Skip to main content

Codice ovvio. Bruno Munari

bruno munari in friuli

Giovedì 19 giugno alle 17.30 a Casa Cavazzini si parlerà di “BRUNO MUNARI, ARTISTA
POLIEDRICO IN FRIULI NEL 1988”. Giovanni Rubino, collaboratore delle esposizioni attualmente visitabili al Museo del Novecento di Milano, sarà ospite del museo udinese per parlare dei legami del designer Bruno Munari con la terra friulana. Per un pomeriggio, un sottile filo rosso legherà Casa Cavazzini, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Udine, e il Museo del Novecento di Milano. Giovedì 19 giugno alle 17.30 nel nuovo museo cittadini di via Cavour, infatti, Giovanni Rubino terrà un incontro su “Codice ovvio. Bruno Munari; un artista poliedrico in Friuli nel 1988”. La conferenza si inserisce tra le iniziative promosse dalle due mostre, “Munari politecnico” e “Chi s’è visto s’è visto. Bruno Munari, Ada Ardessi e Atto”, attualmente visitabili al Museo del Novecento di Milano fino al 7 settembre. Giovanni Rubino, collaboratore delle esposizioni milanesi, ripercorrerà l’evento che legò Munari all’ambiente friulano, un’esposizione antologica dell’artista nei locali e nel parco di Villa Laura a Cerneglons tenutasi nell’estate 1988. Grazie al materiale fotografico offerto dagli archivi Isisuf (Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo), di cui Munari, considerato uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo, fu tra i fondatori nel 1960, Rubino tratteggerà un episodio significativo della storia culturale del Friuli. La mostra di Cerneglons, curata dal più giovane artista udinese Getulio Alviani, presentava al pubblico friulano un’accurata selezione di opere e oggetti di design di Munari. Forse consapevole dell’importanza dell’esposizione, l’artista milanese chiese al proprio collaboratore, Atto Belloli Ardessi, di documentare fotograficamente ogni momento dell’iniziativa: dal viaggio in compagnia della moglie e di Alviani, alle fasi dell’allestimento e dell’inaugurazione. Sono scatti, attualmente conservati all’ ISISUF, che testimoniano il dialogo profondo instaurato con l’ambiente locale di cui, d’altra parte, riflettono un’attenta politica culturale. L’antologica di Munari trovava infatti le sue ragioni tanto nel piano di promozione artistica che Villa Laura stava sviluppando proprio negli anni Ottanta nei confronti delle tendenze astratto-geometriche, quanto nella parallela attività curatoriale sostenuta da Alviani a Pordenone.


  • Creato il .
  • Ultimo aggiornamento il .