Luisella Benedetti, la regina del Lugana

Tre donne unite in una storia di forza, coraggio e passione. Tre generazioni - nonna, mamma e nipote - che, a partire dagli anni ‘70, hanno costruito e fatto crescere Ancilla, al confine fra Veneto e Lombardia, dove nasce un grande bianco: il Lugana Doc. “L'Azienda nasce negli anni '70, quando mia nonna Ancilla comprò i vigneti di Tenuta La Ghidina, in località Lugana di Sirmione, e quelli di Tenuta Cadellora, in comune di Villafranca (VR) racconta Luisella Benedetti. Inizialmente, eravamo solo produttori di uva e io imparai da lei, e da mia mamma Maria Teresa, i primi rudimenti su come gestire una vigna. Nel 2003 io, che avevo fino ad allora lavorato nel mondo della finanza, decisi di cambiare vita”.
Quali i motivi di un così radicale cambiamento?
Ho preso coscienza della mia necessità di produrre qualcosa di concreto. Inoltre, nel 2004 è nato mio figlio Filippo e mi è sembrato naturale che crescesse in un ambiente
basato sui valori sani e realmente importanti. Da ultimo, ma non certo per importanza, sentivo la necessità di dar vita a qualcosa di fortemente legato al lavoro di mia nonna.
Quali sono gli aspetti essenziali della tua attività di vignaiola?
Produciamo solo vini bianchi o rosé – da uve Trebbiano di Lugana, Chardonnay e Pinot nero – e abbiamo iniziato un percorso che ci ha portato a eliminare – da alcuni prodotti – l'uso di solfiti aggiunti.
La tua Azienda è, da sempre, gestita da donne: puoi raccontarci della fondatrice, ovvero di tua nonna Ancilla?
Mia nonna era della classe 1909 e, rimasta vedova nel ‘43, ha sempre mantenuto la famiglia col suo lavoro e le sue capacità. Si può dire che mia nonna sia stata “l'uomo di casa”, un ruolo complesso anche ai nostri giorni ma quasi impensabile negli anni dopo la seconda guerra mondiale e in un contesto agricolo come il nostro. Ha, inoltre, aiutato mia mamma – la sua unica figlia – a crescere sia me sia mia sorella. Insomma, una gran donna alla quale mi ispiro ogni giorno senza ovviamente nulla togliere al fondamentale ruolo di mia mamma, i cui consigli sono
ancora oggi per me di eccezionale importanza. Per noi l'essere un'Azienda familiare vuol dire, soprattutto, condividere i valori e le scelte.
Il Lugana Doc è un vino bianco capace di lunghi invecchiamenti: come si pongono i consumatori taliani di fronte a questo fatto, per noi culturalmente abbastanza inconsueto?
È difficile far comprendere ai consumatori italiani che il Lugana Doc sarebbe da bere come vino d'annata perché, col tempo, sa dare vita a prodotti di grande interesse. In ogni caso, sono stati compiuti degli importanti passi avanti nella comunicazione e oggi vi è molta curiosità in tal senso. Noi durante le degustazioni pubbliche portiamo sempre le Riserve per mostrare, nel bicchiere, tali capacità di invecchiamento: alcuni nostri vini, infatti, sono messi in commercio dopo 10 anni dalla vendemmia
Quale ritieni essere il tuo vino più rappresentativo?
Per motivi affettivi siamo molto legati alla nostra prima etichetta, ovvero il Lugana Doc Ancilla; commercialmente, grandi soddisfazioni stanno arrivando dal Lugana Doc Ella. Tra i vini prodotti presso Tenuta Cadellora, stiamo ottenendo ottimi risultati da Effe, da uve Chardonnay, e dagli spumanti A, da uve Pinot nero sia in bianco sia in rosa.

l'intervista è stata gentilmente concessa da www.italiadelvino.com

l'articolo si trova anche nel mensile cartaceo qbquantobasta numero di marzo

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