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Incontro Pittaro Putin a San Pietroburgo

L'intervista a Pietro Pittaro è stata pubblicata sul numero di gennaio 2017 del mensile qbquantobasta. Con alcune premesse essenziali a firma Pietro Pittaro. Premessa 1. La famiglia Benois è una dinastia di artisti di origine francese. Di nobile stirpe, dovettero lasciare la Francia nella seconda metà del 1700, all'inizio della Rivoluzione Francese. Si stabilirono a San Pietroburgo, già capitale di "Tutte le Russie". Qui i Benois, artisti pittori, architetti, scenografi, poeti, scrittori, personaggi di grande cultura, trovarono la loro sede naturale per dare spazio alla loro verve creativa di artisti di altissimo livello. Erano imparentati con la famiglia dei Cavos veneziani, architetti della corte imperiale degli Zar, che realizzarono fra l’altro il Bolshoi di Mosca, il Mariinskij e l'Alexandrinsky di San Pietroburgo. I Benois, Alexander e Nicholas (Nicola per gli italiani), coreografi dei più grandi teatri d'Europa, si trasferirono a Parigi a fine anni '30 del 1900 e con Sergei Pavlov Diaghilev, furono i creatori dei famosissimi balletti russi. Nicola Benois, dopo aver lavorato a Parigi, Roma, Firenze, divenne scenografo ufficiale alla Scala di Milano dove lavorò per 35 anni. In seconde nozze sposò la soprano Disma De Cecco, di Codroipo. A Codroipo avevano la loro “dacia”. In nome della nostra amicizia mi regalarono alcuni quadri e alcuni oggetti di loro proprietà. La mia amicizia con Nicola e Disma durò per oltre 30 anni, fino al loro decesso. Entrambi sono sepolti nella Cappella del cimitero di Codroipo.

Premessa 2. Nel 2008 assieme all'amico Alberto Della Siega, ci venne l'idea di far intitolare l'auditorium di Codroipo a Nicola Benois. In quell'occasione conoscemmo il Console Generale della Federazione Russa Alexander Nurizade. Un giorno mi venne l'idea di regalare qualcosa dei due grandi Benois al Museo Petergof di San Pietroburgo. Nacque così per caso tutto ciò che è successo dopo. Il cavalletto con due dipinti, uno di Alexander, l'altro di Nicola furono imballati e spediti a destino. Aggiunsi anche una foto del grande Alexander che stava dipingendo proprio su quel cavalletto una panoramica sul mare Baltico con la figura di Pietro Il Grande. Era la perizia dell'autenticità dell'oggetto. Il console Nurizade sottolineò alla Direttrice del Museo Peterhof, dr. Elena Kalnitskaya, che l'atto di donazione doveva essere fatto dal donatore Pietro Pittaro in occasione di un avvenimento speciale a San Pietroburgo. Così è avvenuto. Piero Pittaro

Intervista

I giornali locali hanno dato risalto alla notizia: “Putin incontra Pittaro” e allora Piero, com’è andata e come è nata l’occasione?
L’occasione si presentò nelle giornate dell’International Cutural Forum di San Pietroburgo, il 2 dicembre scorso, 2016. Ero l’ospite d’onore. Tre giorni in cui visitai l’Ermitage, la Fortezza di San
Pietro e Paolo dove sono sepolti gli Zar, la Petergof. La cerimonia avvenne nel Salone di rappresentanza del nuovo Teatro Mariinskij. Il Presidente Putin prese la parola e salutò i rappresentanti della cultura di tutto il mondo, poi venne data la parola per due minuti a una decina di persone. Intervenni per ultimo e dissi “Signor Presidente, saluto in Lei l’uomo politico più importante e capace d’Europa, ma sarebbe più corretto dire del Mondo.”

E le tue donazioni al Museo Benois di Petergof?
Il cavalletto e alcuni quadri a suo tempo sono partiti da San Pietroburgo, prima per Parigi poi a Milano, quindi sono arrivati a Codroipo, in Friuli e ora sono tornati a casa loro, da dove sono partiti. Come ho detto al presidente, per me è stato un piacere e un onore donarli al popolo russo, depositario della straordinaria cultura di questa grande nazione e in futuro donerò ancora altre cose al museo Petergof. Ho regalato questi oggetti augurando al Presidente Putin, alla nazione da lui amministrata ogni bene in onore della cultura che, come l’arte, unisce in pace tutti i popoli. Il Presidente Putin nel ringraziarmi mi ha invitato a ritornare spesso in Russia in nome della cultura e dell’amicizia.

Mi pare che sei stato trattato come un ospite di riguardo, come un Capo di Stato...
Sì, mi sono sentito onorato di tanta attenzione, il Presidente Putin nel ringraziamento mi ha citato con grande cortesia e successivamente, dopo aver brindato con lui, è seguito uno spettacolo a teatro. Il Presidente della Federazione Russa sedette tra il pubblico e non nel palco reale e volle vicino a lui me con mia moglie Paola. Si è stata una bella giornata! Per questo devo ringraziare il console Alexander Nurizade, la direttrice del Museo Dr-Elena Kalnitskaya, la dr. Tatiana Shumova e il dr. Alexander Gololobov. E naturalmente Vladimir Vladimirovich Putin.

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