nella distribuzione. Senza contare il costo dello spreco domestico che nel 2013, secondo l’Osservatorio Waste Watcher, è costato 8,1 miliardi di euro, pari a circa 2,5 kg di cibo gettati ogni mese, per un costo di 32 euro al mese.


 

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